Lina Sastri

GIacomo Rizzo

Benedetto Casillo

Sal Da Vinci

 

Isa Danieli e Lello Arena

Sergio Assisi

Carlo Buccirosso

Gigi Finizio

Biagio Izzo

 
Nino D'Angelo

Ottavio Buonomo

  

Teatro Lendi: programma 2016/17

Caserta – 11 marzo 2016

Comunicato stampa

dal 23 al 25 Novembre, Lina Sastri in "Mi chiamo Lina Sastri"
Regia: Lina Sastri
direzione musicale e arrangiamenti Maurizio Pica con Filippo D'Allio, chitarra / Gennaro Desiderio, violino / Salvatore Minale, percussioni Gianni Minale, fiati / Pino Tafuto, piano / Antonello Buonocore, contrabbasso produzione Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro
spettacolo in musica e parole in sette quadri
Spesso ancora adesso, soprattutto al sud, soprattutto nella mia terra, mi chiedevano come mi chiamo,… e un tempo mi arrabbiavo, mi dispiacevo…. Poi ho capito che il cognome, che è di antica origine indo-spagnola (in spagnolo Sastri significa sarti… e in India Shastra è l’unione armonica fra corpo e spirito ed è un cognome molto diffuso non è in verità un cognome italiano insomma in italiano non significa niente e quindi spesso, di me ti ricordi la voce, il volto, ma non sempre il nome. E allora ecco: mi chiamo Lina Sastri, il titolo di questo recital, con il quale dopo una intensa stagione di prosa torno, con molta felicità alla musica. In scena con me 5 musicisti valentissimi, di formazione acustica , che da sempre mi accompagnano nel mio viaggio musicale. La musica è quella della mia terra, Napoli, vecchia e nuova, così come la canto io, a volte semplicemente con uno strumento, a volte con una festa di suoni, seguendo l’essenza interpretativa che mi suggeriscono il testo e le note , e lo spazio del tempo e del luogo dove la eseguo , e soprattutto il corpo…. Che sente più della ragione! E , con la musica, la parola, che sempre musica è, come mi hanno insegnato i miei grandi maestri. Parole di brani, o stralci, di testi teatrali rappresentati, racconti di vita e di incontri ordinari e straordinari della mia vita artistica… poesia .. Che molto amo, citazioni da poeti che mi sono cari o dalla mia stessa scrittura… Il tutto intrecciato alla musica, in un abbraccio d’amore sincero, semplice. Il Racconto musicale disordinato, sul filo delle emozioni, della bellezza dell’arte, che in Napoli trova ispirazione e compimento.
dal 7 al 9 dicembre, Giacomo Rizzo in "E’ successo a teatro"
Regia: Gennaro Silvetro
Attori / Cast : Ciro Esposito - Rosario Minervini - Daniela Ioia
Napoli 1929 In un piccolo teatro di provincia vive don Ciccio Scarone , cavaliere appartenuto ad una famiglia nobile decaduta, unico proprietario del Giusto 99; un teatro anch’esso decaduto, anzi…decadente! Con la minaccia pendente di interdizione mossa dai suoi parenti, i quali vorrebbero trasformare il teatro in un’ attività COMMERCIALE, soluzione che porterebbe chiaramente maggiori vantaggi economici per le casse di famiglia, Scarone ha un’unica possibilità, quella di portare al Giusto 99 uno spettacolo di successo. Per realizzare ciò si affiderà ad un organizzatore, tale Gennaro Iovine il quale tutto è fuorché un impresario teatrale. Le promesse dell’impresario sono certamente allettanti: nomi di grido e cast stellare, composto da: Nereo Rardi ex divo del cinema muto col vizietto della cocaina. Bufalina Relli ,regina della sceneggiata abituata ad alzare un po’ troppo il gomito. Viola Crisantemi, caratterista, rumorista e depressa. Paolo Casteoni filodrammatico raccomandato dal potere clericale. Diana Dei (Fabiana Sera) detta “Putipù”, una peripatetica di Germania, raccomandata dal Podestà di Casalnuovo. Questo improbabile gruppo, sarà diretto dal regista nonché autore nonché primo attore Saverio Savio Pier Savelli . A questo punto non ci resta che scoprire cosa, in quel non proprio lontano 1929…è successo a teatro!
dal 26 al 28 dicembre, Serena Autieri in "La Sciantosa"
Regia: Gino Landi
Attori / Cast : Serena Autieri
