Domenica 18 luglio alle ore 21.15, nell’Anfiteatro Campano di
Santa Maria Capua Vetere, sempre affascinante nella sapiente
illuminazione notturna, ha avuto il via la stagione di prosa della V
edizione del Progetto Theatrum Theatron Teatri di Pietra 2004
diretto da Aurelio Gatti e presentato da Capuanticafestival, con lo
spettacolo “Fedra” di Ghiannis Ritsos con Elisabetta Pozzi regia
Francesco Tavassi.
Quarantacinque minuti di monologo della Pozzi in
cui vengono esplorati i turbamenti contrastanti di una donna vittima
delle proprie passioni e dei sensi di colpa che ne scaturiscono. Le
infinite sfumature della voce della Pozzi, la musica di Daniele D’Angelo
e l’ottimo utilizzo delle tecnologie audio hanno portare allo
scoperto e alla nostra percezione il mondo di suoni occulto,
sotterraneo o, a volte, estraneo e lontano, in cui vive Fedra.
Elisabetta Pozzi ha confermato ancora una volta “di essere una
delle attrici più versatili ed interessanti della scena italiana,
che con uno stile di recitazione personale riesce a dar vita con
vivace, capricciosa e morbida duttilità a ogni tipo di personaggio”,
come è scritto nella presentazione della “Fedra”.
Meritatissimi quindi gli applausi finali e le
chiamate al proscenio.
Da cronista dell’evento e desiderosi di
contribuire a che l’organizzazione sia sempre più vicina agli
spettatori, non possiamo non riportare il ritardo che ha subito l’inizio
dello spettacolo e, conseguentemente, la lunga attesa, in piedi,
prima che fosse consentito l’accesso agli spettatori. Questi sono
stati molto comprensivi, ma le loro garbate annotazioni debbono
essere tenute, a nostro parere, nel debito conto. Persone anziane,
tra l’altro, non possono essere tenute in piedi per lungo tempo.
Inoltre, come suggeriva qualche spettatore, perché non numerare i
posti ed evitare così delle resse nella scelta dei posti a sedere?
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