Teatri Di Pietra: "Pseudolus" da Plauto

Teano, Piedimonte Matese (CE) – 7 Agosto 2009

Note sullo spettacolo

Teatro S.Leonardo presenta "Pseudolus" da Plauto [recensione]
regia Maurizio Annesi
con Franco Oppini e Renato Campese, Cristina Caldani, Marco Paoli

note di regia

Pseudolo è sicuramente una delle commedie più riuscite e rappresentative di Plauto. Appartenente al periodo della maturità del commediografo latino, fu rappresentata per la prima volta nel 191 a.c., e da allora ha avuto ininterrotta fortuna. Imperniata sulla vicenda della separazione forzata dei giovani amanti e sull’atteso ricongiungimento finale, si avvale della creazione di due personaggi , che più di ogni altro rendono comicamente esplosiva tutta la commedia: il servo scaltro Pseudolo, vero antesignano di quella genia di servi astuti, maliziosi, gioiosi e fieri di se stessi che tanto hanno animato tutto il Teatro; e il ruffiano Ballione, cinico e superbo, causa del mal d’amore dei due giovani amanti. Proprio grazie agli intrighi e alle astuzie di Pseudolo tutta la vicenda approderà al tanto atteso lieto fine. Ma non dobbiamo illuderci di cogliere momenti o personaggi eroici; Plauto non ci ha mai abituato a questo. Il suo mondo scenico è composto da un’umanità priva di gloria e di onore, ove regna solo la legge dell’inganno finalizzato al proprio tornaconto, e dove la irrefrenabile comicità si basa sui personaggi che esprimono i vizi e gli inganni, comuni nella sua Roma: “homo homini lupus”. Non a caso un altro grande del teatro, Molière, ha attinto da Plauto idee per quei personaggi immortalati nella loro tragicomica umanità. Lo spettacolo che presentiamo conserva rispetto dell’intreccio, mantenendo la partitura tipica del dialogo plautino: sagace, veemente, beffardo, a volte violento, ma sempre satirico, surreale e incredibilmente moderno. E Pseudolo, l’abile servitore, riassume tutto ciò, un purosangue da domare, che Franco Oppini, doma e riconduce ad un’attuale ironia e candida bricconeria, come lo stesso Plauto fa dichiarare a Pseudolo “ il poeta cerca quello che al mondo non esiste, eppure lo trova, e la menzogna rende simile al vero” . Un appuntamento estivo che si sfoglia scena dopo scena, che coniuga la comicità con l’amore, l’inganno con la poesia. A questo fanno cornice le musiche originali di Simone Sciumbata che accompagnano i momenti scenici e i momenti corali dello spettacolo. Maurizio Annesi

consulta: Teatri di Pietra 2009

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