Stagione 2005/06 dell’Auditorium Diocesano di Teano

Teano (Ce) – da Novembre 2005 ad aprile 2006

Comunicato stampa


La Stagione 2005/06 dell’Auditorium Diocesano di Teano è curata da Rita Ullucci
26 novembre, “Songs of Sactuary”, a cura del Coro femminile de L'Orientale di Napoli, diretto da Giovanni Rea.
3 dicembre, Officina Palcoscenico presenta “Uno sguardo dal ponte” di A. Miller, con la regia di Pasquale Renzi.
17 dicembre, Enzo Ferraro e la compagnia “Gambrinus” in ”'A città 'e Pulecenella”.
26 dicembre, la compagnia Incontri in “Il sindaco del rione Sanità” di Eduardo De Filippo, con la regia di Franco Iurlaro,
6 gennaio, la Ichos Zoe in “Millesettecentonovantanove”, testi e regia di Salvatore Mattiello.
4 febbraio, la compagnia “Quelli che...il teatro” in “Trenta giorni ha novembre”, testi e regia di Franco Pinelli.
11 marzo, Officina Palcoscenico presenta “Il ritorno di Scaramouche” di Leo Bernardis,
 

Sezione Musica

La sezione musica della Stagione Artistica 2005/2006 dell’Auditorium Diocesano di Teano curata dall’Associazione “Anna Jervolino” presenta “..Echi..”. Liberamente interpretati in serate uniche e da musicisti di vaglia.
Perché il talento, al solito, improvvisa e conquista da par suo.
E la materia musicale è affrontata come in una dedica per ognuno dei generi proposti, che hanno da sempre suscitato nel pubblico clamori di vivace interesse oppure sussurri dettati dalla novità.
Nei programmi quindi riecheggerà l’opera con il recital di Andrea Noferini (sabato 25 marzo); la Spagna popolare con le musiche di Albeniz, de Falla e dei sudamericani Ginestra e Villa Lobos dal pianoforte di Roberto Plano, Premio Cleveland 2001 nonchè finalista al prestigiosissimo Van Cliburn 2005 (sabato 8 aprile); il tardo romanticismo di Brahms, Grieg e Szymanowsky con Stefano Pagliani primo violino del Teatro alla Scala di Milano, Mozart con Gianluca Luisi premio Bach 2001 (sabato 25 febbraio)
E, per iniziare, ecco gli “Echi dell’Est…”. sabato 21 gennaio, ore 20,30
Programma:
Sabato 21 Gennaio: “Echi dell’Est…”
Massimiliano Pitocco - bayan (fisarmonica classica)-, musiche di Solotarev, Semionov, Zubitsky, Tschernikov

Massimiliano Pitocco è il maggiore virtuoso italiano di fisarmonica classica (bayan)
E’ uno strumento giovanissimo e quasi del tutto sconosciuto nel panorama concertistico classico contemporaneo ma dalla sonorità innovativa e originale molto differente dalla fisarmonica classica. A partire dagli anni Sessanta, nei Paesi dell’ex Unione Sovietica, è fiorita una scuola e si è sviluppata una letteratura di grande qualità ma ancora poco frequentata in Occidente.
Un ascolto di confine che mescola l’elemento folk con la musica nuova del XX secolo emancipando lo strumento ad un orizzonte pressoché infinito di possibilità musicali.
Saranno eseguiti: “Monastere de Firaponte” e “l’Allegro vivace” tratto dalla Sonata n. 3 di Wladimir Solotarev; la “Sonata n. 1” di Viatcheslav Semionov; “Toccata” di Eugenij Derbenko; “Partita Concertante in modo jazz” di Wladimir Zubitsky.
Sabato 11 Febbraio, “Echi del Romanticismo…”
Stefano Pagliani, violino, Marco de Zan, pianoforte, musiche di Brahms, Szymanowsky, Grieg

Il programma di musica da camera propone autori tardo romantici come Johannes Brahms, esponenti di scuola nazionale come il norvegese Edvard Grieg per approdare infine con Maurice Ravel all’Impressionismo.
Saranno eseguite la Sonata in sol maggiore op. 78 per violino e pianoforte di Brahms; la Sonata in do minore op. 45 di Grieg e la Sonata opera postuma di Ravel, vera rarità di repertorio che presenta un unico movimento.
La composizione di Brahms risale all’estate del 1878 ed è conosciuta anche come “Sonata della pioggia” per la presenza del tema del Regenlied pagina per canto e pianoforte composta in precedenza su testo di Klaus Groth in tutti e tre i tempi: “Vivace ma non troppo”, “Adagio” e “Allegro Molto moderato”. E’ una partitura di intensità avvincente e con venature velatamente melanconiche.
Il brano di Grieg è il miglior esempio della sua produzione cameristica. Un’opera brillante, ricchissima di cultura strumentale, di accenti nazionali e di idee melodiche seducenti. La prima esecuzione è datata 1887: al pianoforte l’Autore. Tre movimenti: al drammatico e maestoso “Allegro molto ed appassionato” seguono l’Allegretto espressivo alla Romanza” e un “Allegro animato” nei quali prevalgono atmosfere idilliche tenui e gioiose.
Gli interpreti.

