Le sedie

Vico Pallonetto a Santa Lucia"

Jury Monaco

Teatro Strappato

Le stelle stanno a guardare

Le persone dentro

Edison vs Tesla

Campanile o campanilismo?

Amore mio

La direttissima Napoli – Milano

Con-fusione

Largo di Castello

  

Faziopentheater 2023 - 2024

Caserta- dal 3 novembre 2023al 14 Aprile

 

Comunicato stampa

Teatri d’Innovazione – Ricerca - Formazione, Rassegna Nazionale di Teatro – Danza – Arti Performative, 6^ ed
Ideazione e direzione artistica: Antonio Iavazzo. Direzione organizzativa: Gianni Arciprete. Tutti gli spettacoli si tengono nella Sala teatro di Palazzo Fazio, via Seminario 10, Capua (CE)
Programma
Domenica 29 Ottobre, ore 19, Sezione teatri d’innovazione, Associazione “Il Colibrì” di Sant’Arpino (CE) in "Le Sedie"
Liberamente ispirato all’omonimo testo di Ionesco
Adattamento e Regia: Gianni Arciprete – Antonio Iavazzo
Interpreti: Gianni Arciprete – Licia Iovine
Audio - Luci: Antonio Ferraro
NOTE
Questo nostro lavoro, nei suoi due quadri, è il risultato della ricerca compiuta da ogni singolo attore e da quanto ognuno di loro è riuscito ad offrire agli altri. Si fonda essenzialmente sulla relazione, con un testo, un impulso, e sul contatto. Tutto il resto è solo un'emanazione di questi pilastri. Il principio fondamentale che ha guidato il progetto è sempre uno ed uno soltanto: la verità della presenza. Soprattutto attraverso la loro prima “residenza”: i sensi e il corpo. Mettendosi autenticamente in ascolto di quanto fatto nelle prove e di ciò che propone, nel qui e ora, la scena. Eludendo la tentazione, sempre presente, negli attori, di “fare e agire”. Lo spettacolo che abbiamo curato, invece, è sostanzialmente “vuoto”. Queste nostre indicazioni hanno necessariamente richiesto, da parte del gruppo, una sottilissima ed alchemica attenzione e sensibilità, dove la responsabilità delle azioni è di volta in volta individuale e collettiva, e non è mai scontata o acquisita per sempre. Il percorso di conoscenza di se stessi non avviene in un altro momento dalla relazione. L’atto creativo, in tal modo, diventa un flusso, una continua ricerca. Di dove siamo noi, cosa avvertiamo, come e con chi ci relazioniamo. E, in più, cosa avviene sulla scena? Come rispondo alle variabili che inevitabilmente accadranno? Il segreto, come sopra descritto, è l’ascolto, lo “sguardo panoramico”, esteriore e soprattutto interiore, e la capacità di cogliere il valore imprescindibile dell’essenza che, per quanto invisibile agli occhi, contempla tuttavia, forse proprio per questo, un durissimo training personale, motivazioni forgiate col fuoco della determinazione e una intensa profondità di spirito.
Domenica 12 Novembre, ore 19, Sezione teatri d’innovazione, Ass. Culturale Teatrale “POST teatro” di Torre del Greco (NA)  in "Vico Pallonetto a Santa Lucia"
Drammaturgia: Silvio Fornacetti – Diego Sommaripa. Regia: Silvio Fornacetti
Interpreti: Rossella Di Lucca – Marcella Jo Pirillo – Diego Sommaripa
Oggetti scenici: Gennaro Olivieri
NOTE
Il gioco per le due sorelle è il palliativo per non affrontare le loro fragilità, le loro paure ed i loro complessi mai risolti. Il denaro vince sul sesso, che pure è un istinto così primordiale. Accade nella mente dei giocatori patologici. La maggior parte di coloro che si dedicano al gioco d’azzardo lo pratica come forma di passatempo e di divertimento. Si tratta di un fenomeno sociale e culturale che come tale quindi non può essere certo demonizzato. Tuttavia, in certi casi, alcuni individui sviluppano un’ossessione e un atteggiamento morbosi verso il gioco, arrivando a instaurare con esso una vera e propria forma di dipendenza. Se con il termine “gioco” si fa riferimento ad ogni attività che abbia come scopo la ricreazione e lo svago, quando si parla di “gioco d’azzardo” si intendono attività in cui non rientra più l’abilità del giocatore ma soltanto la sorte, il fato e lo scopo di lucro. In Play