Caiazzo (CE), 16 Luglio. Va di scena l’equivoco
a Caiazzo: divertente la commedia di Dario Fo “Non tutti i ladri
vengono per nuocere” recitata ieri sera (16 Luglio, ndr) in Piazza
Verdi, gremita di gente e con un staff d’eccezione costituito…bhè,
lasciatemelo dire, dalle mie alunne neo diplomate e pure a pieni
voti!
Caiazzo ha un fascino tutto particolare con i
suoi vicoletti stretti stretti, un po’ bui, i suoi palazzi
aristocratici che ricordano il tempo che fu.. e lo scenario di
piazza Verdi ben si è prestato e fare da sfondo al Festival
Iovinelli, inaugurato quest’anno, e che ha riscosso un buon
successo tra il pubblico.
Dicevo: l’equivoco, quello che poi regge le
fila, da sempre, della Commedia, da quella plautina alla commedia
dell’arte. I personaggi che ieri hanno preso vita sul palco sono
un ladro e la moglie gelosa, una coppia di borghesi arricchiti e i
rispettivi amanti, il tutto arricchito da intermezzi musicali e
cantati (buona la voce del soprano!) che ne hanno fatto quasi un
musical.
La scena si apre con un ladruncolo da strapazzo,
un povero disgraziato al “lavoro” in un lussuoso appartamento di
città, impegnato più che a racimolare refurtiva, a rassicurare la
moglie che in continuazione telefona nell’appartamento: “Mi ami?
Quanto mi ami? Ma perché non mi porti mai a lavorare con te…neanche
rapinassi a mano armata!”. Distratto dalle continue telefonate,
perde tempo prezioso: entrano così nell’appartamento il
proprietario, un assessore comunale, e una giovane donna che si
scoprirà ben presto essere la sua amante.
I tre intrecciano un divertente dialogo, reso
ancora più esilarante dalla telefonata della moglie del ladro che
viene scambiata per la legittima moglie del proprietario: da qui un
continuo alternarsi di colpi di scena che porteranno ad un intreccio
sempre più fitto, fin quando nell’appartamento si incontreranno
la moglie del ladro, la moglie del proprietario e i rispettivi
amanti.
Eppure, al momento dell’agnizione tutti
tacciono: gli equilibri coniugali magicamente si ricompongono, tutti
fanno finta di niente e il ladro e la moglie, che tanto sembravano
invidiare la cosiddetta società per bene, risultano in definitiva i
più onesti: il furto è infatti dettato solo dalla povertà.
Si chiude così la commedia, con uno sguardo sulla nostra
società, con i suoi vizi, le sue falsità, le sue ipocrisie, che l’autore,
con spirito sagace, ha saputo cogliere e rappresentare strappandoci
un ultimo e ironico sorriso.
(Cartellone
completo del Leuciana Festival)
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