Musica Nuda - Ferruccio Spinetti e Petra Magoni

Teatro Garibaldi, S. Maria C. V. (CE) – 6 Ottobre 2006

Articolo di Giorgio Ruberti,  foto di Marco Ghidelli


S. Maria C. V., 6 Ottobre.

"Musica nuda" come il titolo del concerto tenutosi presso il Teatro Garibaldi di S. Maria C. V. "Musica nuda "come musica allo stato puro. "Musica nuda" come musica assoluta. "Musica nuda" come quella fatta ascoltare dallo straordinario duo composto dal casertano Ferruccio Spinetti e dalla toscana Petra Magoni. A dispetto dell’essenzialità degli strumenti impiegati sul palcoscenico, un contrabbasso ed una voce, il folto pubblico accorso per l’occasione avrà sicuramente ricevuto l’impressione di trovarsi in presenza d’una vera e propria orchestra: il contrabbasso, nelle mani del talentuoso musicista casertano, è di volta in volta percosso come un tamburo, suonato in orizzontale come un basso o una chitarra, impiegato in funzione di diapason per intonare la virtuosistica voce di Petra Magoni, quasi troppo bella per sembrare vera.


È la voce della cantante toscana l’elemento che ha maggiormente impressionato (senza nulla togliere a quell’eccezionale contrabbassista che è il nostro Ferruccio), una voce quasi sbalorditiva, quasi sprecata come strumento per interpretare “canzonette”, quasi una voce da soprano, anzi, addirittura migliore di quella d’un soprano, per elasticità ed estensione vocale. Una tecnica incredibile (personalmente mai ammirata in ambito di musica leggera), un senso del ritmo da voce “nera” che s’innesta su un timbro da “bianca”, che a tratti ricorda quello di Elisa (una voce, comunque, dalle maggiori potenzialità rispetto a quella di Elisa, il che non è affatto poco!).

 

Un personaggio esplosivo come la sua voce, Petra Magoni; meno estroverso, invece, Ferruccio Spinetti, in linea con l’indole più chiusa che di solito contrassegna i bassisti. Ma insieme costituiscono una coppia davvero molto ben assortita, l’uno indispensabile all’altra. Senza le armonie di Ferruccio, Petra non avrebbe quella base indispensabile per lanciare i propri acuti e, viceversa, senza i vocalizzi di Petra le armonie di Ferruccio risulterebbero come private del loro naturale sbocco. L’intesa è perfetta, sono in due ma appaiono come un’unità. Basta uno sguardo per stabilire i ritmi degli attacchi e delle cadenze. Insieme duettano, a volte Ferruccio canta e Petra suona, scherzano con il pubblico, salutano, raccontano storie: il premio “Tenco” 2006 per l’interpretazione è più che meritato.

 

Eseguono di tutto: dai Beatles (Come together) ai Police (Roxanne), da Tenco (Vedrai) a Gigliola Cinguetti (Non ho l’età), fino a Brahms (Ninna nanna) e Monteverdi (Madrigale). Eppure risultano sempre molto originali. Non sono cover, ma canzoni completamente nuove, trasformate nel ritmo, nel colore delle armonie, spesso anche nei testi, con la sola melodia a salvaguardarne a tratti l’identità e a renderle, infine, riconoscibili agli ascoltatori.

 

A fine serata, il saluto del sindaco di S. Maria, dell'Assessore alla Cultura Paola Servillo, e quello del pubblico che non smette di applaudire, cui i protagonisti rispondono con ben due uscite per ulteriori esecuzioni. Da parte nostra la consapevolezza di aver assistito a qualcosa di speciale, e una certezza: quella che di Petra Magoni e Ferruccio Spinetti sentiremo parlare a lungo.

 

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foto di M. Ghidelli

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