ci siamo domandati come il gioco possa essere un rifugio per non soccombere ai ritmi frenetici e stressanti delle vicissitudini quotidiane. Come l’esperienza ludica può diventare talmente coinvolgente e pervasiva da costituire tutt’altro che un’oasi di felicità e perfezione: il gioco da magico può diventare demoniaco, con preoccupanti costi individuali e sociali. Dostoevskij scrisse “Fui assalito da un desiderio spasmodico di rischiare; forse dopo aver provato così tante sensazioni, l’animo non si sente sazio ma eccitato da esse, ne chiede sempre più altre, sempre più intense, fino alla totale estenuazione”. Passione e dolore, socialità e aggressività, vita e morte, sono immagini che convivono nella dimensione dell’azzardo. Per comprendere il fenomeno del gioco d’azzardo patologico è necessario addentrarci nell’analisi della società: l’edonismo rimpiazza il senso del dovere, la liberazione e la serenità personale passa anche attraverso l’acquisto, il possesso, l’esibizione. Stiamo vivendo in un mondo nel quale non esistono più confini. Dove non esistono più limiti, ma tutto è possibile.
Domenica 19 Novembre, ore 19, Sezione Teatrodanza, Associazione “Akerusia Danza” di Napoli in "Nelle Parole" di Enrico Grieco
Regia: Rosario Liguoro. Coreografie: Elena D’aguanno. Musiche originali: Valerio Virzo. Interpreti: Maria Grazia Cavallaro (Attrice) – Marcella Martusciello (Danzatrice)
NOTE
Questo lavoro, ispirato ai testi di Enrico Grieco, fotografo napoletano attualmente residente a Catania tende a ricreare in uno spazio intimo il pensiero dell’artista, attraverso parole, immagini, movimento e musica dal vivo, con le ambientazioni sonore di Valerio Virzo. Nel rapporto multidisciplinare si sperimenteranno tutte le combinazioni possibili tra suono, voce e movimento, creando abbinamenti originali non fini a sé stessi ma sempre al servizio del testo e dei suoi significati reconditi. La performance si inserisce in un più ampio progetto di ricerca di Akerusia Danza basato sul dialogo fra le arti visive e la danza quali arti non verbali accomunate dall’uso di un linguaggio corporeo atto a veicolare un repertorio condiviso di azioni e stati psico-fisici.
Domenica 10 Dicembre, ore 19, Sezione Teatri D’inclusione, Jury Monaco di Capua (CE) in "Chi è Pulcinella?"
Drammaturgia e Regia: Jury Monaco. Interprete: Jury Monaco
NOTE
È un viaggio immaginario nella storia e nell'anima di Pulcinella, il racconto di una storia che ha origini circa duemila anni fa partendo dalla Fabulae Atellane fino a giungere a Petito. Ma non mancano i retroscena i misteri che da secoli aleggiano intorno alla figura del Cetrulo. Per la prima volta si racconta un Pulcinella senza maschera con le sue stramberie e le sue angosce. Lo spettacolo vuole essere anche un omaggio alla Commedia dell'arte periodo florido e rivoluzionario per il teatro italiano, infatti oltre a Pulcinella saranno presenti in scena tutte le maschere napoletane più rappresentative: " Matamoros, Scaramuccia, Tartaglia, Teresina, Maccus e Felice Sciosciammocca". È un esilarante e commovente One Man Show dove un unico attore vestendo i panni del mattatore interpreta ben otto personaggi. La Messinscena è un crogiuolo di storia, tradizione, versatilità ed amore profondo per la nostra terra
Domenica 17 Dicembre, ore 19, Sezione Teatri D’innovazione, Compagnia “Teatro Strappato” (Francia – Spagna) in "Betún - 4 sogni e 5 realtà di una vita di strada"
Regia: Vene Vieitez. Interpreti: Cecilia Scrittore – Vene Vieitez
Foto: César Desviat – César Cano
NOTE
