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Cineforum «CÈ CINEMA»

Caserta, dal 26 Gennaio 2012

Comunicato stampa

Riparte la stagione del Cineforum «Cè Cinema», serie di proiezioni e dibattiti organizzata dalle associazioni Arcas, Fuci Caserta, Koinea, Nugeca, Koinea ed Oratorio «Giorgio la Pira» della Cattedrale di Caserta, con il sostegno ed il contributo dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose «San Pietro» di Caserta, presso la Biblioteca Diocesana di Caserta, in piazza Duomo n.11
Giovedì 26 gennaio, ore 20.30, sarà proiettato il film documentario «I 54 martiri di Bellona» di Luigi Nappi.
La serata, volutamente organizzata in occasione del Giorno della Memoria, ruoterà intorno al tema degli eccidi della Seconda Guerra Mondiale. Interverranno il regista Luigi Nappi – che esporrà anche brevi considerazioni di taglio prettamente cinematografico – e numerosi testimoni della rappresaglia nazista operata a Bellona nell’ottobre 1943. Un’occasione per confrontarsi sul triste tema della guerra e per scoprire una delle pagine più tristi e meno note della nostra terra.
«Un giorno qualunque di ottobre», è una video testimonianza sulla strage dei 54 Martiri di Bellona avvenuta il 7 ottobre 1943, realizzata dagli alunni, nell’ambito del progetto Scuole Aperte, finanziato dalla Regione Campania nell’anno scolastico 2007/2008, presso l’IAC «Dante Alighieri» di Bellona, diretto dal professor Luca Antropoli. Nel 2011 è stato presentato al pubblico scolastico come documento storico della città. Unico nel suo genere, parte dalla causa scatenante e inquadra la vicenda nel contesto storico internazionale per poi giungere al contesto locale.
Il 6 ottobre 1943, in Via della Vittoria, oggi Via 54 Martiri, tre militari tedeschi forzarono il portone della famiglia Romano. Ubriachi, tentarono, poi, di violentare alcune ragazze. Le grida furono avvertite dai parenti nascosti in soffitta, i quali, sfidando i soldati tedeschi ubriachi, poiché il fratello di una delle due ragazze era in pericolo, scagliarono una bomba a mano sui militari. Uno di essi rimase ucciso, mentre l’altro, ferito.
Alle ore sei del giorno dopo, squadre di Nazisti bloccarono le strade della Città ed iniziarono il rastrellamento con inaudita malvagità, catturando tutti gli uomini ancora in giro e molti che erano nei nascondigli: vecchi, bambini e malati non sfuggirono alla razzia. Gli uomini catturati, furono raggruppati in Piazza Umberto I e condotti nella vicina Cappella di San Michele. Un ufficiale entrò nella Cappella, attraversò il corridoio con passo cadenzato e dall’altare, senza alcuna riverenza al Cristo, voltò le spalle e disse quanto segue in tedesco: «adesso tutti al lavoro!».
Il primo gruppo di dieci persone uscì dalla Cappella e, scortati da due nazisti, attraversò Via Della Vittoria, raggiungendo la cava di tufo sita alla periferia a nord della Città, al confine tra Bellona e Vitulazio dove, dopo essere stati spinti sul ciglio, il plotone di esecuzione eseguì, senza pietà, la condanna a morte. I corpi erano scaraventati nella cava profonda circa 25 metri, e coperti dal terreno fatto crollare con l’esplosione di bombe a mano. Dopo la prima esecuzione, altri dieci seguirono la stessa sorte e così di seguito sino a raggiungere il numero di 54 vittime.
Le testimonianze, sotto forma di interviste, sono state raccolte direttamente dagli alunni e, mentre la parte fiction è stata realizzata dagli stessi discenti, dai docenti e dalle famiglie, ci preme sottolineare che il progetto è stato coordinato dalla docente e pubblicista Anna Aurilio, la sceneggiatura è di Domenico Nespolino e la regia di Luigi Nappa.
La visione del documentario fu presentata al pubblico la prima volta il 5 ottobre 2008, nel suggestivo scenario del Mausoleo Ossario, ottenendo il patrocinio del Consolato Generale degli Stati Uniti d’America a Napoli.
La serata di proiezione, volutamente organizzata in occasione del Giorno della Memoria, ruoterà intorno al tema degli eccidi della Seconda Guerra Mondiale. Interverranno il regista Luigi Nappa, i rappresentanti dell’Istituto «Dante Alighieri» di Bellona, la prof.ssa Anna Aurilio ed il prof. Giacomo Cafaro (responsabili del progetto), il dirigente scolastico Luca Antropoli e qualche testimone ancora vivente che attraverso un dibattito spiegheranno introdurranno il documentario. Un’occasione per confrontarsi sul triste tema della guerra e per scoprire una delle pagine più tristi e meno note della nostra terra.
