| Venerdì 1 Settembre, Casertavecchia. Mi sia concesso di saltare l’ouvertoure, 
 di glissare sulla presentazione della 36° edizione del Settembre al Borgo, di 
 bypassare impressioni e umori del pre-serata. Mi sia concesso di partire dallo 
 svolgimento deviante e deviato di Banda Osiris.25. Un viaggio virtuale 
 attraverso i 25 anni di storia della Banda Osiris nel quale autori, strumenti, 
 brani conosciuti e non, vengono mescolati nel gran calderone della confusione 
 musicale. Un mix di intelligente, frizzante, rinfrescante comicità, di musica 
 che spazia in ogni direzione, di nuove e vecchie gags, di archeologia
 osirisiana.  Scatenati, poliedrici, divertentissimi, mirabolanti, geniali, pazzi, ironici e 
 sarcastici, i quattro raccontano la loro storia partita nella provincia 
 piemontese, a Vercelli, mettendo insieme esperienze e sogni per uscire dai 
 confini un po' stretti del locale e mettersi in strada con gli ottoni “a far 
 danni”. Gianluigi Carlone (sax e voce), Roberto Carlone (trombone e tastiere), 
 Giancarlo Macrì (bassotuba e percussioni), Sandro Berti (trombone, violino e 
 chitarra), da oltre 25 anni imperversano per l’Italia e l’Europa portando in 
 giro la loro "musica da ridere", fatta di suoni e ritmi giocosi e di gag 
 irresistibili.
  Nella splendida cornice del teatro della torre "quelli della Banda Osiris" 
 hanno entusiasmato tutti con la loro particolare miscela di musica che è stata 
 l’asse portante e al tempo stesso il collante drammaturgico di uno spettacolo 
 dal ritmo vorticoso e ricco di pungente ironia. Musica popolare, classica, 
 jazz, rock,elettronica, world, new age, in pratica tutta, facendo però molta 
 attenzione a mischiare volutamente fra loro stili e generi, a volte con 
 accostamenti dissacranti e un po’ blasfemi, ma sempre con grande devozione e 
 doveroso rispetto. Di grande impatto “comico-musicale” la proiezione del film 
 di quindici minuti che i musicisti commentano e sonorizzano in presa diretta. 
 Esilarante la versione “osirisiana” dell’inno nazionale svizzero (dove tutto è 
 lecito, soldini di qua…soldini di là) . Sette musicisti sul palcoscenico, i 
 quattro storici “banditi” coadiuvati da tre giovani e talentuosi strumentisti e 
 alle loro spalle un grande schermo su cui vengono proiettate immagini e 
 contributi video, e poi strumenti musicali sparsi un po’ ovunque a fare da 
 cornice. Un’ora e mezza trascorsa tra musica “seria” e musica comica, citazioni 
 colte e trash d’annata, canzoni d’autore e jingle pubblicitari; un concerto, un 
 recital, uno spettacolo teatrale, un cabaret musicale chiamatelo come volete, 
 un tentativo insomma di accostare la parola alla musica senza soluzione di 
 continuità per raccontare, attraverso una sorta di narrazione virtuale, “i 
 migliori anni della loro vita” . Quelli della Banda Osiris conoscono bene 
 l’arte e ne hanno dato ulteriore prova questa sera; la chiosa finale dei 
 quattro è dedicata alla libertà, tema portante di questa edizione del festival: 
 “qui pace, lì-bertà”.
 A proposito del festival. Quando si accendono le luci, gonfio ancora di 
 entusiasmo, si abbatte su di me la disarmante, triste realtà del “vedo non 
 vedo”: vedo un teatro pieno solo per meno della metà, non vedo nessuno (o 
 quasi) dei rappresentanti delle istituzioni (…è solo l’anteprima??). Prime due 
 file malinconicamente vuote, su un lato del palco, malinconicamente sola, una 
 gigantesca tammorra, simbolo del festival. A proposito di tammorra…e di 
 festival. Perché portarla in processione come sacra icona, accompagnata 
 dall’”afro-percussivo” suono di un djambè e innalzata da due yankee-girls che 
 danzano in stile propedeutico al saturday night in disco…??
   Programma di 
 Settembre al Borgo 2006 - Casertavecchia |  |