Tutto quello che succede in “BETÚN” ci è stato raccontato da bambini di strada. Un viaggio per un sentiero segnato da mille minuscoli passi, impronte anonime di piccoli piedi scalzi, un canto muto alla coscienza degli uomini, un pianto senza lacrime né sospiri, un gruppo di bambini uniti dall’abbandono, una casa di cartone e non di cioccolato, un sogno che si crepa come l’asfalto delle strade non curate, una società di individui soli che si temono fra loro, un giocare a nascondino nelle fognature, una caduta nel vuoto che non finisce mai, un bambino che voleva essere un supereroe, per il momento è diventato invisibile, quel bambino ormai nessuno lo guarda più. Ma chi può accorgersi che è lí? Betún è parte del paesaggio, tanto presente, tanto costante che nessuno se ne accorge, nessuno lo vede. Betún è un bambino di strada, uno di tanti milioni, senza nessuno, senza niente. La sua storia è una poesia sul vuoto, che riesce a colmare di emozione il cuore del pubblico. Teatro Strappato presenta un indimenticabile spettacolo di maschere senza parole, ma con un grande significato, una favola teatrale che si materializza e svanisce dinanzi al pubblico. Immagini portate e poi spazzate via dal vento, che lasciano ricordi indimenticabili. 100 milioni di bambini vivono nelle strade del nostro mondo, dei quali 40 milioni in America Latina, Betún è quella faccia scomoda che ci guarda negli occhi e diventa lo specchio magico che ci mostra il lato peggiore della nostra specie, Betún é 100 milioni di bambini invisibili ma con un volto, il volto peggiore della nostra umanitá. Il lavoro di ricerca portato avanti da Teatro Strappato, durante il viaggio in Bolivia fatto all’inizio del 2016, sui bambini che vivono e lavorano nelle strade delle metropoli dell’America Latina, ha come frutto “Betún”, uno spettacolo senza parole ma che dice molte cose. Una maschera di cuoio che diventerà per un momento il volto di milioni di bambini. La prima dello spettacolo c’è stata in luglio del 2016, al Festival di Avignon Le Off.
Domenica 7 Gennaio, ore 19, Sezione Teatri D’innovazione, Antonio Stoccuto di Napoli in "E le stelle stanno a guardare"
Drammaturgia e Regia: Antonio Stoccuto. Interpreti: Antonio Stoccuto - Chiara Di Bernardo. Assistente alla regia: Emma La Marca. Disegno Luci – Elementi di scena - Maschere: Antonio Stoccuto
NOTE
Il progetto “Le stelle stanno a guardare” è il primo capitolo di una trilogia dedicata all’invisibile. Con questa opera si vuole elaborare un percorso di ricerca che faccia luce su diversi concetti: Le emozioni L’elaborazione del lutto Il rapporto tra morte e vita L’invisibile che collega diverse realtà apparentemente molto lontane. La possibilità di avere antenne che percepiscono un altro non chiaro, ma esistente. L’umano apre uno spiraglio, attraverso l’invisibile, per rivivere interiormente un contatto con ciò che nel presente sfugge. Si viene prima o dopo in relazione con l’esperienza della morte e nel viaggio che si compie, previve il rapporto con essa accumulando via via, avvenimenti vicini e personali o distanti e impersonali che costringono a farne tesoro. Si elaborano pensieri, sedimentano emozioni, si inventano credi e religioni. Ciò che accomuna tutti, come sosteneva il sociologo Bauman, è che la morte è per definizione la negazione assoluta dell'esperienza, non si può toccare né immaginare, ma quando essa sfiora da vicino un partner, un amico o un familiare, conduce nelle sue realtà. Farne la conoscenza, un certo numero di volte, è come una prova generale di quel che significherà. L’umano percorre il suo viaggio in questa realtà sommersa dalla superficie dei sensi. Il lavoro drammaturgico presenta elementi che fungono da capisaldi nel divenire dell’esecuzione messa in atto dall’umano, quali: il respiro- il filo rosso – il canto/preghiera – le maschere – l’abbraccio. L’intera opera è una dedica all’amata nonna.
Domenica 14 Gennaio,
- ore 19, Sezione Teatrodanza, “Arabesque” di Capua (CE) - “Art Garage Dance Company” di Napoli in "Camera con vista"
Regia e drammaturgia: Ginevra Cecere. Concepts: Ginevra Cecere – Glorianna Tartaglione – Martina Esposito. Performers: Maria Anzivino – Ginevra Cecere. Sound: Davide Maccarone
NOTE
