Daniela Scarpari

Francesco Colella

99 stanze

Lei E Lui - Accordi e disaccordi

Io Mai Niente Con Nessuno Avevo Fatto

Francesco d’Amore e Luciana Maniaci

Francesca Stizzo

  

Officinateatro “Prospettive Contemporanee”: Stagione 2013|14 - Preferenze

S. Leucio (CE)  –  Dal 12 Ottobre 2013 al 27 Aprile 2014

Comunicato stampa

Preferenze: uno slogan e la nostra filosofia. Riteniamo che ognuno debba avere il diritto e soprattutto il dovere di scegliere. Scegliere non necessariamente per “differenziarsi” dalla massa ma per rispondere alle proprie esigenze e ai propri bisogni.
E noi rispondiamo al nostro bisogno di Prospettive Contemporanee preferendo sempre l’arte espressa con nuovi linguaggi e codici espressivi.
Michele Pagano

Consulta anche: Officinamusica: programma 2013-14

Programma:
12 e 13 Ottobre 2013, Fondazione Salerno Contemporanea presenta “Fuori” Dal romanzo “A la porte” di Vincent Delecroix.
Traduzione Valeria Cipolloni. Con Renato Carpentieri, Valeria Luchetti, Stefano Patti. Regia Renato Carpentieri
Un Professore di filosofia si ritrova fuori dalla porta di casa, condannato a vagare nella città perché ha dimenticato le chiavi all’interno. All’inizio la situazione sembra divertirlo: che fare? Il Vicino non è in casa. Il Professore potrebbe telefonare a sua Sorella, ma è domenica e il rozzo Portiere non risponde alla sua richiesta d’aiuto. Espulso dalla sfera domestica, il vecchio Professore non è preparato ad affrontare il Mondo di fuori, che deforma i cervelli ed erode le più sottili intelligenze. E poi, il suo abito è troppo leggero per la stagione, e gli mancano le cose essenziali della vita d’oggi: denaro e telefono. Nella sua solitudine e/o nei suoi incontri, il Professore si interroga sulla nostra epoca egoista e indifferente: un’umanità legata alla logica del potere economico, la bruttura del mondo, la stupidità come legge.
Cosa può la filosofia contro tutto questo? Il ragionare del Professore si alterna a visioni allucinate, fino ad identificarsi con un ritratto di Van Dick. Al sentimento di spoliazione e di impotenza, al disgusto per il proprio corpo “pallido e rovinato”, si unisce la necessità di un tempo in cui ci siano ancora delle cose da dire e da pensare. E una passeggiata nelle circonvoluzioni di un cervello stanco? Ma poi è vera questa passeggiata? Sono veri gli incontri? O è un faccia a faccia con la morte?
26 e 27 Ottobre 2013, Cascina Barà (PI) presenta “# Tessuto” Di Alessandra De Luca, con Daniela Scarpari (nostro articolo)
Regia visuale e tag-tool idea Fupete. Produzione, diario in tessuto e disegno dal vivo Alessio Trillini, colonna sonora Lorf, Alessandra De Luca, musica dal vivo Lorf, con la collaborazione di Erika Gabbani – Nasonero
Immagini e visioni di una ragazza in cerca di sua madre in un paese straniero compongono uno spettacolo basato sull’interazione fra recitazione, disegno dal vivo e musica live. I tre aspetti sono a tal punto compenetrati che non possono sussistere l’uno senza l’altro e creano un equilibrio sottile che attraversa l’azione teatrale, l’improvvisazione e la performance visuale. Le immagini proiettate che compongono la scenografia vengono guidate ed animate da un artista dal vivo attraverso una tavoletta grafica, spaziando dal semplice segno fino a raggiungere un certo grado di complessità. Contemporaneamente il musicista interagisce attraverso brani preregistrati ed interventi acustici dal vivo di basso e chitarra. La protagonista racconta la storia sua e di sua madre, legge il diario sul