Vasame

Carlo Buccirosso

Massimiliano Gallo

Gino Rivieccio

Massimo Masiello

La signora del martedi

Paolantoni

Peppe Iodice

Le mani avanti

Beatlestory

Gnut

Denny Mendez torna in scena con “Cose di ogni giorno” al ...

Cose di ogni giorno

Premiata Pasticceria Bellavista

Rodolphe

  

Teatro Ricciardi: stagione 2023/24

Capua (CE) - dal 2 dicembre 2023 al 10 Aprile 2024

Comunicato stampa

Sabato 2 Dicembre 2023, ore 20:30, "Vasame" di Marisa Laurito
con Marisa Laurito, Enzo Gragnaniello, regia Massimo Venturiello
produzione ACAST prod., musiche Piero Gallo, Erasmo Petringa, Marco Caligiuri
Uno spettacolo che parla d’ammore e che ha come filo conduttore la musica del cantautore Enzo Gragnaniello e la spumeggiante presenza di Marisa Laurito che canta e recita “l’ammore” nelle sue tenere struggenti e divertenti sfaccettature. Una musica originaria, atavica e istintiva che si rivela al pubblico attraverso sonorità e ritmiche sincere, dirette e che ha lo scopo di ricondurlo alle sue radici più remote e ancor di più a punti di riflessione sulla condizione attuale che il mondo sta vivendo. Un invito al sentimento più semplice e complesso: l’ammore, la chiave di tutto. Insieme a loro una band di tre bravissimi musicisti: Piero Gallo (Mandolina), Erasmo Petringa (Violoncello), Marco Caligiuri (Percussioni), Enzo Gragnaniello (Voce e Chitarra Acustica).
Martedi 12 Dicembre 2023, ore 20:30, "Il vedovo allegro" di Carlo Buccirosso
con Gino Monteleone, Elvira Zingone, Donatella de Felice, Davide Marotta
regia Carlo Buccirosso
produzione Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro e A.G. Spettacoli
Tre anni dopo la fine della pandemia, Cosimo Cannavacciuolo, vedovo ipocondriaco stabilmente affetto da ansie e paure, inquilino del terzo piano di un antico palazzone situato nel centro di Napoli, persa la sua amata moglie a causa del virus, si ritrova a combattere la solitudine e gli stenti dovuti al fallimento della propria attività di antiquariato, che lo ha costretto a riempirsi casa della merce invenduta del suo negozio e a dover lottare contro l’ombra incombente della banca concessionaria del mutuo che, a causa dei reiterati mancati pagamenti, minaccia l’esproprio e la confisca del suo appartamento…
La vita di Cosimo sarebbe stata molto più vuota e monotona senza la presenza di Salvatore, bizzarro custode del palazzo, e dei suoi due figli Ninuccio e Angelina, il primo in costante combutta con lo stesso e la seconda votata al matrimonio e
alla pulizia del suo appartamento.
Ed è anche per fronteggiare le difficoltà economiche del momento che Cosimo ha concesso l’uso di una camera dell’appartamento a Virginia, giovane trasformista di cinema e teatro che gli porta una ventata di spensieratezza che non guasta…
Ma la vera angoscia del vedovo antiquario è rappresentata dai coniugi Tomacelli, vicini di casa, depositari di un drammatico segreto che da mesi contribuisce a rendere ancora più complessa la sua quotidiana e strenua lotta per la sopravvivenza!
Riuscirà l’inquilino del terzo piano ad uscire dal baratro in cui è piombato ormai da tre anni? Lo scoprirete solo venendo a teatro…
(a data da destinarsi), ore 20:30, Stasera, punto e a capo! di Massimiliano Gallo
con Massimiliano Gallo, Pina Giarmana', Shalana Santana
regia Massimiliano Gallo, produzione Diana Or.i.S., musiche Maestro Mimmo Napolitano