Il modo in cui percepisco il non visibile è ciò che mi definisce. Decido di abitare angoli che scelsi di tenere al buio. Dalla stasi lo svelamento dell’oscuro diviene parte della luce. Il buio non è assenza di qualcosa ma spazio da assorbire, Parentesi vuota. La colgo, la indago, la svelo. Riesco persino a vedere ciò che aveva celato, o che io avevo scelto di non vedere.
- “Arabesque” di Capua (CE) in collaborazione con “Mutamenti/Teatro Civico 14” di Caserta presenta "Le persone dentro"
Ispirato a “Una stanza piena di gente” di Daniel Keyes e Billy Milligan
Coreografia: Roberta De Rosa. Interprete: Roberta De Rosa. Musiche: West Dylan Thordson. Elaborazione musicale: Paky Di Maio
NOTE
Il cervello umano è l'oggetto più complesso dell'universo. Un individuo con personalità multipla può cambiare la struttura del suo corpo con il pensiero. E se non ci fosse limite a ciò che può diventare? È questo il prossimo stadio dell'evoluzione? (M. Night Shyamalan)
Domenica 21 Gennaio, ore 19, Sezione Teatri D’inclusione, “Teatro dell’Ovo” di Marcianise (CE) in "Tra me e il mondo c’è una patina di equivoci"
Tratto dal romanzo “Hanno tutti ragione” di Paolo Sorrentino
Adattamento: Raffaele Patti – Luciano Restivo. Regia: Raffaele Patti. Interpreti: Raffaele Patti – Cecilia Scatola – Massimiliano Ferraro – Paolo Nicolella. Musiche: Massimiliano Ferraro
NOTE
L’inferno e il purgatorio di un uomo bandito per sempre dal paradiso. La passione estrema e la noia incondizionata, vissute attraverso lo squallore di uno spaccato italiano che ritorna come un feroce giaguaro. Quando la vita diventa scenicamente stretta, chi è pronto a giocare con gli spazi dilata le forme geometriche degli ambienti e ridisegna nuovi contorni per chi ne calpesta i punti. I racconti del cantante confidenziale Tony Pagoda non cercano disamine o giudizi; servono solo a rendere giustizia alla sua insaziabile sete scenica e alla sua miserabile esistenza."
Domenica 4 Febbraio, ore 19, Sezione Teatri D’innovazione, Compagnia Teatrale “Red Roger” – Ass. Cult. “Maccheroni” di Benevento in "Edison vs Tesla - La luce e l’oblio"
Drammaturgia: Pier Paolo Palma. Regia: Georgia De’ Conno. Interpreti: Eugenio Delle Veneri Stoccuto – Pier Paolo Palma. Musiche: Massimo Varchione – Elisa Vito
NOTE
Un duello, una guerra, che porterà una lunga scia di vittime. Della “guerra delle correnti”, ci affascinava la strategia comunicativa, l’impeto, la psicologia dei due attori. Spietato imprenditore Edison, ingenuo ma geniale Tesla. Una scommessa: due attori sempre in scena per quasi un’ora che raccontano questa straordinaria battaglia, il cui esito ha modificato il mondo, fino a renderlo moderno. Uno studio sulla persuasione, sul marketing, sulle logiche del mercato, che porterà alla costruzione della prima sedia elettrica, vista come un mezzo più umano per porre fine a una vita. È la storia di una truffa, dove entrambi i protagonisti ne escono sconfitti.
Domenica 18 Febbraio, ore 19, Sezione Teatri Dei Germogli, Associazione “Il Colibrì” di Sant’Arpino (CE) in "L’Incontro" (Anteprima assoluta)
Ideazione e Regia: Antonio Iavazzo. Interpreti: Rosalba Ciliento – Giulio De Riso – Mario Di Fraia – Valeria Giove – Licia Iovine – Gennaro Marino – Giusy Petrone – Chiara Russo – Eliodoro Vagliviello – Antonio Villano – Salvatore Zappulo – Daniela Ziello
Assistenti alla Regia: Chiara Russo – Gianni Arciprete. Audio - Luci: Antonio Ferraro
NOTE
Un appuntamento in un luogo indefinito e dopo diversi e intensi anni di vita in comune, tra un uomo e una donna. Qui, nella mia personalissima visione e messinscena, moltiplicati in mille volti e archetipi, in un effetto di spaesamento e continui “cambi” di prospettive e visione. Il quotidiano è un pretesto per scavare nei ricordi, nei non detti, tra rimproveri, allusioni. Una “danza delle parole” che stordisce e che, in qualche modo rende i protagonisti teneri e simili, nelle loro vulnerabilità, al genere umano. Il desiderio sotteso, che si traveste sovente nel suo opposto nella vita relazionale, come spesso capita alle anime inquiete, è quello di un disperato bisogno di amore e protezione. La lezione di Ionesco e Beckett sempre presente.
