Intervista esclusiva al re del pop-trash in concerto in provincia di Caserta: Tony Tammaro, Uno Tsunami di Simpatia

"L' ispirazione per le mie canzoni la trovo girando in vespa per Napoli"

di Giuseppe Sangiovanni


Il popolo dei tamarri della provincia di Caserta è in fibrillazione per il suo arrivo, previsto per i prossimi giorni. Due location per l'esibizione con l'intera band- contenente buona parte di "The dark side of the moonnezz"- il suo nuovo scoppiettante album. Parliamo di Tony Tammaro, perspicuitas da sballo, figura carismatica del popolo tamarro, indiscusso re del pop-trash-pulp per l'intero centro sud- vincitore dieci anni fa del Festival di San Scemo, con all' attivo due esibizioni nell'olimpo sanremese. Tamarro quanto basta, pirata per necessità, un pò guru, un pò profeta. Uno tzunami di simpatia che travolge la folla presente ai suoi spettacoli. Un fenomeno sulla cresta dell'onda da 15 anni, tanta radio e serate, per trasformare le sue canzoni in inni: canzoni pungenti, nate girando all'ombra del Vesuvio con la mitica vespa! 
Cantautore naif che sforna come pizze margherite, motivi divertenti, con testi che volutamente fanno a pugni con la grammatica e l'ortografia- che fanno sorridere, divertire, che parlano poco della casa del Mulino Bianco, e più del perenne "disagio socio-ambientale" della gente partenopea, abilmente trasformato in chiave ironica. Canzoni di e per il popolo, un popolo di Calimeri, predisposto al lamento e allo sfrenato divertimento, tipico della gente napoletana. Una liturgia, che piace alla gente, recitata dal celebrante Tammaro, clonato da coatti e burini(alla guida di Ferrari targate Roma)- orgoglioso di guidare a Napoli la 500- portando a spasso Patrizia-cantando "O Trerrote", "Tiene e ccorn"- argomento sempre attuale, vivo e vegeto , da Canicattì a Bolzano: canzoni cult, icone dell'ampia discografia dell'artista napoletano, forse troppo ancorato alle sue radici, alla sua Napoli- bellissima città, latente sul piano delle produzioni: lontana dallo star-system televisivo nazionale.


Sangiovanni. Come e (dove)nasce Tony Tammaro e la voglia di fare spettacolo?
Tammaro. Sono figlio d'arte. Mio padre, Egisto Sarnelli era un chitarrista -cantante che ha operato nel campo dello spettacolo per molti anni. Sono cresciuto nel mondo dello spettacolo in quanto ho fatto per anni da fonico a mio padre, poi a 18 anni ho cominciato a fare il Dj nei più noti circoli napoletani.
Ho sempre scritto canzoni fin da quando avevo 16 anni. Sono diventato professionista nel 1990. 


Sangiovanni. Il tuo modello, se c'è stato?
Tammaro. Nel mio studio ho appeso alle pareti i ritratti dei miei modelli di riferimento: Domenico Modugno, Fred Buscagliene, Renato Carosone, Edoardo Bennato,Totò e…non dimentichiamo gli Squallor.
Il sommo Bach non è un modello al quale ho attinto, ma mi fa compagnia. 


Sangiovanni. Cosa è per te il successo?
Tammaro. Alcuni giorni fa mi chiedevo cosa vuol dire essere un cantante di successo. Molti il successo lo intendono come la partecipazione a programmi televisivi di successo su importanti reti nazionali, ma ho notato che quel tipo di successo (a meno che non sei Mike Buongiorno) è effimero e dura solo pochi anni. A Perugia, dove ho tenuto un concerto, ho chiesto candidamente a un ragazzo di 18 anni che stava muovendo i suoi primi passi nel mondo dello spettacolo come chitarrista di una rock band cosa volesse dire essere un artista di successo e lui altrettanto candidamente mi ha risposto: "poter mantenersi facendo solo questo mestiere". Io condivido pienamente e mi ritengo a questo punto un cantante di successo.


Sangiovanni. Eduardo De Filippo disse: Fuitvenne ra Napul. Tu cosa ne pensi?
Tammaro. Per questa frase ho litigato con Eduardo. Sono anni che mi rifiuto di vedere le sue commedie. Anche se la città è difficile, ci si rimbocca le maniche e si fa qualcosa per sistemare le cose. Non si fugge mai!