Stasera, Punto e a Capo. Si mette un punto per cominciare. Cominciare da capo, riprendere, ma non per forza facendo un passo avanti. Si può ricominciare anche tornando un pò più indietro. Azzerando, portando a zero, cancellando, annullando quello che di buono non si è fatto. Quello che buono non è. E allora facciamolo: generazione a confronto! Per capire se questa vita è quella che ci siamo scelti, la migliore soluzione per noi, o quella che ci hanno preparato. Avremmo bisogno di tre vite in verità: una per sbagliare, una per correggere gli errori, una per riassaporare il tutto. Io un po' la invidio la mia adolescenza, invidio i miei anni ottanta! Gli anni della fiducia, del benessere, della positività. I primi video clip, gli Swatch, la New wave, il Commodore 64, il Muro di Berlino, Canale5, la donna in carriera, il telefono a gettoni, Reagan e Gorbaciov. Vorrei uno spettacolo straordinario, una festa, un motivo per rincontrarsi, una festa, un motivo per rincontrarsi e ridere di come eravamo, di quello che siamo diventati. Farà bene a quelli della mia generazione e farà bene anche ai millennials, che sorrideranno al pensiero di come vivevano i loro genitori. Sarà uno splendido viaggio, fatto di parole, immagini e canzoni. Voglio dividere con voi le mie emozioni più grandi. Ho un sogno rispetto a questo spettacolo: vorrei stupirvi, lasciarvi a bocca aperta e affidarvi una sensazione di gioia che vi accompagni per giorni. Ho un sogno rispetto a questo spettacolo: vorrei stupirvi, lasciarvi a bocca aperta e affidarvi una sensazione di gioia che vi accompagni per giorni. Mi piacerebbe farvi tornare un po' bambini, per darvi la possibilità di riscoprire quello che abbiamo perso in questi anni. Siamo migliori di come siamo, e forse lo abbiamo dimenticato. I miei compagni fissi in questo viaggio saranno come sempre Shalana Santana, Pina Giarmanaì e cinque straordinari musicisti. Con loro al mio fianco mi sento al sicuro. Non vedo l'ora di stringervi, non vedo l'ora di buttarvi le braccia al collo, se ce lo consentiranno, è chiaro. Massimiliano Gallo
Venerdi 2 Febbraio 2024 , ore 20:30, Palcoscenico di Francesco Scarano e Gianni Conte
con Massimo Masiello, regia Gianni Conte, musiche Lino Patriota
"Dove le parole non arrivano, la musica parla" (Ludwing van Beethoven)
"La musica può rendere gli uomini liberi" (Bob Marley)
"La musica ci insegna la cosa più importante che esiste: ascoltare. E' come la vita, si può fare in un solo modo, insieme" (Ezio Bosso)
Tra le tante citazione bastano queste tre per comprendere il valore profondo di quest' Arte sublime che, unitamente a una visione del mondo che abbiamo avuto tutti da bambini (e che non dovremmo mai perdere), ci può ancora dare una speranza per correggere gli innumerevoli errori che stanno portando il nostro fantastico mondo alla deriva o ci fa quantomeno sopportare il peso delle ingiustizie, delle ineguaglianze, delle atrocità della guerra e degli egoismi. Quale posto migliore se non un Palcoscenico per spiegare queste feroci realtà attraverso il linguaggio di un artista poliedrico come Massimo Masiello il quale tra gag, monologhi e canzoni, trasforma la finzione della scena in assoluta realtà Infondo il nostro mondo non è altro che il più grande palcoscenico esistente, dove tutto è falso e tutto è vero! In questo spettacolo sono le canzoni le vere protagoniste, quelle che per un motivo o per un altro, non si sono mai state sradicate dalla memoria collettiva.
21 febbraio, MusicaèManagement presenta Gino Rivieccio in "Da cosa nasce cosa" di Gino Rivieccio e Gustavo Verde
regia Vincenzo Liguori
Gli accadimenti degli ultimi due anni non possono passare inosservati. I cambiamenti sociali ed economici, quelli climatici, per non parlare di quelli umorali, hanno fatto si che la nostra vita cambiasse repentinamente.
