La quattordicesima stagione teatrale del Cts, il Centro Teatro Studio di
Caserta, ha per titolo “Forme peculiari del teatro controcorrente o
dell’assurdo” . Il Piccolo Teatro in via Eleuterio Ruggiero 93, diretto da
Angelo Bove, ospiterà una serie di spettacoli non solo di avanguardia ma anche
di genere comico e in appuntmaneto musicale con il maetro Franco Oliviero.
Il biglietto di ingresso è di 10 euro e tutti gli spettacoli iniziano il
sabato alle ore 21 e la domenica alle ore 20.
Programma:
sabato 29 e Domenica 30 ottobre, “Cuore Buffone” della Compagnia Jolly
Roger, con Francesca Debri - Andrea Dezi.Testo e regia Andrea Maria Brunetti.
19 e 20 novembre, Compagnia Residui Teatro in "E Se Fosse Che
Morirò Domani" con Gregorio Amicuzi, Viviana Bovino, Antonella D’Ascenzi,
Pasquale Marino. Regia Gregorio Amicuzi
3 e 4 dicembre, Compagnia Teatro delle bambole in "La Lezione" con
Francesco Testi, Mariangela Dragone, Veruska Menna. Regia Andrea Cramarossa
10 e 11 Dicembre, Compagnia Guido Palligiano in "Uno Scoop Rosa
Intimo" con G. Palliggiano, F. De Rosa, M. Ottaviano, M. Siano, E. De Blasio,
regia G. Palliggiano
21 e 22 gennaio, Compagnia Bradipoteatar in "Immagini a Fuoco" con
Andrea Tamagnini, Francesca Cioffi, regia Aleksandra Di Capua
11 e 12 febbraio, Compagnia Baby Gang in "Con Le Tue Labbra
Senza Dirlo" di e con Paolo Faroni
4 e 5 marzo, Compagnia Pigrecoteatro in "Nasi Al Cielo" con Adriana
Savastano, Angela Van Opejnen, Raffaela Erminio, Carla Manzo, Marina de
Rogatis. Regia Maria Benoni e Marina de Rogatis
18 e 19 marzo, Compagnia Teatro della Ginestra in "Jennu Brigannu –
Storie di Briganti Calabresi" con Luigi Chiarella, Dante de Rose, Ernesto
Orrico, Francesco Votano, regia Ernesto Orrico. Costumi Maria Grazia Bisurgi,
musiche Paolo Napoli.
Quattro sedie, quattro uomini. Sullo sfondo potrebbe esserci una porta, la
porta di una bottega in cui si vende vino (in una qualsiasi strada di
paese). I quattro uomini stanno davanti a questa porta immaginaria, e
parlano di un tema a caduta libera: il brigantaggio. Ne parlano dispiegando
le loro conoscenze e con i modi di cui sono capaci, ne parlano mischiando la
Grande Storia dell’Unità d’Italia con le storie riportate da testimonianze
inedite o inventate, intrecciando cronache agiografiche, calunnie, leggende,
materiali fotografici e documentari e un po’ di spensierato “sentito dire”.
Il testo è una polifonia che tiene in conto sia le voci contro e sia quelle
a favore del brigantaggio, con l’obiettivo di svelare i limiti presenti in
una lettura manichea del fenomeno. I briganti non erano solo farabutti ma
neanche solo eroi da leggenda, erano innanzitutto uomini che avevano scelto,
o erano stati costretti a scegliere, di stare fuori della legge e dalla
cosiddetta comunità civile, pagandone poi il prezzo più alto. Accanto a
storie note e divenute parte della cultura popolare, ci sono storie di tanti
senza nome, che si sono fatti briganti per seguire un sogno, un’ideale, per
una vendetta, un motivo d’onore, o solo per sfuggire la fame. Il racconto
dispiega così una storia frammentata e contraddittoria, che si sviluppa
parallelamente a quella ufficiale e alle vicende della Calabria
contemporanea. Il dialogo fra passato e presente è continuo, la cronologia
netta degli eventi cede il passo alla poesia, i documenti storici sconfinano
nei deliri e nei sogni di chi il brigantaggio l’ha vissuto per interposta
persona, senza agire, senza scegliere, ma continuando a raccontarlo, in
qualche maniera, a cantarlo. In questo spettacolo lo stile della recitazione
è semplice, privo di artifici, tutto si basa sulla parola, sulla capacità
degli attori di dare corpo e voce a piccoli frammenti narrativi, in un
continuo affastellarsi di stili e dialetti, con una voglia di raccontarsi
addosso e di togliersi il fiato a ricordare nomi, personaggi, storie…
Il Teatro della Ginestra di Cosenza, è una compagnia teatrale fondata nel
1995 dall’attore e regista Dante de Rose e dalla danzatrice e coreografa
Antonella Ciappetta, ne fanno parte l’attore e regista Ernesto Orrico e gli
attori Luigi Chiarella e Francesco Votano. Le produzioni del Teatro della
Ginestra sono improntate verso la ricerca e la sperimentazione di nuove
forme di comunicazione teatrale. Grande attenzione è posta sull’uso del
dialetto calabrese, come lingua possibile per un teatro contemporaneo aperto
al recupero della tradizione e allo stesso tempo proteso verso l’innovazione
dei linguaggi scenici.
