Qua … si seduce!: Seduzione: come riuscirci brillantemente in due tempi

S. Nicola L.S. (CE) – 19 Aprile 2008, Compagnia Le Mariomatte, Regia G. Compagnone

Articolo di Rossella Barsali, foto di Barbara Barsali

Serata primaverile, in tutti i sensi e col risveglio di tutti i sensi, ieri sera al “ Qua… si teatro” di S. Nicola la Strada: una scatenata banda di giovani attori debuttanti e non inscena una commedia brillante, non priva di morale, sarcasmo e di spregiudicatezza, regalando parodie pungenti ma benevole su di un certo tipo di donne, uomini e non solo!
-L’idea nasce da un testo, letto per caso, di A. Biagini e J. Mannucci , del quale ho fatto un libero riadattamento, cominciando dal titolo “Quel che non sono” che è diventato “Seduzione” , stravolgendo alla fine l’opera, che consegno stasera al debutto….- spiega Giovanni Compagnone, regista ed anfitrione già dei “Guitti”, di cui le “Mariomatte” fanno parte.
Non tutti gli attori, però, sono all’esordio; e, saggiamente, Compagnone affida l’ouverture ad un esperto Gaetano di Giovannantonio, (“Eduardo”, “Madama quatte sorde”), brillantemente affiancato da Francesco di Ceglie, entrambi nel comico ruolo di “opinionisti” gay con succinte vestaglie femminili, mescolati tra un pubblico stupito e divertito. Dopodichè, si procede con quattro sit-com in cui è predominante l’ambizione seduttiva , giocata di volta in volta fra signore altolocate (o presunte tali), signorine viziate in cerca di facili avventure, giovani signore che si confidano sul tema, snocciolando provvidi e “gustosi” consigli, ragazzine che cercano di risvegliare l’apatia paterna con espedienti “musicali”. Che solo nel secondo tempo avranno naturale compimento, di volta in volta diverso, ma sempre molto verosimile ed equilibrato.
Apprezzabile il ritmo del lavoro, gli espedienti di far cambiare abiti e scene dagli stessi attori sul palco, perfettamente sincronizzati fra di loro, e l’entusiasmo profuso che diventa contagioso. Un “bravo” collettivo, in primis a Fiorino Vagliviello, che ha saputo, con spontaneità ed ironia, mettersi in gioco; a Teresa Cupito, dotata di verve non comune; a Domenico D’Angelo ( “si tenesse na somma”), Rossella Merola (al suo esordio, emozionata ma non impacciata), M. Paola Dell’Anno ( molto espressiva), e Teresa Letizia (versatile e… seduttiva!) e, naturalmente, ai già citati G. di Giovannantonio e F. di Ceglie. Senza dimenticare il regista ed adattatore Giovanni Compagnone!
Direi che l’esperimento è riuscito brillantemente in due tempi: tutti sedotti!

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