Sarà inaugurata sabato 15 gennaio alle ore 18.30, presso il centro culturale 
 "Il Pilastro" (Via Roberto d'Angiò n. 56, S. Maria Capua Vetere), la mostra 
 "Accensioni cromatiche" con opere pittoriche di Domenico Napolitano ed Alfonso 
 Sagnelli. Ambedue gli artisti prediligono una pittura astratta, fondata sulla 
 forza comunicativa del colore attraverso le sue vibrazioni, le sue mutazioni di 
 tono e di luce. 
 La mostra sarà visitabile fino a venerdì 21 gennaio 2005 (giorni feriali h 
 10-12 e 18-20, giorni festivi su appuntamento). Info: 347.8424892 
  
 La mostra è inserita nella rassegna 
 d'arte contemporanea "B-fronte", promossa da Gennaro Stanislao e curata da 
 Marco di Mauro. In un ciclo di sei mostre, B-fronte propone una selezione di 12 
 artisti, che rappresentano il panorama vario ed eclettico della giovane arte 
 campana. La rassegna si concluderà sabato 29 gennaio 2005 con una 
 riunione-dibattito, alla quale saranno invitati autorevoli critici d'arte.
 Note critiche su Domenico Napolitnao ed Alfonso Sagnelli a cura di Marco di 
 Mauro
 Domenico Napolitano indaga le potenzialità espressive del colore mediante le 
 sue vibrazioni, le sue mutazioni di tono e di luce, il suo addensarsi o 
 diradarsi in uno spazio ideale. Con una sensibilità visionaria, un fare 
 istintivo e immediato, l'artista sedimenta i reperti emotivi che affiorano 
 dall'inconscio e li traduce nella sintesi dell'opera d'arte. I suoi umori, 
 ansie, trepidazioni precipitano sulla tela, in uno scenario mentale che 
 sottende un sapiente equilibrio compositivo. L'apparente libertà del segno 
 nasconde una trama coerente e una feconda vena lirica, che si esplica in un 
 sottile gioco di trasparenze. Con tale espediente, l'artista vuole travalicare 
 i limiti bidimensionali della tela per appropriarsi dello spazio, inteso come 
 luogo metafisico della memoria e del pensiero. 
 Nelle ultime opere, Domenico Napolitano imposta su fondo scuro segni leggeri e 
 fulminei, impulsi emotivi che sfiorano la mente per subito scivolare via come 
 gocce di pioggia. Rimane una traccia levissima, eppure indelebile, che segna 
 l'animo inquieto dell'artista come le ali di un insetto fossile nelle rocce 
 d'ambra. Talvolta, Napolitano associa ai segni dure parole di denuncia, che la 
 mente si rifiuta di tessere in un discorso compiuto. L'intervento grafico, 
 nella sua irruenza, turba l'eleganza della composizione e introduce una nota 
 stridente in uno spazio di serena concentrazione emotiva, di uniforme 
 luminosità, limpido e ordinato in una definizione quasi architettonica. È 
 l'amaro sfogo di un giovane artista, che nonostante la sordità di alcuni 
 ambienti politici, non si è mai abbandonato alla finestra del non fare. 
 Alfonso Sagnelli ha scelto la via dell'astrazione per esprimere i suoi slanci, 
 la sua foga, il suo disagio verso una civiltà decadente che non recepisce il 
 valore dell'arte. Il suo linguaggio pittorico - un informale acceso, impulsivo, 
 intriso di emotività - si connota per un lirismo sottile, che si esplica nelle 
 vampate di colore fluorescente su fondo nero, segni di una ricerca passionale e 
 sensibile. La pittura di Sagnelli, articolata su accordi tonali, è fondata sui 
 contrasti nero-colore e lucido-matto. L'artista esclude la figurazione per 
 esprimere senza tramiti le sue emozioni, entrare nel campo della pura idealità, 
 della forza dello spirito, del lirismo interiore, della sensibilità immediata. 
 La pittura di Sagnelli è stata definita "linguaggio del nero" per la scelta del 
 fondo scuro, non tetro, da cui affiorano con irruenza i segni informali. I neri 
 sono le pieghe dell'anima, le ignote profondità dello spirito, attraversate e 
 squarciate da palpiti luminosi. I colori fluorescenti parlano di uno spirito 
 energico, che espone alla luce le ombre della propria interiorità. 
 Nei primi anni '90, l'artista di Maddaloni traduce in forme protozoiche, 
 embrionali, la sua volontà di penetrare nelle cose, di scavare oltre la 
 superficie. Ogni segno rimanda ad una profondità ulteriore, tuttavia non è 
 possibile scorgere il fondo e rivelare l'essenza. La densità e la profondità si 
 coniugano in un accordo spirituale, come presenze mentali e visive di uno 
 spazio stratificato. 
 Dalla metà degli anni '90, Sagnelli applica sul supporto frammenti di stoffe e 
 cornici, che raccolgono i riverberi del suo vissuto, della sua esperienza umana 
 e sociale. Le stoffe sono quelle di San Leucio, dove l'artista si è formato, le 
 cornici sono quelle dell'azienda paterna. 
  
 "B-fronte", ricognizione sulla giovane arte campana, a cura di Marco di Mauro 
 presso il centro culturale "Il Pilastro", Via Roberto d'Angiò, 56 - 81055, S. 
 Maria Capua Vetere (Ce) - www.centroculturaleilpilastro.com
  | 
          
              |