giovedì 23 Febbraio, ore 20,30, WALL-E di Andrew Stanton
interverranno: prof. Augusto Parente, preside della Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali della Seconda Università degli Studi di Napoli, dott. Raffaele Lauria, presidente WWF Caserta
introducono: Renato Calzolaio, Carlo Lanza, associazione NUGECA
modera: Germano Limite, giornalista Corriere del Mezzogiorno
Martedì 3 Aprile, ore 20,30, Munich di Steven Spielberg
interverranno: prof. Vincenzo de Rosa, pedagogo - Università di Cassino, dott. Giovanni Saladino, neurologo e psicoterapeuta
modera: Gianrolando Scaringi
La pellicola è incentrata sugli eventi relativi alla tragedia del massacro di Monaco - il drammatico assassinio di 11 atleti israeliani ai Giochi olimpici estivi di Monaco di Baviera 1972 da parte del gruppo terroristico palestinese Settembre Nero - rappresentato nel prologo del film e alla successiva rappresaglia da parte del governo israeliano. Il protagonista del film è un agente del Mossad, Havner Kauffman, che viene messo a capo di un gruppo organizzato che deve dare luogo all'Operazione segreta "Collera di Dio", il cui scopo è quello di eliminare gli undici responsabili della strage di Monaco
giovedì 26 Aprile, ore 20,30, Capitalism: A Love Story di Michael Moore
interverranno: Antonio Francese, direttore generale della Banca di Credito Cooperativo "San Vincenzo de' Paoli" di Casagiove, Domenico Iannascoli, vice direttore della Caritas Diocesana di Caserta, modera: Gennaro Caracciolo, Nugeca
SINOSSI
Michael Moore prende le mosse da lontano, addirittura dall'Impero Romano, per mostrare come i segnali di decadenza di quella potenza antica siano tutti rintracciabili nella realtà odierna. La domanda è più che mai esplicita e con la risposta già incorporata: quanto è alto il prezzo che il popolo americano paga a causa della confusione operata tra il concetto di Capitalismo e quello di Democrazia? Per Moore i due termini non coincidono anzi sono in più che netta opposizione soprattutto ora, dopo la crisi mondiale di cui tutti paghiamo le conseguenze.
Per sostenere la sua tesi questa volta il polemista di Flint (cittadina a cui fa ancora una volta ritorno vent'anni dopo Roger & Me) fa un uso molto più ridotto di gag verbali e visive (anche se non ci risparmia un nuovo doppiaggio del Gesù di Zeffirelli in versione liberistico-sfrenata). Perché questa volta il tema è talmente serio che lo spazio per la risata non può che essere ridotto. È ora di passare all'azione secondo Moore. Ancora una volta non per sovvertire un sistema ma per riportarlo alla purezza delle origini.
In una società in cui può esistere un gruppo immobiliare che si autodefinisce gli Avvoltoi (il cui compito è acquistare a prezzi stracciati case già pignorate per poi rivenderle facendo profitti) e in cui la classe media vede falcidiati i propri beni primari dalla rapacità di banche prive di qualsiasi seppur remoto scrupolo, Moore non può sentirsi a suo agio. E non può non solidarizzare con chi pensa che i rapinatori non siano solo quelli proposti in sequenza nelle immagini delle televisioni a circuito chiuso di banche e negozi. Oggi ci sono rapinatori che agiscono sulla sorte di milioni di persone. Qualcuno di loro comincia a pagare ma l'indignazione non è ancora giunta al livello necessario.
Il livello di cui Franklin Delano Roosevelt aveva fatto proprie le istanze ipotizzando una nuova Costituzione Americana in cui i diritti fondamentali dei cittadini venissero riconosciuti in modo assolutamente dettagliato e inequivocabile. Il Presidente morì prima di essere riuscito a farla diventare legge. Oggi il popolo americano paga questo vuoto legislativo con i posti di lavoro persi e le abitazioni letteralmente divorate da avvoltoi di diverse specie. Moore, da vero americano, auspica un ritorno al passato perché la parola futuro possa tornare ad avere un significato positivo. Quando mostra vescovi e sacerdoti schierarsi senza indugio a fianco di chi sta perdendo il lavoro viene in mente l'abusata terminologia nostrana 'cattocomunista'. Non si tratta di 'comunismo' in questo film ma di diritti basilari che la ricerca sfrenata del guadagno non può mai (in nessuna occasione e per nessun pseudo motivo di 'interesse generale') calpestare.
Moore porta come esempio positivo, tra le altre, la nostra Costituzione. Faremmo bene ogni tanto a rileggerla. Magari dopo avere visto Capitalism: A Love Story.

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