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Angelo Barricelli
chitarrista classico

aNGELO bARRICELLI
CHITARRISTA CLASSICO

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Intervista (5 Novembre 2000)

Il papà di Angelo Barricelli, Francesco, un bel giorno se ne venne con una chitarra classica tutta tappezzata di scudettini di squadre di calcio: gliel'aveva voluta dare un profugo che doveva partire per Roma. Non aveva una lira in tasca e per ringraziare papà Francesco dei soldi per il biglietto del treno volle dargli questo strumento. “L’arrivo dello strumento in casa fu una cosa del tutto inaspettata ed insolita anche per gli interessi di mio padre. Quel momento ha segnato la mia vita, è stata la mia fortuna.
Chiaramente in famiglia, non avendo una cultura musicale radicata, nè una passione per le sei corde, abbiamo tenuto questa chitarra come soprammobile su una sedia per vari mesi o forse un anno.
Ricordo però che quando guardavo il "soprammobile", questo affascinava ed così iniziai a sognare di diventare un chitarrista.”

Emilio Di Donato: Quale è la prima volta che hai preso in mano la chitarra?
Angelo Barricelli: L’ho preso per la prima volta ai tempi della prima media ed ho imparato a suonare gli accordi della Fiera dell'Est di Angelo Branduardi. Era un evento riuscire a concatenare l'armonia del brano.

EDD: Che cosa ti ha portato ad essere musicista?
A.B.: Lo devo alla fortuna di incontrare due persone particolari quali Pietro Condorelli e Giovanni Zaccari.

EDD: Cosa ti ha maggiormente attratto nella musica classica?
A.B.: La bellezza della forma, il linguaggio raffinato e la possibilità di realizzare suoni in acustico.

EDD: Angelo, quali sono le ultime cose che ti hanno emozionato musicalmente?
A.B.: Sicuramente la master class che ho fatto come effettivo con Manuel Barrueco all'Accademia Internazionale della Chitarra.
Ultimissimamente, anche la realizzazione di diversi concerti in duo con la violinista serba Tatjana Olujic con la quale collaboro tuttora per concerti in Italia e all'estero.
Tra i dischi ascoltati, mi hanno molto impressionato positivamente, le Sonate BWV 1001,1003 e 1005 di J.S.Bach per violino solo trascritte e suonate da Manuel Barrueco.

EDD: Con quali musicisti casertani hai collaborato?
A.B.: Ho collaborato ad un incisione di un album, con il Quartetto Euphonia, edito da Santabarbara con i chitarristi Giovanni Zaccari ( il mio maestro), Valeria Rea ed Adriano Guarino (con cui ho lavorato per un paio d'anni anche in duo di chitarre).

L'album è composto da brani del ''900 molto interessanti; alcuni originali per quartetto di chitarre, altri trascritti, direi a perfezione, da Giovanni Zaccari (in particolare Peer Gynt Suite n.1 Op.46 di E. Grieg) Gli altri brani sono: Pavane de la belle ou bois dormant e Laideronnette, Imperatrice des pagodes di M. Ravel, Going Dutch Op. 36 di J. Duarte, Bajo de la Palmera di I. Albeniz e Paesaje cubano con rumba del grande L. Brouwer.

Il Quartetto Euphonia è stato per me una grossa esperienza sia artistico-professionale (concerti,incisioni etc...) che umana.


EDD: Ci sono stati musicisti casertani che ti hanno ispirato?
A.B.: Tra i casertani sicuramente stimo ed apprezzo moltissimo: Giovanni Zaccari, Pietro Condorelli, Adriano Guarino. Ho anche avuto il piacere di suonare con diversi bravi musicisti del casertano quali: Mario Ricciardi, Nicola Fiorillo,Nicola Russano e soprattutto il grande violoncellista Vladimir Kocaqi.

EDD: Pensi che ci siano attualmente a Caserta e provincia delle realtà artistiche di buon livello, e quali pensi siano?

A.B.: Penso che a Caserta e provincia ci siano delle realtà (poche in verità) di ottimo livello musicale come il gruppo Corepolis, l'associazione Anna Jervolino del M° Cascio e l'associazione Amici della Musica di Pignataro maggiore


EDD: Quali sono state le esperienze che più ti hanno entusiasmato?
A.B.: Mi ha entusiasmato l'incontro con Bruno Battisti D'Amario con il quale ho seguito tantissimi corsi e master class e di cui mi ritengo ancora oggi allievo (lo sono dal 1987 anno del diploma di Chitarra). Il maestro mi ha insegnato tanto con un modo di porsi che mi ha sempre entusiasmato ed emozionato.

EDD: Hai un sogno che ti piacerebbe realizzare?
A.B.: Il mio sogno, che spero diventi realtà al più presto, è la realizzazione del primo CD per chitarra come solista.

EDD: In cosa sei impegnato in questo periodo?
A.B.: Attualmente sono docente di Chitarra presso la Scuola Media Statale ad indirizzo musicale "V.Rocco" di S. Arpino (Ce) e contemporaneamente sono impegnato nella carriera concertistica.

EDD: Quali sono i dieci dischi che porteresti con te su un'isola deserta?
A.B.: I dischi che porterei sono: 9 CD di Manuel Barrueco (Bach, Scarlatti o Martin fa lo stesso) e l'ultimo lavoro di Pietro Condorelli.

 

Intervista di Emilio Di Donato

© Casertamusica.com - 2000

 

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