Peppe Barra

vincenzo salemme - napoletano e famme 'na pizza - teatro lendi

Vincenzo Salemme

Massimiliano Gallo

Maurizio Casagrande

Richard Bona

Simone Schettino

Franco Ricciardi

Verso il mito Edith Piaf (ph Salvatore Liguori)

  

Teatro Lendi: stagione 2021-22

S. Arpino (CE) – dal 17 Novembre 2021

Comunicato stampa

17 Novembre, "Non c'è niente da ridere" di Peppe Barra e Lamberto Lambertini
regia Peppe Barra“Vi fa molto ridere questa mia poesia? - dice l’Attore al pubblico che si sbellica - Ci ho messo cinque anni per scriverla!” Qui sta la chiave di questo spettacolo, da qui il titolo: Non c’è niente d ridere. Uno spettacolo al contrario che incuriosisce, sorprende e diverte, fin dalla prima scena. Anche la scenografia raffigura un teatro visto dal punto di vista degli attori, con il sipario, le quinte, da dentro, con i palchetti accesi come fondale e le luci della ribalta accese contro di noi. In questo spazio irreale si avvicendano un Attore e un’Attrice (Peppe Barra e Lalla Esposito). Macchiette, canzoni, monologhi del vecchio Varietà e surreali parodie del teatro classico napoletano, rappresentano le situazioni drammatiche della coppia teatrale, fino all’inatteso finale pulcinellesco, di comica e malinconica poesia. L’Attore veste il panni di Pulcinella morto che scende in terra per vedere che fine ha fatto la sua Colombina, che invece ritrova furiosa perché si credeva abbandonata. Piano piano, sull’onda dei ricordi, sommersi dalla nostalgia di un’epoca perduta, che non tornerà mai più, tre bisticci, dolci parole d’amore e duetti, si abbracciano per andarsene insieme in Paradiso. Uno spettacolo dal ritmo incalzante, per i continui cambi di scena, di luce, di costume, di linguaggio, uno spettacolo d’Attore, come si diceva un tempo, sostenuto e arricchito dalle musiche dal vivo.
23 Novembre, V. Salemme in “Napoletano? E famme ‘na pizza”
“Napoletano? E famme ‘na pizza” è uno spettacolo che nasce dal mio libro uscito con lo stesso titolo agli inizi di marzo. Titolo che fa riferimento ad una battuta di una mia commedia teatrale, “E…. fuori nevica”, nella quale uno dei personaggi chiede al fratello di dimostrare la sua presunta napoletanità facendogli una pizza. E sì, perché ogni buon napoletano deve saper fare le pizze, deve saper cantare, deve essere sempre allegro, amare il caffè bollente in tazza rovente, ogni napoletano che si rispetti deve essere devoto a San Gennaro, tifare Napoli, amare il ragù di mamma’… e via così con gli stereotipi che rischiano di rendere la vita di un napoletano più simile ad una gabbia che ad un percorso libero e indipendente. Tutte le città vivono sulla propria pelle il peso degli stereotipi ma Napoli più di ogni altra. E, molto spesso, sono i napoletani stessi a pretendere dai propri concittadini una autenticità così ortodossa da rischiare l’integralismo culturale. Allora io con questo spettacolo provo a capire, in chiave ironica, se sono un napoletano autentico o un traditore dei sacri e inviolabili usi e costumi della nostra terra. Cominciando dalla confessione di un primo tradimento, una sorta di peccato originale che rischierebbe di intaccare la mia immagine di attore comico napoletano. Così, il più delle volte, mi definiscono quando mi presentano da qualche parte. Ed io, il più delle volte sto zitto. Ebbene, confesso il mio peccato: io non sono nato a Napoli ma a Bacoli, in provincia di Napoli! Quindi questo che vuol dire? Che non sono napoletano d.o.c.? Significa che da anni usurpo un titolo culturale? Voglio cercare con voi la risposta a questa domanda: “sono” napoletano o “faccio” il napoletano? Aiutatemi!
