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L’intervista che proponiamo è stata dettata dalla volontà di presentare ai
lettori di Casertamusica due artisti che da anni operano in campo teatrale con
una particolare attenzione alla sperimentazione e ai nuovi linguaggi. Il
pretesto per incontrarli ci è stato fornito dalla rassegna “Il Nuovo Aspetto”,
partita lo scorso 28 settembre al teatro “Garibaldi” di Santa Maria Capua
Vetere, di cui Tony Laudadio ed Enrico Ianniello, e di loro che stiamo
parlando, curano per “Onorevole Teatro Casertano” la direzione artistica.
Pia: Cominciamo con alcune considerazioni sul “Nuovo Aspetto” di quest’anno:
una rassegna concentrata e con molti artisti casertani…
T. Laudadio: Si, in effetti, è abbastanza densa. Le ragioni sono due:
non siamo gli unici fruitori del teatro “Garibaldi” e poi è un approccio che
abbiamo già utilizzato con successo per affrontare delle tematiche senza
rischiare di “diluirle” nel tempo.
E. Ianniello: Per quanto riguarda gli artisti casertani, c’è una forte
tendenza alla riscoperta della propria “lingua teatrale”. “Il Nuovo Aspetto”,
incentrato in modo quasi “disturbante” sulla contemporaneità, perché sia
percepito dal pubblico deve comunicare con la lingua di questo territorio.
Tutti gli spettacoli teatrali (“Voci da Gomorra”, “Chiòve”, “Infanzia di un
socialista”, “Magic People Show”) in qualche modo seguono questa logica.
Pia: La territorialità delle vostre proposte artistiche si è rivelata
sempre vincente?
E. Ianniello: L’aderenza al territorio è stato ed è per noi
fondamentale, ma questo non significa essere “localistici”. Le nostre
produzioni e quelle del teatro “Garibaldi” hanno una dimensione nazionale e
andranno, come è già successo in passato, in giro per l’Italia. Cerchiamo di
produrre lavori che siano vicini alle persone che verranno a teatro, così da
evitare quel senso di smarrimento che spesso si prova quando si vedono
spettacoli troppo cerebrali.
T. Laudadio: Noi pensiamo che si possano dire delle cose intelligenti in
modo semplice e diretto, senza per questo risultare banali. Lo dimostra il
fatto che Roberto Saviano e Giuseppe Montesano, due autori estremamente
comunicativi ne ritroviamo nel “Nuovo Aspetto”, sono gli ultimi due vincitori
italiani del premio Viareggio. E l’autore di “Piove a Barcellona” (testo
catalano dal quale Ianniello ha tratto “Chòve”, ndr), Pau Mirò, per essendo
giovane, è molto apprezzato in Spagna.
Pia: Avete parlato di spettacoli che hanno già i numeri per essere
proposti altrove: è facile per “Onorevole Teatro Casertano” uscire dall’asse
Caserta–Napoli?
T. Laudadio: Non lo è per nessuno. Ma “Magic People Show”, ad esempio,
prodotto da noi e da “Teatri Uniti”, con i napoletani Luciano Saltarelli e
Andrea Renzi, è già stato presentato a Benevento e al Festival di Ravello e
l’anno prossimo girerà per l’Italia. Con “Il Metodo Gronholm”, di Jordi
Galceran, tradotto da Enrico, nel 2007 andremo al Quirino. Certo, non siamo
riusciti ad entrare nella produzione come “Otc”, ma comunque rappresenta un
momento importante per noi, poiché avremo come compagna di palcoscenico
Nicoletta Braschi e Cristina Pezzoli alla regia.
E. Ianniello: Stiamo avendo tantissime offerte per “Magic People Show”,
che non so se riusciremo a soddisfare e questo significa che si comincia a
parlare di “Onorevole Teatro Casertano”, anche fuori dalla Campania.
Pia: Ma si vive del solo lavoro di attore?
E. Ianniello: Se parliamo nelle nostre parti, è come fare il macellaio
in una terra di vegetariani. Mettendo insieme più aspetti diversi, però, ovvero
quello di attore, di direttore artistico, traduttore di testi, insomma con
grande intraprendenza, riusciamo a viverci da quando avevano diciotto anni
Pia: E le scuole di teatro?
T. Laudadio: Ce ne sono tante, alcune anche valide. La nostra è
estremamente legata alla struttura del teatro ed è gratuito: chiediamo solo un
grande impegno. È ormai attiva da tanti anni ed è riconosciuta per queste
caratteristiche.
E. Ianniello: Non è, però, una scuola ti tipo accademico, è piuttosto un
laboratorio teatrale permanete. Non crediamo nella sola teoria, ma nel fatto
che l’esperienza si fa “facendo teatro”, ed è quello che cerchiamo di fare. A
proposito, approfitto per dire che e audizioni per farvi parte inizieranno il 9
ottobre e sono aperte a tutti i ragazzi che abbiamo almeno sedici anni.
Pia: Quanto ha contato nella vostra formazione artistica la figura di
Toni Servillo?
T. Laudadio: Abbiamo avuto la fortuna di conoscerlo quando lavorava qui
ed apprezzarne l’intero percorso. Poi abbiamo lavorato insieme fino alla
primavera scorsa quasi ininterrottamente ed è per noi un onore aver fatto
questo cammino. È sicuramente un punto di riferimento e una personalità forte
che ha portato al movimento teatrale casertano e campano grande linfa, tanto da
attirare anche gli spettatori più giovani.
Pia: L’ultima domanda è una curiosità: come mai “Onorevole Teatro
Casertano”?
E. Ianniello: “Onorevole” è usato in senso ironico, un po’ per
sdrammatizzare, per non prendersi troppo sul serio. Mentre ci tenevamo al “Casertano”,
perché per un bergamasco Caserta e Napoli sono la stessa cosa. Noi invece
volevamo rimarcarne la differenza. |
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Enrico Ianniello e Tony Laudadio
foto © Casertamusica
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