“…sì, sì, ma non è il caso” di Antonio D'Addio
      Caserta – 12 Marzo 2005 
      Articolo di Laura Maria Vavuso  | 
   
  
    
      
        
          
             
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 L'Associazione culturale Blimunda di Vitulazio, costituitasi nel gennaio 2005, 
 presenta lo spettacolo del giovane artista casertano Antonio D'Addio, dal 
 titolo "...si, si, ma non è il caso", sabato 12 marzo, ore 21.00 presso 
 Qua...si teatro, in via 4 novembre n°20/22, San Nicola la Strada(CE). 
  
 “…sì, sì, ma non è il caso” è il titolo di uno spettacolo di musica e poesia 
 ideato nel febbraio scorso da un giovane artista di Vitulazio, Antonio D’Addio, 
 meglio conosciuto come Lollo. 
 Lollo, in qualità di regista, nonché autore delle musiche e delle poesie ed 
 esecutore dei brani stessi, ha curato la realizzazione dello spettacolo in un 
 breve volgere di tempo, giungendo ad esibirsi, una prima volta, il 17 giugno 
 scorso all’Auditorium di Vitulazio, presso la Chiesa Madre, e successivamente 
 il 25 novembre al Teatro Ricciardi di Capua. 
 Lo spettacolo, che è un concentrato di musica, poesia e danza inframmezzato di 
 tanto in tanto da riflessioni dell’artista, trae origine da una raccolta di 91 
 poesie scritte da Lollo negli ultimi anni e pubblicate nell’aprile scorso. Il 
 libro, e la rappresentazione che da esso prende le mosse, sono il risultato di 
 una profonda analisi dell’autore sulle mille sfaccettature dell’esistenza, sul 
 potere dei sentimenti, sui condizionamenti dettati dalla realtà in cui viviamo. 
 Lo spettacolo del nostro musicista, e la sua stessa vita, poggiano su una serie 
 di dualismi: si chiama Antonio, ma si chiama anche Lollo. In lui convivono due 
 anime, una dedita alla riflessione, alla ricerca interiore, alla conoscenza 
 dell’essere umano in tutte le sue sfaccettature; un’altra scanzonata, 
 irriverente, goliardica. Così, nel primo caso viene fuori Antonio, che, in 
 verità, ben pochi conoscono; nel secondo, ecco Lollo, così com’è conosciuto dai 
 più. Scrive canzoni, ma pure poesie; lo spettacolo si compone di una parte più 
 dolce, a tratti spirituale e di una più vivace e trascinatrice.  
 Non solo. Due sono i campi d’indagine nei quali si muove, l’amore e il 
 decadimento morale e culturale in cui sembra piombata la società. 
 Riflettiamo in primo luogo sull’amore. Lollo distingue, in un rapporto 
 sentimentale, quattro fasi, a ciascuna delle quali sono riconducibili alcune 
 canzoni e poesie. La prima fase è quella dell’innamoramento, legati alla quale 
 troviamo brani come “Ti racconto una storia” e “Ti avrei”, e poesie come 
 “Natale 2003” e “Buongiorno”. La seconda fase è quella in cui, dopo aver 
 raggiunto una relativa stabilità, subentra un momento di crisi all’interno 
 della coppia: tra le canzoni citiamo “100 soldati e 100 farfalle” e 
 “Principessa figlia della luna”, tra le poesie “Muri”. La terza tappa di questo 
 percorso è quella in cui la crisi, non superata, pone fine al rapporto: a 
 descriverla compaiono brani come “Al mercato dei sogni”, “…Sì, sì, ma non è il 
 caso” e poesie come “Luci distanti”. L‘ultima tappa è caratterizzata dalla 
 presa di coscienza della fine del rapporto, dopo un iniziale momento di 
 smarrimento. Questa è incantevolmente narrata nel brano “Che ne sarà di noi” e 
 nella poesia “Buona Pasqua”. Il rapporto sentimentale dunque, costituisce il 
 filo conduttore della prima parte dello spettacolo, con il suo bagaglio di 
 gioia, passione, stabilità, e poi confusione, allontanamento, dolore. Un dolore 
 non fine a se stesso, ma punto di partenza per accostarsi a nuove esperienze 
 con un pizzico di consapevolezza in più, nella convinzione che, nel cammino 
 della vita, anche i momenti difficili servono, perché son questi che 
 fortificano l’individuo. 
 Dicevamo prima dello scadimento sociale in atto. E’ su questo che Lollo 
 concentra la sua attenzione nella seconda parte dello spettacolo, dove un 
 manichino diventa il protagonista assoluto. Il manichino incarna l’uomo 
 dell’occidente industrializzato, che, vittima della fretta e dell’ansia tipiche 
 della realtà odierna, e succube di modelli imposti non si sa da chi o cosa, non 
 è padrone del proprio tempo, vede la vita scivolargli tra le mani, giorno dopo 
 giorno, ed avverte per questo un senso di inadeguatezza e la necessità di 
 riappropriarsi dei propri spazi. 
 Molti i temi affrontati da Lollo durante i suoi spettacoli. Hanno così trovato 
 spazio, nelle sue riflessioni, il bisogno dell’uomo di apparire ad ogni costo, 
 di conquistare successo e potere, concentrandosi solo su se stesso, fino a 
 diventare indifferente, se non cieco, verso ciò che gli accade intorno. Si 
 passa poi ad esaminare quella che ormai è diventata una vera dipendenza dal 
 telefono cellulare, si parla della scarsa qualità della tv, che evidentemente 
 considera gli italiani una massa di ignoranti e maniaci, visto che 
 continuamente propina servizi su reality show e calendari, in una corsa a chi 
 si spoglia di più, a chi litiga di più.  
 E poi, Lollo si chiede: ma perché i mezzi di comunicazione continuano a 
 ricordare solo alcuni avvenimenti, alcune date, oscurando tutto il resto? 
 Perché si continua a parlare sempre e solo della guerra in Iraq e mai delle 
 altre non meno sanguinose che si combattono in altre parti del mondo? I morti 
 delle altre guerre possono essere dimenticati e quelli iracheni no? E perché? 
 Forse perché sono morti nel posto sbagliato, in un posto della Terra povero di 
 risorse. 
 Cos’altro aggiungere? Non ci resta che augurarvi di trascorrere una piacevole 
 serata, destinata alla conoscenza di un giovane artista emergente e ad un 
 pizzico di riflessione. | 
          
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