Fatboy Slim - foto Enrico Pascarella

 

Neapolis Festival: 1° serata

Napoli, 24 luglio 2010

Articolo di Luca Carusone, foto di Enrico Pascarella

Il Neapolis Festival mantiene stretto a se ancora una volta il titolo di miglior festival del Sud Italia. Ne è stata fatta di strada dal 1997 e il festival - sebbene affondi le sue radici nel panorama rock mondiale con alle spalle un palco calcato da artisti del calibro di Iggy Pop, Nick Cave, Aereosmith, Muse e NOFX - non è stato a guardare l’evolversi della scena elettronica ma anzi - dai Kraftwerk nel 2005 ai Massive Attack di due anni fa e con il triangolo Prodigy, Subsonica, Motel Connection dell’edizione passata -le intenzioni si sono quanto mai chiarite ed è diventato un festival che è un incontro e fusione sia di "corpi" che di generi musicali.
La scaletta della prima giornata del festival ne è d’esempio. La Mostra d’Oltremare ben si presta all’evento: non male la disposizone su due palchi, il Main Stage e il Redbull Tourbus stage, che rendono la giornata un unico continuum di musica.

The Niro - foto E. Pascarella

Sul Redbull Tourbus vediamo alternarsi il sognante cantautorato dell’italo-britannico per adozione The Niro, che fai poi spazio al rock pop degli italianissimi Velvet (che hanno presentato uno spettacolo live degno di questo nome).

Velvet - foto E. Pascarella

Ma è sul Main Stage che il piacere musicale raggiunge l’acme: i Does it offend you,yeah? i più avanguardisti della giornata con le loro tastiere, i loro pc e le loro chitarre hanno fatto esplodere la folla! Uno show che è stato come iniettare dosi di club culture in un concerto punk! A seguire poi i Carbon/Silicon accolti come eroi senza tempo: Mick Jones e Tony James (rispettivamente ex chitarrista-cantante dei “The Clash” e bassista dei “Generation X”) ci hanno ben ricordato da dove veniamo e com’è che si fa musica eterna (ascoltare "Should i stay or should i go?" sullo stesso palco cui poco più tardi sarebbe salito Fatboyslim è qualcosa aldilà di ogni periodo storico/musicale)

Carbon/Silicon- foto E. Pascarella

Gang of Four - foto E. Pascarella

Ultima band, prima dei “viniloidi”, i Gang of Four (altro pezzo di storia) che con il loro post-punk di stampo britannico hanno segnato molte delle band degli ultimi decenni, e che hanno fatto dimenticare a tutti i presenti le mode e le "figaggini" indie del momento in nome della vera indipendenza musicale dell’UK di 30 anni fa.

Fatboyslim - foto E. Pascarella

Dalle 22:45 si parte col vinile: il djset degli Stereo Mc’s si presenta come una ballabilissima combinazione di house ed elettronica con decise venature dub e hip-hop caricate dalla voce di Rob B. Carismatici e con una forte presenza scenica passano lentamente in secondo piano quando a mettere le mani sugli aggeggi elettronici ed ad indossare le cuffie, quasi fossero una corona, è Fatboyslim, praticamente un "onemanfestival"! E' innegabile quanti fossero lì solo per lui, e Norman Cook non delude, ci infila di tutto in quel djset, dai Gorillaz ai Digitalism, 20 anni da imperatore e festival dei club si fanno sentire! Non si risparmia nulla, anche se l’avremmo preferito più sbilanciato sui suoi lavori, dato che "Fatboyslim: un nome una garanzia", però non si può essere che soddisfati dello show, accompagnato magnificamente dagli effetti laser e dai video alle spalle del boss, fra cui una spettacolare animazione di Iggy Pop che canta e balla con te.
In conclusione tutti entusiasti per questa prima serata del Neapolis Festival: una boccata d’aria, uno stupendo balcone sul panorama musicale mondiale, di cui Napoli, la Campania e il Sud Italia non smetterà mai di avere bisogno.

Consulta: Neapolis Festival 2010: R-evolution

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