Enzo Varone

Gennaro Morrone

Le voci di dentro

  

3° Rassegna Teatrale “Teatro D'Amatore”

Alife (CE) Dal 17 Novembre 2013

Comunicato stampa

Domenica 17 novembre 2013 alle ore 20.00 presso l’Auditorium dell’Istituto IPIA di Alife si aprirà ufficialmente il sipario della 3° Rassegna Teatrale “Teatro D'Amatore” organizzata dall’Associazione Alifana Arteatro.
Questa rassegna è diventata oramai un appuntamento molto atteso da tutto il pubblico matesino appassionato di teatro. L’evento infatti richiama una platea di circa 300 presenze per ogni serata, numero che fa molto onore al lavoro assiduo e costante dei membri di tutta l’Associazione.
Nel 2014 ricorrerà il 30° anniversario della morte del grande drammaturgo napoletano Eduardo De Filippo e l’evento certo non poteva sfuggire all’attenzione degli organizzatori della Rassegna che per l’occasione hanno dedicato diversi momenti teatrali al grande Eduardo. Il primo ci sarà proprio durante la serata di inaugurazione della Rassegna, domenica 17 novembre 2013 alle ore 20.00, con due particolari performances: la prima dell’attrice teatrale casertana Antonia Oliva che reciterà una lettera che De Filippo scrisse alla sorella Titina; la seconda è dell’attore alifano Emilio Salvatore che declamerà un monologo liberamente tratto dall’opera “Ditegli sempre di si”. Durante il corso della Rassegna saliranno poi sul grande palco dell’Auditorium due compagnie di attori semi professionisti che regaleranno al pubblico della Rassegna due dei più importanti capolavori del drammaturgo di Napoli. La prima è la compagnia “Teatro dei Dioscuri” che porterà in scena uno dei più rinomati ed apprezzati lavori di De Filippo “Natale in casa Cupiello” in cartellone il 12 gennaio 2014, successivamente ci sarà la compagnia “Luna Nova” di Salerno con la celebre opera “Le voci di dentro” in programma il 13 aprile 2014.
programma:
domenica 17 novembre, Serata inaugurale con la partecipazione straordinaria del noto attore italiano Pippo Franco a cui andrà il “Premio alla Carriera 2013”.
24 novembre, la compagnia “I Carmenauti” con lo spettacolo "Ferdinando" di Annibale Ruccello
“I Carmenauti” ( i viaggiatori della poesia) è una compagnia attiva dal 2011, formatasi dall'incontro di forti individualità che condividono l'amore per l'arte della recitazione e la curiosità di affrontare "pieces" non convenzionali.
Lo spettacolo "Ferdinando" ha dato modo alla compagnia di dimostrare che si possono e si devono percorrere sentieri non usitati ed essere, perchè no, "la nota stonata" fuori dal coro.
“Ferdinando” è un bellissimo testo teatrale scritto da Annibale Ruccello nel 1985. Lo sfortunato autore, regista e attore napoletano, prematuramente scomparso all’età di 30 anni, aveva creato questo lavoro pensando ad un’attrice del calibro di Isa Danieli.
Ruccello si era immaginato una vicenda, ambientata nel 1870, in un’Italia che cambia: finita l’era dei Borboni, arrivano i Savoia, i nuovi re, a disegnare diversi assetti sociali e economici. Così, nel chiuso opprimente di un palazzo nobiliare fuori Napoli, si consumano meschinità e soperchierie, tensioni e scontri. Da un lato la baronessa, inacidita e pseudo malata cronica, instancabile sostenitrice dei Borboni; dall’altro la cugina povera, assunta come domestica o dama di compagnia, ma di fatto contraltare possente della nobildonna. In mezzo Don Catello, figura ambigua e discutibile di parroco. Nella consunta dinamica tra i tre arriva un elemento scatenante: il giovane Ferdinando. Come in un Teorema pasoliniano, le relazioni tra i personaggi esplodono. Ferdinando diventa oggetto e soggetto di passioni, di vere ossessioni erotiche da parte di tutti.
L’autore è abilissimo nel tratteggiare i caratteri dei personaggi: intensi, profondi, taglienti, mai risolti a cui si coniuga una sapienza letteraria della ricerca sulla lingua napoletana. Il testo, inoltre, svela una inusitata attualità: non solo per gli scandali che travolgono ormai la chiesa cattolica, ma anche per la capacità di cogliere la confusione, l’amoralità, la disillusione e l’opportunismo di una fase storica di passaggio. Oggi come allora, sembrano l’egoismo e il cinismo le categorie vincenti, utili a sopravvivere quando ogni morale, ogni valore, va a farsi benedire.
8 dicembre, la compagnia “Ernesto Cunto” di Caserta con la commedia “Tutta colpa di Valentina”
