Settembre al Borgo 2006: Danilo Rea in "Le canzoni di Marinella"

Casertavecchia (CE) - 11 settembre 2006

Articolo di Ernesto Sifo, foto di Francesco Del Prete


Lunedì 11 settembre, Casertavecchia. Ricercatissimo in ambito pop, nonostante la sua sia una formazione prettamente jazzistica, Danilo Rea è da più di dieci anni il pianista “di fiducia” di grandissimi esponenti della musica cantautorale italiana, da Mina ad Adriano Celentano, passando per Claudio Baglioni. L’artista ha spesso dichiarato in alcune sue interviste di avere un’unica, vera passione, ovvero il “poter improvvisare dall’inizio alla fine” di un suo show. Questa sorta di motto è stato per una sera accantonato per far posto a precisione e linearità nel suo omaggio a quello che, con tutta probabilità, resta il più grande pensatore della musica italiana, “Faber” De André. Non un solo errore, né la minima indecisione nell’affrontare al pianoforte le melodie di un artista che è dai più ricordato per la maestosa capacità di fondere insieme le parole in canzoni che per quattro lunghi decenni hanno raccontato il Belpaese dei perdenti e degli afflitti con la nitidezza di una fotografia. Danilo Rea, invece, messe in un cassetto e ben custodite le liriche del cantautore genovese, ha voluto evidenziare la bellezza senza tempo delle sue melodie. Forse solo uno strumento completo come il pianoforte, accarezzato dalle dita di un Maestro come Danilo Rea, poteva rendere il giusto omaggio alla musica di De André, un grande musicista che, a mio modesto avviso, ha sofferto negli anni produzioni discografiche non in grado di porre in risalto la leggiadria di melodie incantevoli adagiate su armonie semplici, che ne hanno spesso sminuito il lavoro compositivo. Il concerto di Danilo Rea ha avuto come palcoscenico l’altare della chiesa del Duomo di Casertavecchia, in una cornice da sogno e accolto dall’applauso di tantissimi amanti della musica d’autore ma soprattutto dai tanti curiosi di scoprire come il pianista avrebbe interpretato i brani di De André, Rea ha eseguito numerose composizioni del cantautore genovese, arricchendole con spunti personalissimi al fine di mettere ancor più in risalto le melodie delle canzoni. Non era difficile scorgere qualcuno, tra i tanti presenti al concerto, canticchiare sottovoce le parole de “La canzone di Marinella” piuttosto che di “Carlo Martello ritorna dalla battaglia di Poitiers”. I brani sono scorsi agevolmente ascoltando il tocco delicato del pianista, inseguendo i suoi pensieri tradotti in note e lasciandosi condurre dai flussi di emozione che l'artista ha trasmesso. Ogni singola prova di Danilo Rea è stata sottolineata da scroscianti applausi che sembravano voler chiedere al pianista di non smettere mai. Rea non si è sottratto alle richieste del suo pubblico sfoderando brani che appartengono anche al primissimo De André e forse sconosciuti ai più. Canzoni come “Spiritual” e “Girotondo”, rispettivamente tratte dagli album “Volume I” e “Tutti morimmo a stento” strizzano l’occhio ad un De André sempre molto irriverente nei confronti del mondo ecclesiastico e forse è sembrata una sorta di simpatico azzardo eseguire brani del genere sull’altare di una chiesa, brani che se fossero stati accompagnati anche dalla voce, avrebbero indubbiamente fatto storcere il naso ai “benpensanti”. Un concerto, dunque, davvero bello ed unico nel suo genere che ha lasciato alla memoria del pubblico un ricordo che resterà vivo nel tempo.

Ernesto Sifo.

 

Programma di Settembre al Borgo 2006 - Casertavecchia

 

 

 

Danilo Rea

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