Sangiovanni. Come nascono le tue canzoni?
Tammaro. Sono sempre nate dal contatto quotidiano con la gente. Possiedo una vespa e mi sposto ogni giorno da un quartiere all'altro di Napoli fermandomi a parlare con tutti. Traggo spunti e metto su carta i testi che nascono da questi spunti. Quasi tutte le mie canzoni sono state pensate sulla vespa.


Sangiovanni. Un tuo sogno nel cassetto?
Tammaro. Ogni anno una canzone ironica scala le classifiche. Questo è l'anno di Simone Cristicchi. Dopo Claudio Bisio, il Piotta, Federico Salvatore, Leone di Lernia, Elio e le Storie Tese spero che tocchi a me.


Sangiovanni. Progetti per il futuro?
Tammaro. Ho presentato a diverse emittenti della Campania un progetto di trasmissione televisiva. Spero che me lo approvino. Il 21 settembre sarò ospite al "Premio Carosone" insieme ad artisti di caratura internazionale. Mi sento molto onorato per l'invito ricevuto, anche perché sento una certa affinità tra me e il grande maestro.

Agli adepti di Tammaro, non rimane che accordare le corde vocali per urlare a gran voce "Tamarrò.. Tamarrò.. Tamarrò", massima cult del cantautore partenopeo! 

 

Migliaia di fan al concerto del Tony nazionale: pubblico travolto dal ciclone Tammaro

S.S.Giovanni e Paolo(Caiazzo)- Sono accorsi in migliaia per assistere allo scoppiettante spettacolo di Tony Tammaro, l'artista tamarro - number one. Arrivati da tutta la regione, riversatisi per le strade del borgo caratino, che per la prima volta nella storia ha registrato un altissimo flusso di persone.
Popolo tamarro in fibrillazione, sin dal primo pomeriggio- per l'arrivo del cantante partenopeo: un popolo sorprendentemente giovane.
Una massa imponente di teen-ager, esplosa all'arrivo del re del pop-trash (l'unico artista in Italia capace di vendere 25mila copie di un cd, autoproducendosi) - partito l'altra sera alle 10,50 a razzo con "Teorema". Un vero ciclone Tammaro, abbattutosi sull'incantato pubblico - sincronizzato a cantare cavalli di battaglia come " Tien e ccorn, L'animale, Miché, Parco dell'amore, Patrizia, O Trerrot, Rock dei Tamarri, Scalea, Medley Anni "60, Alla fiera della casa- parodiando motivi nazionali.
Canzoni trasformate in autentici inni: settantaquattro minuti travolgenti e coinvolgenti per il numerosissimo esercito di fan- fini conoscitori di tutti i testi dei brani eseguiti- da Tammaro, un fenomeno che da quindici anni ha inventato(con grande intuito) e porta nelle piazze il suo "Zelig".
Fan che seguono come un ombra il cantante nei concerti.
"Lo seguiamo ovunque- racconta una giovane signora- posizionata ai piedi del palco, con il figlio Francesco, sfegatato fan di appena otto anni: l'altra sera eravamo presenti al concerto di San Gregorio Matese". Gli fa eco Pina, altra giovanissima fan- che irrompe dichiarando "il sedici agosto lo seguiremo a Cascano (ndr.frazione di Sessa Aurunca)- Tony è un simpaticone, le sue canzoni ci fanno "torcere"- è nù tamarr comm a nuie- non si atteggia per niente- è il cantante ideale per una grande serata di divertimento e spensieratezza, è un artista puro, diventato popolare- senza l'aiuto di nessuno"- il pensiero conclusivo dello scatenato gruppo.
Un grande successo per il cantante napoletano, per l'agenzia Aries spettacoli di Gianni Diana -che ha dirottato Tammaro nella frazione caiatina- per l'orchestra Mille e una Notte, per il cabarettista Thomas Mugnano, per lo stesso comitato organizzatore della festa patronale- presieduto da don Armando Visone, che in modo impeccabile ha organizzato le manifestazioni religiose.
Questi gli altri componenti del collaudatissimo comitato: Giovanni D'agostino, Sandro Campaiola, Sergio e Franco Sangiovanni, Maria e Pasquale Mone, Angelo Califano, Maria Del Vecchio, Maria Antonietta Tascillo, Michele Marfella, Raffaele De Marco. Nota di merito per i giovani prodigatisi per la raccolta di fondi per i fuochi pirotecnici. Questi i nomi: Fortunato Califano, Luigi e Lorenzo Cinicola. Unica nota stonata(il comitato non ha alcuna responsabilità) il solito parcheggiatore abusivo- "celebrato" giustamente dai microfoni del palco.

 

 

 

 

 

 

 

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