Sid Griffin: Worldwide Live 1997-2002

recensione di Salvatore Esposito


Di musica oggi ne esiste davvero tanta, di svariata qualità ed intensità, ma nei meandri più impensati almeno dai più si nascondo artisti di raro talento e di sublime intensità. E' il caso di Sid Griffin, quando ho inserito nel lettore questo cd non avrei mai immaginato di trovarmi di fronte un talento simile. Di Sid Griffin non avevo mai sentito parlare, e non sarei mai entrato in contatto con la sua arte se pochissimi giorni fa non avessi acquistato un noto trimestrale di approfondimento musicale (Mucchio Selvaggio Extra Ndr) che ad ogni pubblicazione allega un cd live monografico. Nei mesi precedenti avevo avuto il piacere di ascoltare due grandi performer come Steve Wynn e Howe Gelb, di cui avevo sempre sentito parlare un gran bene, ma non avevo mai ascoltato nulla. Questa volta però l'impatto è stato davvero particolare, Sid Griffin, era un perfetto sconosciuto per me. Nel leggere la rivista mi sono affrettato a divorare un bel servizio che lo riguardava e poi un articolo di presentazione del cd scritto dal nostro. 
Quando è arrivato il momento di sentire il cd, ero davvero un po' scettico, immaginavo di trovarmi di fronte un proto-punk vestito da folk singer ma non è stato così. La sua musica va oltre l'immaginario, melodie eccellenti, testi per nulla scontati ma che scavano nel profondo. Le 16 tracce di questo cd, sono quanto di meglio abbia mai sentito della produzione discografica degl'ultimi anni, Worldwide Live, è degno di stare vicino a capolavori del calibro di 4 Way Street di CSN&Y o a Live At Fillmore dei Byrds. Sid, con la sua musica ha raccolto l'eredità giacente da tempo immemore di gente come Byrds, Gram Parson. Flying Burrito Bros, CSN&Y, Steve Earle con la sua eccellente schiera di musicisti che si avvicendano nel corso del live ha saputo dare nuova vita al quella musica ormai dimenticata da molti, una musica che scava in fondo alle radici dell'america, della tradizione folk, non mancano nel complesso grandi influenze blues, infatti nell'introdurre la bella Wearing Out My Welcome With The Blues fa riferimento ad un mostro sacro come JJ Cale. L'inizio è di quelli mozzafiato una splendida What About Tomorrow fa da apri pista, è come ritrovarsi a correre con un Buik del 67 per le desolate Highway americane, l'intreccio delle due chitarre acustiche è semplicemente da brividi, il basso segue le classiche ritmiche country-rock ma l'approccio nel complesso è della miglior tradizione folkie. La seconda traccia Death Like A Valentine, è un salto indietro nel tempo nelle coffie house del Greewich Village li si andava per assistere alle classiche Hotnanny, questa volta però a dominare le scene non ci sono i giovani eredi di Woody Guthrie come Ramblin' Jack Elliot, Bob Dylan, o Dave Van Ronk ma c'è un ragazzotto texano Sid Griffin e la sua band, sembra che quella sera al Markland Auditorium di Manchester (Luogo dove è stata registrata la traccia ndr) si ripetano le gesta di 30 anni prima quando Dylan nei panni del menestrello lisergico stordì la platea con un set acustico da brividi e poi con uno elettrico da storia del rock, per questo folk singer del Kentuky non c'è un grande palcoscenico come per il buon bardo di Dulth ma solo un palco di periferia, la sua chitarra acustica fa più male di mille sferragliate elettriche, la sua intensità buca il cuore più di mille Jeff Burkley, nella sua musica ci sono echi di country, di rock, di folk, di musica bluegrass, di jazz. I tre pezzi che seguono sono degli autentici capolavori basta ascoltare l'attacco di Ivory Town, già nel repertorio dei suoi Long Ryders, per capire che ci troviamo di fronte ad un eccezionale songwriter ed un eccellente performer, la seguente Jimmy Reed è una perla di incredibile intensità a cui fa seguito A Dry Eye In The House, dove terminata la canzone la figlia di Sid sale sul palco e cerca di parlare al padre che nel tentativo di farla stare buona la chiama con il suo soprannome Boo Boo. Everywhere è invece una versione inedita in quanto, questo pezzo era stato concepito e inciso da Billy Bragg, qui invece Sid ne fornisce una sua versione di bellezza scintillante, dando dimostrazione che il celebrato Bragg, è meglio quando suona pezzi suoi. Weather Out My Welcome With The Blues e How Did We Got This Far?, sono quanto di meglio si sia sentito nel panorama del New Acustic Moviment, altro che pluricelebrati King Of Coveniece, qui si fa musica vera. I Tell Her All This Time, è una perla di assoluto romanticismo, che si snoda tra accordi vellutati, mentre le melodie vocali di Sid e Antony Steel presente anche alla chitarra, il fieddle suonato da Adam Payne è apre spazi di immensa musicalità, bel oltre il sound bluegrass o country, qui siamo di fronte ad un flusso incondizionato di emozioni che si snodano nell'arco dei cinque minuti scarsi di canzone, intensissimi sono i bridge di duetto tra chitarra e violino, che ricreano quasi i passaggi vocali dei precedenti versi. Le armonie vocali fanno ricordare i migliori passaggi di Simon & Garfunkel, ma qui l'approccio è ben diverso, la musica nasce dalle corde di Sid nasce dal cuore, e va ben oltre l'approccio da adolescente incompreso del buon Simon, qui la musica sembra nascere direttamente dal cuore senza passare per il filtro razionale dei tagli ad hoc da studio un brano finisce quando il flusso di immagini della canzone è ormai lontano. Fair Game, è un bel pezzo dalla vena malinconica, ma si mantiene su alti livelli, Emily In Ginger è l'ennesima dimostrazione di come la musica abbia ancora tanto da trasmettere attraverso le sue sette note, il flusso sonoro sembra ora più ritmato, si nota l'uso di un campionatore quasi usato come drum machine, ma in modo molto più soft, questa canzone richiama molto certe atmosfere del NAM. Where Bluebirds Fly è intensissima con il suono baritonale dell'oboe, suonato da Kate St. John, già con Van Morrison, a fare da contrappunto a voce e chitarra, sembra che tutto l'immaginario sia racchiuso nell'atmosfera originalissima e visionaria che nasce da quel piccolo quadretto di visioni d'america. Le ultime quattro tracce, Lost In This World (Without you), The Ligth That Shines Within, Final Wild Son e Capturing The Flag sono sulla stessa lunghezza d'onda delle precedenti, anche in questi brani si apprezzare il fingekeeping d'alta scuola di Sid, ma anche le ottime armonie vocali che spesso produce con un piccolo campionatore. Senza dubbio questo disco, purtroppo disponibile solo per poco come allegato alla sopraindicata rivista, ha diritto di stare tra la discografia di chi ama la musica vera, quella che nasce dal cuore, che si porta dentro un immensa dose di sentimenti, ma anche velata di una vena di protesta, come del resto nella migliore tradizione folk.