tessuto, ricorda, crea immagini e cantilene mentre la scena si trasforma sotto gli occhi dello spettatore e segna il mondo interiore del personaggio. Un esperimento, un monologo ma non troppo: la musica, il diario di tessuto ed il disegno si alternano come personaggi che accompagnano l’attrice, la provocano, mutano il suo stato d’animo o seguono il suo racconto. La scena si satura di sensazioni e di poesia, per poi trascinare con modalità espressive diverse gli spettatori in un abisso di ombre e poi di nuovo su in alto verso immagini poetiche sfuggenti. Un tipo di teatro sociale e visivo che indaga due ordini di conflitti contemporanei: l’esclusione dello straniero che trova la sua deriva nell’annientamento dell’individualità, e l’impossibilità di comprendere in pieno il punto di vista dell’altro all’interno di un rapporto intergenerazionale, in specifico quello tra madre e figlia.
9 e 10 Novembre 2013, Teatrodilina (RM) presenta “Ziguli’” (dal libro di M. Verga, per gentile concessione di Arnoldo Mondadori Editore) (nostro articolo)
Con Francesco Colella. Aiutoregia: Leonardo Maddalena. Adattamento e regia: Francesco Lagi
Un diario intimo che racconta un’esperienza estrema di paternità, il rapporto denso e accidentato fra un padre e un figlio disabile. Parla della possibilità e della capacità di queste due persone di contaminarsi l’uno con l’altro. Il testo di Massimiliano Verga è un testo vivo, che non dà appigli per trame o drammaturgie articolate. È fatto di spunti e di frammenti, di cocci e di slanci emotivi. Non ci sono manuali che possano raccontare i due personaggi che animano il libro, c’è solo un rapporto vivo tra due individui. Il padre e il figlio sono due sconosciuti che qualcuno o qualcosa ha costretto a conoscersi. Il mondo del figlio, come quello di ogni figlio, è per il padre un mondo apparentemente impenetrabile. E il mondo del padre è altrettanto indecifrabile, per il figlio. È di questo mistero che parla Zigulì.
23 e 24 Novembre 2013, Kilowatt Festival - San Sepolcro (AR) Con il sostegno di Regione Toscana Residenze Creative – Centrale Preneste (Roma), Kollatino Underground (Roma), Angelo Mai (Roma), Cinema Teatro Palazzo (Roma), Teatro Comunale di Castiglion Fiorentino (Ar) presenta “Nel Bosco” (nostro articolo)
Ideazione e drammaturgia: Lucia Franchi e Luca Ricci. Collaborazione alla scrittura scenica e azione: Roberto Gudese e Alessia Pellegrino. Voce fuori campo Roberto Herlizka. Regia: Luca Ricci
Lui scappa nel bosco inseguito da una minaccia concreta e mortale, lei vi entra in cerca di una propria indipendenza. Per entrambi il bosco è un invorticarsi nell’oscuro, è andare dietro il paesaggio, sotto il paesaggio, è nascondersi. Per guardare la vita all’altezza dei fili d’erba. Nella fiaba classica, entrare nella dimensione selvatica e misteriosa del bosco è fare un’esperienza della morte, per poi tornare alla vita. E’ l’attraversamento di una soglia, di solito segna un rito di passaggio. I protagonisti sono un ragazzo e una ragazza, giovanissimi. Nel bosco si incontrano, si avvicinano l’uno all’altro, oltrepassano la linea d’ombra che separa l’adolescenza dall’età adulta. Le parole che hanno ispirato questo spettacolo sono tratte da “Il Galateo in bosco” (1978), poema di Andrea Zanzotto, uno dei più grandi poeti italiani del Novecento. Di quest’opera Eugenio Montale scrisse: “E’ tanta la sfiducia di Zanzotto nella parola che la sua poesia si risolve in un tuffo in quella pre-espressione che precede il discorso articolato. E’ un poema percussivo, questo, ma non rumoroso: il suo metronomo è forse il batticuore”.
