Laboratorio di Pizzica Pizzica con Franca Tarantino

Puccianiello (CE), 27 e 28 Febbraio 2010

Comunicato stampa

Sabato 27 e Domenica 28 presso il Manouche Bistrot a Puccianiello, una due giorni intensiva con Franca Tarantino
Il laboratorio è un invito ad un viaggio nella cultura, nelle tradizioni musicali e coreutiche del Salento. La pizzica-pizzica, la danza della festa, è il ballo dei nostri nonni espressione del mondo contadino. Questa danza è stata per lungo tempo dimenticata, rimossa. Dal dopo guerra, solo in alcune zone del Salento ha continuato a vivere e, grazie al ritmo incalzante della musica ed alla bellezza del movimento, è tornata a far danzare i giovani salentini e non solo. Il laboratorio prevede una parte teorica: storia, significati-simboli delle danze tradizionali (pizzica-pizzica, pizzica scherma, scotis), storia del tarantismo (la danza della cura), proiezione di video, ascolto di brani della tradizione; ed una pratica: apprendimento della danza.
Franca Tarantino
Danzamovimentoterapeuta e studiosa di danze tradizionali, da anni si occupa di cultura popolare dapprima spinta dalla riscoperta delle sue radici, in seguito come approfondimento degli aspetti etno coreutici e terapeutici che alcune danze del sud Italia ancora oggi conservano. Il bagaglio di esperienze che nel tempo ha costruito si è sviluppato vivendo le atmosfere delle feste popolari, a contatto con la gente, osservando ed ascoltando gli anziani. In seguito ha arricchito il suo bagaglio di esperienze attraverso stage-seminari e laboratori. Svolge laboratori di pizzica-pizzica e sulle tarantelle del sud, in tutta Italia nell’ambito di Folkfestival e nelle scuole pubbliche. Ha danzato con alcuni gruppi di musica popolare (Antonio Infantino ed i Tarantolati di Tricarico-Lucania, I Tamburi del Vesuvio-Roma, Uaragniaun -Alta Murgia, Altamura, Nuova Compagnia di Canto Popolare-Napoli).

La danza salentina “pizzica-pizzica”

La danza tradizionale salentina la “pizzica-pizzica”, negli ultimi anni è divenuta spettacolo e fenomeno di massa, travalicando i confini territoriali e regionali, ha subito molteplici trasformazioni e reinvenzioni, creando un nuovo linguaggio coreutico investito di fascino etnico. Tutto ciò, ha relegato questa danza a mera esibizione, allontanandola dai suoi significati originari. La fine del mondo contadino ha determinato, anche riguardo la danza, un’interruzione, un oblio, e per lungo tempo nel nostro territorio non si ballava più la pizzica-pizzica. Il processi di modernizzazione, così rapidi, hanno favorito un progressivo allontanamento da tutta la cultura propria di quel mondo, nella convinzione che il “nuovo” ed il “moderno”, fosse da preferire, e comunque le migliori condizioni di vita hanno accelerato il processo di rimozione di tutto ciò che riguardava il ricordo, a volte doloroso, di una vita di fatica e di povertà. Dal dopo guerra altri linguaggi coreutici si sono imposti: il valzer , il tango, la polka, il liscio ec , così come nuovi riti di aggregazione hanno sostituito le feste in casa e in occasione del raccolto. Il mondo si andava trasformando, così il “dialetto del corpo” progressivamente si perdeva nell’oblio lasciando spazio a nuovi più funzionali linguaggi coreutici che si adattavano meglio al nuovo mondo ed al rinnovato stile di vita. La danza tradizionale veicola l’identità, il senso di appartenenza: danzando insieme, condividendo lo stesso linguaggio del corpo, si riconferma il senso di identità e di appartenenza ad un popolo e ad una data cultura. La festa, nella tradizione, scandiva il tempo dei riti di passaggio (matrimoni, battesimi) e dei cicli cereagricoli. Ascoltando gli anziani si scopre che la pizzica-pizzica era una danza che si svolgeva negli ambienti domestici, nelle masserie, in specifiche occasioni e si svolgeva all’interno di un codice etico ben preciso. Il ballo segue uno schema, con lievi differenze a seconda delle diverse zone del Salento, e con un’altrettanta coreografia nel rispetto di spazio e tempi di esecuzione. I nostri maestri “gli anziani”, cioè coloro i quali sono detentori di questo prezioso sapere, ci possono fortunatamente ancora insegnare i passi, i significati ed i simboli di questo antico linguaggio coreutico . Nello stesso tempo, nel rispetto della ronda e di chi danza, ci insegnano ad avere attenzione per tutti e di saper partecipare ad un momento di condivisione fatto di cose semplici.

Costo 30 Euro (max. 20-25 persone)
Prima parte Sabato 27 dalle 16:00 alle 20:00
Introduzione alla pizzica pizzica
La storia
Il simbolismo
Riscaldamento
Primi passi
Seconda Parte Domenica 28 dalle 11:00 alle 20:00
La danza
Pausa pranzo dalle 13:30 alle 15:00 con possibilità di accedere ad un menù fisso 20 Euro
Terza parte dalle 20:00 in poi Festa con musica dal vivo

Per Informazioni e prenotazioni scrivere a
andrea_russo@libero.it oppure manouches@hotmail.it o telefonare ai numeri 0823 303 638 0823 286 039
Manouche Bistrot e Ristorante - Giallo Vanvitelliano Via Bellomo 14 – Puccianiello – 81100 – Caserta

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