Teatro Garibaldi: Coro all'Opera!

Conclusione della III Stagione Concertistica della Nuova Orchestra Scarlatti, S. Maria C.V. (CE)  – Aprile 2007

Articolo di Salvio Visconti


Domenica 29 Aprile, presso il Teatro Comunale Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere, si è conclusa la III Stagione Concertistica della Nuova Orchestra Scarlatti, che durante la serata ha accompagnato il Laboratorio Corale del Teatro diretto da Cecilia Videtta, Maestro accompagnatore Gennaro Romano. 

 

Molto ben studiato il programma, definito in modo da condurre il pubblico lungo un “climax” nascente dal repertorio sacro strumentale barocco, per giungere alle sonorità fastose dell’opera verdiana. In apertura, la Sinfonia in Si min. per archi "Al Santo Sepolcro" di Antonio Vivaldi, ottima per assaporare le qualità degli interpreti inseriti in un organico così “intimo”. Quindi, attraverso il delizioso "Canone in re" di Pachelbel, il Laboratorio Corale si è introdotto al pubblico col Corale bachiano "Jesus bleibet meine Freude". Da Vivaldi a Bach, da questi a Mozart, con l’"Ave Verum Corpus" K618, per concludere l’interpretazione del sacro con l’"Agnus Dei" di Bizet.

 

Quindi, dai natali parigini di Gorge Alexander Cèsar Leopold Bizet, la proposta musicale è giunta al compositore italiano più “parigino”, il nostro Gioacchino Rossini. Interessantissima la proposta di un nuovo momento strumentale, durante il quale Gaetano Russo si è lanciato in Variazioni in mi bemolle magg. per clarinetto e orchestra sui temi del "Mosè in Egitto" e de "La Donna del lago". Attraverso le ariose peripezie clarinettistiche rossiniane, è stato così offerto il trait d’union fra sacro ed opera, attraverso una “comunione” di luogo e tempo che identifica sotto un medesimo comune denominatore il sacro di Bizet e le successive proposte operistiche, tutte sacrosante pagine italiane. 

 

Ottima davvero l’esecuzione de "La Danza" di Rossigni, così “farsesca” e “spiritosa” nella composizione. Quindi, il pathos è salito con la "Casta Diva" dalla Norma belliniana, occasione per ascoltare le qualità canore del direttore Cecilia Videtta quale Soprano. Dunque, la "Cavalleria Rusticana" del Mascagni, con "Gli aranci olezzano", ha anticipato il culmine della serata, tutto in chiave verdiana, col Coro di zingari da Il Trovatore, per concludere col Coro degli Ebrei, il celeberrimo "Và pensiero" dal Nabucco. 

 

Tanti applausi ed un bis de "La Danza" su grande richiesta del pubblico. E significativo concione finale, di chiusura della stagione concertistica conclusasi, e di augurio ed impegno per la ventura. La speranza riposta è quella di poter allargare l’organico corale (e perché no, anche orchestrale?) onde poter proporre finalmente l’Opera a tutto tondo (dimensioni del palco permettendo) presso questo nostro “San Carlino” dal quale noi tutti attendiamo sempre di più. 

 

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