Teatro Civico 14: Enrico Ianniello in "Eternapoli", metamorfosi di un attore

Caserta –  8 Novembre 2015

Articolo di Tonia Cestari

Eternapoli è un fantasioso progetto di natura camorristica, che mira allo sfruttamento totale della città di Napoli, dalla cultura al turismo fino alla vita stessa dei Napoletani per farne, in incognito, fonte di guadagno per pochi. Eternapoli è un riadattamento teatrale del romanzo “Di questa vita menzognera”di Giuseppe Montesano, vincitore del premio Viareggio- Repaci per la Narrativa nel 2003.La vicenda è una trasfigurazione della nostra realtà, di quello che è realmente l'ambiguo sistema della politica italiana. Protagonisti del romanzo e del suo riadattamento teatrale è la ricca e potente famiglia Negromonte, i cui esponenti principali, padre e figli maggiori Don Ferdinando, Sciacallo e Calebbano, hanno in mente in mente il diabolico progetto Eternapoli. Tutti i personaggi coinvolti nella vicenda sono interpretati da Enrico Ianniello, attore e regista casertano che ha progettato lo spettacolo insieme all'autore del libro Giuseppe Montesano per una produzione Teatri Uniti e Teatro Franco Parenti che ha trovato nel Teatro Civico 14, uno spazio per l'anteprima teatrale per i tre giorni consecutivi del 6-7-8 Novembre.
Enrico Ianniello, unico attore sulla scena, ha impersonato ben 11 personaggi senza mai cambiarsi d'abito, caratterizzandoli con la voce e con pochi oggetti di scena. Il set, fortemente minimalista, includeva una scenografia proiettata su pannello semitrasparente che permetteva giochi di luci e ombre. Insomma lo spettacolo è tutto affidato alla recitazione, alla metamorfosi dell'attore che ad ogni battuta cambia identità e si rivolge al pubblico che a sua volta diventa il personaggio che ascolta, il controcampo dell'attore.

Ecco l'intervista che ci ha rilasciato:

Tonia Cestari: Come è venuto fuori il riadattamento teatrale per un attore del romanzo di Giuseppe Montesano?
Enrico Ianniello: Eravamo partiti con l'idea di creare uno spettacolo per più personaggi, ma man mano che andavamo avanti, ci siamo resi conto che sarebbero serviti troppi attori per approntare l'intero spettacolo. Poi abbiamo pensato di coinvolgere pochi attori ed affidare loro un gruppo di personaggi da interpretare, come avevamo fatto in un precedente spettacolo Magic People Show in cui eravamo in quattro. Ma non volevamo che Eternapoli rientrasse in quel genere del trasformismo da cabaret, non ci sarebbe stato bene. Abbiamo risolto il tutto sostituendo il trasformismo con la metamorfosi: c'è una battuta che dice il personaggio di Andrea che è: “I Negromonte sono dentro di noi” ed io l'ho interpretato alla lettera mettendo l'entità dei Negromonte in un unico personaggio che cambia solo identità ma la cui essenza è la stessa.

T.C.:Quindi hai accettato il ruolo di un'intera compagnia. E' stata una sfida per te recitare in più personaggi?
E. I.: Certo, la vedo ancora come una sfida. Qui al Teatro 14 abbiamo presentato lo spettacolo in anteprima. Lo stiamo testando.

T.C.: Li hai caratterizzati con molta naturalezza senza eccedere nella teatralità...
E.I.: Ho cercato di dare loro un'essenza particolare. Il pubblico non deve riconoscerli solo perchè uno fuma la sigaretta e l'altro fa lo zabaione, ma attraverso il proprio carattere e i propri comportamenti.

T.C.: Ti senti vicino a qualche personaggio in particolare tra quelli che hai interpretato?
E.I.: In realtà no. Lo spettacolo porta avanti una filosofia pessimista anche se alla fine si chiude lasciando una speranza, una luce in fondo al tunnel. Forse l'unico personaggio che permette sia a me come attore che al pubblico di identificarsi è Roberto, il ragazzo che viene assunto come assistente del dandy Calebano, che non è un Negromonte e interagisce poco con gli altri, ma assiste alla vicenda dall'esterno. E' il superspettatore. Anche il pubblico è un Roberto.

T.C.: Dopo questi tre giorni di anteprima al Teatro Civico 14, come proseguirà il percorso dello spettacolo?
E.I: Faremo tre settimane al Piccolo di Milano a partire dal prossimo Giovedì, poi saremo al Teatro Bellini di Napoli e ancora un po' di dare in giro per Napoli, poi ci fermeremo per riprendere più in là.

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