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II Festival del Cinema Indipendente: 1° serata

Caserta, 18 Maggio 2011

Articolo di Clemente Tecchia

È partita ieri sera la seconda edizione del Festival del Cinema Indipendente di Caserta, che fino a venerdì 20 proporrà un’eccezionale scelta di cortometraggi, documentari e film provenienti da tutto il mondo. Nato da un’idea del collettivo Cinema Dal Basso, il Festival ha trovato la sua casa ideale presso il piccolo ma onorato Teatro Civico 14 di vico Della Ratta a Caserta. Nella prima parte della serata sono stati presentati al pubblico quattro lavori di giovani e meno giovani registi meridionali. L’apertura è stata affidata al corto “Stand By Me” di Giuseppe Marco Albano, una divertente storia ambientata a Matera con protagonista un ambiguo imprenditore, deciso a sfruttare la… ‘nicchia’ di mercato offerta dalle locazioni cimiteriali. È stata poi la volta di “Be Water My Friend” di Antonio Martino, un toccante documentario sulla sorte del Lago D’Aral, in Uzbekistan, quasi prosciugato per la volontà del PCUS che negli anni sessanta decise di imbrigliare le acque di due immissari per favorire la coltivazione del cotone nell’area, col risultato che oggi il lago è quasi deserto, attorniato dai fantasmi delle antiche cittadine di pescatori, ancora abitate da relitti di navi e di uomini in uno scenario allucinante e apocalittico. È seguito “Oggi gira così” di Sidney Sibilia: la breve storia di un attempato professore di greco e latino che, lasciato da una giovane e seducente studentessa, decide di suicidarsi ma senza molto successo, mentre i suoi patetici tentativi vanno intrecciandosi con il colpo di due clown-svaligiatori. La prima parte della serata si è conclusa con l’ultimo corto, un lavoro di Francesco Paglino intitolato “L’ombra del passato”, una storia di janare ambientata tra i vicoli medievali di Letino che ha visto la partecipazione di ragazzi del luogo, giovani coinvolti dallo stesso Paglino in un progetto di teatro e cinema da lui fondato nella cittadina casertana, come spiegato nell’intervento che è seguito alla proiezione. Dopo un set live acustico curato da Max Gaudio e Luca Varavallo, durante il quale sullo schermo sono scorse le originali cartoline-messaggio ideate dal collettivo Latrones, è seguito il buffet.
Come l’anno scorso, la seconda parte della serata è stata caratterizzata dalla proiezione di due pellicole di maggior durata: la prima è stata “Ma che Storia” di Gianfranco Pannone, un documentario affascinante che ripercorre oltre un secolo di storia italiana grazie ai filmati dell’Istituto Luce, accompagnati da celebri arie verdiane e soprattutto da canti popolari di diverse regioni, mentre passi di opere letterarie e politiche hanno fornito un contenuto aggiuntivo e stimolante per la riflessione. In un breve intervento il regista ha poi tracciato i problemi dell’odierna industria cinematografica italiana, la difficoltà per i giovani di emergere, di farsi produrre e distribuire, e soprattutto l’eccessivo affidamento sui fondi pubblici, proprio in un momento in cui tali fondi sono tagliati con la scure e si impongono ai cineasti nuove, originali e coraggiose scelte per continuare a cimentarsi nella ‘Settima Arte’.
Questa prima giornata si è conclusa con una vera chicca, la proiezione del bellissimo film sudcoreano “Cast Away On the Moon” di Lee Hae-Jun, mai distribuito in Italia. È la storia poetica di due naufraghi, l’uno un uomo d’affari fallito che si ritrova su di un’isola in mezzo al fiume che bagna Seul, in una parodia del celebre “Cast Away”, l’altra una giovane autoconfinatasi nella propria camera. Una serie di fortuite coincidenze permetterà loro di conoscersi, di incontrarsi e soprattutto di non perdersi.
Il Festival proseguirà stasera a partire dalle ore 18:00, con altre numerose e interessanti proposte.

consulta: II Festival del Cinema Indipendente

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