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Drama Teatro Studio: programma 2016/17

Curti (CE) – dal 5 novembre 2016

Comunicato stampa

Un cartellone di 18 appuntamenti con tante storie, risate e incontri per appassionarvi, divertirvi ed emozionarvi con una stagione variegata e vincente, la stagione 2016/2017 del Drama Teatro Studio.
5 e 6 Novembre
, ore 19, Pepa Lopez De Leon in "Canzoni sull'orlo di una crisi di nervi"
di e con Francesca Palmbo, regia Carla Carucci, aiuto alla creazione Emanuele Avallone, disegno luci Enrico Ceccarelli
Spettacolo musicale tragicomico che strizza l'occhio al clown contemporaneo.
Pepa Lopez De Leon, diva senza tempo, dà inizio al suo concerto sfoggiando canzoni autocelebrative. Pian piano però il suo delirio interiore si svela e tra improvvisi ricordi di amori passionali e un'inguaribile decadenza, l'atmosfera si tinge di una vena masochista e surreale. E così nonostante gaffe, pasticche, gorgheggi e sorsi di brandy, il concerto va avanti e la sua disperata follia aumenta in un vortice di delirio comico fino ad un imprevedibile finale catartico. La musica, la comicità e l'ironia si fondono per dare vita a uno spettacolo tragicomico divertente e surreale e rendono la piéce adatta a qualsiasi tipo di pubblico
26 e 27 Novembre, (comici), Quasi Adulto
Scritto, diretto e interpretato da: Vincenzo Comunale (da ZeligLab)
“Quasi adulto – lo spettacolo comico più giovane d’Italia” è uno one man show di Vincenzo Comunale che, con i suoi 20 anni, è tra i più giovani comici d’Italia.
Lo spettacolo racconta con ironia il percorso compiuto da ognuno nel passare dagli anni dell’infanzia sino all’adolescenza, durante la quale si è ancora un po’ bambini ma, allo stesso tempo, si sperimentano le responsabilità, l’ansia e le paure del mondo adulto. Tutto ciò avviene tramite irriverenti monologhi comici sul mondo adolescenziale e sulla situazione di crisi attuale per i giovani (e non solo).
Lo spettacolo viene poi arricchito dalla declamazione di brevi poesie scritte dallo stesso Comunale su tematiche di attualità.
3 e 4 Dicembre, (comici), Elio Angelini (da Colorado e Italia’s got talent) in "Raccomandati senza ricevuta di ritorno"
Spettacolo di cabaret che si sviluppa con ritmi alti ironizzando sugli accadimenti della nostra quotidianità,
Obbligatorio il passaggio sul tema, tanto caro, della morte, passando per il momento dedicato alla suocera fino al coinvolgimento del pubblico che diventa parte attiva nello spettacolo.
Esperimenti bizzarri, comicità visual, un pizzico di satira politica ed altre sorprese fanno scivolare la serata a folle velocità. Punto fondante dello show il nuovo personaggio televisivo, un bizzarro scienziato che studia gli animali alla sua maniera. Vedere per credere....
orario spettacoli:
18 Dicembre, (teatro), Maria Elena Germinario in "Effe.Luna. Frammenti di Frida." Diario e lettere di Frida Kahlo
Arrivata quasi alla fine della sua vita, Frida raccoglie le sue ultime monete d’oro: cerca di ricomporre la sua identità frantumata, riattraversando vividi ricordi del passato, che talvolta si fanno “presente” , dà loro un suono, non più quello del surreale colore dei suoi quadri, ma quello della sua voce. Cerca di ricordare per confermare la propria esistenza, per riconoscersi in uno specchio, ripensarsi nel passato per consolidare la realtà del suo presente e potersi così librare “in volo”. Effe. Luna. Frammenti Di Frida. nasce dall’esigenza di raccontare un viaggio, quello che, dalle carte private di Frida, parte, riprende e mette in luce i ricordi più intimi e nascosti, lontani dall’immagine che la famosa pittrice messicana voleva dare di sé agli altri e al suo pubblico: l’amica immaginaria, i genitori, l’amore per Diego Rivera, il suo rapporto con la pittura, l’incidente che ha cambiato la sua esistenza, i viaggi all’estero e il suo voler ritornare in Messico, per affondare le sue radici, i suoi piedi, e rendere concreta la sua esistenza. Frida riconosce la bellezza della sua terra e si aggrappa ai suoi valori, come a quelli del comunismo, mentre il suo corpo fragile va a
pezzi. E’ uno spettacolo/tentativo di ricomporre, in un unico mosaico, i ”frammenti della sua vita” meno conosciuti, come lei stessa li ricordava nel diario o nelle lettere ad amici, amanti o familiari, dove alla parola costantemente si alternano musica e colore. E’ un lavoro che porta a scoprire e rivelare la profonda forza con cui Frida ha sopportato tanta sofferenza, sempre a testa alta e “schiena dritta”.