21 Novembre, ore 21, "La veglia" suggestioni da Finnegans Wake di James Joice, 1° studio
Ingresso libero
Approcciare Finnegans Wake come se fosse raccontato in un dormiveglia, tra il sogno e una parvenza di lucidità, dove le parole e gli oggetti acquistano continuamente significati diversi e ulteriori. Proprio come suggeriva l'autore, James Joyce.
Ed è proprio la veglia per Finnegans al centro della nostra lettura. Un Finnegans morto, forse, e resuscitato dal whiskey, letteralmente l'acqua della vita.
Performance spettacolo con Peppe Zappia - Francesca Masciandaro - Gerardo Benedetti - Rino Rivetti
Flauti: Alessandro De Carolis, Chitarra: Felice Imperato, Carmine Scialla, Bpdhran: Augusto Ferraiuolo
Progetto ed ideazione: Augusto Ferraiuolo, Michele Mario Pagano
29 Novembre, ore 21, Teatri del tempo presente presenta "L’America dentro" regia di Carolina Balucani
aiuto regia e drammaturgia a cura di Giuseppe Albert Montalto
scrittura scenica di Carolina Balucani e Giuseppe Albert Montalto
in collaborazione con Francesco Bolo Rossini e Andrea Collavino
visione coreografica Lucia Di Pietro
attori Carolina Balucani, Francesco Bolo Rossini e Andrea Collavino
con la performer Lucia Di Pietro
disegno luci di Fabio Tomaselli e Giacomo Agnifili
fonica Emiliano Austeri
Il dittico presentato da Carolina Balucani, selezionato tra le 6 migliori giovani realtà del teatro di ricerca su 50 candidati ad un bando di selezione promosso dal Comune di Terni, ha ricevuto in premio una residenza di produzione con annesso tutoraggio nel 2012 presso gli spazi del "CAOS centro arti opificio siri di Terni".
Dal 20 al 22, dal 25 al 29 Dicembre 2013, dal 3 al 6 e dal 10 al 12 Gennaio 2014, Officinateatro presenta “Le 99 Stanze Di Berconach”.  (nostro articolo)
Ideazione e regia: Michele Pagano
Ideazione, progettazione e regia Michele Pagano
Aiuto regia Maria Macri. Costumi Pina Raucci. Scene IBM. Accessori e parrucche Elena Luppino. Sonorità Andrea Giuntini – Augusto Ferraiuolo
99 stanze. 7 spettatori alla volta.
La memoria umana è spesso vittima della perdita dell’informazione che può avvenire in uno qualsiasi dei diversi processi di memorizzazione. Diversi sono i fattori che possono causare l’oblio, primo fra questi il trascorrere del tempo. È stata questa la teoria che ha ispirato il nostro progetto. Abbiamo pensato ad un labirinto per poter raccontare il nostro spettacolo, una soluzione adeguata per permettere agli spettori di “Ri-Trovarsi” all’interno di una favola, in un viaggio mnemonico e sensoriale dove i cinque sensi saranno completamente coinvolti per poter vivere in totale libertà un’esperienza incantevole e suggestiva.
7 spettatori alla volta in visita delle stanze di Berconàch. 99 infiniti mondi da rispolverare e da scoprire, 99 stanze l’una diversa dall’altra, tutte colme di segreti e di ricordi. 99 scatole di latta. 99 porte da oltrepassare.
Un viaggio ir-reale tra “fotogrammi” di una vita passata o da vivere. Immagini, suoni, ricordi, odori, sapori, storie mai raccontate che si consumano in un’atmosfera dimenticata.
Lo scopo dei visitatori sarà la ricerca di quella stanza, la centesima, l’ultima e la più intima, inconsapevoli di ri-trovarla in quel luogo inaspettatamente familiare.
25 e 26 Gennaio 2014, Centro teatrale Umbro presenta “L’archivio Delle Anime – Amleto!”
Con Massimiliano Donato. Una creazione di Naira Gonzalez e Massimilano Donato
