Andrea Coppola: Tales from Fingers

recensione di Max Pieri


Andrea Coppola, Tales from Fingers, Vitaminic, 2003.


Luci ed ombre accompagnano l’opera prima del casertano Andrea Coppola, composta, arrangiata, suonata e registrata in quasi totale solitudine. Il CD si muove lungo la linea di confine che, dall’ambient music, porta più o meno direttamente alla new age, proponendo una visione ed una funzione quasi “ornamentale” della musica. In linea generale il disco presenta qualche spunto interessante, ma non convince fino in fondo. Pur essendo apprezzabili alcune linee melodiche ed il ruolo di primo piano assunto dal basso - che di frequente le interpreta in maniera inedita, le occasioni degne d’attenzione sono mancate su più fronti. Alla fine dell’ascolto rimane una straniante sensazione di precarietà che deriva dagli arrangiamenti (spesso monocordi), dalle esecuzioni (non sempre impeccabili) e dalla qualità di registrazione che non rende merito a quel che di buono il nostro è riuscito a cavare dal suo cilindro. La scelta di fare tutto da solo non è né facile né sempre vincente. In ogni caso attendiamo Andrea Coppola per una legittima prova d’appello. 

Andrea Coppola

 

 

 

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