Voto: 9

In attesa che qualche major regali anche a lui un contratto da vero rock-hero, gustiamoci questo capolavoro di assoluta magia. Assolutamente consigliato a tutti coloro che amano la musica. Una grazie alla redazione di Mucchio Selvaggio che trimestralmente regala ai suoi lettori rare perle di una musica che da sempre naviga sommersa dal mainstrem. 

TRACKLIST

1.What About Tomorrow
2.Death Like A Valentine
3.Ivory Town
4.Jimmy Reed
5.A Dry Eye In The House
6.Everywhere
7.Wearing Out My Welcome...
8.How Did We Get This Far?
9.I Tell Her All The Time
10.Fair Game
11.Emily In Ginger
12.Where Bluebirds Fly
13.Lost In This World
14.The Ligth That Shines Within
15.Final Wild Son
16.Capturing The Flag

Sid e I Long Ryders: Cow-punk o Folk Rock?

 

     

 

    Sid in concerto a Manchester

 

 

           INFO E CURIOSITA'

 

Tutte le canzoni sono di Sid Griffin

Eccetto

3 di Barry Shank

5 di Griffin e Trooper

10-15 di Griffin e McCarthy

16 di Griffin, McCarthy, Stevens, Sowders e Brich

 

 

Sid Griffin: Chitarra, voce solista, armonica

Pat McGarvey: Bass, voce (in 1,2,10,16) banjo e voce (in 14)

John Bennet: Chitarra e voce (in 1,2)

Joff Lowson: Chitarra e voce (in 3,15)

Kate St.John: Oboe (in 9)

Andy Steel: Chitarra e voce (in 9)

Adam Payne: Fiddle (in 9)

Curly Joe Baker: Fiddle (in 14)

 

1-2 Live in Manchester 7/98

3-15 Live in Ljubljana,. Slovenia 5/97

4 Live in Morton Scozia 5/02

5-6-7-8-11-12 Live in Paris 2/02

9 Live in Melbourne 5/99

10,16 Live in Nuremberg, Germania 10/01

13 Live in Austin TX USA 3/01

14 Live in Luiseville Kentuky USA 5/02

 

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