R.F.C.: Anarchia Sentimentale

recensione di Max Pieri


RFC, Anarchia Sentimentale, Kimera Records, 2003.


Con Anarchia Sentimentale, CD edito dall’indie campano–piemontese Kimera Records, gli RFC dimostrano di avere ben assorbito la lezione di Statuto, Prozac+ e Meganoidi. La band casertana, pur essendo costituita da ragazzi giovanissimi, ha le idee molto chiare: ironia, energia a pacchi e una fottuta voglia di suonare e divertirsi (molto coinvolgente la loro performance al recente Royal Rock Festival). Non sono solo figli di “… una mamma punk…” ma anche di un padre giamaicano che coltiva un orto pieno di “erbetta” con radici ben piantate nello ska, reggae e rock steady. Certo il genere soffre molto nel passaggio in studio e, come nelle prove di molti gruppi similari, anche Anarchia Sentimentale rende solo in parte la tensione emotiva sprigionata nelle performance live. Due soli appunti! Uno sui testi, piuttosto acerbi e derivativi di una precisa collocazione anagrafica, l’altro sull’arrangiamento dei fiati, compatto ma non particolarmente scintillante. Il tempo è, in ogni modo, dalla loro parte e la strada imboccata è certamente quella giusta!

La copertina di Anarchia Sentimentale

Maurizio Affuso, band leader

 

Gli RFC al Royal Rock festival, Caserta, Settembre 2003

 

foto Emilio Di Donato

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