Teatro Caserta Città di Pace: prima serata di “Che teng a’cabaret"

Caserta – 22 Gennaio 2009

Articolo e foto di Dario Salvelli

La comicità casertana non si è fermata ai fratelli De Rege ma ha trovato evidentemente nuove forme espressive che il pubblico deve assolutamente poter conoscere, valutare, alimentare. D’altronde, contrariamente a quanto si pensa, il cabaret è un genere teatrale difficile ed impegnativo forse più della commedia. Gli spazi e le occasioni per mettersi in mostra e sperimentare nella realtà casertana sono ancora poche, specie se messi al confronto con la vicina Napoli. Iniziative come la kermesse di stasera (non fatevi ingannare dal banale gioco di parole) quindi sono positive e ben apprezzate, anche perché ci introducono in due ore di completa vivacità. Se l’ex locale “Tunnel” di Napoli (oggi TAM) è diventato una sorta di Zelig partenopeo sfornando una fucina di talenti perché non provarci lanciando giovani cabarettisti?
Che teng a’cabaret intende fare proprio questo, sperimentare in un laboratorio continuo di idee, creare un movimento d’interesse attorno a giovani attori, promesse che già sono piccole realtà senza dimenticare personaggi che si sono già affermati. Nonostante sia Giovedì questa sera c’è una buona affluenza di pubblico nel Teatro Caserta Città di Pace di Puccianiello. La scena si apre con la sigla iniziale, “Che teng a’ cabaret” che apre lo spettacolo insieme ad un brano del giovane coro dell’Associazione AMAS diretta dal maestro Giuseppe Carolis. Come in ogni varietà che si rispetti, c’è un’animazione musicale che in questo caso è affidata alla band dei Rabadigo, bravi ad introdurre i diversi momenti di scena e ad intrattenere la platea con alcuni momenti musicali davvero coinvolgenti. A presentare la serata ci sono due presentatrici, le quali senza appesantire la scena, giocano con la bellezza di una e la simpatìa dell’altra introducendo i diversi artisti. Antonio Filippelli, il primo “emergente” ad esibirsi, entra timido in scena ma il suo pezzo ha una buona ironia perchè racconta semplici scene di vita quoditidana; anche per questo motivo riesce a trovare consensi nel pubblico. Ogni cabarettista ha un caratteristica diversa e la serata passa davvero velocemente tra una risata e l’altra: Tommy Mellone è irriverente e strafottente, più nei confronti del pubblico nel ribaltare alcune regole di precisione. La sua esibizione è forse più teatrale delle altre ma non per questo non strappa grosse risate, specie quando unisce la musica, il ritmo, all’interpretazione comica. Rosario Copioso è un giovanissimo cabarettista casertano, anche lui se la cava molto bene nel raccontare situazioni familiari grottesche che passano da particolari rimproveri dei genitori a buffi equivoci. Anche gli altri due cabarettisti, uno dei quali ha già avuto grosse esperienze con Zelig e trasmissioni tv, riescono a strapparci molti sorrisi tanto che la nostra attenzione vacilla facendoci dimenticare il loro nome! Chiude la serata invece l’ospite Gianluca Manzieri, noto ai più per essere da anni il conduttore degli esilaranti scherzi telefonici di Radio Marte. Il suo show è davvero intenso: con ritmo altissimo allieta la parte finale della serata focalizzandosi più sulla satira. Non viene risparmiato nessun politico.
Che teng a’cabaret è un appuntamento interessante nel panorama casertano soprattutto per chi vuole passare due ore in allegria e spensieratezza. Chi non ha bisogno di una risata in questo periodo? Alla fine, tanto, ci seppellirà comunque! Ma si: che teng a’cabaret!

Consulta: Teatro Caserta Città di Pace: Serate di cabaret

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