Teatro Comunale di Caserta, 11
Gennaio 2004. Il primo spettacolo del nuovo anno è un atto unico
che più che definire drammatico, potrebbe essere detto selvaggio,
duro, impietoso. La storia della Signora è raccontata al contrario,
partendo dalla fine e ricostruendo gli atti drammatici che
porteranno alla inevitabile conclusione. La Guerritore è mattatrice
in scena non solo con le parole, anzi, spesso con i silenzi e la
gestualità. La musica assordante (forse un po' troppo) che alterna
arie famose a suoni stridenti, i lento movimento degli attori muti
sulla scena, l'uso di colori forti e cupi... tutto con un unico
scopo: la disperazione ovvero la mancanza di speranza dell'eroina
condannata sin dall'inizio.
Il pubblico, dopo uno choc iniziale, si è riconosciuto nella
storia, è rimasto con il fiato sospeso fino all'ultimo monologo
dopo il quale l'applauso è sembrato liberatorio.
|
|