22 e 23 aprile, la Compagnia Teatrale di Casagiove presenta "Era
Tutto Cosi Diverso", uno spettacolo comico di Michele Pagano con Giovanni
Allocca, Carmen Di Mauro ed Enzo Varone che ha curato anche la regia.
Queste alcune note di regia: Il mondo di Evaristo è la quotidianità fin
troppo tranquilla, abitudinaria all' eccesso, maniacalmente divisa tra libri
e solitudine, che si scontra
inaspettatamente con la realtà fin allora sconosciuta dell'anti-sé:
l'invadenza e l'esuberanza del fratello Enzo tornato da una lunga tournée
teatrale per stare qualche giorno con lui. Queste due filosofie si
rincontreranno per poi scontrarsi dando vita ad una serie di esilaranti ma
amare situazioni: amore e odio, ricordi dimenticati, un segreto
inconfessabile, torti mai perdonati, ma soprattutto l'entrata in scena di
una donna, "un essere umano come tutti, tranne che per il modo di parlare",
ma sicuramente speciale per i due fratelli, che riuscirà laddove nessuno,
compresi loro, era arrivato a comprendere, a conoscere e a svelare
l'identità di chi, per una comoda apparenza, si nasconde sotto un abito
scomodo adeguandolo ad ogni occasione.
La linea registica che si è voluto seguire è quella di una modernità così
come ce la restituisce la società che viviamo; tuttavia, il contrasto che
vivono i due protagonisti mette in luce le divergenze generazionali, spesso
adolescenziali, dettate dall'ambiente, dalle persone e soprattutto dal tipo
di vita che, per motivi non derivanti dalla propria volontà, conducono. Su
tale linea si basano gli innovativi effetti comici, pur rispettando ciò che
ci ha insegnato la tradizione.
Fuori Stagione:
15 e 16 Marzo, Mutamenti e Stanze Comunicanti presentano "Quando il
marito va a caccia" di G. Feydeau. Con Gianpiero Cunto, Andea Farina,
Clementina Gesumaria, Giuseppe Grillo, Antimo Navarra, Antonella
Santonastaso, Roberto Solofria. Regia di Roberto Solofria, assistente alla
regia Andrea Farina
I testi di Feydeau sono sempre un concentrato di comicità, una bomba ad
orologeria pronta ad esplodere, un articolato e perfetto congegno fatto di
triangoli, coincidenze e fraintendimenti. Feydeau diverte, fa sorridere,
sorprende. In Quando il marito va a caccia, uno dei testi meno rappresentati
dellautore, gli intrecci sono molteplici, lui, lei, lamante di lui, lamante
di lei, il marito dellamante di lui, tutti insieme, tutti
contemporaneamente, tutti a creare ancora una volta quel turbinio di
situazioni comiche care a Feydeau. Lambientazione che abbiamo voluto dare
allo spettacolo, tuttavia, non è consona ad una messa in scena di Feydeau,
abbiamo scelto gli anni 70, i favolosi anni 70, ricchi di colore, capelloni,
zampe di elefante, plastica e kitsch, per rendere ancora più esilarante lo
spettacolo e spiazzare ancora di più lo spettatore. |
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