Serena Autieri continua il suo applauditissimo viaggio all’ interno dell’ inestimabile patrimonio musicale napoletano con il suo accattivante One-Woman Show “La Sciantosa – Ho scelto un nome eccentrico”. Uno spettacolo moderno trova il suo fondamento nella tradizione e rende protagonista la canzone napoletana, attraverso il talento, l’energia e la bellezza di Serena Autieri la quale guarda al futuro con rinnovata passio e coinvolge anche le nuove generazioni. “Ho voluto rileggere in chiave nuova ed attuale il cafe chantant – racconta Serena – con un lavoro di ricerca e rivalutazione nel repertorio dei primi del ‘900, da brani più conosciuti e coinvolgenti, quali ‘A tazz’ e cafè’ e ‘Come facette mammeta’ sino a perle nascoste come ‘Serenata napulitana’ e ‘Chiove’, oggi ascoltabili solo con il grammofono a tromba. Tra una rima recitata e una lacrima intendo riportare al pubblico quelle radici poetiche e melodiche ottocentesche della mia città”.
dal 11 al 13 Gennaio, Benedetto Casillo in "Caviale e Lenticchie"
Regia: B.Casillo
Attori / Cast : B.Casillo
A metà degli anni ’50 Scarnicci e Tarabusi, celebri autori di rivista, lasciarono per un poco musiche e lustrini, per firmare una commedia d’intreccio, leggera e brillante, ” Caviale e lenticchie” portata al successo anche tele visivo da Nino Taranto, e rappresentata spesso anche all’estero. Nonostante gli autori non fossero napoletani, il testo, per lo spunto fantasioso della trama, ispirata all’arte di arrangiarsi, si presta benissimo allo spirito comico partenopeo. Ora lo porta in scena Benedetto Casillo, beniamino del pubblico napoletano, che ne cura una rispet tosa rilettura e la regia. Il protagonista è Ferdinando Cafiero, che si atteggia a filosofo e artista. Non ha voglia di lavorare e, per tirare a campare, fa l’ospite abusivo in feste e festini della buona società. Può fare così incetta di cibi e bevande che poi rivende a ristoranti e trattorie. Particolarmente pittoreschi i componenti della famiglia del nostro Ferdinando e del vicinato. C’è la sua donna Nannina nell’esasperata attesa di essere sposata. Ci sono i figli. C’è una zia zitella che vive da gran diva il suo lavoro di addetta alle pulizie di un teatro. Ci sono sfaccendati, garzoni, mariuoli, invasati giovanotti emuli di Elvis Presley. In questo colorito quadro si innesta una situazione da miseria e nobiltà. L’ineffabile don Ferdinando, spacciandosi per autorevole commendatore, porta in casa un manipolo di aristocratici, chiamati a beneficare la ( sua ) famiglia bisognosa. Una sceneggiata irresistibile. Ma la faccenda si complica, per un perfido tutore che vuole sbarazzarsi del suo nobile rampollo, la messinscena di un delitto, un cadavere che appare e scompare, nella sarabanda di un farsesco thriller notturno. Poi il lieto fine.
dal 18 al 20 Gennaio, Sal Da Vinci in "Un Italiano di Napoli"
Regia: Alessandro Siani
Attori / Cast : Sal Da Vinci
Un antico proverbio osserva che “per quanto un albero possa diventare alto, le sue foglie, cadendo, torneranno sempre alle radici”. L’ultimo album in uscita a fine ottobre 2016 di Sal Da Vinci esplorerà i temi più cari all’artista ma da un punto di vista nuovo: infatti l’album vede la partecipazione di grandi autori della canzone italiana. “UnItalianodiNapoli” è anche il nome di questo nuova commedia musicale di Sal Da Vinci: una riflessione sulla nostra identità di napoletani, di italiani, di cittadini della Repubblica dei Sentimenti. Che poi in fondo, nei sentimenti la sua canzone ha sempre abitato, proprio lì, tra passione e sentimento. Affiancato da una variegata compagnia fatta di attori, fantasisti, acrobati, un trascinante corpo di ballo e un orchestra dal vivo composta da 6 elementi. Sal racconta la sua versione dei fatti: fra i brani dell’ultimo album e immarcescibili pezzi della sua storica produzione musicale, senza tralasciare sorprendenti incursioni nel repertorio vecchio e nuovo della musica italiana. Ogni passaggio è lo spunto per una riflessione, un aneddoto, uno sketch. Ogni canzone la tessera di un affascinante puzzle che diventa specchio della nostra anima, i nostri pensieri, le nostre emozioni. Uno spettacolo che diverte grazie ai guizzi comici di Davide Marotta e Lello Radice, che affascina, commuove e fa riflettere. Un viaggio suggestivo e incantato che, grazie alla prodigiosa voce di Sal Da Vinci fa vibrare, ancora una volta, le corde del cuore.
dal 8 al 10 febbraio, Simone Schettino e Marino Bartoletti in "Lo scoprirete solo venendo"
Attori / Cast : S. Schettino e M. Bartoletti