28 al 29 Gennaio, (comici), Antonello Arabia (Da ZeligLab ed Eccezionale Veramente di LA7) in "La vita è un buffet"
Che cos’è la vita, si chiede Antonello Arabia se non una lunga tavolata imbandita.
A volte dolce, frizzante ma anche salata e amara. Tutte caratteristiche che si possono trovare anche in un buffet. Dopo “Da zero a zelig” e “Antonello ArRandom”, Antonello percorre strade nuove, con l’arricchimento di esperienze come Zelig lab ed eccezionale veramente su la7.
Antonello inizia un viaggio, raccontando aneddoti della sua vita, incontrando strani personaggi, facendoli rivivere attraverso nuovi monologhi senza mai dimenticare i cavalli di battaglia, Antonello racconta questo primo pezzo della sua vita, confrontandosi con il pubblico e sperando che da qui in avanti, come in passato, la vita gli riservi cose diverse, inaspettate e che non lo facciano mai sentire sazio…proprio come davanti ad un buffet.
Antonello Arabia
Attore, comico, in tv ha preso parte al talent di La7 “Eccezionale Veramente”, a vari programmi su Disney Channel, Mtv e Rai, alla webserie “Eities” al fianco di Geppi Cucciari e allo spot per la Puma al fianco di Mario Balotelli. Al cinema con “Il ricco il povero e il maggiordomo” di Aldo, Giovanni e Giacomo, “Italiano Medio” con Maccio Capatonda e "Che bella giornata" di Checco Zalone. In Teatro allo Zelig lab di Milano, autore e interprete dei suoi spettacolo comici "Da zero a zelig" e "Antonello Arrandom" e della commedia "Una telefonata tranquilla".
18 e 19 Febbraio, (comici), Stefano Santomauro (da ZeligLab ed Eccezionale veramente di LA7) In "Santomauro subito!"
In questo spettacolo l’eclettico attore livornese riesce ad esprimere al meglio le sue caratteristiche comiche che lo contraddistinguono: mai volgare, surreale, un narratore superbo che riesce a fare entrare lo spettatore nel fantastico mondo delle sue storie. Lo spettacolo è un monologo divertentissimo che affronta temi di attualità visti dall’occhio surreale di Santomauro, incontri e scontri sempre al limite della realtà, in un vortice di battute e situazioni che divertono il pubblico in maniera intelligente. Si alternano momenti di intimità, emozionando lo spettatore quasi all’improvviso e facendolo ridere un secondo dopo. SANTOMAURO SUBITO! sta girando i teatri della penisola conquistando il pubblico che viene a vederlo e che chiede, alla fine, quando e dove verrà portato in scena un’altra volta.
25 e 26 Febbraio, (teatro), Fiorenzo Lo Presti in "Django, joue pour moi!"
“Django, joue pour moi!” è uno spettacolo che, attraverso la tecnica del teatro di narrazione, racconta la vita e le avventure di Django Reinhardt: il rom padre del Jazz Manouche (o Gypsy Jazz).
La storia di Django è un enorme calderone di leggende metropolitane e spaccati storici che coinvolge tutta la prima metà del Novecento. Tra i musicisti del genere circolano migliaia di storie di cui è impossibile constatarne la veridicità. Vediamo Django bambino prodigio del banjo, fra le bettole di Parigi, in Italia, negli Stati Uniti, a fianco di Cocteau, di Trenet, di Prevert, di Duke Ellington o che porge il braccio ad un ufficiale nazista insieme ad africani ed ebrei.