Si tratta di una Commedia brillante in due atti “alquanto” sexy incentrata sull’ironia della diversità, ricca di colpi di scena ed equivoci. Federico, single impenitente, è vessato dalla sorella Luisella che vuole costringerlo a sposarsi. La donna ha il dubbio che il fratello sia gay e l’entrata in scena del suo amico del cuore, Alfredo, rafforza la sua idea. Alfredo è sposato e va a chiedergli aiuto a causa di una relazione extraconiugale con una prostituta, Valentina, che gli ha fatto perdere la testa.
Ad animare le scene e a rendere esilarante ogni battuta sarà il divertentissimo attore casertano Ernesto Cunto, classe 1950, che dopo varie esperienze con compagnie professionistiche, costruisce all'inizio degli anni '90, insieme ad un gruppo di volenterosi amici, il teatro Izzo di Caserta costituendo anche una sua compagnia stabile. In più di 30 anni di attività, la Compagnia ed il suo regista e direttore artistico, hanno accolto, allevato, fatto crescere almeno una cinquantina di attori di ogni età. La passione per il teatro e l'amicizia, rendono possibile la produzione e la rappresentazione di, almeno, due nuove commedie all'anno. Vanto della Compagnia sono alcuni attori, che, abbandonata l'esperienza amatoriale, calcano ora i palcoscenici di tutta Italia con maestri come Luca De Filippo, Carlo Giuffrè, Toni Servillo…
12 gennaio 2014, “Teatro dei Dioscuri” presenta “Natale in casa Cupiello” di E. De Filippo
26 gennaio 2014, l’”Associazione Culturale Arcobaleno” con lo spettacolo “L’ultimo pacco”
Questa commedia è stata scritta e diretta da Vincenzo Mazzarella, anima pulsante dell’Associazione nonché commediografo-attore-regista applaudito anche ben oltre i patri confini
Lo spettacolo si presenta ricco di situazioni brillanti e figlio diretto della Commedia dell’Arte all’italiana, piena di equivoci. È ambientato nell’epoca contemporanea. I protagonisti, Gianni e Peppe, sono una coppia di giovani fratelli che stentano a trovare un equilibrio familiare a causa di tanti problemi che la modernità comporta, primo fra tutti la precarietà, intesa nel suo significato più profondo. L’esile equilibrio di complicità tra i due fratelli si rompe quando, a causa della spending rewiew, l’Istituto di Igiene Mentale della zona è costretto a chiudere per mancanza di fondi e zia Cesarina, ospite della struttura neuropsichiatrica, cerca accoglienza in casa dei nipoti.
L’ultimo pacco è un’opera pervasa da una sincera ricerca popolare che si rifà direttamente alla grande tradizione italiana della Commedia dell’Arte. L’autore utilizza un linguaggio moderno, ricco nei colori e nelle sfumature, pieno di accenti ironici, un miscuglio tra italiano, dialetto, inglese e lessico giovanile di scoppiettante ricchezza e godibilità.
Sul palco nel cast insieme a Vincenzo Mazzarella, autore e regista della commedia, troveremo anche Domenico Bottone, Fausto Bellone, Rosa Amoruso, Bruno Massaro e Rossella Di Lucca, Vittorio Copioso come fonico e Daniela Giaquinto come direttrice di scena
9 febbraio, la commedia “E’ tutta colpa di zia Amelia” presentata dalla compagnia “Stabile Teatro Mio”.
23 febbraio 2014, la compagnia “La classe nuova” presenta “Peccato che sia una puttana”
La compagnia “La Classe Nuova” si è costituita durante gli anni di formazione del triennio 2010/2013 presso l'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica del Teatro Bellini di Napoli dove tutti gli attori presenti nella piece teatrale di domenica si sono diplomati. Hanno all’attivo diversi spettacoli teatrali e non che hanno fatto riscontrare ampi consensi sia di pubblico che di critica.
L’autore e regista è Toni Porcaro e gli attori sono: Paola Maria Cacace, Andrea Caiazzo, Riccardo Ciccarelli, Veronica D'Elia, Carmine De Martino, Renato De Simone, Sara Esposito. Punta di diamante della compagnia però è il giovane attore alifano Andrea Rao che ha scoperto l’amore e la passione per il teatro recitando per la prima volta proprio in seno alla Compagnia Alifana “Ketty Di Caprio” partecipando alla messa in scena della commedia “Aulularia” di Plauto riadattata in napoletano da Vanni Isabella.
Lo spettacolo che la compagnia porterà in scena domenica sera è un dramma, del drammaturgo inglese John Ford, eseguito per la prima volta a teatro nel 1632 e composto presumibilmente tra il 1628 e il 1632. Tradizionalmente considerato uno dei grandi esponenti del teatro elisabettiano, in realtà Ford appartiene a quell'ultima propaggine di questo straordinario periodo di espressione drammatica, che fiorì nel Seicento durante il regno di Giacomo I, e ne portò all'estrema conclusione gli elementi strutturali.
