Teatro Civico 14: stagione 2023/24
Caserta - Dal 1 ottobre 2023 2023 al 5 maggio 2024
Comunicato stampa
1 ottobre 2023, Mutamenti / Teatro Civico
14 presenta "Di un Ulisse, di una Penelope"
con Roberto Solofria, Ilaria
Delli Paoli, regia Roberto Solofria
progetto sonoro Paky Di Maio,
drammaturgia Marilena Lucente, costumi Alina Lombardi, scene Antonio Buonocore,
collaborazione ai movimenti scenici Luigi Imperato, traduzione in napoletano
Roberto Solofria, foto di scena Marco Ghidelli
Guerra d’amore, guerra per
amore. Tutto cambia dopo il ritorno ad Itaca. Mare in tempesta. Odio. Sangue. Il
rosso, il blu, l’oro. Amore. Amore? L’incontro, il rincontrarsi, il ritrovarsi,
stringersi le mani, sentire l’odore, il sapore. É questo che cercavo, è questo
che non trovavo. È più facile conoscersi o riconoscersi?
8 ottobre, "Attodue.
L’emozione del pudore"
Conferenza- spettacolo a cura di Massimiliano Civica
con la proiezione di tre video Orson Wells, Nina Simone, Ettore Petrolini: tre
modi di emozionare con pudore
Di che qualità, di che natura è l’emozione che
proviamo a teatro? È un’emozione temperata, dolce, struggente, diversa da quella
che possiamo provare nella nostra vita quotidiana. La conferenza spettacolo,
attraverso la proiezione di tre video, tenta di mostrare come i grandi attori ci
commuovono attraverso il pudore dei loro sentimenti, resistendo al torrente
delle emozioni che li agitano piuttosto che dandogli sfrenato sfogo. Un bimbo
che piange in maniera irrefrenabile e un bimbo che, soffrendo, cerca di non
piangere ci commuovono in maniera diversa. Una delle due è la commozione del
teatro.
14 e 15 ottobre, Vulìe Teatro in "Pig Bitch" di
Marina Cioppa
con Marina Cioppa, Stefania Remino
scenografia Vincenzo
Leone, progetto sonoro Paky di Maio, disegno luci Alessandro Benedetti, regia
Michele Brasilio
Pig Bitch (trad. lett. Porca Puttana): in scena due
personaggi, una Porca e una Puttana. La Porca, interpretando il personaggio
affibbiatole dalla società per la sua fisicità abbondante, interpreta se stessa
e la sua vita come quella di un maiale. La Puttana interpreta la condizione di
sentirsi sporca di fronte alla società. La compagnia indaga il legame tra le due
osservando che il concetto di carne le accomuna, cercando di raccontare in modo
dissacrante e ironico queste due vite che solo all’apparenza sembrano diverse.
20 ottobre, Compagnia Licia Lanera in "Con la carabina" di
Pauline Peyrade
con Danilo Giuva, Ermelinda Nasuto
regia e spazio Licia
Lanera, traduzione Paolo Bellomo, in coproduzione con POLIS Teatro Festival e
Angelo Mai
Una bambina di 11 anni che un tribunale francese ha riconosciuto
consenziente allo stupro che ha subito da parte di un amico del fratello
maggiore, decide, diventata donna, di farsi giustizia da sola. La storia è
continuamente divisa tra passato e presente: il primo ambientato in un luna
park, il secondo a casa della donna. In entrambi i luoghi si consuma una
violenza, ma i ruoli sono invertiti.
Con la carabina è un testo lucido e
imparziale, che fugge dall’idea di dividere categoricamente il mondo in buoni e
cattivi, ma analizza i meccanismi culturali e antropologici che fanno scaturire
alcuni comportamenti violenti.
21 e 22 ottobre, Casa del
Contemporaneo in "La città che incanta (Pasqualino e Alessiuccia)" reading
musicale – tributo a Pino Daniele
testo e regia Tony Laudadio
con Tony
Laudadio (voce e sax), Ferdinando Ghidelli (chitarra), Corrado Laudadio (basso),
Almerigo Pota (tromba)
Tony Laudadio oggi è un inconfondibile volto teatrale
e cinematografico, ma fin da giovanissimo si è diviso tra la musica e il teatro.