“Django, joue pour moi!” si snoda attraverso queste leggende, nel panorama dell'incombente Seconda Guerra Mondiale, nel mondo spietato della guerra e della discriminazione in cui, però, la forza della musica riesce a placare, con la sua dolcezza e la sua forza innovativa, la sete di sangue che percorre le strade. In scena un attore narrante ed una chitarra – attrice seguono una partitura di gesti, canto, musica e parola, che scolpiscono un mondo fatto di locali fumosi ed emozioni forti. I personaggi bizzarri della Parigi dei primi del Novecento, tutti impersonati dal narratore, compaiono e scompaiono sul corpo dell'attore e sulle figure create dalla chitarra.
Ad arricchire l'atmosfera ci pensano, in più, i brani suonati e cantati secondo gli arrangiamenti (o le composizioni) di Django e dei grandi jazzisti dell'epoca.
Lo spettacolo si fa carico di parlare dell'arte come collante dei popoli, come mezzo di integrazione e come propulsore alla vita. La figura del Rom, personalizzato e privato degli stereotipi, quindi valorizzato per la sua capacità personale, inoltre vuole essere parte attiva nell'attualissima lotta al razzismo.
Lo spettacolo ha vinto il premio per la miglior regia, il secondo premio ed il premio del pubblico al teatro sala GPII all'ultimo concorso per corti teatrali.
11 e 12 Marzo, (comici), Antonello Arabia (Da ZeligLab ed Eccezionale Veramente di LA7) e Valentina Rossoni in “Una telefonata tranquilla”
Antonello e Valentina sono una coppia di giovani sposi e vivono a Milano.
Lui è un ragazzo del sud, pantofolaio, i cui interessi sono guardare la tv, il cellulare e la gazzetta dello sport.
Lei è una ragazza del nord, di Bergamo per l’esattezza, svampita e innamorata di se stessa e del suo aspetto fisico. Cerca a tutti i costi di apparire come una della “Milano bene”, anche se a volte viene fuori la sua natura “contadina”.
E’ periodo di saldi e come sempre Valentina è pronta a prosciugare la carta di credito del marito, il quale invece, vorrebbe solo restare a casa a fare una telefonata tranquilla ad un suo vecchio amico. Tuttavia qualcosa va storto e una terribile verità sta per venire a galla…
Una commedia terribilmente divertente, ritratto ironico e cinico della società odierna.
Antonello Arabia
attore, comico, autore, regista, in tv ha preso parte al talent di La7 “Eccezionale Veramente”, alla serie “Eities” su Real Time, al cinema con “Il ricco il povero e il maggiordomo” con Aldo, Giovanni e Giacomo e “Italiano Medio” con Maccio Capatonda. In Teatro allo Zelig lab di Milano
Valentina Rossoni
attrice, cantante, youtuber diplomata all’accademia di canto, recitazione e dizione St Art School di Cologno Monzese (MI), ha partecipato a diversi concorsi canori e spettacoli teatrali sia drammatici che comici e al programma “Applausi” su Lombardia Tv.
25 al 26 Marzo, (teatro), Luca Morelli in “Bravo pour le clown”
BRAVO POUR LE CLOWN è l'omaggio ad una maschera.
E' il racconto emozionato di un teatro vuoto.
“C'è ancora un mucchio di roba giù nel magazzino...”
Tra oggetti polverosi, vecchi vinili e pellicole cinematografiche si svilupperà il racconto di una sala teatrale prossima alla chiusura per fare spazio ad un centro commerciale.
Le sue parole, quell'ultimo monologo, vengono però ascoltate da una platea vuota.
Realtà e finzione si mescolano insieme in un continuo rincorrersi.
Grock, il più grande clown del '900, anche lui si è esibito su quel palcoscenico o è soltanto uno sbiadito ricordo del custode.
Tra narrazione e clownerie assistiamo ad un ultimo incontro... l'ultimo spettacolo di un teatro che vive imminente la propria chiusura.