Lo spettacolo è un excursus narrativo degli ultimi 50 anni del nostro (ex??) Belpaese, dove i due protagonisti si avvicenderanno, a volte anche interagendo fra loro sfruttando le loro caratteristiche, l’uno di profondo conoscitore capace di trattare, ancorché con leggerezza, i vari aspetti socio-culturali e di costume in genere di quegli anni e l’altro di comico, capace di evidenziare con arguzia e sfrontatezza certe contradizioni insite in fenomeni che quegli anni hanno caratterizzato (contestazione, femminismo ecc.). La chiave di lettura dello spettacolo sta nell’intento di infondere un po’ di ottimismo non solo grazie al sorriso, ma dimostrando appunto che ogni epoca ha sempre avuto i suoi lati positivi e negativi, come pure il malcontento, come se quest’ultimo fosse una caratteristica dell’essere umano a prescindere dalla realtà in cui vive. In dei conti è come se l’uomo non riuscisse a godere appieno della sua condizione di vita qual’ essa sia, perché impaurito dal nuovo che avanza, dato che la vita stessa mutando in continuazione fa sì che vengano a mancare quei punti fermi ai quali le persone facevano riferimento e, se vogliamo, con i quali si erano adagiate. Proprio per questo il presente spesso ci appare buio e di conseguenza siamo portati ad immaginare un futuro catastrofico e senza speranza, allo stesso modo in cui i nostri genitori, i nostri nonni ed i nostri avi immaginavano il loro futuro. La vita non finisce, non si spegne ne è prossima la fine del mondo come spesso si è paventato in ogni epoca, semplicemente tutto cambia nonostante l’essere umano sia fondamentalmente conservatore. Moda, canzoni e gruppi musicali, film, calcio e sport in generale, rapporti sociali e mondo politico tra i principali temi trattati, il tutto supportato da contributi video, foto, oggettistica ecc.ecc.
dal 15 al 17 Febbraio, Isa Danieli e Lello Arena in "Sogno di una notte di mezza estate"
Regia: Carlo di Palma
Attori / Cast : Isa Danieli e Lello Arena
di: R.Cappuccio liberamente ispirato all'opera di W.Shakespeare
Nel perimetro simbolico della sala di un antico palazzo napoletano, Titania e Oberon attivano una drammaturgia di capricci e smanie riducendo le sorti degli uomini a fragili trame da vecchi teatri dei burattini. I due, come schegge di dei precipitati in terra, continuamente sospesi fra sonno e veglia, inscenano armonie, assecondano discordie, conducono, con estro malaccorto, una regia dei sentimenti umani. Le loro parole/note contrappuntano la polifonia dei surreali ospiti del palazzo (pupazzi, elf, musicisti, attori), dettano sintonie tra lirismo e antiche tradizioni narrative, reinventano fascinazioni favolistiche, si fanno poetiche o scurrili a richiamare le alternanze emotive del mondo ispirativo shakespeariano. Tra fedeltà ed irriverenza, la scrittura di Cappuccio riorchestra il “Sogno” per cercare ulteriori rifrangenze all’incanto musicale della lingua shakespeariana. La regia e la scena ne assecondano la lettura trasformandosi, per amplifcarne il suono, in una sorta di grande, onirico e vagamente circense carillon.
dal 22 al 24 febbraio, Sergio Assisi in "L’ispettore Drake e il delitto perfetto"
Regia: S. Assisi
Attori / Cast : con F. Procopio
di: D. Tristam
Quando un genio decide di commettere un delitto, il piano che mette in pratica per portare a termine il suo progetto è a prova di errore. Ma è anche a prova di idiota? L’Ispettore Drake e il suo fido aiutante Plod si ritrovano a dover affrontare la più grande sfida delle loro carriere: risolvere un misterioso e intricato delitto. E quando diciamo intricato, intendiamo proprio intricato, intricato come… come una cosa molto intricata, per intenderci. Chi è il misterioso dottor Short? E perché ha sposato un facocero? E’ stato lui ad uccidere la sua quarta moglie o è stata la sua quarta moglie a uccidere lui? Ha veramente due figlie di nome Sabrina o una delle due mente? Che ci fa il Papa nel bosco? Ma soprattutto, perché c’è un lampione in salotto? Queste sono solo alcune delle tante domande a cui l’ispettore dovrà dare una risposta. Personaggio surreale al servizio di un thriller surreale, l’Ispettore Drake racchiude in sé tutti i luoghi comuni del detective esasperati all’ennesima potenza, fino ad ottenere una miscela esplosiva e irresistibilmente comica. La sua lampante incompetenza, malcelata da un atteggiamento serioso e goffamente beffardo, è resa ancora più esilarante dall’accoppiata con il sergente Plod, il peggior assistente che un detective possa desiderare di avere al suo fianco quando si sta indagando su un omicidio! In questa fortunata commedia inglese si alternano continue e inaspettate gag e innumerevoli colpi di scena, trascinando lo spettatore in un universo goliardico dove tutto, ma proprio tutto può accadere, e dove ciò che è incredibile diventa magicamente plausibile.
