Caserta, mercoledì 20 dicembre. Prima rappresentazione delle quattro che
fino a sabato 23 si terranno al Teatro Comunale della “tarantella” in tre atti
di Eduardo De Filippo "Le voci di dentro", che vede come protagonisti gli
attori della compagnia teatrale del figlio Luca.
La famiglia, luogo di gelosie, rancori e odi nascosti, è l’argomento
principale di questa commedia: Alberto Saporito denuncia i Cimmaruta, suoi
vicini, per l’assassinio dell’amico Aniello Amitrano, scomparso da qualche
giorno. Quando però la polizia irrompe in casa Cimmaruta, senza trovare alcuna
prova, Alberto lentamente si rende conto di aver sognato tutto. Nonostante egli
ritiri la denuncia, i componenti della famiglia Cimmaruta cominciano ad
accusarsi gli uni con gli altri, facendo affiorare quelle rivalità che
raffigurano il nucleo famigliare come un luogo segnato da ipocrisia e cinismo
piuttosto che da fraternità e solidarietà. Commedia difficile, pessimistica,
scritta in un periodo (siamo nel 1948) durante il quale Eduardo rifletteva sul
degrado sociale e morale della società italiana del dopoguerra. Commedia che
nelle intenzioni del grande drammaturgo doveva collegarsi idealmente a Napoli
milionaria! (del 1945, e non a caso portata in scena da Luca De Filippo prima
de Le voci di dentro), << dove tuttavia appare ancora viva la speranza di
Eduardo nei grandi cambiamenti e nel recupero dei valori fondamentali >>, come
dichiarato dallo stesso Luca.
Particolarmente apprezzabile della rappresentazione, al di là della marcata e
naturale somiglianza che accomuna Luca al padre, è apparso il rigore con cui è
stato riprodotto il copione eduardiano, segno del doveroso rispetto nei
confronti di Eduardo ma anche della volontà, giustissima, di comunicare e far
rivivere fedelmente la sua opera. Impressionante la prova di Luca (nei panni
del protagonista Alberto Saporito), sia per la presenza scenica sia per le
capacità più strettamente collegate all’atto della recitazione, in grado di far
letteralmente rivivere nella mimica facciale l’immagine del grande
Eduardo-attore. Ma tutto il cast è stato all’altezza di quella che è una
produzione di ottimo livello, da Gigi Saviola (Pasquale Cimmaruta) ad Antonella
Morea (Rosa Cimmaruta), da Marco Manchisi (Carlo Saporito) a Carolina Rosi
(Matilde Cimmaruta). Molto belli i costumi e le scene di Enrico Job, anch’essi
rispettosi della tradizione nonostante qualche accattivante effetto speciale,
il tutto supportato dalla regia di Francesco Rosi, dopo "Napoli milionaria"
alla sua seconda esperienza consecutiva col repertorio di Eduardo: prova
brillantemente superata, come testimoniato dal caloroso saluto finale del
pubblico casertano. consulta:
Teatro Comunale di Caserta |
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