Luca Morelli
E’ attore, autore teatrale ed artista di strada.
Inizia il suo percorso 17 anni fa frequentando i laboratori teatrali condotti dall'attore lucano Ulderico Pesce. Successivamente si sposta a Roma per continuare la sua formazione artistica con maestri quali Anna Cianca, Mirella Mazzeranghi, Daniele Luchetti e Lello Arena.Sarà con lo stesso Arena che lavorerà come assistente alla regia per lo spettacolo "La festa delle donne" di Aristofane.
Nello stesso periodo pubblica una raccolta di racconti dal titolo SCARABOCCHI IN DO MAGGIORE.
Da sempre appassionato di circo e della figura del clown negli ultimi anni intraprende un personale percorso alla ricerca del proprio personaggio clown.
Nel 2013 questa ricerca confluisce nel progetto ALL'OMBRA DI UNA CAROVANA un lungometraggio documentaristico sulla realtà del circo equestre italiano e successivamente, nel 2014, nello spettacolo teatrale BRAVO POUR LE CLOWN.
8 al 9 Aprile, (teatro), Nando Brusco in “Tamburo è voce… Battiti di un cantastorie”
Con lo spettacolo “Tamburo è voce… Battiti di un cantastorie”, Nando Brusco compie un viaggio nella cultura popolare e nella memoria orale della sua terra.
I ricordi di storie lontane, le leggende, i fatti realmente accaduti rivivono nel cerchio magico del tamburo: lo strumento che è ventre materno, forza generante, voce narrante dell’umanità.
Sarà come in un viaggio emozionante. Fra mito e realtà. Fra Voce e Tamburo.
NOTE DI REGIA
L’idea di fondo è quella di far incontrare la voce dell’attore con le potenzialità sonore del tamburo. Si è scelto a tal fine di utilizzare una postazione fissa sfruttando così gli effetti della tecnica microfonica (allontanamento/avvicinamento). Il cantastorie inoltre, scevro dei classici cartelloni (coi suoi disegni), si ritrova ad evocare gli scenari cantati attraverso i suoni del tamburo; il quale diventa risacca, diventa zappa, uccello in volo. L’uso del dialetto (anticipato da un’introduzione in lingua italiana) esalta il ritmo e la musicalità del canto o del racconto.
22 e 23 Aprile, (comici), Vincenzo Comunale in “Sono confuso… Ma ho le idee chiare”
“Chi siamo? Da dove veniamo? Dove andiamo? Ma soprattutto: ce la facciamo con la benzina?”
Il 20enne napoletano racconta la confusione e i dubbi degli adolescenti di oggi, sostenendo che la sua è una generazione che è stata abituata male:”I Supereroi ci hanno fatto credere che si potesse essere fighi con una tutina colorata…poi non ci sorprendiamo se oggi hanno inventato il leggins da uomo.”
Abbiamo davvero ricevuto degli insegnamenti chiari sulla religione? Cosa significa essere la prima generazione di giovani italiani-europei? Quali sono stati gli effetti del passare dal SuperSantos all’iPhone? Ma soprattutto: esiste veramente qualcuno che indossa i leggins da uomo?
Questo e tanto altro (forse) nei monologhi comici del secondo one man show scritto, diretto e interpretato da Vincenzo Comunale, arricchito da contributi video realizzati con i Villa PerBene, DLab e Vincenzo De Lucia; sigla e musiche composte da Marco Smorra e la band “Asse Mediano”.
13 e 14 Maggio, (teatro), La Compagnia teatrale “Il Basilisco” presenta “Aspettando G.G.”
Diciamoci la verità, che cosa c'è di più bello, dopo una brutta giornata, di trascorrere la serata con gli amici di una vita davanti a una bottiglia di vino? Ci si ritrova così al solito posto, con le solite persone, coi soliti discorsi: le solite delusioni d'amore, la solita politica, le solite speranze. Insomma, la più classica delle situazioni. Ma che succede quando quei discorsi li si affronta usando le parole di Giorgio Gaber? Succede che tutto diviene insolito, che la più banale riflessione sull'amore diviene poesia, che la più ritrita fanfaronaggine sul comunismo diventa malinconia di un sogno... E può persino succedere di pensare che, in fondo, non è giusto essere lasciati da una donna in piena estate, non fosse altro che per il caldo così soffocante. 
