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Il Palazzo della Posta in Piazza Ruggiero

La composizione di Donzelli, impreziosisce di colori e contenuti il centro della piazza

La fontana ... non funziona o funziona male

Plaza Tendillas a Cordoba, Spagna

La statua dell’Agricoltura... all’ingresso della Flora

La giostra per bambini, ...con vari cavallucci e tante luci multicolori


Foto e testo, ove non diversamente specificato
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Piazza Redentore, oggi Piazza Ruggiero. O viceversa?

Una storica piazza al centro di Caserta

Articolo e foto di Lorenzo Di Donato

Caserta, marzo 2008. Finalmente hanno “sistemato” Piazza Alfonso Ruggiero, per noi casertani da sempre Piazza del Redentore!
Doveva essere chissà cosa, anche, se non soprattutto, un mercatino dei fiori, si diceva, ed invece attualmente ospita una giostra per bambini, con vari cavallucci e tante luci multicolori. Comunque banale. E le piante esotiche, giapponesi!, che dovevano abbellirla più delle nostre italianissime e mediterranee essenze, stanno aspettando tempi migliori per apparire nel loro splendore. Ora sono spoglie e tristi.
La fontana, poi, l’ho vista in funzione solo una volta! Una analoga fontana l’ho vista una diecina d’anni fa in Plaza Tendillas a Cordoba, Spagna. Altra cosa, purtroppo! Oltre che ammirata, io, mia moglie ed una nipotina l’abbiamo goduta quella fontana: passeggiando tra i suoi getti, le sue fresche acque mitigarono la calura che ci aveva tormentato tutto quell’assolato 30 giugno andaluso. La fontana costruita nella nostra piazza, invece, non funziona o funziona male: è saltata l’illuminazione, gli zampilli d’acqua raramente esistono e non funziona più il gioco d’acqua che doveva abbellirla. Nonostante viga il divieto di parcheggio, il perimetro è pieno di macchine in sosta: infatti la piazza ospita la sezione "Pacchi" delle Poste. Chi deve spedire dei colli particolarmente pesanti deve parcheggiare nella non vicina piazza Matteotti oppure sfidare il divieto di parcheggio.
Bella la composizione di Donzelli, che impreziosisce di colori e contenuti il centro della piazza.
E io, vecchio casertano, mentre osservo la Piazza Ruggiero rimessa a nuovo, ma, almeno oggi, mica tanto bella, non posso non rivedere la Piazza Redentore della mia adolescenza, fine anni quaranta dello scorso secolo.
Allora, al centro della Piazza, c’era un piccolo monumento con la statua dell’Agricoltura, abbattuto nel 1949 perché …fascista. Oggi la statua è posta all’ingresso della Flora.
Il monumento aveva alle spalle il vecchio Palazzo Castropignano, sede del Municipio. Questo Palazzo fu abbattuto negli anni cinquanta per costruire sulla sua area l’attuale palazzo del Municipio, che proprio bello e significativo non é.
La statua guardava il lato sud della piazza, che presentava, da sinistra a destra, il vecchio Episcopio seguito dal palazzo in cui era la bottega del sarto Pompeo Coleti, che vestiva quasi tutta Caserta bene; quindi lo stretto ingresso all’ “Arcobaleno”, cinema all’aperto che occupava un grosso cortile, in parte ancora esistente, alle spalle della segheria e falegnameria Cuccaro, sulla cui area è oggi il grosso palazzo che ha al piano terreno vari negozi, dagli Oggetti d’arte al Bufala Cafè.
Quindi i palazzi a sud e nord della Piazza furono tutti abbattuti e sostituiti da altri moderni non significativi: ben più fortunata, per la memoria delle radici casertane, è stata l’adiacente Piazza Duomo, la cui cortina edilizia è rimasta sostanzialmente quella di allora.
La Piazza del Redentore era quasi sempre affollata ed imbandierata perché in essa tenevano i loro discorsi i politici locali e nazionali per il Referendum del 1946 e per le elezioni del 1948 che videro la vittoria della Democrazia Cristiana e dei suoi alleati, e per quelle successive fino a quando la Televisione non portò politici e dibattiti nelle case dei cittadini. Ma allora si andava ad ascoltare ogni politico che venisse per annotare e commentare, poi, le sue risposte alle critiche mosse al suo partito dall’ultimo politico che aveva tenuto il discorso nella stessa piazza e sullo stesso palco. Era, per tutti, quasi andare a teatro. E mai un incidente turbò la piazza durante i comizi elettorali.
Il cinema Arcobaleno, gestito dallo stesso Cuccaro della falegnameria, permetteva di assistere alla proiezione dei film godendo della frescura delle ore serotine, così come avviene oggi con la stagione cinematografica estiva alla Flora.
Non posso non confessare la bugia che dovetti dire alla mamma per poter andare a vedere “Il Conte di Montecristo”. Il film era in due puntate, proiettate quindi in due serate distinte. Io non avevo i soldi per poterlo andare a vedere. Ma, per l’eccezionale successo di pubblico arriso al film, la Direzione dell’Arcobaleno decise di fare una proiezione straordinaria delle due puntate del film nella serata del mercoledì. Dissi a mamma che dovevo andare a vedere quel film necessariamente perché era un film storico e la mia insegnante di storia ne avrebbe fatto oggetto di interrogazioni o compito in classe. Mia madre tentennò un po’ e poi capitolò: mi diede le dieci lire per l’acquisto del biglietto. Ma, confesso, non so se aveva bevuto la mia bugia.
La proiezione del film terminò alle due di notte, a quei tempi ora eccezionale.
Ma è meglio che mi fermo qui, altrimenti si fa notte, ben oltre le due di notte.

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