Al Teatro Comunale: Indefinibile Non Senso

Caserta – 5 Aprile 2006

Intervista a cura di Marilena Lucente


Al Teatro Comunale di Caserta, mercoledì 5 Aprile alle ore 21.00, la compagnia “Gli Esclusi” presenta "Indefinibile Non Senso", elaborazione drammaturgica e regia Annamaria d'Ambra, interpreti Brunella Cappiello, Sergio Lieto, Giuseppe Marotta, Anna Maria Perrotta, Daniela Vito, Ambra Zerrillo. Il coordinamento del laboratorio è di Michela Cerrato, costumi e trucco del Laboratorio “Gli Esclusi”, le luci e la Fonica di  Roberto Salemme.

Lo spettacolo è stato allestito anche grazie al patrocinio della Ditta Edile Atellana SRC – Orta di Atella, della Parrocchia S.S. Nome di Maria e della Banca di Roma Capitalia gruppo Bancario

Per gentile concessione de "Il Caffè" pubblichiamo l'intervista di Marilena Lucente alla regista Annamaria d'Ambra

 

Lucente. Gli esclusi. Chi sono i protagonisti che si affacciano sulla scena teatrale casertana?
A. d'Ambra. Il nome del gruppo non ha niente di nuovo. E' rimasto sepolto nei ricordi per raffiorare dopo ben 11 anni. Voleva significare denuncia di chi sta fuori da un ordine prestabilito e dà fastidio solo perché esiste . Presenze ingombranti che ci turbano e potrebbero indurci a riflettere. Poiché chi nasce tondo non sarà mai quadro, mai altro nome avrei potuto proporre al nuovo gruppo di neoformazione. I sei attori in scena hanno un'età dai 45 ai 21 anni, altre esperienze di scena alle spalle e tutti hanno seguito le lezioni del laboratorio teatrale coordinato dalla sottoscritta negli ultimi due anni presso la Parrocchia di Puccianiello.Sono gli unici sopravvissuti alle torture e allo stress della struttura, ancora inagibile.

Lucente. Indefinibile non senso. A cosa allude il titolo?
d'Ambra. Definire l'esistenza non è facile, perché implica anche il non senso delle coe che avvengono.
Dire che ha un senso ciò che sto facendo adesso,significherebbe riconoscere l'esistente, anche , come routine e massificazione,ma non è semplice da capire perciò avverto il non senso ,come qualcosa di indefinibile,ma che c'è.

Lucente. Ci sono riferimenti al teatro dell’assurdo. Un teatro estremamente moderno, nonostante siano trascorsi tantissimi anni dalle prime scritture di jonesco e becket. Qual è la attualità di questa esperienza teatrale?
d'Ambra. Gli anni non sono poi tantissimi. L'attualità è far riflettere sulla routine del quotidiano; sugli inutili tentativi dell'uomo a trovare una risposta ai propri interrogativi; e sulla follia delirante dell'uomo contemporaneo a trovare una lingua di comprensione generale. Sono solo spettri i personaggi sulla scena.

Lucente. Può ancora ancorarci la parola alla vita? aiutarci a darle un senso?
d'Ambra. Francamente non credo. Sicuramente si starà chiedendo perché lo faccio. Non lo so. Credo, per avere la sensazione d'essere viva anche se per pochi attimi.

Lucente. Una definizione per raccontare la sua regia, il modo in cui lei diviene regista.
d'Ambra. E' una smania che ritorna. Le posso solo dire che in quei momenti è come se non fossi io. Lavoro con le voci. Se la voce ha quella intonazione particolare, so che dietro ci sarà anche un gesto ad hoc e la seguo. Come insegnante di laboratorio è un supplizio ascoltare delle brutte voci e spesso, involontariamente, l'allievo percepisce questo stato e si ritira. Purtroppo, è un dono. Non tutti siamo nati attori o ballerini (menomale!)

 

La locandina dello spettacolo teatrale

 

 
 

 

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