Tutto questo accade, mentre, dopo quasi un'ora di ritardo, i tre al tavolo ancora aspettano G.G., aspettano l'amico di cui si sente così tanto la mancanza, quell'amico che a suo dire non si sentiva italiano, ma che purtroppo o per fortuna lo era...
La Compagnia
La Compagnia teatrale "Il Basilisco" nasce nel 2007 da un'idea di Rosario Luigi Copioso e Dario Pietrangioli. La scelta del nome nasce dal fascino di questa figura mitologica, il basilisco per l'appunto, ben nota agli antichi, tant'è che ne parlano anche Plinio il Vecchio, Solino, Lucano e che si narra abbia le sembianze di una creatura con le caratteristiche fisiche di un drago, un serpente (infatti era anche conosciuto come Re dei serpenti) ed un tacchino, capace di trafiggere col solo sguardo e corrompere l'aria intorno a sé rendendola putrescente. Alcune storie lo descrivono come una creatura piccola, che non supera i venti centimetri, altre come una immane e gigantesca.Tutto questo ha a che fare con la nostra idea di Teatro, cioè di un luogo che al tempo stesso è un non-luogo, uno squarcio di infinito e di vero che irrompono nella cosiddetta "realtà" che ci circonda, una finzione più piena di un'apparenza che crediamo verità, insomma uno sguardo sull'autentico che è raramente rassicurante, anzi spesso tremendo, informe, abissale e fatale come un basilisco, di cui molte volte non se ne riesce a sostenere lo sguardo se non accettando di venirne trafitti. Questo è il costo della conoscenza. Questo, il costo della Bellezza.Nel Teatro che vogliamo, non esistono, per fortuna, strade asfaltate, ma solo una miriade di sentieri non battuti, ancora da esplorare, taluni incantevoli, talaltri putridi e paludosi, ma non per questo da evitare. Da qui la scelta di imbattersi in rappresentazioni finora assai diverse tra loro, dal vernacolo all'italiano, dallo spassoso, all'ironico al tragicomico, dal realistico al fantasy-horror, attraverso classici, rivisitazioni e rappresentazioni originali. Negli ultimi tempi la nostra attenzione si sta rivolgendo allo studio della recitazione naturalistica sulla base del metodo Stanislavskij-Strasberg integrato con altri studi e tecniche affini, ma più attuali e che mirano a porre sulla scena personaggi più simili a persone che a fissi caratteri o caricature, perché in fondo il Teatro è un modo per conoscersi e far conoscere, non vuota sperimentazione o solo voglia di stupire o di fare effetto. Detto ciò, non vogliamo che veniate solo a guardarci, ma vi invitiamo a sprofondare con noi in questo dionisiaco viaggio alla ricerca dello sguardo del basilisco che guerreggia nel fondo di ognuno di noi!
27 e 28 Maggio, (comici), Francesco Abbracciavento in “Residuo fisso”
Dopo anni passati nei vari laboratori Zelig, Francesco Abbracciavento si ritrova, come San Paolo sulla via di Damasco, folgorato dalla Stand Up Comedy, una forma di cabaret che arriva dai paesi anglosassoni, dove il politicamente corretto è un concetto alquanto aleatorio, dove la messa in scena delle proprie esperienze personali, in tono confidenziale, abbatte la quarta parete coinvolgendo il pubblico nel racconto delle vicissitudini del protagonista, pubblico che si lascia condurre in un viaggio affascinante, e a volte surreale.