dal 1 al 3 Marzo, Biagio Izzo in "Bello di papà"
Regia: Vincenzo Salemme
Attori / Cast : Con Biagio Izzo, Mario Porfito, Domenico Aria, Adele Pandolfi, Yuliya Mayarchuck, Rosa Miranda, Arduino Speranza, Luana Pantaleo, Musiche Antonio Boccia, Costumi Francesca Romana Scudiero Scene Alessandro Chiti disegno luci Luigi Ascione
di: Vincenzo Salemme
Bello di papà” è una commedia del 2006. Credo che l’idea mi sia venuta quando in tutto il mondo occidentale arrivavano i primi segnali della crisi economica che ancora oggi fatichiamo a superare. Dico forse perché col senno di poi mi sembra che Antonio Mecca, il dentista protagonista della commedia, possa rappresentare, ovviamente in versione decisamente comica, il travaglio sociale, economico, psicologico di una gran parte della cosidetta generazione dei cinquantenni, che dall’inizio di questo millennio viene messa in discussione ogni volta che la politica si deve occupare delle programmazioni finanziarie. Antonio Mecca è il classico uomo che ha raggiunto una posizione sociale, ma che allo stesso tempo la sente, questa posizione, vacillare sotto i colpi del cosidetto “Nuovo che avanza”. E il “nuovo che avanza” per quella generazione cui facevo riferimento poco più sopra, sono appunto i giovani che vogliono prendere i posti di comando. Antonio ha paura di ogni novità, è un vero conservatore, conservatore di danaro, ma soprattutto conservatore di affetti. Profondamente sarebbe un buono, ma costantemente ha paura di essere fregato, è forse per questo che non si è mai sposato, è forse per questo che adesso sta con una bellissima ragazza ucraina, che gli piace da morire, ma che allo stesso tempo teme come un ingombrante invasore, invasore della casa e soprattutto del conto corrente perché Marina, l’ucraina, vorrebbe costruire una famiglia con Antonio, Marina vorrebbe soprattutto (questa la cosa più terrificante e spaventevole per il nostro dentista) dei figli. Antonio teme i figli più di ogni altra cosa perché i bambini sono di un egoismo assoluto e lui, egoista per paura, questo proprio non può accettarlo. E’ così che nasce l’idea di questa commedia, da questo paradosso: un uomo che non vuole avere figli costretto a ricevere in casa un suo coetaneo che ha bisogno di ritornare ad essere un figlio. Nel paradosso di questo scontro generazionale tra due uomini della stessa età forse si nasconde quello che io credo sia un finto problema. Penso che l’età ci distingua gli uni dagli altri, ma altrettanto fermamente credo che dal punto di vista sociale l’età sia soltanto una convenzione. Credo che dividere i cittadini tra giovani ed anziani sia un vecchio modo di intendere la politica. Penso che esistano piuttosto le persone e che ogni persona abbia il diritto e il dovere di salvaguardare il proprio benessere sociale e spirituale.
dal 14 al 16 Marzo, in anterpima nazionale Carlo Buccirosso in "Il pomo della discordia"
Regia: C. Buccirosso
Attori / Cast : C. Buccirosso
di: C. Buccirosso
Doveva essere un giorno felice, si celebravano le nozze della dea del mare con un uomo bellissimo, e tutti gli dei erano venuti a festeggiare gli sposi, portando loro dei doni!…
La sala del banchetto splendeva di mille luci e sulla tavola brillavano carafe e coppe preziose, colme di nettare ed ambrosia, e tutti gli invitati erano felici e contenti… solo Eris, dea della discordia, non era stata invitata, ma nel bel mezzo del banchetto, arrivò, lanciò una mela d’oro sul tavolo imbandito e scappò via, creando dissapori e contrasti tra i tutti i presenti.
Tutto ciò, in breve, appartiene alla classica mitologia greca, ma proviamo a trasferirla ai giorni d’oggi, in una normale famiglia benestante, dove l’atmosfera e l’euforia di una festa di compleanno organizzata a sorpresa per Achille, primogenito dei coniugi Tramontano, potrebbe essere turbata non da una mela, non da un frutto, bensì da un pomo, un pomo d’Adamo, o meglio, il pomo di Achille, il festeggiato, ritenuto un po’ troppo sporgente…