In Pasqualino e Alessiuccia, di cui è autore, regista e interprete, torna alla
musica e, fondendola, accompagnato in scena da chitarra, basso e tromba e
suonando lui stesso il sax, ci presenta quello che lui stesso definisce “un
racconto, un tentativo di miracolo, un canto a voce nuda: a fronna ‘e limone”,
una storia di amore e musica, la cui architettura è costituita dalla musica di
Pino Daniele.
5 novembre, Scena Nuda in "Questioni di
famiglia" da Antonio e Cleopatra di William Shakespeare
regia Andrea
Collavino, con Filippo Gessi, Teresa Timpano
scene Anusc Castiglioni, costumi
Anusc Castiglioni, Micaela Sollecito, aiuto regia Roberta Colacino
Ci
confrontiamo con un testo di 34 personaggi, uno dei drammi storici di
Shakespeare, che contempla scene corali, epiche, battaglie, lunghi e complessi
dialoghi. La scelta è ricaduta su questo testo perché tra i classici è quello
che più rispecchia l’incertezza e l’assurdità. Antonio e Cleopatra scelgono, in
ogni momento di questa vicenda e sembra che scelgano sempre la cosa sbagliata.
Il tema riguarda il desiderio e la volontà. È possibile desiderare ciò che
vorremmo? È possibile desiderare ciò che pensiamo sia meglio?
11
novembre, Attodue presenta "Nessun elenco di cose storte"
un
progetto drammaturgico di Oscar De Summa
regia Oscar De Summa, con Sandra
Garuglieri
luci Matteo Gozzi
L’uomo l’ha sempre saputo, e ci ha sempre
giocato con la morte, anche se epoca dopo epoca le ha attribuito valori sempre
diversi. A far da sfondo sul palco c’è una barella da obitorio, illuminata da
soffuse luci verdi, che ospita un cadavere coperto dal classico telo bianco. Una
leggera musica strumentale di sottofondo accompagna il momento in cui lei usa
questo lettino per rivolgersi al padre defunto. Ma lo spettacolo non è quello
che sembra, non è il racconto della morte del padre. Il pubblico viene
catapultato così nella realtà contemporanea, la morte nel Mediterraneo, ed
invitato a ragionare sul cadavere di quello sconosciuto a cui dare un’identità.
12 novembre, Attodue in "Rette parallele sono l’amore e la
morte"
di e con Oscar De Summa
progetto luci e scene Matteo Gozzi,
progetto sonoro Vladimiro Bentivogli
Sono cosa strana i nostri ricordi.
Dispersi in un oceano di pensieri, vecchi e nuovi, di fatti, di volti, di
sensazioni. A volte, senza che ci sia una vera e propria causa scatenante, ci
risalgono in superficie, come onde di un passato senza più tempo, senza più
priorità e si infrangono contro lo scoglio duro del qui ed ora, lo scoglio duro
della realtà. Bagnano per un momento qualcosa di qui. Poi il mare di noi stessi
se li riporta via, senza che lascino traccia, forse per non tornare mai più. È
arrivata così questa storia. Una mattina di maggio. Portava con sé quasi nulla
di me, quasi nulla dei protagonisti. Solo una sensazione, una cosa curiosa di
mille anni fa.
dal 24 al 26 novembre, Electroshock Therapy (EST) in
"Disintegrazione 2.0"
voce Ilaria Delli Paoli, progetto sonoro Paky Di Maio,
visual Francesco Zentwo Palladino
costumi Alina Lombardi, tecnico audio
Lorenzo de Gennaro, foto Marco Ghidelli
con il sostegno di Mutamenti/Teatro
Civico 14
Due volte finalisti a La Biennale di Venezia, il collettivo EST
porta sul palco un ‘concerto visivo’ che vede mescolarsi tra loro teatro, musica
e visual art in un’unica performance dal vivo. Un percorso di distruzione e
ricostruzione dei personaggi e delle loro parole in un unico viaggio onirico
fatto di voci, suoni e immagini, che portano lo spettatore che assiste alla
performance a vivere suggestioni e sensazioni contrastanti, di disaccordo e
comprensione, immedesimazione e rigetto. È una performance che non lascia
neutri, in costante evoluzione e crescita con i tre performers, anima del
progetto.