Senza contare il Covid che ha mutato il nostro stile di vita facendoci chiudere dietro le imposte della diffidenza e dell’isolamento. Ma è sul virus della stupidità e della insulsaggine imbevuta di follia contro il quale non c’è nessun vaccino, che Gino Rivieccio in questo suo monologo teatrale batte l’accento.
Un virus che sembra aver ottenebrato le menti anche di chi dovrebbe governare il mondo. Con la consueta ironia e con il garbo e la misura che caratterizzano i suoi spettacoli, il comico napoletano in Da cosa nasce Cosa ci porta a sorridere e a riflettere collegando i vari argomenti che affronta come un bambino che trascina le carrozze del trenino legate da un filo sottilissimo.
Lui è un capotreno istrionico che sa sottolineare anche con dei francobolli musicali e con il supporto di tre vocalist, le varie fasi dello show. In scena al pianoforte il maestro Marco Ciardiello
Martedi 5 Marzo 2024, ore 20:30, Giuliana De Sio e Alessandro Haber in “La signora del martedì” di Massimo Carlotto
regia Pierpaolo Sepe, e con Paolo Sassanelli, Riccardo Festa e Paolo Persi
Una donna, Alfonsina Malacrida, detta Nanà, da nove anni, ogni martedì, tra le quindici e le sedici, va a comprarsi un’ora d’amore. Nove anni fatti di un martedì dietro l’altro: la signora arriva, saluta, mette il denaro sul comodino, si spoglia, piega ordinatamente i vestiti e s’infila a letto dopo aver verificato la pulizia delle lenzuola. Lui, Bonamente Fanzago, attore porno al tramonto, che nei periodi di magra aveva fatto anche il gigolò è rimasto con quest’unica cliente: la signora del martedì. Solo che verso il quarto anno di incontri, l’attore si era innamorato della donna mentre all’inizio del settimo era così travolto dai sentimenti che aveva commesso l’errore di dichiararsi. Ma Nanà, forse sorridendo dentro di sé, aveva risposto con decisa fermezza: “Io non potrò mai essere tua. Sono solo un’affezionata cliente che ti paga per fare sesso”. Gli incontri avvengono presso una pensione dove Bonamente alloggia da quindici anni; la prima volta che l’attore ha bussato alla porta è stato accolto dal gestore - il signor Alfredo - con queste parole “Tutti qui mi chiamano signor Alfredo, ma come vedi sono inequivocabilmente una bella donna e come tale voglio essere trattata”. L’attore era certo che la pensione avesse perso tutti i suoi clienti proprio a causa di quegli abiti femminili; un tempo, quando il signor Alfredo era bella, le camere erano sempre occupate. Ora Nanà e Bonamente sono in camera, hanno appena fatto sesso. Bussano alla porta. Il signor Alfredo dice che c’è un giornalista che vuole vederla. Nessuno dovrebbe sapere che lei si trova lì. Nanà si riveste e va in salotto ad incontrarlo. Dalle parole di Pietro Emilio Belli, giornalista di cronaca senza scrupoli, emerge il passato oscuro della donna. Nanà è disperata, si difende male, come tutti gli innocenti, nella consapevolezza che l’articolo potrebbe distruggerla. Bisogna agire in fretta …..
Un testo intriso di torbida sensualità ma anche di dolcezza e di grazia, arricchito da un’ironia elegante e tagliente che produce leggerezza e sorriso. Uno stato di tensione, di trepidazione, attraversa tutto lo spettacolo e ci accompagna fino all’imprevedibile conclusione, lasciandoci senza fiato, legati per sempre a questi meravigliosi personaggi nati dall’immaginazione di Massimo Carlotto, una delle penne più efficaci e profonde del nostro tempo, investigatore instancabile del crinale tra il bene e il male.
Mercoledi 13 Marzo 2024, ore 20:30, "O Tello, o... io!" di Francesco Paolantoni
con Francesco Paolantoni, Stefano Sarcinelli, Susy Del Giudice, Fabio Balsamo, Arduino Speranza
regia Francesco Paolantoni