Scene e costumi: Francesca Romana Scudiero
Musiche: Antonio Boccia In collaborazione con Valeria Esposito per “Chi è di scena s.r.l.”
1 dicembre, "Resilienza 3.0" scritto e diretto da Massimiliano Gallo
Comiche istruzioni per risorgere da un disastro
con (in o. a.) Pina Giarmanà, Shalana Santana, Arduino Speranza, Mimmo Napolitano, pianoforte e arrangiamenti, Davide Costagliola, contrabbasso, Giuseppe Di Colandrea, sax/clarinetto
Massimiliano Gallo torna in scena dopo il periodo più strano, problematico, difficile dei nostri tempi. Lo fa con il suo stile, la sua ironia soprattutto convinto che si possa raccontare questo momento tremendo attraverso una comica riflessione dei fatti, a volte poetica e sempre pungente.
Il pubblico rivivrà insieme a Gallo i momenti della quarantena: le paure, la noia, l’immobilità, la voglia di evadere, le lezioni on line, la palestra fatta in casa, in una condivisione problematica e a volte drammaticamente comica degli spazi vitali.
Eri abituato a vivere la casa, tua moglie, per poche ore al giorno, cosa succede se le ore diventano ventiquattro?
Le domande a cui non davi risposta, la fretta, la velocità, erano complici ideali della superficialità con la quale vivevi. Il Covid 19 è stato drammatico anche per questo, una lente di ingrandimento che ha messo a nudo i nostri difetti.
I selfie fatti negli angoli più disparati dell’appartamento, la privacy inesistente nelle famiglie più numerose, la quarantena in 60 metri di casa.
Totò diceva che “la morte è una livella”, non è così per la quarantena: quella fatta a Posillipo non è stata la stessa quarantena di quella passata in un basso.
I selfie non sono stati uguali per tutti!
In scena con lui i compagni di sempre Shalana Santana e Pina Giarmanà, accompagnati dal Maestro Mimmo Napolitano al pianoforte, Davide Costagliola al contrabbasso e Giuseppe Di Colandrea al clarion.
La formazione che aveva già portato in scena Resilienza 2.0, uno spettacolo di grande successo dello scorso anno.
Torniamo a ridere allora, perché questo momento va esorcizzato con tanta ironia. Solo così potremmo dire di essere tornati a vivere!
dal 19 al 21 Gennaio, Simone Schettino in "Che ne sarà di noi??"
A.C – D.C Se fino a qualche mese fa per buona parte di noi queste due sigle erano riferite a un unico sistema di datazione temporale, in futuro potrebbero anche intendersi some Avanti Covid e Dopo Covid. Eh si perché una cosa è certa, nel bene e nel male questa pandemia ha cambiato il nostro modo di vivere e continuerà a farlo in seguito. In attesa del Dopo Covid, che tutti ci auguriamo arrivi al più presto, può risultare utile fare un divertente excursus degli errori commessi fino ad oggi per evitare di ripeterli in futuro.
In questo spettacolo Simone Schettino riveste i panni del monologhista puro in compagnia dei suoi testi più divertenti.
Augurandoci un domani migliore, non ci resta che ridere di noi.
2 febbraio, Lino D'Angio e Alan De Luca in "E che Teatro"
23 Febbraio, F Marini e M. Masiello in “Verso il Mito” Edit Piaf
Lo spettacolo vuole parlare della della Piaf senza entrare nell’ iperrealismo, evitando il rischio della narrazione didascalica che occhieggi alla fiction (già abbondantemente utilizzata sia in cinema che in teatro). La donna Edith si confronta con il suo mito, l’immortalità della sua figura e della sua arte con la fine della sua vita umana. Le canzoni, gli uomini, e gli episodi della sua vita si susseguono sulla scena con leggerezza e surrealismo: in un solo uomo (Azrael) lei rivede tutti quelli che l’hanno incontrata, aiutata, sfruttata, amata, odiata, . . . George Moustaki, Yves Montand, Charles Aznavour, Gilbert Becaup e Theo Sarapo. Tutti, in qualche
