Peppe Lanzetta: Malaluna

Teatro Comunale di Caserta - 8 Luglio 2003

articolo e foto di Pia Di Donato


Caserta, 8 Luglio 2003, Teatro Comunale. Decisamente ricco e vario il cartellone delle Leuciane e assolutamente di riguardo la sezione teatro degnamente inaugurata da "Malaluna". Probabilmente va rivisto o potenziato il richiamo pubblicitario visto che in sala c'erano, al più, cinquanta spettatori: nemmeno il modesto prezzo del biglietto,  10€ compreso il buffet finale, ha solleticato la curiosità. 

E' pur vero che in contemporanea, ai Giardini della Flora, c'era la proiezione di "Femme fatale" di Brian De Palma e la data cade in un giorno infrasettimanale ma, vi assicuro, la formula è sicuramente valida e interessante.

Iniziamo col considerare che la maggior parte degli spettacoli avrà una durata tale da non costringere gli spettatori ad una levataccia il giorno seguente, il locale è climatizzato tanto da invitare a rimanere nel foyer anche qualche minuto in più per due chiacchiere post-spettacolo, il buffet (stuzzicherie croccanti salate e non, mini crocchette, mini arancini e insolite polpette di melanzane con un fresco, rosato e garbatamente alcolico aperitivo - n.d.r la scrivente è del tutto astemia) ancor di più invita alle chiacchiere, che quindi diventano quattro, e, ripetiamo, il tutto ad un prezzo veramente popolare di 10€ (che diventano 5€ per gli abbonati alla precedente stagione teatrale)

Considerazione finale che già è stata fatta in occasioni precedenti: finalmente c'è da scegliere!

Ma ritorniamo allo spettacolo inaugurale.

Scena molto essenziale: un semplice sfondo, un tavolino ed una sedia ai due lati opposti del palco fortemente illuminati e una mini orchestra di cinque elementi (percussioni, fisarmonica, contrabasso, clarinetto, chitarra ed una dolce, limpida voce) che ha discretamente accompagnato e unito i racconti proposti da Peppe Lanzetta e Vincenzo Pirrotta.

Entrambi biancovestiti, hanno occupato le due estremità del palco proponendo racconti, voci, riflessioni su due mondi duri e segnati dalla malavita: Napoli e Palermo.

Lanzetta ha proposto una Napoli intima, a volte lirica, a volte un pò sopra le righe e cosciente, ma incapace di cambiare, del male che vi serpeggia mentre Pirrotta, con la sola voce, ha ricostruito i colori, gli odori, la vita del cuore di Palermo, l'orrore di un omicidio, la spavalderia di un picciotto. 

I due mondi si sono incontrati per poi allontanarsi riconoscendo un elemento in comune: la luna, la "malaluna" che ogni sera, dopo "un sole che brucia e che non lascia pensare" ritorna e fa riemergere tutte le inquietudini e le paure.

Oltre gli applausi a scena aperta, il pubblico ha apprezzato con un lungo applauso finale questo impegnato spettacolo d'apertura e nei commenti del dopo spettacolo - le quattro chiacchiere di cui sopra nel foyer- c'era già l'attesa per gli spettacoli seguenti.

Peppe Lanzetta

 

Vincenzo Pirrotta

 

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