dal 15 al 17 e dsl 25 al 30 dicembre,
Mutamenti/Teatro Civico 14 e Piccola Città Teatro in "Amore e altre bugie"
di Antimo Navarra
con Ilaria Delli Paoli, Viola Forestiero, Antimo Navarra,
Ettore Nigro, Roberto Solofria
regia Roberto Solofria, progetto sonoro Paky
Di Maio
aiuto regia Anna Bocchino, costumi Alina Lombardi
Amore e altre
bugie esplora i complicati intrecci amorosi di un gruppo di amici. In questo
dramma comico, l’allegria delle feste si mescola alle rivelazioni dei cinque
protagonisti: Roberta, Guido, Adele, Mario e Andrea. Durante la cena di Natale
emergeranno conflitti e complesse dinamiche di coppia. Tuttavia, tra bugie,
slealtà e doppiezze, i cinque amici si confronteranno con la verità, ma anche
con la possibilità di redenzione.
6 e 7 gennaio 2024, ore
18, Mutamenti/Teatro Civico 14 in "Antuono e i doni dell’orco"
da Lo cunto de
li cunti di Giambattista Basile, drammaturgia Luigi Imperato, Roberto Solofria
con Marina Cioppa, Giuseppe Cioffi, Antimo Navarra, Umberto Orlando, regia
Roberto Solofria
musiche originali Paky Di Maio, costumi Alina Lombardi,
illustrazioni di scena Arianna Delfino, Mariella Tescione
È un ingenuo il
primo protagonista dei cunti di Basile, Antuono, sfaccendato e senza grandi doti
intellettive ma che, grazie alla sua semplicità, riesce a farsi condurre dalla
cieca dea Fortuna sulla via della ricchezza. D’altronde è risaputo che un
giudizio troppo affrettato spesso inganna e se è vero che l’Orco “aveva una
brutta faccia, ma un bel cuore”, è vero anche che una persona sprovveduta come
Antuono può imparare dai propri errori, magari dopo aver subito una bella
lezione.
13 e 14 gennaio, Collettivo LunAzione in "Il
colloquio"
progetto e regia Eduardo Di Pietro, con Renato Bisogni, Alessandro
Errico, Marco Montecatino
aiuto regia Cecilia Lupoli, costumi Federica Del
Gaudio, organizzazione Martina Di Leva
Il Colloquio prende ispirazione dal
sistema di ammissione ai colloqui periodici con i detenuti presso il carcere di
Poggioreale, Napoli. Tre donne, tra tanti altri in coda, attendono stancamente
l’inizio degli incontri con i detenuti. Portano oggetti da recapitare
all’interno, una di loro è incinta: in maniera differente, desiderano l’accesso
al luogo che per ognuna custodisce un legame. In qualche modo la reclusione
viene condivisa all’esterno dai condannati e per le tre donne, che se ne fanno
carico, coincide con la stessa esistenza: i ruoli maschili si sovrappongono alle
vite di ciascuna, ripercuotendosi fisicamente sul corpo, sui comportamenti,
sulle attività, sulla psiche.
27 e 28 gennaio, I Due della
Città del Sole in "Lampedusa Beach" di Lina Prosa
regia Marcello Manzella,
con Valentina Elia
musiche originali Antonio Della Ragione, scene Raffaele Di
Florio, light designer Maurizio Morra, costumi Maria Grazia Di Lillo
Un
barcone carico di settecento profughi in fuga dall’Africa affonda nello specchio
di mare di fronte a Lampedusa. Nell’oscurità incombente della notte, i
settecento corpi si agitano e si dibattono nell’acqua. Tra questi corpi c’è
quello di una giovane donna, Shauba, che riesce ad aggrapparsi ai suoi occhiali
da sole caduti in acqua. È nell’implacabile discesa infernale sul fondo del
Mediterraneo che Shauba, lasciandosi andare ai ricordi, compie il suo viaggio
verso Lampedusa Beach: la parte sottomarina di Lampedusa, la spiaggia dove si
depositano i sogni infranti.
3 e 4 febbraio, Lab 48 in
"Della storia di G. G." dal racconto di Mariagrazia Rispoli
drammaturgia Gea
Martire, regia di Mariano Lamberti, con Gea Martire
Gea Martire è senza
dubbio una delle più versatili artiste nel panorama attoriale italiano: teatro,
fiction televisiva e cinema ne hanno da tempo consacrato la bravura e la
duttilità interpretativa. Per il taglio grottesco e ironico che lo
contraddistingue, il monologo de Della storia di G.G. si può facilmente
ascrivere nel registro della “black comedy”. La storia della donna che subisce
la dolorosa perdita del padre ma che prova allo stesso tempo un’alquanto
irrefrenabile attrazione per l’uomo che ha il compito di sotterrarlo, si presta
bene così ad una buona dose di humour nero.