Stefano Pagliani, primo violino solista dell’Orchestra e della omonima Orchestra Filarmonica dal 1990 al 2000. Oggi suona con le maggiori istituzioni musicali italiane: l’Accademia di S. Cecilia in Roma, il Maggio Musicale Fiorentino, il Teatro Carlo Felice di Genova, La Fenice di Venezia, il Teatro San Carlo di Napoli. Su invito del maestro Claudio Abbado nel 2004 ha partecipato ai concerti dell’Orchestra Filarmonica di Lucerna formata dalle migliori prime parti delle maggiori orchestre europee. In questo 2006, 250° anniversario della nascita di Amadeus, Pagliani partecipa, in qualità di violinista e docente, al progetto Orchestra Mozart che si realizza a Bologna.
Il suo strumento è un violino G.B. Guadagnini del 1744 della collezione di Gianni Accornero.
Francesco De Zan , pianista, da diversi anni si sta dedicando al repertorio cameristico. Ha collaborato, tra gli altri, con Mengla Huang (Premio Paganini 2002); Luca Ranieri (Prima viola Orchestra Rai); Andrei Gridtchouk (Prima viola Deutsche Oper di Berlino); Riccardo Crocilla (Primo clarinetto dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino).
In duo con Stefano Pagliani ha registrato dal vivo l’integrale per pianoforte e violino di Brahms per l’etichetta coreana Arcadia. Un sodalizio artistico destinato a durare nel tempo in programma l’incisione integrale delle opere per duo di Schumann, Beethoven, Ravel. Un duo affiatato che lo scorso anno ha intrapreso, su invito, tournèes in Cina, Giappone, Taiwan e Russia.
 

Sabato 25 Febbraio, “Mozart e… Echi di Mozart…”
Gianluca Luisi pianoforte, Premio Bach 2001, musiche di e da Mozart

Il pianista Gianluca Luisi, nato nel 1970, esponente di spicco della migliore scuola pianistica italiana specializzato nel repertorio settecentesco ed applaudito interprete del repertorio di Bach e Mozart.
Il programma, che comprende un omaggio a Johann Sebastian Bach, ruota per il resto intorno al genio di Salisburgo e ai suoi epigoni in questo 2006 che lo celebra per la ricorrenza dei 250 anni dalla sua nascita. Un influenza musicale e culturale impressionante: già al tempo in cui era vivente molti compositori furono influenzati dalla sua innovativa ispirazione e la sua impronta indelebile si perpetua ancora oggi. La scrittura di Mozart come pure quella di Bach è capace di inserirsi nelle partiture moderne in sorprendenti contaminazioni.
Saranno eseguite la Suite francese n. 1 in re minore BWV 812 di Bach; la Sonata in re maggiore KV 576 e la Sonata KV 330 “Parigina” di Mozart; La Fantasia sulle nozze di Figaro di Mozart, opera di Johann Nepomuceno Hummell; la parafrasi “Alla Turca” da Mozart del contemporaneo Arcadi Volodos.
Luisi che nel 1998 vince le audizioni della Gioventù Musicale Italiana e nel 2001 il 1° premio al Concorso internazionale Bach di Saarbrucken viene acclamato dalla critica tedesca come un nuovo e grande interprete dei due massimi autori del Settecento: Bach e Mozart. Artista capace di produrre una musica assolutamente libera.
Sarà protagonista di un concerto che presenta la geometrica precisione e la profondità di sentimenti bachiana con la geniale improvvisazione e leggerezza contrappuntistica di Mozart e con gli echi che ne seguirono.
Sabato 25 Marzo, “Echi ....”
Recital pianistico di Olaf John Laneri, vincitore del Premio Busoni nel 1998.
Saranno eseguite la Sonata in re minore op. 31 n. 2 “Tempesta” e la Sonata in do diesis minore op. 27 n. 2 “Al chiaro di luna” di Beethoven; il Notturno in do diesis minore opera postuma, mazurche in do maggiore op. 56 n. 2, in sol diesis minore op. 33 n. 1, in la minore op. 17 n. 4 in si minore op. 33 n. 4 e la Ballata in sol minore op 23 di Chopin; le “Reminiscenze dal Don Giovanni di Mozart” trascrizione per piano di Liszt.
Nel programma “Echi della natura” con due celebrate Sonate di Beethoven. La partitura della Tempesta composta nel 1801 – 02 sancisce il superamento delle convenzioni settecentesche per aprirsi alle violente contrapposizioni dialettiche della successiva fase creativa del maestro di Bonn; Al chiaro di luna è una pagina per piano conosciuta almeno di fama anche da chi ignora quasi tutto della musica classica. Una partitura dal carattere libero ed eterodosso in cui Beethoven ha tentato di realizzare una profonda unità formale tra i tre movimenti che la compongono determinando peraltro un crescendo emotivo nell’ascoltatore.
Echi del folklore con le mazurche di Chopin. Dello stesso Autore saranno proposti il notturno postumo , ricreato secondo “ un luogo meraviglioso dove rifulge una certa ambiguità del pensiero del compositore, la passione e il mistero del più acceso romantico conservando l’essenzialità della scrittura musicale del compositore polacco” e la Ballata in sol minore. la Ballata è un invenzione formale di Chopin quindi mirabilmente adatta alle sue esigenze espressive.
“Echi di Mozart” con le Reminiscenze dal don Giovanni di Liszt. Le trascrizioni erano la moda dei virtuosi nel XIX secolo. Liszt offre qui una rilettura di successo - non sarà l’unica ci sarà anche Busoni - e Laneri è uno specialista di questo repertorio.