info e contatti:
www.facebook.com/dramateatrostudio
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Info Prevendite:
dramateatrostudio@gmail.com, cell: 3454957758 – 3930053941
Orario Spettacoli:
Sabato: ore 21.00
Domenica: ore 19:00
Coati:
Il Drama Teatro Studio è gestito dall’Associazione Culturale “Il Basilisco” per tanto occorre necessariamente tesserarsi al Basilisco. La tessera è annuale e costa €2. Per gli spettacoli successivi i soci ed i neo soci s’impegnano a dare un contributo volontario, per gli spettacoli originali proposti, nelle modalità suggerite nel seguente elenco:
Singolo € 8*
In due € 7.50* (a persona)
Gruppo (5 persone) € 7* (a persona)
Gruppo (10 persone) € 6* (a persona)
*Se non tesserati all’Ass.Cul.C.T.IlBasilisco, al costo del biglietto va aggiunta – solo la prima volta, quindi - la quota “Tesseramento Annuale” di € 2
** I prezzi sopra indicati sono da considerarsi in PREVENDITA.
ABBONAMENTI
FULL (13 spettacoli) € 89 (tessera inclusa)
TEATRO (6 spettacoli) € 42 (tessera inclusa)
COMICI (7 spettacoli) € 49 (tessera inclusa)
SHORT (5 spettacoli a scelta) € 35 (tessera inclusa)

Drama Teatro Studio, Corso Piave, 195, Curti (CE) - Italia

IL DRAMA TEATRO STUDIO
Il Drama Teatro Studio, inaugurato il 30 Giugno 2016 e fondato dalla compagnia teatrale "Il Basilisco", è uno spazio d'arte dedicato a chiunque avrà voglia di condividerlo proponendosi con validi progetti artistici. Per questo è un luogo dedicato sì al Teatro, con eventi e laboratori, ma non solo, perché si presta ad ospitare qualsiasi evento che voglia essere espressione artistica. Insomma uno spazio protetto di incontro, creatività, studio e possibilità.
L’ASSOCIAZIONE
La Compagnia teatrale "Il Basilisco" nasce nel 2007 da un'idea di Rosario Luigi Copioso e Dario Pietrangioli. La scelta del nome nasce dal fascino di questa figura mitologica, il basilisco per l'appunto, ben nota agli antichi, tant'è che ne parlano anche Plinio il Vecchio, Solino, Lucano e che si narra abbia le sembianze di una creatura con le caratteristiche fisiche di un drago, un serpente (infatti era anche conosciuto come Re dei serpenti) ed un tacchino, capace di trafiggere col solo sguardo e corrompere l'aria intorno a sé rendendola putrescente. Alcune storie lo descrivono come una creatura piccola, che non supera i venti centimetri, altre come una immane e gigantesca.Tutto questo ha a che fare con la nostra idea di Teatro, cioè di un luogo che al tempo stesso è un non-luogo, uno squarcio di infinito e di vero che irrompono nella cosiddetta "realtà" che ci circonda, una finzione più piena di un'apparenza che crediamo verità, insomma uno sguardo sull'autentico che è raramente rassicurante, anzi spesso tremendo, informe, abissale e fatale come un basilisco, di cui molte volte non se ne riesce a sostenere lo sguardo se non accettando di venirne trafitti. Questo è il costo della conoscenza. Questo, il costo della Bellezza.Nel Teatro che vogliamo, non esistono, per fortuna, strade asfaltate, ma solo una miriade di sentieri non battuti, ancora da esplorare, taluni incantevoli, talaltri putridi e paludosi, ma non per questo da evitare. Da qui la scelta di imbattersi in rappresentazioni finora assai diverse tra loro, dal vernacolo all'italiano, dallo spassoso, all'ironico al tragicomico, dal realistico al fantasy-horror, attraverso classici, rivisitazioni e rappresentazioni originali. Negli ultimi tempi la nostra attenzione si sta rivolgendo allo studio della recitazione naturalistica sulla base del metodo Stanislavskij-Strasberg integrato con altri studi e tecniche affini, ma più attuali e che mirano a porre sulla scena personaggi più simili a persone che a fissi caratteri o caricature, perché in fondo il Teatro è un modo per conoscersi e far conoscere, non vuota sperimentazione o solo voglia di stupire o di fare effetto.Detto ciò, non vogliamo che veniate solo a guardarci, ma vi invitiamo a sprofondare con noi in questo dionisiaco viaggio alla ricerca dello sguardo del basilisco che guerreggia nel fondo di ognuno di noi!

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