E se aggiungiamo che Achille, vivendo un rapporto molto difcile con suo padre Nicola, è continuamente difeso a spada tratta da sua madre, la epica Angela, non essendosi ancora dichiarato gay, e non avendo mai presentato Cristian, il proprio fidanzato, che da anni bazzica in casa spacciandosi per il compagno di sua sorella Francesca… se aggiungiamo poi che alla festa sarà presente anche Sara, prima ed unica famma al femminile della sua tormentata adolescenza, Manuel estroso trasformista, Marianna garbata psicologa di famiglia, ed Oscar un bizzarro vicino di casa che non ha mai tenuto nascoste le proprie simpatie nei confronti di Achille… beh, allora possiamo realmente comprendere come a volte la realtà, possa di gran lunga superare le fantasie, anche quelle più remote della antica mitologia… Omero mi perdoni!
dal 29 al 31 marzo, Federico Salvatore e Peppe Lanzetta in "Pascià"
Regia: Gaetano Liguori
Attori / Cast : con Federico Salvatore, Caterina De Santis e Davide Ferri musiche di Peppe Lanzetta
di: con G.Liguori E. Guadagno e F. Minervini
Un opera in prosa e musica di Peppe Lanzetta scritto con Gaetano Liguori, Edoardo Guadagno e Rosario Minervini da un progetto di Gaetano Liguori. A Napoli lavora uno dei personaggi più particolari della letteratura: Peppe Lanzetta è autore e attore, e lotta per la sua città con una capacità letteraria fuori dal comune e con una interpretativa che ne fanno un vero, attualissimo, prezioso testimone. Questo figlio del Bronx, come ama definirsi, racconta come è approdato a scrivere ed interpretare “PASCIÀ”: nel dicembre del 1996 incontrai Luca De Filippo che mi disse: Papà non basta più per raccontare questa città. Io ho scelto te! Il testo che piaceva a Luca era “Lo scasso” tratto da “Una vita posdatata”, mio libro d’esordio del ’91. Avrei dovuto farne una riduzione teatrale. Ma erano altri anni, c’erano troppi grilli per la testa, forse non ero neppure consapevole dell’investitura fattami da De Filippo o, forse spaventato, rinunciai. Pascià è lo sguardo puntato su una città ferita, devastata dalla crisi, guardata attraverso gli occhi dei giovani, delle loro intemperanze, le loro inquietudini, il loro malessere. I giovani inquadrati nell’ambito familiare, in un suk di emozioni, aneddoti, mala politica, eventi, scaramanzie, sogni di super vincite, incontri con la piccola malavita, il desiderio di un futuro, un futuro migliore che però i giovani credono non passi attraverso l’onestà, descrivendo il vivere civile delle due famiglie, Guarracino e Sabatino, protagonisti piccolo piccolo borghesi che cercano di ostentare una appena decente parvenza di dignità. In una delle due famiglie c’è uno zio anziano, Pasquale (al tempo degli americani chiamato Pascià) che ha partecipato alle 4 giornate di Napoli e quel ricordo gli ha segnato la vita, l’anima e anche la testa, dal momento che racconta a tutti le sue gesta e quelle dei suoi compagni, creando spesso disattenzione e ilarità in chi lo sopporta. Ormai Napoli è cambiata, a nessuno importa più delle 4 giornate, la città e il mondo hanno altre amare giornate con cui fare i conti. E sarà proprio Pascià, con la sua storia, che si intersecherà con le vicende di suo nipote Salvatore, a far diventare epica la narrazione. E ritorna quindi Eduardo De Filippo, invocato ed evocato nel finale allorquando, in seguito ad un fatto di sangue, si leva alto il desiderio di non aspettare più che la nottata passi, ma di agire e prendere un futuro onesto tra le mani, per potersi ridisegnare.
5 e 6 Aprile, Nino D’Angelo in "Io, senza giacca e cravatta"
Attori / Cast : Nino D'angelo
di: Nino D'Angelo
Una notte, preso dal sentimento del passato, mi sono trovato nella strada del mio quartiere, San Pietro a Patierno. L’appuntamento era con i ricordi ma ad aspettarmi trovai la delusione: La casa dove mi vanto di essere nato non c’era più. Le crepe del tempo l’avevano demolita con tutte le immagini dei miei affetti speciali e per un attimo demolirono anche me . Da tutto questo nasce la voglia e l’idea di creare “IO SENZA GIACCA E CRAVATTA” il mio un nuovo spettacolo di musica e teatro. La mia voce fuori campo e il concerto nel vico accompagneranno l’infanzia e l’amicizia eterna. Il canto accorato che arrivava dalle botteghe degli “scarpari” sarà il principio della mia passione, la musica.