Venerdì 31 Gennaio - Sabato 1 Febbraio (ore 21), Domenica 2 (ore 19), Compagnia giovani Laboratorio Permanete OfficinaTeatro - Direzione artistica Michele Pagano presenta "StuntMAN - Odio gli attori perchè sono falsi!" L'ultima prova di un'ipotesi non spettacolo (FUORI CARTELLONE)
“In verità la testa del cavallo sacrificale è l'aurora, l'occhio è il sole, il respiro è il vento, la bocca spalancata è il fuoco universale, il corpo è l'anno.” Lo spettatore guarda l'attore! L'attore è il “cavallo”; l'universo! Lo spettatore assiste al sacrificio! Il sacrificio visto dallo spettatore è LA FINE DELLA COSCIENZA DI SE' DELL'UNIVERSO!
8 e 9 Febbraio 2014, Compagnia Chronos3 (RM) presenta “Lei E Lui - Accordi e disaccordi”
Con Isabella Picchioni e Daniele Pitari. Regia: Vittorio Borsari
Vi siete mai guardati negli occhi chiedendovi: Sono felice? Lei e Lui. Una ragazza e un ragazzo, una donna e un uomo, nel disperato tentativo di godere della tanto anelata felicità di coppia entrano in scena sotto il nostro sguardo mostrandoci la radiografia delle loro anime – specchio delle nostre – instabili ed ambigue, immerse nel caos delle parole e delle ambizioni. Le traiettorie vissute dai personaggi seguono sottili giochi di confronto, scontro e seduzione che li trascina ad assumere posizioni estreme che non fanno altro che interrogarci riguardo il senso che continuiamo a dare alle parole coppia, matrimonio, amore. Come siamo davanti ai sentimenti? Veri o falsi? Impotenti o padroni delle nostre scelte?
Sabato 15 Febbraio ore 21:00, Domenica 16 Febbraio ore 19:00, La Ballata dei Lenna presenta "Cantare all’amore" (Spettacolo fuori abbonamento=
Con il sostegno di: Fondazione Campania dei Festival - E45 Napoli Fringe Festival, Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Gioventù - Regione Piemonte - Provincia di Alessandria - Regione Puglia - Progetto Principi Attivi - Assessorato Politiche Giovanili, Fondazione Live Piemonte dal Vivo - circuito regionale dello spettacolo, In collaborazione con Teatro Minimo - Teatro Bottega degli Apocrifi –
di e con Nicola Di Chio, Paola Di Mitri, Miriam Fieno
spettacolo vincitore E45 Napoli Fringe Festival
Cantare all’amore è stupido. Cosa c’è più stupido di un innamorato?
Tra le mura di una casa disegnate da una surreale geometria di luci, si intrecciano con ironia e poesia le vite grottesche di un piccolo uomo e di due piccole donne dei giorni nostri. L’ imminente matrimonio che detta il ritmo della vicenda è il tessuto su cui si srotolano, tra genuinità e arrivismo, due impacciati tentativi di arrangiarsi un futuro. Ma qualcosa in entrambi i casi va storto. Quanto può costare un repentino buio, o un forzato disincanto, o un gelido silenzio, proprio quando le casse della felicità sembrano urlare al massimo volume? I tre personaggi si trovano presto a fare i conti con sé stessi, a sbrigliare e tenere a bada i propri desideri, a riscoprirsi teneri e violenti insieme, ma sempre e comunque, troppo inadeguati all’amore.
22 e 23 Febbraio 2014, Vuccirìa Teatro (CT) presenta “Io Mai Niente Con Nessuno Avevo Fatto” Di Joele Anastasi
Con Joele Anastasi, Enrico Sortino, Federica Carruba Toscano. Regia: Joele Anastasi
Vincitore del concorso “I monologhi dell’Ambra” - Teatro Ambra alla Garbatella di Roma
Secondo classificato al concorso "Autori nel Cassetto, Attori sul Comò" - Teatro Lo Spazio di Roma
Finalista al "Premio Nazionale Giovani Realtà del Teatro" - Udine
Terzo Classificato al “Festival Potenza Teatro – Teatro F. Stabile Potenza”