10 e 11 febbraio,
Teatri 35 in "La Direttissima Napoli - Milano"
Azione rapido comica in tre
atti, otto quadri ed un’apoteosi
testi dall’opera di E. Scarpetta e E.
Ferravilla, drammaturgia Gaetano Coccia, Davide Ferrari, con Gaetano Coccia,
Davide Ferrari
regia e luci Francesco Ottavio De Santis, scene, costumi e
movimento scenico Antonella Parrella,
musiche eseguite dal vivo da Davide
Ferrari
Eduardo ed Edoardo, rispettivamente Scarpetta e Ferravilla, nascono a
metà ‘800 a 800 km di distanza. Milano e Napoli, Napoli e Milano, due grandi
tradizioni teatrali, due metropoli, due palcoscenici e due pubblici esigenti,
stanchi delle vecchie farse e maschere della tradizione. Nello spettacolo
raccontiamo la loro amicizia, le loro collaborazioni e rimettiamo in scena
frammenti di successi come La class di Asen, Na Santarella, Miseria e Nobiltà.
24 e 25 febbraio, La Fabbrica dell’Attore e Cadmo Associazione
Culturale in "Come un animale senza nome" da Pier Paolo Pasolini
un progetto
di e con Lino Musella, musiche dal vivo Luca Canciello, drammaturgia Igor
Esposito
Come un animale senza nome è un’opera-concerto originale, su testi
di Pier Paolo Pasolini. Il poema autobiografico Poeta delle ceneri sarà la
colonna vertebrale del corpus poetico pasoliniano che la voce di Lino Musella
renderà in forma di costellazione sonora, nuova e vibrante, accompagnata dalle
sonorità musicali del Maestro Luca Canciello. La straordinaria e misteriosa
potenza del fantasma pasoliniano torna a interrogare il nostro presente a più di
cento anni dalla nascita del poeta.
2 e 3 marzo, Fondazione
Teatro di Napoli - Teatro Nazionale del Mediterraneo - Nuova Commedia in
"Napucalisse" (oratorio in lettura)
di e con Mimmo Borrelli, musiche dal vivo
Antonio Della Ragione
Napucalisse è un racconto dolente e arrabbiato
dell’uomo napoletano messo in condizioni di inferiorità e ghettizzazione
sociale, che non sentendosi parte dello stato e della sua famiglia, è destinato
a esplodere, bomba che cammina, come il Vesuvio. Un complesso congegno teatrale,
che avvolge in un magma indistinto Napoli con l’apocalisse, che è sempre sul
punto di manifestarsi. Un monologo e un’invettiva che Borrelli tratteggia in
forma di oratorio, con il ritmo della musica che è protagonista materica di una
continua escandescenza, creatrice e distruttrice, senza speranza e, proprio per
questo, inversa dichiarazione d’amore.
16 marzo, Teatro
Stabile d’Abruzzo in "Stefano" di Armando Discépolo
regia Stefano Angelucci
Marino, con Vito Signorile, Tina Tempesta, Rossella Gesini, Paolo Del Peschio,
Stefano Angelucci Marino
maschere BRAT Teatro, scenografia Tibò Gilbert, in
collaborazione con Teatro del Sangro e Teatro Abeliano di Bari
Stéfano è
considerato un classico del teatro argentino. Il suo protagonista è un musicista
diplomato al Conservatorio di Napoli che arriva in Argentina, come tanti
immigrati di inizio Novecento, con la speranza di “trovare l’America”. Il suo
desiderio è diventare un musicista famoso, scrivere una grande opera e far
piovere sterline. Niente di tutto ciò accade. Otto maschere antropomorfe
permettono la trasfigurazione. Un particolare codice espressivo nato dalle
suggestioni create dai murales e dai “bamboloni” della Boca, il celebre barrio
porteño contraddistinto da una forte impronta italiana.
