Teatro Garibaldi: Questi fantasmi! con Silvio Orlando

S. Maria C. V. (ce) –3 febbraio 2007

Articolo di Giorgio Ruberti


S. Maria C. V., sabato 3 febbraio. Con uno degli appuntamenti più attesi della stagione teatrale sammaritana prosegue la programmazione del Teatro Comunale Garibaldi, che ha portato in scena il noto attore napoletano Silvio Orlando e la sua compagnia per la rappresentazione di un classico del teatro eduardiano, Questi fantasmi! (si replica domenica 4 febbraio alle 18 e 30).
Anche per le trasmissioni televisive cui era spesso destinata dalla Rai fino a qualche tempo fa, insieme a Natale in casa Cupiello questa commedia è del repertorio del grande drammaturgo quella più nota al pubblico e, forse, una di quelle maggiormente riuscite per il giusto dosaggio di comicità e riflessione amara che la caratterizza. Sappiamo che la peculiarità e, allo stesso tempo, il fascino del teatro di Eduardo non sono rintracciabili nella comicità che provoca la risata “grassa” quanto piuttosto nell’ironia che conduce al sorriso amaro: tragicomica e grottesca, la trama di Questi fantasmi! lascia intravedere bene questo tipo di approccio all’arte drammatica da parte di Eduardo, il che appunto fa di questa commedia una delle più apprezzate del suo repertorio.
Pasquale Lojanico è un poveruomo che si trasferisce a titolo gratuito in un antico palazzo perché ne sfati la leggenda che lo vuole sede di fantasmi. Cosicché lui stesso si (auto)convince che l’amante della moglie, abituale frequentatore della casa, sia un’anima dannata, e spettri siano i suoi parenti che di volta in volte gli fanno visita per convincerlo a tornare da moglie e figli da tempo abbandonati. Il terrore di Pasquale, tuttavia, è mitigato dal beneficio economico conseguente alla donazione di denaro che il “fantasma” periodicamente compie, perché la moglie sua amante possa vivere in una condizione più agiata di quella che il povero Pasquale era in grado di garantirle. Così Pasquale finisce col credere ai fantasmi per non credere alla ben più dura e amara realtà che lo circonda: “I fantasmi non esistono, li abbiamo creati noi, siamo noi i fantasmi!” dichiara al dirimpettaio professor Santanna, quello della nota scena del caffè.
La produzione del Nuovo Teatro e de Gli Ipocriti è apparsa nel complesso buona, riscuotendo alla fine dei tre atti un discreto successo, a giudicare dall’intensità e dalla durata dell’applauso del pubblico sammaritano che per l’occasione ha riempito il teatro fino al loggione. In linea con la tradizione (soprattutto di quella della versione televisiva, il che dal nostro punto di vista è senza dubbio un merito) ci sono sembrati scenografia e costumi di Bruno Buonincontri, suggestive le musiche di Pasquale Scialò che hanno perfettamente contribuito ad enfatizzare la “napoletanità” che sempre deve connotare le commedie di Eduardo, mentre dalla stessa prospettiva meno suggestive perché un po’ “fredde” sono apparse le luci di Cesare Accetta.
Quanto al trattamento della regia, Armando Pugliese si è dimostrato essere molto fedele alla lettura del testo tramandata dall’Eduardo-regista, al punto di averne voluto studiare le relazioni con le fonti pirandelliane e scarpettiane del testo, come egli stesso ha tenuto a dichiarare. In questa versione, tuttavia, l’attenzione si è concentrata maggiormente sulla figura del personaggio protagonista, tratteggiata sia come “fesso” e “furbo” (distinguo tanto caro ai napoletani, ha dichiarato Pugliese) sia come “intelligente”. Certo, il fatto di avere a disposizione un ottimo attore quale Silvio Orlando avrà sicuramente inciso nella scelta di tentare una terza lettura del personaggio Lojacono (comunque potenzialmente presente nel testo eduardiano), a maggior ragione se poi sulla scena quell’ottimo attore si rivela essere tale: confermando tutte le aspettative della vigilia, la performance di Silvio Orlando è stata la nota più lieta della serata per la capacità dimostrata di apparire assolutamente originale nel confronto ideale con l’interpretazione di Eduardo, inevitabile perché troppo viva nella memoria di ogni spettatore (e forse proprio in virtù delle tante trasmissioni televisive di questa commedia). Orlando ha dimostrato carisma e personalità a sufficienza per riuscire a fare “suo” il personaggio e a fornirne una versione affatto originale pur nella fedeltà al modello originario. Operazione che non ci pare essere riuscita agli altri attori della compagnia, pur bravi, ma troppo simili nel modo di recitare a quelli ben noti che affiancavano Eduardo (primo fra tutti Ugo D’Alessio, nella parte di Raffaele il portiere impersonato da Tonino Taiuti, o Pietro Carloni, nella parte di Alfredo interpretato da Francesco Procopio).

 

consulta: Teatro Comunale Garibaldi: stagione 2006/07, S. Maria C. V.

 

 

 

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