Sicilia. Giovanni, incarnazione dell’ingenuità e della passione allo stato puro, dell’innocenza che supera tutte le barriere della conoscenza e dell’ignoranza: un pezzo unico di anima che dice tutto quello che pensa, che crede a tutto quello che gli viene detto. Giovanni è la forza e il coraggio di chi non riesce a vedere il mondo se non come uno spartito di note da danzare. L’istinto alla vita, alla sopravvivenza. Al di là della malattia. Al di là del male. L’universo in cui gravitano i tre personaggi di questa pièce è un universo popolare. Uno scenario pieno di brutalità e d’istinto. Dove nulla è comandato dalla mente ma solo dall’impulso del corpo. Uomini che sono bestie, che sono angeli, che sono demoni. La violenza si scontra con l’ingenuità, in un mare di brutalità. C’è spazio per l’amore, c’è spazio per la rivalsa. Ma tutto ha un prezzo. Giovanni lo sconterà attraverso gli occhi ambigui e violenti e il corpo pulsante e focoso di Giuseppe, insegnante di danza, unico amore-amante di Giovanni. Il progetto nasce dalla volontà di indagare su delle tematiche profondamente attuali, come la violenza, l’omofobia, la malattia: l’essere “differente” da ciò che è universalmente accettato e sicuro. Tali tematiche però corrono spesso il rischio di divenire una moda, un manifesto “rivoluzionario” che finisce spesso per restare ordinario e soprattutto autoreferenziale.
8 e 9 Marzo 2014, Teatro Elicantropo Anonima Romanzi e Prospet (NA) presenta “Quartett
Di Heiner Müller. Con Paolo Coletta e Imma Villa. Regia: Carlo Cerciello
22 e 23 Marzo 2014, Maniaci d’amore (TO) presenta “Il Nostro Amore Schifo” Una produzione Nidodiragno (nostro articolo)
Di e con Francesco d’Amore e Luciana Maniaci. Regia e luci: Roberto Tarasco
“Il nostro amore schifo” è un’indagine dissacrante sul sentimento intricato della gioventù, sezionato e fatto a pezzi da due figli del nostro tempo, ingenui e spietati. E’ uno spettacolo di parola, una storia di non-amore durata decenni e condensata nel giro di un’ora nel tentativo di comporre la guida illustrata della prima esperienza sentimentale. Lo spettacolo ha la sua forza nel testo, in questo gioco di compiere una carrellata velocissima su una storia lunga, eloquente e piena di alti e bassi. Ogni scena è un’istantanea della loro parabola. Lo strumento che la scatta è la comicità corrosiva, il lento svelarsi di quell’ironia atroce che è nascosta sotto ogni storia d’amore troppo chiassosa per essere pura.
11, 12 e 13 Aprile 2014, Officinateatro- Progetto AUTOVELOX presenta "D’amore ti uccido - Incidente stradale per un solo conducente" Stazione # 1 - Parcheggio Officinateatro. Ideazione e regia Michele Pagano
Notte, parcheggio di periferia, un’auto ferma, nessuno al volante. Cinque individui attendono l’arrivo del conducente, un percorso da fare, una meta da raggiungere, vivere o uccidersi d’amore.
“AUTOVELOX | D’amore ti uccido” rappresenta un’ indagine sull’individuo e il suo rapporto con la notte.
Uno spettatore/conducente alla volta dovrà scegliere il proprio compagno per la sua corsa, ascoltare la sua richiesta e deciderne le sorti.
Prenotate la vostra auto!
Venerdì 18 Aprile ore 21, Sabato 19 Aprile ore 21, Officinateatro presenta "Carmina" di e con Peppe Papa
“L’infinito è una tale aberrazione, ma prima o poi devi farci i conti”
“Mi chiamo Carmine. E conto. Nel senso di contare qualcosa. Cioè, mi spiego. Non di “contare” qualcosa, ma nel senso che conto, conto proprio... io vedo e conto, leggo e conto, dormo e conto, penso e conto…”