Una serata filo-drammatica è uno spettacolo che con una scrittura ispirata alla commedia dell'arte, dal ritmo veloce, e con il meccanismo del “teatro nel teatro” racconta le disavventure di una compagnia amatoriale (tutti sempre rigorosamente in scena) che nel primo atto è intenta a fare le prove di uno spettacolo che debutterà l'indomani sera. Il testo scelto dal regista, (sicuro che le compagnie amatoriali, non dovendo subire i tagli alla cultura e allo spettacolo sono l?unica risorsa per portare avanti il teatro) un po’ per allontanarsi dal classico repertorio eduardiano delle compagnie amatoriali un po’ perché vuole affrontare il tema della gelosia, sentimento che solitamente tende a rovinare i rapporti è: Otello. Il primo atto si sviluppa tra il tentativo di provare lo spettacolo, le deliranti discussioni interpersonali tra i vari attori, le dissertazioni psicologiche sui rapporti e la disperazione per la notizia che l’attore che avrebbe dovuto interpretare proprio il protagonista non verrà più, l'unica soluzione è che il regista stesso dovrà interpretare Otello senza però conoscerne la parte. Nel secondo atto, col palcoscenico diviso in due, da una parte lo spettacolo in corso e dall’altro i camerini, si assisterà simultaneamente e contemporaneamente sia alla impietosa messa in scena di Otello (con un inevitabile finale diverso che mai avrebbe immaginato Shakespeare) che agli strambi eventi degli attori affrontati nei camerini. Il finale oltre a essere imprevedibile non è un vero finale, perché...
Mercoledi 10 Aprile 2024, ore 20:30 So' Pep Sempre di piu' di Francesco Burzo, Marco Critelli,
con Peppe Iodice, regia Francesco Mastandrea
produzione Claudio Malfi Management
26 Aprile, ore 20:30, Premiata Pasticceria Bellavista di Vincenzo Salemme
con Francesco Di Leva, Adriano Pantaleo, Giuseppe Gaudino
costumi Chiara Aversano, scene Luigi Ferrigno, regia Giuseppe Miale di Mauro
Ci bastano gli occhi per guardare la vita? Premiata Pasticceria Bellavista racconta la differenza tra guardare e vedere. Una storia di cecità, di uomini e donne incapaci di osservare la vita e il mondo che li circonda.
Il racconto di una condizione sociale e culturale in cui ogni personaggio della commedia è incapace di affrontare il percorso che la vita gli ha messo di fronte e agisce fingendo di non vedere. Non a caso arriverà proprio un cieco ad aprire gli occhi di tutti e metterli al cospetto della verità che nessuno di loro ha il coraggio di dire e dirsi.
Paradosso Kafkiano che Salemme dipana lungo tutta la commedia con la sua penna ispirata fatta di battute fulminanti e tirate esistenziali che mettono in risalto un mondo ipocrita e vigliacco, guidato da una voce che viene dall’alto, la voce di una madre, figura creatrice come quella di Dio.
Una commedia in cui si ride a crepapelle anche se non ci sarebbe molto da ridere. Questa è spesso la forza della scrittura di Salemme: riuscire a raccontare le crepe dell'essere umano attraverso la risata, quella risata che ancora non ci ha seppellito e chissà se mai lo farà.
E proprio come faceva Eduardo De Filippo, Salemme riesce a raccontare attraverso le vicende di una famiglia il mondo intero, un'umanità che cammina con i paraocchi, che ha difficoltà nelle relazioni, che mira solo al profitto personale, che mente spudoratamente e non guarda mai in faccia la realtà.
Una storia amara ambientata nel regno del dolce: un laboratorio di pasticceria. E proprio una torta alla fine risolverà tutti i loro problemi e addolcirà quelle vite insipide, liberandole dal fardello di chi le aveva messe al mondo e condizionava ogni loro scelta. Anche se, forse, di chi ci ha creati così come siamo, non ci libereremo mai.