Domenica 25 Febbraio, ore 19, Sezione Teatri D’inclusione, Compagnia Teatrale “Non solo sipario” di Caserta in "La festa della donna - Era l’otto di marzo"
Soggetto: Vincenzo Mazzarella. Regia e adattamento: Fausto Bellone. Interpreti: Federica Avallone – Anika Russo
NOTE
Dolly & Barbie. Due Donne. Due sorelle dai destini che si intrecciano pur viaggiando su binari differenti. La storia di due storie, sospese sul filo emotivo del ricordo e raccordate dal becero bigottismo di una madre matrona. Un viaggio attraverso il percorso di crescita di due sorelle forti e fragili al contempo. Uno spettacolo in grado di sposare l’amara riflessione, al sorriso che nasce dal cuore. La festa della Donna, stavolta non fa rima con l’ otto di marzo
Domenica 10 Marzo, ore 19, Sezione Teatri D’innovazione, Associazione “Il Colibrì” di Sant’Arpino (CE) in "Storia semiseria di una eremita postmoderna"
Liberamente ispirato al libro Cover 3.0 di Mariastella Eisenberg (Anteprima assoluta)
Adattamento e Regia: Antonio Iavazzo. Interprete: Licia Iovine. Assistente alla regia: Gianni Arciprete. Audio - Luci: Antonio Ferraro
NOTE
Adele è una donna essenzialmente sola e disperata. Vive ripensando alla sua esistenza di obbedienze e rispetto e, in qualche modo, elabora la sua immagine di creatura forte e intollerante rimuginando scenari di vendette e riscatti. E speranze. In una forma sublimata di riscatto e di rinascita. Nel mio libero adattamento del testo di Mariastella Eisenberg, c’è una sola attrice in scena che, tra insofferenze, malcelati desideri di affetto, rivendicazioni, e rimandi a ciò che poteva essere e non è stato, manifesta, direi fin da subito, la sua vulnerabilità. I personaggi che animano le giornate e la quotidianità di Adele si manifestano con monologhi, soliloqui, dialoghi che lasciano il sospetto che tutto possa essere solo frutto della sua fantasia. Il quesito, in fondo, nulla toglie alla questione centrale: l’invocazione di amore è, alla fine, la faccia inesorabile di chi si costruisce, per difesa, fragilità o necessità, maschere e corazze.
Domenica 17 Marzo, ore 19, Sezione Teatrodanza, Associazione “Campania Danza” di Salerno in "Tracce di Danza"
Coreografie: Antonello Apicella – Francesco Morriello. Interpreti: Simone Centanni – Francesca D’arienzo – Olimpia Milione – Melania Nicastro. Disegno luci: Virna Prescenzo
NOTE
La memoria lascia tracce e lo fa senza che ce ne rendiamo conto. Partendo da quest’immagine è nata l’idea di costruire un progetto tersicoreo dal titolo “Tracce di Danza”. Nell’uomo, la traccia indica sia la capacità di ritenere informazioni relative a eventi, immagini, sensazioni, idee, ecc. di cui si sia avuto esperienza e di rievocarle quando lo stimolo originario sia cessato riconoscendole come stati di coscienza trascorsi, sia i contenuti stessi dell’esperienza in quanto sono rievocati, sia l’insieme dei meccanismi psicologici e neurofisiologici che permettono di registrare e successivamente di richiamare informazioni. Tracce che persone o fatti lasciano nella mente degli uomini, nel nostro caso nella mente del coreografo. Ed allora perché non affidarsi al corpo, al suo movimento per seguire quelle “Tracce di Danza” necessarie a ridare voce alla memoria. Il tempo in cui viviamo è così frenetico: siamo nell’attimo in cui viviamo “dimenticando” di archiviare nella nostra mente suggestioni, profumi, volti, sguardi mentre al contempo affidiamo alla memoria virtuale il compito di conservare. Il nostro passato si sta riducendo sempre di più in un elenco di file, schematicamente custoditi in cartelle. E quando si avverte la necessità di recuperare quelle tracce ci si accorge d’aver perso il senso di ciò che si è vissuto.