modo, uguali, tranne lui, Marcel Cerdan l’unico grande amore di Edith . L’unico a non aver sfruttato il suo nome per diventare famoso, lui che veniva da un mondo diverso, quello dello sport, e che era già famosissimo, ma che un tragico destino le tolse e dal quale non si sarebbe mai separata, fino ed oltre la morte.
Il testo, pensato e scritto per due interpreti di grande spessore, quali Francesca Marini e Massimo Masiello, rispettivamente nei ruoli della Piaf e di tutti gli uomini (o uno solo?) che con lei hanno cantato e vissuto, e che grazie a lei hanno avuto la possibilità di provare cosa significhi attraversare l’amore, l’arte, la gioia e il dolore. Uno spettacolo elegante e misurato , che vuole arrivare al cuore dello spettatore trasmettendogli tutte le emozioni vissute da un artista unica e straordinaria. L’allestimento scenico firmato da Tonino Di Ronza, i costumi di Maria Pennacchio, il disegno luci di Gaetano Liguori e non ultimo le meravigliose musiche del Maestro Lino Cannavacciuolo, fanno di questo spettacolo un piccolo capolavoro da non perdere.
dal 2 al 4 Marzo, M. Casagrande in "A tu per tre"
Semplice, confidenziale e di grande presa sul pubblico che si ritrova immerso in una atmosfera calda e piacevole, ma mai banale o approssimativa. Tutto avviene in una apparente improvvisazione che, nello svolgersi della serata, svela il raffinato disegno generale. In scena la pianista Claudia Vietri, la cantante Ania Cecilia e Maurizio Casagrande. Due donne ed un uomo. Un “triangolo” pericoloso che porterà le ragazze a coalizzarsi contro di lui mettendolo in netta minoranza.
30 marzo, Clap presenta Paolo Caiazzo in "Terroni si nasce ed io lo nacqui... modestamente"
scritto e diretto da Paolo Caiazzo
percussioni, Emidio Ausiello
chitarra, Franco Porzio
fisarmonica, Sasa' Piedepalumbo
contrabasso, Roberto Giangrande
E’ chiara ed evidente la citazione omaggio al principe della risata ed alla sua battuta cinematografica “Signore si nasce, ed io lo nacqui… modestamente”
Il termine “Terrone” inserito nel titolo è una dichiarazione d’amore per le mie origini, ed io, come contadino della mia “Terra”, intendo coltivarla!
Con leggerezza ed il supporto di musicisti in scena racconto la mia Meridionalità. Monologhi, poesie e canzoni per uno spettacolo di incalzante divertimento e riflessioni sulla Terronia, sui suoi pregi ed i suoi difetti.
Ma non solo Sud! Anche attualità, politica nazionale ed internazionale per commentare comicamente la vita di tutti i giorni, vizi e manie dei nostri tempi ma sempre con la filosofia che la mia terra ci ha regalato.
Non può mancare in scena il mio alter ego televisivo Tonino Cardamone ed il suo motto: “’a capa mia nun è bona”. A lui è affidata la parentesi della follia dei saggi con la saggezza della sua follia.
Più che uno spettacolo è una “Mission” sempre più “Impossible” ai giorni d’oggi: Divertire e divertirsi. Ma bisogna tentare, anche su tematiche serie e drammatiche, senza prendersi tanto sul serio, perché sono sempre più convinto che affrontare un problema disposto a riderci su, è probabile che tu possa vincere, se ti abbatti e ti disperi… hai già perso. (Paolo Caiazzo)
6 Aprile, "Affetti Collaterali" di Prem Dayal
Regia di C. Borrino
27 Aprile, Paolo Conticini in "La prima volta" di P. Conticini e L Russo
regia di L Russo