Fuori abbonamento
14 Febbraio, Gigi Finizio in concerto
6 maggio, ore 20, Ottavio Buonomo in scena con “Tutto per te”, un evento che festeggia i suoi primi cento titoli teatrali, cento spettacoli in cui ha spaziato dalla commedia classica napoletana di Scarpetta ai grandi autori, dalla commedia musicale con Enrico Montesano al monologo e ad autori che hanno scritto opere appositamente per lui come la recente “8 X 1 = Un Ottavio” di Pasquale Forni, in cui Ottavio è stato affiancato da Alvaro Vitali, il “Pierino” storico del cinema italiano.
“Tutto per te” non sarà però solo un evento teatrale ma anche un programma televisivo. Sarà trasmesso in diretta sull'emittente “Chiocciola Tv” (Canale 884) ed in contemporanea anche su Facebook e su You Tube. Nello spettacolo Ottavio sarà accompagnato da tantissimi artisti tra attori, cantanti, ballerini e, addirittura, due orchestre, o meglio dalla “Sui Generis Orchestra Attrè” diretta da Stefano Marrazzo e la Mozzillo's Band.
In due ore e mezza di spettacolo ci sarà tanta musica, omaggi a Totò, alla canzone napoletana, a Cochi e Renato, a George Gershwin, alla macchiette di Cioffi e Pisano, alla televisione di Ottavio (soprattutto ai personaggi lanciati in trasmissioni come “Club Melannù”). E naturalmente ci saranno i brani più apprezzati di Buonomo come “Core malato” che sarà interpretato in francese dalla cantante Lina Senese o “Ma che pallida”, “Sei poesia per me”, “Sono semplici parole” e “A finale sì 'na vrenzola”, apprezzata soprattutto dai giovanissimi.
La canzoni più belle di Ottavio sono state raccolte nell'album “Tanto meglio”, pubblicato nel marzo di quest'anno. Le coreografie sono di Anna Auriemma che porterà sul palco i ballerini del Centro Internazionale Danza.
La scenografia sarà divisa in tre parti, al centro di tutto c'è la musica. L'evento è stato curato da Andrea Di Nardo, storico collaboratore di Buonomo che infatti spiega “Per i cento spettacoli di Ottavio si doveva fare una cosa bella, importante. Abbiamo deciso di mettere in scena alcune delle punte più alte e più divertenti della sua carriera e la sarata sarà un susseguirsi di monologhi, poesie, canzoni, macchiette”. Durante la serata saranno trasmessi anche dei video inediti.

Contatti
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CELL. 340.3810912 - 347.857222 -
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Via Alessandro Volta,144
81030 Sant’Arpino (CE)

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