Rolling Stones: Forty Licks

recensione di Salvatore Esposito


Forty Licks: quaranta leccate. Ma in gergo musicale il "lick" è anche sinonimo di una successione di note particolarmente accattivanti. Questo è il titolo della nuova e definitiva raccolta dei più grandi successi dei Rolling Stones: quarant'anni vissuti pericolosamente suonando vero rock e rhytm & blues hanno segnato la storia di un genere, del passato ci resta la linguaccia sexy di Mick Jagger, che hanno tracciato sulla pelle del rock n' roll con solchi profondi come le rughe di Keith Richards. Incredibile è stato il dispiego di mezzi per la creazione di questo greatest hits "completo", è stata mobilitata un sorta di task force transatlantica che si è accollata l'incarico per altro quasi impossibile di mettere di comune accordo uomini e di etichette. Il senso di completezza di questa raccolta sta nel fatto che per la prima volta sono presenti i brani degl'inizi, un esempio ne è la splendida rilettura di Not Fade Away di Buddy Holly datata 1964. A rendere appetitoso il disco anche per i completisti arrivano ben quattro inediti di ottima fattura, in perfetto stile stones. Due CD, contenenti quaranta canzoni, non bastano a chiudere il discorso su una delle più grandi rock n' roll band di tutti i tempi, è quindi un peccato non trovare grandi brani come "Lady Jane" e "Play with fire", "Midnight rambler" e "Love in vain", "As tears go by" e "Salt of the earth", "Bitch" o "Waiting on a friend". Tutto ciò era plausibile dato che c'è molto materiale di gran qualità in casa Stones, per riuscirlo a condensare in due ore e mezzo, pur generose, di sana musica; per avere una visione completa quindi bisogna far ricorso ai vecchi vinili dimenticati, o magari andare in negozio a procurarsi le rimasterizzazioni nuove di zecca del catalogo Decca/ABKCO. Resta tuttavia un ottima raccolta per coloro che vogliono riassaporare le sensazioni vissute in quegl'anni o per chi si avvicina alla musica di questa band. Come detto soprende la presenza di gioielli del passato che molti consideravano ormai dimenticati, per esempio, la già citata versione blues-anfetaminica di Not Fade Away o il beat-soul sincopato di "It's all over now" (Bobby Womack), due cover incise quasi quarant'anni fa, agli albori del loro successo; oppure il garage sferragliante di "The last time" e di "19th nervous breakdown", rinvigorite dall'ottimo lavoro eseguito in fase di rimasterizzazione. Ecco che allo bisogna dire che mai prima d'ora si erano ascoltati gli intrecci chitarristici di "Street fighting man" e i violoncelli di "Ruby Tuesday" con una perfezione tale da lasciar sbaloriditi. Ottimo anche il ripescaggio di una canzone dimenticata come "She's Rainbow" che va a testimoniare il periodo più intenso della produzione degli Stones. Il primo CD, è sicuramente quello più interessante dal punto di vista storico visto che spazia dai primi successi al 1971 di "Sticky fingers". Molte canzoni risultano essere così famose, che risulta difficile citarle dato che hanno acquisito nel tempo una sorta di cristallizzazione storica, diventando immagini d'epoca, degne di essere su un libro di storia. "(I can't get no) Satisfaction" resta il prototipo sonoro della libertà sessuale, della ribellione e della frustrazione giovanile lantente in quegl'anni. "Sympathy for the devil" e "Under my thumb" rievocano il lato sinistro della band quello chiaramente espresso nel film Gimme Shelter (indimenticato resta in proposito quello che accadde al festival di Altamont, dicembre 1969, quando fecero da prologo ed epilogo involontario a un omicidio). "You can't always get what you want" e "Street fighting man" hanno varcato le soglie del tempo arrivando ai nostri giorni più fresche che mai. "Jumpin' Jack Flash" e "Honky tonk women" sono i riff quintessenziali del rock, così come "Wild horses" la ballata acustica stile country decadente, "Paint it, black" una delle prime, e più eccitanti, dove si mescolavano al sound rock sonorità che giungevano dall'oriente via Brian Jones. Indimenticambie e immancabile anche lo skiffle psichedelico di "Mother's little helper", e poi il torrido rock&blues di "Gimme shelter", diventato un vero e proprio pezzo cardine della band. Scelta discutibile, infine è quella dei compilatori che hanno preferito sacrificare il rigore storico a esigenze di "sequenza" e di impatto sonoro, il meccanismo potrebbe funzionare ma dal punto di vista sequenziale perde molto. Il secondo disco riprende il discorso dal 71 con "Exile on main street" per arrivare ai giorni nostri, tra altre ballatone sentimentali come "Fool to cry" e "Angie", turbo-rock da stadio degl'anni 80 di "Start me up", e "You got me rocking". Ottima la scelta di includere anche i pezzi della sbornia dance come "Miss you" e "Emotional rescue", che al di là della completezza dimostra come la band inglese si sia reinventata nel corso degl'anni. Molto belli anche gli inediti, spruzzati qua e là con grande gusto, troviamo allora due "lenti" e due uptempo elettrici. Il nuovo singolo "Don't stop", che in questo periodo gira alla grande anche su MTV, è un pezzo di sicuro successo che batte strade sicure ma si segnala per una immancabile energia e un approccio diretto e senza additivi. Deludente invece "Stealing my heart", dove Jagger, Richards e il co-produttore Don Was si avvicinano pericolosamente al pop-rock più attuale. Bella invece "Keys to your heart", dove Mick sfodera una voce soul che da anni teneva ben nascosta e noi temevamo aver perso per sempre, Il vero gioiello viene però da Mr. Richards, "Losing my touch" , un brano intimista nel miglior stile waitsiano, commuove la sua musica che viaggia sulle onde del delicato pianoforte di Chuck Leavell. Tutto poi si conclude, sembra quasi di essere alla fine di un loro concerto, con i fan esaltati che escono dagli stadi ancora con le orecchie piene di sano, è vero questo disco fa saltare, perchè c'è del vero rock, intenso, duro, puro, pieno di energia e colori. Cosa chiedere di più ad una band che ha fatto la storia della musica?

Voto 9: è un pezzo di storia, al pari di One dei Beatles

TRACKLIST 
CD1 
"Street fighting man" 
"Gimme shelter" 
"(I can't get no) Satisfaction" 
"The last time" 
"Jumpin' Jack Flash" 
"You can't always get what you want" 
"19th nervous breakdown" 
"Under my thumb" 
"Not fade away" 
"Have you seen your mother baby?" 
"Sympathy for the devil" 
"Mother's little helper" 
"She's a rainbow" 
"Get off of my cloud" 
"Wild horses" 
"Ruby Tuesday" 
"Paint it, black" 
"Honky tonk women" 
"It's all over now" 
"Let's spend the night together" 

CD2
"Start me up" 
"Brown sugar" 
"Miss you" 
"Beast of burden" 
"Don't stop" 
"Happy" 
"Angie" 
"You got me rocking" 
"Shattered" 
"Fool to cry" 
"Love is strong" 
"Mixed emotions" 
"Keys to your love" 
"Anybody seen my baby?" 
"Stealing my heart" 
"Tumbling dice" 
"Undercover of the night" 
"Emotional rescue" 
"It's only rock and roll" 
"Losing my touch"

 

La copertina di Forty Licks

 

 

Keith Richards

 

 

 

 

Gli Stones al completo

 

 

 
 

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