Roberto De Simone

 

Voci e suoni per il Natale 2008: Concerto di Natale a cura di Roberto De Simone

Caserta, 8 dicembre 2008

Comunicato stampa

L'8 dicembre 2008, alle ore 21, al Teatro di Corte della Reggia di Caserta, in occasione delle festività natalizie, Roberto De Simone propone il Concerto “Voci e suoni per il Natale 2008”, un appuntamento molto atteso, unico ed esclusivo, nell’intento di proseguire la riscoperta e la rielaborazione di materiali del teatro musicale.
Il programma del concerto prevede la Suite da “Lo Vommaro a duello” di Roberto De Simone, Lo ’ngaudio – (Le nozze) di Igor Stravinsky ed. Chester Music - revisione in lingua garganica di Roberto De Simone e Funzione del Centenario di Roberto De Simone. Il concerto vedrà il coinvolgimento di 11 cantanti di grande spessore artistico tra i quali Antonella Morea, Raffaello Converso, Renata Fusco, Marina Bruno, di 12 solisti e dell'Ensemble Vocale di Napoli diretta da Antonio Spagnolo, con la direzione orchestrale del Maestro Renato Piemontese.
Il concerto, promosso dalla Regione Campania, dall'Ente Provinciale per il Turismo di Napoli, dall'Ente Provinciale per il Turismo di Caserta, dall'Azienda Autonoma di Soggiorno Cura e Turismo di Napoli, con il Patrocinio del Comune di Caserta, organizzato dall'Associazione Tourbillon Teatro, sarà allestito il giorno 8 dicembre alle ore 18,30 presso il Teatro di Corte della Reggia di Caserta, spazio architettonico e storico di impagabile bellezza ed interesse, scenario ideale per i concerti, antiche e moderne forme di rappresentazione di grande prestigio e fantasia. Il concerto è un percorso di spettacolo e intrattenimento, un richiamo artistico che invoglierà quanti sono a Caserta a programmare e prolungare la loro permanenza in città e consentirà l’elaborazione di un momento di spettacolo, anche in collaborazione con le strutture di ricezione e commerciali della città disponibili ad un’allettante offerta di “pacchetti turistici”.
L'ingresso al concerto è libero fino ad esaurimento posti.

Cantanti: Antonella Morea, Raffaello Converso, Marina Bruno, Renata Fusco, Michela Latorre, Marco Innamorati, Biagio Abenante, Paolo Romano, Enrico Vicinanza, Antonio Marotta, Fiorenza Calogero
pianisti: Alexandra Brucher, Lino Costagliola, Giovanni Imparato , Domenico Napolitano
ensemble strumentale: Gianfranco Borrelli, Franco Cardaropoli, Luca Cipriano, Raffaele Di Fenza, Giulio Fazio, Antonio Gambardella, Umberto Leonardo, Antonio Mambelli, Leonardo Massa, Dario Mennella, Andrea Paone, Mario Vorraro
coro: Ensemble Vocale di Napoli diretta da Antonio Spagnolo
direttore: Renato Piemontese
maestro preparatore: Antima Pepe
maestro sostituto: Catello Cannavale
assistente musicale: Mariano Bauduin
direzione artistica: Roberto De Simone
Roberto De Simone propone il concerto Voci e suoni per il Natale 2008, allestito in esclusiva per le festività natalizie, nell’intento di proseguire la riscoperta e la rielaborazione di materiali del teatro musicale
La Suite da “Lo Vommaro a duello” si costituisce sui materiali già composti per lo spettacolo “Lo Vommaro a duello” e qui riorganizzati in una suite-spettacolo, che bilancia in un mondo parallelo cultura popolare e cultura colta, attraverso quel gioco di specchi e rimandi che già Stravinsky aveva teorizzato nella sua Poetica della musica.
Ne “Lo ‘Ngaudio”, revisione in lingua garganica de “Les Noces” di Igor Stravinsky, il Maestro De Simone attiva un chiaro riferimento al mondo popolare, e più specificamente, alla cultura del basso Cilento e delle antiche feste contadine per la giovane che va all’altare come simbolo di un rigenerarsi della natura stessa; le nozze popolari avvenivano quasi sempre di maggio, periodo di calenda. Il mondo de Lo ‘Ngaudio fa riferimento ai linguaggi stilistici delle antiche danze cilentane, delle pizziche, e dei balli e canti sul tamburo di aria pugliesecilentana.
Gli stilemi linguistici sono quelli delle Tarantate, come se tra la realtà popolare degli stanzoni delle case russe - prevalentemente durante il freddo inverno russo, fino ai principi del Carnevale – si sovrapponessero con i solari rituali del nostro meridione.
Infine, Funzione è simbolico termine campano col quale i devoti di S. Maria dell’Arco designato un elaborato rito penitenziale su ritmi oscillanti tra la marcia, il bolero e la tarantella. In tale fissità temporale, si assorbono voracemente materiali e frammenti musicali di ascendenza militaresca, i quali sono trasfigurati in oggetti memorabili svuotati della loro storicità, in frammenti, schegge di un’esplosione fissata per sempre in un momento traumatico, in un lacerto mnemonico, in cui emergono i lutti incancellabili della comunità rivissuti nell’emergenza emotiva della liturgia presente. E l’espressività risultante, in pulsante rappresentatività è rivolta alla divinità, alla Madonna, quasi a impetrarne una rassicurante partecipazione e una soluzione catartica. E par quasi di assistere a una marcia di fantasmi, a una danza macabra, a una parata di reclute, di sergenti, di capitani, falciati nel fior dell’età, i quali pur rivendicano una melanconica identità storica, un essere morti nella logica emotiva del loro tempo, nell’uniforme militare imposta alla loro gioventù perduta. In conclusione, la composizione musicale prende l’aspetto di un drammatico ex-voto, di una sacra rappresentazione in cui, a mo’ di polittico, ricorre metastoricamente l’inaudita Storia degli ultimi cento anni.

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