Il giovane autore–regista Toni Porcaro ne ha curato l’adattamento ed un arrangiamento tutto particolare creando un inedito allestimento scenico. Il testo mette in scena un amore incestuoso tra fratello e sorella. Il contesto è il ricevimento di matrimonio di Annabella che dovrà scegliere fra vari pretendenti. Infatti il tema principale della pìece è l’incesto tra i due giovani trattato con i guanti, dato il suo significato allegorico presente nel testo originale che porta ad una visione contrapposta all’etica comune. L’invitato al ricevimento (Spettatore) verrà catapultato in una situazione di schizofrenia tra la commedia e la tragedia, vedendo morire i personaggi e un attimo dopo sentendosi chiamare a un tavolo, dal proprietario di casa, Florio, per una semplice partita a carte che non avverrà mai. Insomma, è il teatro elisabettiano. Dove tutto è il contrario di tutto, dove la tragedia lascia spazio alla commedia e viceversa.
9 marzo 2014 , la compagnia “21000 Giorni di Napoli" portano in scena la commedia "La cena dei cretini" dell’autore Francis Veber regista, sceneggiatore e produttore cinematografico francese.
30 marzo 2014, l’Associazione Culturale “Fratelli De Rege” presenta Enzo Varone ne “Il medico dei pazzi” libero adattamento in due atti di Scarpetta con: Giovanni Della Valle, Antonio Vitale, Ciro Zangaro e la partecipazione di Gennaro Morrone per la regia dello stesso Enzo Varone.
La particolarità di questo spettacolo è quella di vedere in scena solo 5 attori, tutti maschi, sottoposti a continui cambi d’abito e impegnati a sostenere tutti i ruoli, compresi quelli femminili! La trama della commedia è nota a tutti e vede come sempre protagonista della pochade di Scarpetta l’ormai conosciuto Don Felice Sciosciammocca. In questa storia Don Felice giunge a Napoli con la moglie per incontrare lo scapestrato nipote Ciccillo che vive in città proprio grazie ai soldi dello zio. Invece di laurearsi in psichiatria, Ciccillo perde tutti i suoi averi al gioco. Quando lo zio Felice e la consorte decidono di andare a Napoli per visitare la “clinica dei pazzi” del nipote, si innesca un’esilarante girandola di equivoci in cui nessun personaggio gioca il ruolo effettivo di “pazzo”.
13 aprile 2014, la compagnia “Luna Nova” di Salerno presenta “Le voci di dentro”
Ad interpretare “Le voci di dentro” è la compagnia teatrale di Napoli “Luna Nova”. Fondata dall'attuale presidente Angelo Germoglio con il nome di “Senz’arte né Parte” nel 1993, nel 2007 si rifonda e si ricostituisce cambiando struttura organizzativa e nome, trasformandosi appunto in ”LUNA NOVA”. Scopo principale della Compagnia è di diffondere e promuovere l'arte, la cultura teatrale, e laddove possibile, svolgere anche una funzione sociale, cosi come testimoniano i numerosissimi e prestigiosi premi che la Compagnia ha collezionato nel corso della sua lunga e proficua carriera artistica grazie anche ad un bel gruppo di attori e attrici guidati proprio da Angelo Germoglio, capocomico di grande sensibilità artistica. La compagnia inoltre ha calcato i palcoscenici dei più importanti teatri napoletani come il Politeama e l’Augusteo con un grande successo di pubblico.
Le voci di dentro merita di essere posta tra le più belle e significative commedie di Eduardo De Filippo. Il tema trattato è quello della verità e della menzogna, ma questa volta un sogno confonde la realtà e la fantasia, rivelando così i torbidi pensieri di tutti i personaggi. Commedia introspettiva, disperata, dove sogno, visione e realtà si fondono e confondono, dove il sospetto e la mancanza di sentimenti puri impediscono la sana comunicazione e le voci di dentro non trovano più vita. Cosa c’è di napoletano in queste Voci di dentro? L’ambientazione, in parte il dialetto, ma tutto il resto, testo, messinscena, messaggio, hanno una straordinaria e moderna universalità. Forse in quei sogni c’è assai più di Kafka e Freud che non di Napoli, e questo avvalora ancora di più la poetica di Eduardo, che ancora una volta assurge alla grande ed umana drammaturgia.
25 aprile 2014, “Il berretto a sonagli” di Pirandello ma nella versione in napoletano di Eduardo De Filippo portata in scena dalla compagnia di Latina “Luna Nova”.

Info; Associazione Alifana Arteatro, P.zza Vezzella 3, Alife
biglietto singolo 5€, Abbonamento 55€
inizio spettacoli: ore 20

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