23 e 24 marzo,
Piccola Città Teatro / Teen Theatre in "I fiori di Aldo Moro" di Chianelli e
Conforti
con Ettore Nigro, musiche dal vivo Francesco Capriello, scene
Giancarlo Minniti
aiuto regia Giovanni Sbarra, regia Mario Autore
A
parlare è Antonio Spiriticchio, il fioraio di stanza a via Fani che il giorno
del sequestro di Aldo Moro non si trovò sul luogo di lavoro perché i terroristi
la notte precedente avevano provveduto a forare le ruote del suo furgoncino, da
cui ogni giorno vendeva i fiori, per impedirgli di essere presente nel luogo del
rapimento, sbarazzandosi così di uno scomodo testimone. Spiriticchio è quindi il
simbolo di chi doveva esserci, e non c’è stato, a osservare da vicino uno degli
episodi cruciali e più controversi della recente storia d’Italia; come ogni
abitante, come tutto il paese. E così quel dover esserci e non esserci stato
diventa la metafora di una verità sepolta, di una realtà che sfugge e sfugge
ancora a chi aveva il diritto di sapere.
6 e 7 aprile, Solot
Compagnia Stabile di Benevento in "I Duellanti" dal racconto di Joseph Conrad
scritto da Francesco Niccolini, con Carlo Di Maro, Antonio Turco, regia Mario
Gelardi
aiuto regia Mario Ascione, costumi Rachele Nuzzo
I duellanti
racconta il conflitto lungo una vita tra due militari Gabriel Féraud e Armand
d’Hubert che sfidatisi inizialmente per un futile motivo, continuano a farlo in
ogni occasione che la vita li pone uno di fronte all’altro. L’opera si incentra
interamente sul conflitto tra le due figure, l’una l’opposto dell’altra. Una
figura rappresenta la violenza mentre l’altra il buon senso. In questo
adattamento di Francesco Niccolini, i due attori che interpretano i duellanti,
danno voce a tutte le figure del racconto di Conrad, disegnando un mondo passato
che è il riflesso dell’eterno conflitto tra gli uomini.
19 aprile,
Tedacà e Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale in "Fine pena ora" di Elvio
Fassone
adattamento e regia Simone Schinocca, con Salvatore D’Onofrio,
Costanza Maria Frola, Giuseppe Nitti
in collaborazione con Festival delle
Colline Torinesi
Fine pena ora porta in scena la corrispondenza lunga oltre
30 anni tra un ergastolano e il suo giudice. La storia di due mondi, due vite
completamente diverse all’apparenza inconciliabili che, lettera dopo lettera,
trovano un punto di unione. L’umano viene posto al centro, con i suoi limiti, le
sue contraddizioni, con il suo desiderio di ricreare un punto zero. Come si può
ritrovare un senso, partendo da quel Fine pena Mai che accompagna il nome di
Salvatore? Un’opera che scuote e commuove, che chiede come conciliare la domanda
di sicurezza sociale, e la detenzione a vita, con il dettato costituzionale del
valore riabilitativo della pena, senza dimenticare l’attenzione al percorso
umano di qualsiasi condannato.
27 e 28 aprile, Giglio / Prosperi in "Interno
camera"
drammaturgia Paola Giglio, con Paola Giglio, Matteo Prosperi
regia
e ideazione scenica Marcella Favilla, con il supporto di ARTEFICI Residenze
Creative FVG/Artisti Associati Gorizia
foto di scena Giovanni Chiarot
Marta è una scrittrice alle prese con il suo primo romanzo e per vivere scrive
contenuti trash su un sito internet. Pietro si è licenziato, faceva il pony
bike, ma da quando ha rischiato di finire sotto a un camion aveva preso ad
andare pianissimo e guadagnava pochissimo. Dottorando in filosofia, scrive da
anni una tesi sulla ‘lentezza come valore nella vita frenetica di inizio
millennio’, ma non riesce a finirla. In una società in cui lo sfinimento è un
valore, che impone lo sfiancamento come prova che si è fatto il proprio dovere,
l’atto di fermarsi e ritrovare il punto interiore che definisce chi si è, costa
più fatica che continuare a correre.