Domenica 24 Marzo, ore 19, Sezione Teatri D’inclusione, Associazione “Comic Art” di Frattaminore (NA) in "Campanile o campanilismo?"
Regia: Angelo Perotta. Interpreti: Angelo Perotta – Melania Pellino – Mario Coppeta
NOTE
Campanile o campanilismo? Un confronto tra Campanile, con il suo teatro dell'assurdo e i giochi di parole che lo caratterizzano, e dall’altra parte Viviani, l'autore del popolo e il suo Campanilismo. Lo spettacolo propone un’immersione profonda nei testi di questi autori partenopei, testi a volte sconosciuti o non riconosciuti per la loro importanza. Alcuni canovacci sono stati registicamente creati e riadattati ad arte dallo sceneggiatore e regista Angelo Perotta. Riuscirà il pubblico a comprendere che se un qualcosa è fatto a Napoli ed è anche “una cosa buona”, bisognerebbe vantarsene e non denigrarla?
Domenica 14 aprile, ore 19, Sezione Teatri D’innovazione, “Scena Teatro Management” di Salerno in "Amore mio"
Testo e regia: Antonello De Rosa. Interpreti: Antonello De Rosa – Margherita Rago – Renato Rescigno. Costumi: Lia De Blasio
NOTE
Due anime si incontrano, si confessano. Raccontano la vita, il dolore, la gioia di essere diversi. Anime che si cullano in silenzi rumorosi, che periscono senza lasciare traccia della loro vita. Quella stessa vita che prima le mette al mondo, poi, le offende, le umilia. Spettri inquieti mai guariti dalle ferite subite nel passato. Spettri che danno piacere ma non possono riceverlo. Anime lacerate, che rincorrono un uomo che non esiste, che le usa, che utilizza i loro corpi confondendoli e sporcandoli ancora di più. Questo e' "AMORE MIO…” Una scrittura scenica che mette in evidenza il rapporto con l’amore… Amore sano e Amore malato…con brani tratti: P.Lanzetta, A.Ruccello, E.Moscato, Sommaripa… Ho voluto una messinscena, essenziale nella scenografia, (vuota). Una messinscena che si affidasse solo alla forza della parola, dei gesti e della musica.
Domenica 21 Aprile, ore 19, Sezione Teatri D’inclusione, Luigi De Sanctis e Peppe Romano in "Mi sa dire l’ora?"
Regia: Luigi De Sanctis. Interpreti: Luigi De Sanctis e Peppe Romano
NOTE
Lo spettacolo è costruito in crescendo per descrivere l’incontro/scontro fra un ¬figlio che ha soggezione del genitore e un padre che vuole recuperare, in un solo giorno, quello che ha mancato di fare per anni: prima, incerti, si studiano, poi sono pronti a mettere le carte in tavola e lo studio sull’incomunicabilità verbale diventa profondo ed appassionante, restituendo un rapporto umano attraverso signifi¬cativi dettagli e illuminanti sottigliezze, supportato da due ottime interpretazioni, cullato/oppresso da un ambientazione livida
Domenica 12 Maggio, ore 19, Sezione Teatri D’innovazione, “Contestualmente Teatro” di Napoli / “Compagnia Teatrale E” di Trento in "Con la luce negli occhi"
Testo e Regia: Riccardo Pisani. Interprete: Marco Aspride. Voice over: Gennaro Olivieri. Light design: Victoria De Campora. Video omaggio: Luca Scarpati
NOTE
Diego Armando Maradona non è solamente il più grande calciatore della storia, ma per milioni di persone è un simbolo di rivalsa, identità e appartenenza. Diego ha letteralmente ribaltato le prospettive e ha resto possibile l’impossibile (sia in campo che fuori) e la sua morte è l’occasione per celebrare l’uomo, con tutte le sue fragilità e, soprattutto, in assenza di giudizio. Con la luce negli occhi è allo stesso tempo un atto d’amore verso il D10S umano, e un atto di denuncia contro chi, per tutta la vita, ha cercato di demonizzarlo. E per farlo abbiamo deciso di raccontare Diego attraverso la voce e il corpo di chi l’ha saputo amare, perché “chi ama non dimentica” è ben più di un semplice slogan, ma un’affermazione forte e concreta.
Domenica 19 Maggio, ore 19, Sezione Teatri D’inclusione, Compagnia Teatrale “Teatri 35” di Napoli in "La direttissima Napoli – Milano"
Azione rapido comica in tre atti, otto quadri ed un’apoteosi. Testi dall’opera di E. Scarpetta e E. Ferravilla