Teatro Ricciardi, Largo Porta Napoli, Capua (CE)

altri eventi

23 dicembre, ore 19, Concerto di "Le Mani Avanti", un coro a cappella fieramente e rumorosamente pop.
Nato nel 2014 come laboratorio corale diretto da Gabriele D’Angelo (Gabriele Dorme Poco; Anonima Armonisti, Occhi Chiusi In Mare Aperto), nel 2015/2016 ha preso le sembianze di un vero e proprio coro col repentino aumento dell’ensemble che attualmente è di circa 30/35 elementi. Il repertorio spazia tra il pop, il soul e il rock, da Michael Jackson a Florence and the machine, da Sia a Frank Sinatra, da Ivano Fossati a Stevie Wonder. È la voce il solo strumento utilizzato nella performance musicale, con un lavoro identitario connotato da una costante ricerca, affrontando esclusivamente arrangiamenti originali scritti da Gabriele D’Angelo. Il lavoro sui brani prevede suddivisioni poco convenzionali, con un approccio meno ortodosso rispetto alla tradizione corale e più in stile col mondo dei gruppi vocali d’oltreoceano. Un altro focus importante de Le Mani Avanti è legato all’improvvisazione vocale in stile circle singing e vocal summit, nei quali i coristi si cimentano nella costruzione di brani estemporanei, basati su loop esclusivamente vocali e non preparati.
Il loro “debutto in società” avviene in concomitanza col Vokalfest 2015 di Roma, pochi mesi dopo vengono chiamati a cantare al Musicantium e l’anno successivo sono finalisti del Winter Vocal Fest, dove portano a casa il premio per il miglior solita.
A gennaio 2017 partecipano alla rassegna Come Libri all'Auditorium Parco della Musica di Roma, un evento in occasione del quale hanno arrangiato ed eseguito a cappella alcuni brani del repertorio di Bertolt Brecht, alternandosi sul palco con l’attore Luigi Lo Cascio. Dopo un altro anno di lavoro, nell’estate del 2018 Le Mani Avanti entrano in studio per registrare il loro primo disco, “Martedì”, attualmente disponibile in tutte piattaforme digitali. Il disco, così come lo spettacolo che propone il coro, riflette l’urgenza di una musica condivisa e di comunicare attraverso uno strumento che ci unisce tutti: la voce. Nel 2019 partecipano per la prima volta all’iPop Festival e a luglio dello stesso anno vengono chiamati a partecipare al Napoli Teatro Festival, e sono la prima formazione corale a cappella a venire selezionata nella sezione musicale del festival. A inizio 2020, il Covid determina un parziale e lungo stop dell’attività del coro, il quale cerca ugualmente di rimanere attivo a distanza. Durante la primavera 2021 pubblicano su tutte le piattaforme digitali “Hot Knife”, cover a cappella del brano di Fiona Apple, realizzata interamente grazie a registrazioni effettuate con solo i cellulari. Anche il relativo videoclip viene realizzato dai coristi in autonomia, e il risultato è una testimonianza forte di quei mesi di lockdown e di distanza interpersonale. Negli ultimi due anni il coro ha ripreso regolarmente le proprie attività e nell’estate del 2023 è stato chiamato ad aprire il concerto di Fabrizio Bosso al Tolfa Jazz Festival.Il ricavato dell'evento sarà devoluto in beneficenza a Christian Gravante, amico di tutti, l'associazione no profit che aiuta i ragazzi disagiati donando borse di studio.
mercoledì 17 gennaio, ore 20:30, "HYDE - La Pozione che ha ispirato il mito" – Grand Guignol de Milan
critto, Diretto e Interpretato da Gianfilippo Maria Falsina Lamberti. Con Lorenzo Andrea Paolo Balducci, Michelangiola Barbieri Torriani, Christian Fonnesu, Gianfranco Ventriglia.