Fuori abbonamento

Lunedì 15 Novembre, Ore 21, Start Music Academy presenta Richard Bona in concerto
con Ciro Manna, Chitarra, Antonio Muto, Batteria, Seby Burgio, Piano e tastiere, Luigi Patierno, Sax e flauto; special guest Gianfranco Campagnoli. Opening Act Walter Ricci
Per info 328.6271548_ info.musicevent@libero.it
I biglietti sono acquistabili presso il Botteghino del Teatro Lendi oppure sul sito al link https://bit.ly/richardbona-teatrolendi
26 novembre, ore 20.30, “Meglio quando c'erano loro”, uno spettacolo dedicato alla goliardia italiana da Cochi e Renato agli Squallor.
Saranno in scena Andrea Di Nardo (anche regista dello spettacolo) che porta nuovamente al Teatro Lendi l'attore e cantante Ottavio Buonomo. L'amicizia tra i due nasce tantissimi anni fa, divenuta poi solidissima collaborazione artistica. Ottavio giovanissimo sceglie il Teatro, la Televisione, il Cinema e la Musica trovando in Andrea il più fedele collaboratore. Andrea è attore e cantante negli spettacoli di Ottavio, poi ne diventa direttore tecnico
“Meglio quando c'erano loro” è la primissima regia di Andrea Di Nardo, dedicata ad un genere che gli artisti avevano già fatto ascoltare in album (Da quando ci conosciamo, 2009 – Ci hanno fatto il repack, 2018 – Canzoni che non ci andavano in un solo disco, 2021) ed eventi.
Ottavio Buonomo ed Andrea Di Nardo vantano già carriere importanti, con percorsi e spettacoli di successo, carriere diverse come il ruolo che hanno oggi nel mondo dello spettacolo, ma di tanto in tanto la coppia artistica si unisce nuovamente per cantare la “pop – demenz”, ovvero la demenzialità nella musica pop italiana, quindi Cochi e Renato in primis con brani come “E la vita, la vita”, “Libe libe là” e “La gallina” ma anche Renzo Arbore, Gianni Drudi (che sarà presente con un video messaggio nello spettacolo), Alvaro Vitali (che è stato diretto anche da Buonomo nel 2016), Pippo Franco, le Sorelle Bandiera, Enrico Beruschi, Diego Abatantuono, Ernesto A Foria (con “'E 'ffravole), Pino D'Angiò, Enzo Jannacci, Gigione ma anche le colonne sonore di Detto Mariano per i film di Adriano Celentano e sigle televisive come “Ma la notte no” (e ci sarà anche un video messaggio di Silvia Annichiarico, la cantante di Arbore del brano).
Ad accompagnare Ottavio Buonomo ed Andrea Di Nardo in questo divertentissimo viaggio musicale ci sarà l'Orchestra Bagarì formata da Rosalba Cacciola (alle tastiere), Samuele Motta (alla batteria) e Luca Mozzillo (al sassofono). Guest star il chitarrista Stefano Marrazzo e la cantautrice Maria Aprile che dedicherà momenti di poesia “demenziale” al pubblico.
Un corpo di ballo da sabato televisivo, da varietà, formato da Chiara Napolitano, Dalila Di Mauro, Maria Campolo e Federica Garofalo.
Lo spettacolo tanto curato nella parte musicale quanto nella scelta delle canzoni (una scaletta di 20 brani su 80 che sono già stati incisi), in cui dei brani conosciuti solo dai fan del genere si legano ad omaggi a straordinari artisti che hanno portato al successo la musica demenziale arrivando nelle classifiche dei dischi più venduti, tra questi anche Corrado Mantoni (con la sua “Carletto”), Detto Mariano e gli Squallor, il gruppo formato dagli Bigazzi, Pace, Cerutti e Savio, anche autori di brani che hanno fatto la storia della canzone italiana.
Dopo l'evento al Teatro Lendi sarà pubblicata anche una raccolta di incisioni inedite di Ottavio Buonomo, tra cui spiccano brani registrati per l'album “Canzoni che non ci andavano in un solo disco” ma che poi non sono stati inclusi nella tracklist. Dal 1 dicembre sarà possibile ascoltarli.
dal 14 al 16 Gennai
o, Compagnia Teatrale San Gregorio Magno in "Dove avete messo il morto"
dal 2 al 4 febbraio, Lino D'Angio' e Alan De Luca in "E che teatro!"
13 e 14 febbraio, Gigi Finizio in "Intimità"
11 marzo, ore 21, Franco Ricciardi in "'O bbene e 'o mmale"

Il botteghino sarà aperto al pubblico a partire dal 12 ottobre nei seguenti giorni e orari: martedì, mercoledì e venerdì (16:30-20:30), giovedì (09:30-13:00), sabato (16:00-19:30).
Teatro Lendi, Via Alessandro Volta 144, Sant'Arpino (CE).
Per richiedere informazioni contattare i numeri : telefono/fax +39 081 8919620 Cell. 347.8572222
E-mail: teatro@cinemateatrolendi.it

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