L’elisir d’amore al Teatro Ricciardi

Capua (CE) - 19 giugno 2007

Comunicato stampa

 


Il laboratorio teatrale “La mansarda” curato da Roberta Sandias e Maurizio Azzurro propone come saggio di fine corso una versione teatrale della nota opera di Gaetano Donizetti “L’elisir d’amore”, su libretto di Felice Romani (riduzione e adattamento a cura di Roberta Sandias). Lo spettacolo si terrà martedì 19 giugno presso il Teatro Ricciardi di Capua, alle ore 20.00.
La trama. Mentre le mietitrici stanno riposando all'ombra, la loro fittavola Adina legge in disparte un libro che narra la storia di Tristano e Isotta. Intanto il contadino povero Nemorino la osserva ed esprime per lei tutto il suo amore e la sua ammirazione, dolendosi della propria incapacità di conquistarla. I contadini chiedono ad Adina di leggere ad alta voce e lei riferisce la storia di Tristano che, innamorato della regina Isotta, ricorre a un filtro magico che lo aiuta ad attirare il suo affetto e la sua fedeltà.
Mentre Nemorino sogna di trovare questo magico elisir, arriva al paese il sergente Belcore con lo scopo di arruolare nuove leve. Egli corteggia Adina e le propone di sposarlo. Segue un dialogo tra Adina e Nemorino in cui la donna espone la sua teoria sull'amore: l'amore fedele e costante non fa per lei.
Arrivano poi le due imbonitrici Dulcamara e Amaradulce che pubblicizzano i loro portentosi preparati e riescono a vendere una gran quantità di intrugli senza difficoltà: Nemorino chiede loro se per caso abbiano l'elisir che fa innamorare e le ciarlatane gli offrono per uno zecchino una bottiglia di vino Bordeaux, spiegando che l'effetto si farà sentire dopo un giorno (quando saranno già lontane da quel villaggio). Nemorino beve l'elisir e si ubriaca: ciò lo fa diventare disinvolto quel tanto che basta per mostrarsi indifferente nei confronti di Adina, che subito prova un certo fastidio, abituata com'è a sentirsi desiderata.
Adina, per vendicarsi dell'indifferenza di Nemorino, accetta di sposare il sergente, che dovrà partire il giorno dopo, dunque le nozze saranno celebrate il giorno stesso. Nemorino cerca di convincere Adina ad attendere fino al giorno successivo (lui sa che solo il giorno dopo avrà effetto l'elisir), ma Adina se ne va con Belcore a preparare le nozze imminenti.
Giunge il momento del banchetto nuziale. Nemorino non c’è e Adina è visibilmente turbata. All’arrivo del notaio, i promessi sposi lo seguono ma Adina rifiuterà di sposare il sergente. Intanto, in scena, tra le mietitrici si diffonde la notizia che lo squattrinato Nemorino ha ereditato il patrimonio di uno zio appena morto ed è dunque diventato ricco. Improvvisamente le donne cominciano a fargli una corte insistente, e il contadinotto crede che sia l’effetto dell’elisir. Ha però bisogno di un altro flacone di elisir e, per pagarlo, è costretto ad arruolarsi proprio presso Belcore. Adina si ingelosisce sempre più nel vedere il giovane corteggiato da tutte. Le straniere le raccontano di aver venduto a Nemorino l'elisir e lei capisce di essere da lui amata. Nemorino gioisce quando si accorge di una lacrima negli occhi di Adina. Adina riacquista il contratto di arruolamento di Nemorino e glielo consegna, invitandolo a restare nel paese. Nemorino è deluso, vorrebbe una dichiarazione d'amore che non arriva e allora dichiara di volersene andare: solo allora Adina cede e dichiara di amarlo. Belcore conclude che in un altro paese troverà qualche altra ragazza da corteggiare, mentre le ciarlatane approfittano della situazione per piazzare qualche altro “elisir”.
Note di regia. I ruoli principali sono Diane (Adina), Martina (Dulcamara), Emanuela (Amara Dulce), Gabriele (Nemorino), Fabrizio (Belcore), Fabiola (Giannetta), Alessia (Anna), Maria Luisa (Viola), Rita (Rosa).
Una curiosità. Di recente, l’aria più famosa dell’opera, Una furtiva lagrima, è stata utilizzata da Woody Allen nella colonna sonora del film Match point.
 
 

 

 
 

 

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