«New York, 1845. Dopo il grandissimo successo ottenuto a San Francisco, “il Grande Colton” torna in città pronto a deliziare il pubblico con un nuovo numero, “il velo di Maya”, che si dice possa mostrare la vera natura delle persone. Si tratta di un successo annunciato e consigliamo a tutti di affrettarsi a prenotare un biglietto! Annuncio pubblicitario sul New York Herald -» La Compagnia che dopo 68 anni ha riportato il Grand Guignol in Italia, torna con la vera storia dietro ad uno dei più grandi miti della storia della letteratura: HYDE – La Pozione che ha ispirato il mito. Nell’America di metà ‘800 due medici si contenderanno la paternità della pozione che cambierà la storia dell’umanità, in una sfida tra bene e male in cui sarete voi, ogni sera, a determinare chi sarà il protagonista della storia. Preparatevi ad un viaggio unico tra scienza, storia e mistero. «Ognuno di noi ha due volti, due facce della stessa sostanza che, da oggi, potremo finalmente separare.»
9 marzo, ore 21:30, “Beatlestory - The fabulous Tribute Show”
Scritto e diretto da: Roberto Angelelli e Patrizio Angeletti
Con: Patrizio Angelelli, Riccardo Bagnoli, Roberto Angelelli, Armando Croce. Disegno luci di Fabio Galadini. Realizzazione costumi di Erica Angeletti.
Celebrando il 60th anniversario dall’album “A Hard Day’s Night” 1964 – 2024
Per festeggiare i 60 anni di uno dei più grandi album di tutti i tempi BeatleStory suonerà alcune delle canzoni più famose che i Beatles hanno registrato per l'album che divenne il loro primo film chiamato A HARD DAY’S NIGHT!
BeatleStory è un live show multimediale che, attraverso un magico viaggio, ripercorre l'intera storia dei Beatles dal '62 al '70, in un concerto con oltre 40 dei loro più grandi successi! Partendo dalle strade di Liverpool, attraversando gli anni della Beatlemania fino ai grandi capolavori in studio, 2 ore intense di capolavori come: She Loves You, I Want To Hold Your Hand, Twist and Shout, Yesterday, Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band, All You Need Is Love, Come Together, Let It Be, Hey Jude.
Un concerto elettrizzante che, attraverso la favola musicale più bella ed emozionante di sempre, vi riporterà indietro negli anni '60, quando una band rivoluzionò il mondo con le sue canzoni!
Lo show ha una durata di 2 ore, più un intervallo di 15 minuti ed è suddiviso in 6 set: Cavern Club - Beatlemania - Shea Stadium - Sgt Pepper - Summer of Love - Abbey Road.
Ognuno di questi momenti rappresenta un diverso periodo che ha caratterizzato la storia dei Beatles. Tutti i set sono introdotti da filmati che trasportano lo spettatore nel preciso momento storico, politico-sociale e ovviamente musicale chela band si accinge ad eseguire. Tali filmati hanno anche una precisa funzione scenica, in quanto intrattengono il pubblico durante i vari cambi di abito e di scenografia che si succedono nel corso dello show imprimendo così allo spettacolo un andamento naturale e costante che non viene mai interrotto. Con video d’epoca, costumi fedelmente riprodotti, strumenti vintage e un’incantevole scenografia BeatleStory diventa così un ritratto fedele della band più influente della storia della musica, unendo la storia dei Fab Four, alla storia di un’epoca.
16 Marzo, ore 21, Gnut in concerto in full band, In apertura Joseph Foll
Nun te ne fa’ è il titolo del nuovo e quarto lavoro in studio di Gnut.
Cantautore napoletano che da anni calca le scene musicali seguendo il suo cammino, unico e personale; un songwriting che fa incontrare Nick Drake e Elliot Smith con la tradizione cantautorale italiana e la canzone napoletana di Roberto Murolo.
Il titolo in napoletano significa “non dare troppo peso ai problemi”. Un modo di dire che rappresenta anche una filosofia di vita che contraddistingue tutto il sud Italia e in particolare Napoli.