4 e 5 maggio, Teatro di Napoli – Teatro
Nazionale in "Opera didascalica"
un progetto di Ctrl+Alt+Canc, testo e regia
Alessandro Paschitto
con Raimonda Maraviglia, Alessandro Paschitto, Francesco
Roccasecca
Nulla che si possa fare sembra sufficiente a far accadere davvero
qualcosa. Nessuna parola o azione diviene simbolica. E se nulla riesce a
toccarci, a riguardarci senza presto spegnersi e decadere, dov’è la nostra
immagine del mondo? L’incapacità di rappresentare si fa presto immagine di
un’altra incapacità: quella di vivere. Il qui e ora del teatro, libero da
finzioni, si impregna di significati nuovi. La ricerca di un nuovo canale di
comunicazione vede susseguirsi tentativi dei più diversi, pensieri e spasmi,
meditazioni e schizzi. Tutti falliscono, ma qualcosa resta. Come un’eco, un
solco lasciato, sedimento che si cumula sempre più presente nel vuoto dello
spazio. Se qualcosa infine appare lo fa solo in quanto proiettata da un di
dentro di chi osserva. Il luogo della rappresentazione si sposta lentamente
dalla scena vuota al retro dei suoi occhi.
Altri appuntamenti
27 ottobre, 3 e 17 novembre 2023, "Corde
nuove - Festival di musica emergente"
un evento APS Urbe Santa Maria
Capua Vetere
Corde Nuove si propone come un festival coraggioso, nato per
diventare il punto di riferimento nel promuovere la musica emergente del nostro
territorio. Ha uno stile urban, curioso e inclusivo.
Tre serate, tre venerdì,
tre occasioni di incontro dove il pubblico sarà accompagnato nella scoperta di
band, musicisti e rapper attraverso inedite produzioni musicali. Insieme alla
musica, una tematica attuale sarà oggetto di riflessione durante ognuno dei tre
eventi.
Partecipazione, ascolto e condivisione. “Ci sono corde che lasci
vibrare da una vita. Talvolta c’è bisogno di pizzicare Corde Nuove”.
29 ottobre, 19 novembre e 3 dicembre 2023, Associazione ARABESQUE: Off
call for contemporary experimental dance
Dal 2017 l’Associazione ARABESQUE è
organizzatrice e promotrice della 1° Rassegna di danza contemporanea Off Call
For Contemporary Experimental Dance, presso il Teatro Civico 14, che ha visto la
messa in scena di più di 40 spettacoli e ospiti molte compagnie del panorama
campano e nazionale. La rassegna di quest’anno vedrà impegnate compagnie di
danza nazionali tutte sostenute dal MIC: Borderline danza, Movimento danza,
Atacama, Mandala Dance company, Resextensa, Arb dance company.
dall'8 al 10 marzo, Do Not Disturb - Il teatro si fa in
albergon**presso Hotel dei Cavalieri - Caserta
un progetto di Mario Gelardi,
Claudio Finelli in collaborazione con il NTS’ Nuovo Teatro Sanità
Il format
trasforma le stanze d’albergo in veri e propri palcoscenici. Solo venti
spettatori a recita, penetrando direttamente nel post intimità dei protagonisti,
spieranno i personaggi poco prima che lascino la stanza. L’idea è quella di dar
vita ad una specie di voyeurismo teatrale, laddove il senso del guardare è nella
radice stessa del termine teatro, portando alle estreme conseguenze questa
dimensione e facendone elemento di creazione artistica e fruizione estetica. Il
pubblico vivrà la storia ad un palmo dagli attori, costretti quasi a nascondersi
e allo stesso tempo ad abbattere insieme alla quarta parete, andando così alla
ricerca di una nuova verità scenica.
13 aprile, Inside the
project: Inside Pink Floyd “The Wall”
un progetto di Paky Di Maio, Luigi
Iacono
in collaborazione con Mutamenti/Teatro Civico 14
*evento fuori sede
Il principio fondante dell’INSIDE è sostenere una nuova idea musicale,
realizzare un appuntamento stagionale dove gli artisti coinvolti rendono
omaggio, con nuove chiavi di interpretazione, a una band o un artista che ha
segnato la storia della musica. Quest’anno, il 2024, è dedicato interamente ai
Pink Floyd e al loro capolavoro “The Wall”. Attraverso un’immersione totale
nella musica, nell’arte e nella storia di questa band visionaria, The Wall
prenderà vita in tutta la sua grandezza. Sarà una celebrazione straordinaria con
performance live di musica, teatro, danza e mostre, per immergersi completamente
nell’universo dei Pink Floyd.
info
Teatro
Civico 14, Via F. Petrarca (Parco dei Pini) c/o Spazio X, Caserta
t.
(+39)0823.441399
organizzazione@teatrocivico14.org