Carmine è un uomo come tutti con una piccola innocua ossessione: conta ogni cosa, ma davvero ogni cosa e lo fa da quando ha memoria. È un uomo qualunque, che non noti in strada, che costeggiando i muri, conta passanti, gabbiani, carte di chewingum, occhi, alberi. E ha bisogno di elencare ogni cosa affinché esista.
“Tutti noi ci sposiamo, facciamo figli, costruiamo mobili, ammazziamo zanzare e non solo, beviamo cocktail dal nome esotico, ci specchiamo, ci tuffiamo, andiamo dal parrucchiere, abusiamo di zuccheri, e facciamo tutto ciò, per sconfiggere la solitudine, per paura dello sgomento di fronte all’infinito e al caos. Io no. Io conto. Solo contando le cose, esistono”.
Un solo piccolo problema: l’infinito
26 e 27 Aprile 2014, Officinateatro presenta "Peppino - mani dell’Angelo". Scritto e diretto da Michele Pagano
Con Barbara Cerrato. Aiuto regia Maria Macri
Quando lo spirito non collabora con le mani non c'è arte – Leonardo da Vinci
Le mani di Mimma avevano qualcosa di diverso. L’avevano capito i tanti che si affollavano ai vetri della finestra per osservarla. Tutta quella gente non si era mai vista. I bambini erano sempre più numerosi, accorrevano le donne che uscivano solo la domenica per andare a messa, processioni da paesi lontani. Per tutti era “miracolata”, per pochi è rimasto Peppino, Peppino mani dell’angelo.
dal 9 all'11 Maggio, Gaetano Ippolito presenta "Silvia ed i suoi colori" di Roberto Russo
Ingresso LIBERO con PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA a info@terradicinema.it oppure via sms o telefonando al 347.5012171
Con Francesca Stizzo e Aurelio De Matteis. Regia Agostino Chiummariello. Musiche Salvatore Cirillo. Scene e Costumi Teresa Papa. Video Alfonso Papa. Grafica Set
L’11 Giugno del 1997, a Napoli, Silvia Ruotolo di 39 anni, cade, vittima innocente, durante un regolamento di conti fra due clan camorristici. Silvia tornava a casa, con suo figlio che aveva appena prelevato da scuola. Questa è la cronaca. Quel giorno cambiò la vita di molte persone. Molti anni dopo, nel 2009, un amico d’infanzia di Silvia, il drammaturgo napoletano Roberto Russo, avvertì l’esigenza di scrivere un racconto-lettera, intitolato “Alla fine del Viale”, punto di partenza per lo spettacolo teatrale.
L’opera andrà in scena in anteprima con la produzione di Gaetano Ippolito. Il produttore casertano ha finanziato il progetto attraverso il Bando della Microprogettazione sociale 2013 del CSV Assovoce di Caserta con le OdV Koinè, Athena, Club degli Amici, in partneriato con Il Sogno è Sempre. Le scene e i costumi sono realizzati dai detenuti del Carcere di Arienzo (Caserta), che con il loro lavoro diventano testimoni della legalità.
L’attrice protagonista dello spettacolo, Francesca Stizzo, ha dichiarato a proposito della responsabilità di interpretare un personaggio vero: “Cerco di non pensarci perché é davvero una grande responsabilità. Mi concentro sul personaggio attraverso il testo e le indicazioni del regista. Inoltre faccio lunghe passeggiate per i posti in cui é cresciuta ed é vissuta Silvia, cercando di immaginarla e sentirla, con la speranza di restituire in scena una verità davanti ai suoi familiari”.
Video prove: https://www.youtube.com/watch?v=_dCDNSvM9Co

Direzione Artistica: Michele Pagano
Per maggiori informazioni: http://www.officinateatro.com/stagione-20132014/
Promo stagione 2013|14 : http://www.youtube.com/watch?v=AqdRsuGiqFc
Officinateatro, Viale degli antichi platani 10, San Leucio (CE)
0823363066 – 3491014251, info@officinateatro.com

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