| 10 Settembre, Teatro della torre di Casertavecchia. Grande attesa questa sera 
 per lo spettacolo in cartellone al teatro della torre. Un grande della storia del teatro Italiano racconta, dall'alto dei suoi novanta 
 anni, Storie di Tango. E Arnoldo Foà che da oltre settanta anni calca le scene 
 del teatro internazionale.
 Ma passiamo alla cronaca, lo spettacolo prende il via qualche minuto dopo 
 l'orario ufficiale e i posti a sedere sono occupati per meno della metà della 
 loro capienza. Anche a spettacolo iniziato la sala non si riempie, però si 
 capisce subito che, ad assistere alla penultima serata della trentaseiesima 
 edizione del Settembre al Borgo, c'è un pubblico selezionato che in qualche 
 modo ha a che fare con il tango per passione o per curiosità.
 Lo spettacolo che, ricordiamo, ha aperto Umbria Jazz propone una selezione di 
 musica, danza e parola il cui tema e perno centrale è il tango.
 Le musiche sono quelle di Astor Piazzola e le parole sono di Jorge Louis Borges
 Grande aspettativa in platea, il pubblico si raccoglie in attesa di entrare 
 nelle atmosfere e nelle espressioni tipiche della musica argentina, nella magia 
 del tango.
 
 E l'orchestra guidata dall'oboista Rino Vernizzi che ha aperto lo spettacolo ed 
 ha proposto una selezione di brani dell'inventore del tango nuevo, Piazzola per 
 l'appunto.
 Sull'esecuzione della piccola orchestra danzano i due tangueiros (ballerini) 
 Marcela Guevara e Stefano Giudice.
 
 Ad un certo punto tutto si ferma. E la voce calda di Arnoldo Foà che prende il 
 sopravvento su tutto e su tutti e trascina il pubblico nelle storie e nelle 
 poesie d'amore più belle di Jorge Louis Borges.
 
 Nel rispetto della formula annunciata in cartellone lo spettacolo ha spostato 
 per tutta la sua durata l'attenzione del pubblico tra musica, parola e la danza 
 senza però alla fine riuscire mai ad amalgamarle in maniera sufficiente.
 
 I ballerini purtroppo non sono mai riusciti a trasmettere quella passione e 
 quel calore che solo labbraccio del tango sa dare e questo a causa dell'estremo 
 tecnicismo e plasticità presente nei loro movimenti. I due troppo concentrati 
 sulla performance e sulle figure che dovevano di volta in volta interpretare 
 non sembravano molto sentire l'abbraccio del tango. In questo ballo non è 
 infatti
 necessario eseguire alla perfezione le figure, il tango non è danza classica. 
 Nel tango sono necessarie personalità e interpretazione. La mancanza di questi 
 elementi determina la mancanza del tango stesso.
 
 Tra i musicisti, di chiara provenienza classica, è stato interessante sentire 
 ed apprezzare il calore che l'oboe di Rino Vernizzi ha saputo dare alle 
 esecuzioni proposte. Accompagnato magistralmente da Giampaolo Ascolese alle 
 percussioni, il maestro Vernizzi ha saputo trasmettere anche attraverso le 
 diverse interpretazioni in chiave jazz lo spirito musicale di Piazzola. Le 
 musiche oltre che dai già citati Vernizzi e Ascolese, sono state suonate da 
 Giuseppe Nova al flauto, Giorgio Costa al pianoforte e da Pier Franco 
 Cardarelli al contrabbasso
 
 Nonostante le aspettative la serata nel suo complesso è risultata piuttosto 
 tiepida a parte gli interventi di Arnoldo Foà al quale il pubblico ha saputo 
 manifestare in più di un'occasione una stima e un affetto profondo.
 
 L'idea di fondere musica, parola e danza è stata già attuata in altre occasioni 
 e da altri artisti soprattutto in tema di tango. Il buon funzionamento di 
 questa formula non è automatico, anzi spesso avere tutti questi elementi non 
 significa che essi funzionino necessariamente bene assieme. Ognuno di questi ha 
 una sua forza ed una caratteristica a propria. Questi elementi soprattutto nel 
 tango godono di una propria individualità.
 Metterli assieme è arduo, e lo scollamento è molto più facile di quanto si 
 possa pensare.
 Ottenere questa fusione è difficile anche ieri sera purtroppo non è avvenuta.
 
 Programma di 
 Settembre al Borgo 2006 - Casertavecchia |  |