Sabato 8 aprile, “Echi di Spagna…”
Recital per pianoforte solo di Roberto Plano, Premio Cleveland 2001 e IV classificato al prestigiosissimo van Cliburn nel 2005. Musiche di Soler, Albeniz, Granados, Ginastera, Villa-Lobos, de Falla

Saranno eseguite la Sonata in si bemolle maggiore D 960 di Franz Schubert; Malaguena, Rumores de la caleta tratta da “Recuerdos de viaje” op. 71 e Granata, serenada contenuta nella “Suite Espanola” op. 47 di Isac Albeniz; due danze spagnole n. 2 in do minore “Orientale” e n. 5 in mi minore “Andaluza” di Enrique Granados; di seguito si intraprende un viaggio in America Latina con “Impressoes seresteiras” dal ciclo brasileiro di Heitor Villa Lobos e le Danzas argentinas op. 2 del contemporaneo Alberto Evaristo Ginastera.
Almeno due sezioni in questo programma, la prima dedicata allo struggente e in questo caso postumo pianoforte di Schubert; l’altra riservata alla scuola nazionale spagnola che con Albeniz e Granados attraversa e supera lo spagnolismo di maniera - esotico - e coglie l’autentica voce della Spagna. In Albeniz, nel periodo creativo a cui appartengono le composizioni proposte, c’è una musicalità appassionata e rovente solcata di languide mollezze orientali, una Spagna viva, incarnata, immediata (Mila).
Esiti di rilievo si raggiungono nei brani di Villa Lobos che studiò lungamente la musica folk e popolare del Brasile; In Ginastera si osserva una personale sintesi di procedure compositive che utilizza metodi seriali ed aleatori accanto a forme più tradizionali.
Roberto Plano nato a Varese nel 1978, si è diplomato nel 1998 al Conservatorio “G.Verdi” di Milano con il massimo dei voti e la lode sotto la guida di Chiaralberta Pastorelli, dopo aver studiato lungamente con Eli Perrotta.
Lo scorso anno è stato premiato Finalista al Concorso Internazionale Van Cliburn, Forth Worth, Texas, dove ha avuto la possibilità di collaborare con grandi artisti quali il Quartetto Takacs e James Conlon. Nel 2001 era già stato vincitore del prestigioso Cleveland International Piano Competition, Stati Uniti, riconoscimento che si era aggiunto alla vittoria, tra gli altri, del Città di Treviso e dello Scriabin di Grosseto, e ad altri numerosi Premi ottenuti in diversi Concorsi Pianistici Nazionali e Internazionali, tra i quali il Concorso Busoni, il Premio Venezia, il Città di Cantù, l’ Josè Iturbi di Valencia (Spagna), il Sendai International Music Competition (Giappone). Nel 2003 ha vinto il Terzo Premio, ottenendo anche il Premio Speciale “Best Ensemble Performance” per le esecuzioni in duo con la violoncellista Shauna Rolston e il soprano Ingrid Attrot, all’ Honens International Piano Competition (Calgary, Canada), dopo aver suonato in Finale con la Calgary Philarmonic Orchestra diretta da Sir Neville Marriner.
La vittoria al Cleveland e le affermazioni all’ Honens e al Van Cliburn hanno segnato l’inizio di numerose tournée in tutto il Nordamerica, che lo hanno visto in recital in importanti città quali la stessa Cleveland (Severance Hall), New York (Lincoln Center – Alice Tully Hall), San Juan (Puerto Rico), e lo hanno portato a suonare negli studi delle maggiori radio americane, quali la NPR a Washington D.C., la WGBH a Boston e la WNYC a New York. In seguito al suo recital di debutto al Lincoln Center di New York (caratterizzato anche dall’esecuzione in prima assoluta in America di Retratos y trascripciones di Luis de Pablo), Anthony Tommasini ha scritto sul New York Times: “Questo ventitreenne pianista italiano ha mostrato una maturità artistica che va ben oltre la sua età anagrafica… una meravigliosa purezza e una padronanza delle suggestioni più profonde hanno caratterizzato le sue interpretazioni… Plano ha dato dimostrazione di virtuosismo levigato a livelli di competizione tanto quanto di profondità musicale…”

 

Gianluca Luisi

Stefano Pagliani e Marco de Zan

 

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