Nun te ne fa’, è il risultato di un lavoro di scrittura che ha preso il via nel 2014, grazie all’amicizia e ai forti legami artistici stretti con il poeta partenopeo Alessio Sollo e il singer songwriter inglese Piers Faccini. Quest’ultimo, già produttore del secondo album di GNUT “Il rumore della luce”, non solo é produttore e arrangiatore di questo disco ma accoglie GNUT nella sua etichetta Beating Drum dal 2018, con l’uscita del vinile in edizione limitata dell’EP “Hear My Voice”
Martedì 9 aprile, Ore 20:30, "Lucifer - Il volto del diavolo" presentato dalla compagnia teatrale Grand Guignol de Milano
Scritto, diretto e interpretato da Gianfilippo Maria Falsina Lamberti
« Napoli, 1925 Ho visto il Diavolo e il ricordo del suo volto non mi dà pace. Per questo motivo l'ho fatto immortalare su un dipinto realizzato con colori benedetti, sperando di allontanarlo per sempre da questa città... ...ma ora cerca la sua vendetta!
– Estratto da una Lettera del Manicomio di Sant’Eframo »
La Compagnia che, dopo 68 anni, ha riportato in Italia l'antico teatro dell'orrore e della cronaca nera, presenta la storia che ha ispirato leggende e scrittori di ogni epoca: LUCIFER – Il Volto del Diavolo.
Numerosi autori nel corso dei secoli hanno fornito descrizioni dettagliate del volto del Diavolo, quasi come se l'avessero visto o ricevuto la stessa testimonianza.
Dietro a questa apparente coincidenza, si cela però un misterioso ritratto e una storia di tentazione e follia.
«Sai come il diavolo tortura le anime nell'Inferno? Le mantiene in attesa.»– Carl Gustav Jung
17 Aprile, ore 21, "Cose di ogni giorno" di David Norisco
Con Denny Mendez e Francesco Branchetti, regia di Francesco Branchetti
In scena accanto ai due protagonisti Isabella Giannone e José De La Paz, la regia è firmata da Francesco Branchetti, le musiche sono di Pino Cangialosi, le scene di Andrea Franculli, i costumi di Clara Surro.
In una bella casa con domestica a tempo pieno, vive una famiglia ben organizzata, sorretta da due genitori giovani, attenti e amorosi che hanno una figlia sposata e un figlio laureato. In questo organizzato mondo borghese qualcosa si inceppa, niente di eccezionale, ma come tutte le situazioni diverse, fa saltare l’equilibrio quotidiano. Naturalmente sarà la madre, che è l’elemento affettivamente più fragile, a gestire la separazione della figlia e l’inattesa confessione del figlio. Il Padre, commercialista di successo, si sente tremare la terra sotto i piedi. In tutto questo, un’affettuosa cameriera dagli amori sempre sbagliati, assiste combinando altri guai. Lo scorrere della vita familiare non distrugge, ma trasforma i rapporti ben organizzati in rapporti più scoperti dove ognuno ritrova la sua dimensione vera ricomponendo così il nucleo sorretto dall’affetto di sempre. La morale potrebbe essere che niente è come noi lo vediamo e vogliamo, ogni persona o situazione ha delle diversità che l’affetto e l’amore costruttivo possono ricomporre
Giovedì 11 maggio, Rodolphe in concerto.
Un concerto che avvolgerà il pubblico in un vortice di emozioni e melodie, una serata incantata, guidata dalla voce avvolgente di Irma Ciaramella e Laye Ba, accompagnati dalla maestria strumentale di Gianluca D'Alessio al violoncello, Alex De Mel al pianoforte e alle tastiere, Fernando Ciaramella alla viola e al violino, Daniele Antonucci alla chitarra, Giovanni D'Angicco al rubab, Nicolo Salis alla batteria, Ciro Scognamiglio al basso. E non è finita qui! Sarà presente anche la talentuosa ballerina Laëtitia Zenobi, che renderà l'atmosfera ancora più magica con i suoi movimenti eleganti e coinvolgenti. Le prenotazioni sono aperte ed è possibile chiamare il numero 0823 963874 o contattando Rodolphe direttamente al 348 42 28 845.

Per tutte le info: Tel. +39 0823 963874
Email: info@teatroricciardi.it
Biglietteria: dalle 17.30 alle 21.00

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