Testo: Gaetano Coccia – Davide Ferrari. Ideazione: Gaetano Coccia – Davide Ferrari – Francesco Ottavio De Santis. Regia e Luci: Francesco Ottavio De Santis. Interpreti: Gaetano Coccia – Davide Ferrari. Scene – Costumi – Movimento Scenico: Antonella Parrella. Musiche (dall’Opera di E. Ferravilla): Davide Ferrari (eseguite dal vivo)
NOTE
Napoli – Milano è un viaggio, andata e ritorno, nella tradizione comica partenopea e meneghina del diciannovesimo e ventesimo secolo. In questo percorso ci accompagnano le storie di due comici che a cavallo tra l’800 e il ‘900 riscrivono i canoni dell’arte del far ridere, anticipando di fatto attori come Buster Keaton e Charlie Chaplin. Eduardo ed Edoardo, rispettivamente Scarpetta e Ferravilla, nascono a metà ‘800 a 800 km di distanza. Milano e Napoli, Napoli e Milano, due grandi tradizioni teatrali, due palcoscenici e due pubblici esigenti, stanchi delle vecchie farse e maschere della tradizione. E’ proprio da questo malcontento che scocca la scintilla che fa esplodere il successo degli Odoardi. Entrambi abbandonano le maschere della tradizione, Pulcinella e Meneghino, ed inventano i tipi, i personaggi; abbandonano la farsa ed in sostanza inventano il teatro italiano del ‘900, strizzando l’occhio alla pochade francese. Questo spettacolo vuole omaggiare Scarpetta e Ferravilla mettendo l’accento su come siano stati entrambi dei visionari e rivoluzionari, tanto da portare Ferravilla alla partecipazione di uno tra i primi film muti realizzati in Italia.
Domenica 26 Maggio, ore 19, Sezione Teatrodanza, “Ivir Danza” di Portici (NA) - “Arabesque” di Capua (CE) in "Con-Fusione"
Coreografie: Imma Cardano. Interpreti: Monica Cristiano – Luigi D’aiello
NOTE
E’ un’introspezione sui complicati rapporti di coppia! Stare insieme a qualcuno, condividendo con lui un percorso di vita, è un’esperienza che rimodula l’esistenza e mina più di quanto siamo disposti ad accettare la nostra soggettività. Spesso si passa da momenti di gioia a momenti di disperazione e di dolore infinito quando l’amore finisce.
La “distanza” sia fisica che interiore dall’altro diventa una esigenza in opposizione al voler stare sempre insieme quando si è innamorati. Quando un amore finisce c’è un continuo movimento oscillatorio che avvicina e allontana e che ferisce nell’una e nell’altra direzione. E in questa lotta per ripristinare l’equilibrio che ci costringe spesso a forzarne, in una direzione o nell’altra, l’evoluzione: così si può provare a “cancellare” l’altro, eliminando completamente la sua immagine esterna dalla nostra vita, e annullare ogni aspetto positivo del tempo trascorso insieme, per ritrovarsi a fare i conti soltanto con ciò che di noi si è per sempre perduto.
Domenica 9 Giugno, ore 19, Sezione Teatri D’innovazione, Alessia Luongo di Roma in "Largo di Castello - Musiche Barocche della Commedia dell’Arte"
Ideazione e Regia: Alessia Luongo. Interpreti: Alessia Luongo – Manuel Pernazza
NOTE
Il concerto non è solo un viaggio nel Seicento, di come le antiche piazze napoletane suonavano e cantavano, ma una vera e propria esperienza per il pubblico di come teatro e musica fossero un'unica cosa. Grazie alla voce e all'utilizzo antico di strumenti musicali tipici dell'epoca, Alessia Luongo evoca rituali e musiche ancestrali che rapiscono lo spettatore portandolo in un altro luogo denso di suggestioni e colori. Largo di Castello è la chiave di questo grande spartito, (l'attuale piazza municipio, a Napoli) dove una volta c'era il tempio della commedia dell'arte e della maschera di Pulcinella. La seconda parte del concerto infatti, rende il viaggio ancora più denso: protagonista sarà la commedia dell'arte e il teatro barocco rievocando antichi lazzi e canovacci con la partecipazione speciale di Manuel Pernazza, prestigioso interprete della maschera di Pulcinella.

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