Intervista anonima alla Passamontagna Production: “Caserta ci piace e ci balliamo su”
Gli autori di un video tutto “made in Caserta” che sta incuriosendo il popolo di Facebook e You Tube, si raccontano in esclusiva!
Intervista di V. Sanseverino
CASERTA – http://www.youtube.com/watch?v=vyTkSDpiMJc: cliccando su questo link vedrete due omini impegnati in una danza un po' demenziale in luoghi “chiave” della nostra città. E'un video nato un po' per caso, spontaneamente, sulla scia di un ispirazione momentanea e girato semplicemente, con pochi mezzi a disposizione. Incuriositi dalla popolarità che il video sta avendo sui social network e certi che, sotto sotto, ci sia qualcosa di più, abbiamo scovato gli anonimi protagonisti e ci hanno raccontato che..
Intervistatrice: Palazzo Reale e Vicolo
Spino, il Monumento e il Mercato, Caserta Vecchia e Castel Morrone. E ancora la
cava di Puccianiello e quell'inquietante deposito di bidoni, il Belvedere di S.
Leucio e la piazzetta dietro al Comune..Cosa significano per voi questi luoghi?
Passamontagna Production: Ci piaceva l'idea di mostrare quegli angoli di
Caserta noti solo a chi ci vive, dando lo spunto per osservarli con occhio
critico, ma anche innamorato. Caserta ci piace, con i suoi lati negativi e
quelli positivi, con la sua doppia faccia..Non è un caso se abbiamo scelto di
rimanere a vivere qui, è la nostra terra e la amiamo con tutti i suoi difetti e
questo è il nostro omaggio alla città ma anche un invito a guardare, con occhio
attento e non accecato dall'indifferenza e dalla superficialità, i posti che
viviamo ogni giorno.
I: Come la spettacolare “danza tra i
bidoni”?
P.P.:Esatto! Quando iniziò la raccolta differenziata a Caserta hanno
ritirato tutti i bidoni della spazzatura sparsi per la città e li hanno
ammassati in un'area di circa 100 mq, tra l'altro già piena di monnezza.
Era un posto che noi conoscevamo, c'eravamo capitati per caso da ragazzini ed
eravamo stati sorpresi da strani autoctoni dal linguaggio incomprensibile,
armati di fucile, che ci avevano intimato di andarcene: erano i guardiani dei
cavalli della Reggia, quelle povere bestie che ogni giorno trasportano i turisti
per i sentieri del giardino..Tutti quei bidoni ammassati alla rinfusa non fanno
certo bene a quei cavalli e nemmeno al terreno: volevamo denunciare l'accaduto e
ci siamo andati a ballare su.
I: E' stato così anche per gli
altri posti?
P.P.:Si, più o meno: è iniziato tutto nel 2009 in un pomeriggio di noia
al Monumento. Avevamo visto su You Tube il video di un tale, che balla in giro
per il mondo e ci è venuta l'idea di farlo per Caserta. Per mesi e mesi abbiamo
girato con passamontagna e telecamera nel bagagliaio dell'auto poi, quando ci
veniva voglia, senza preavviso e senza motivo iniziavamo a girare
I: Un esperimento a metà tra videoclip e documentario, girato con mezzi
improvvisati, dunque..
P.P.: Si, tutto è venuto su in modo assolutamente spontaneo e casuale, il
vero problema era il montaggio. Fortuna un nostro carissimo amico ha preso a
cuore il progetto, ci si è messo e ha fatto un ottimo lavoro!
I:
E la musica? Cosa vi ha guidato verso la scelta del pezzo?
P.P.: Il pezzo è “Dem no worry me” di Supercat e diciamo che è stato lui
a scegliere noi. Lo ascoltavamo e ci faceva venire una voglia matta di ballare
come due deficienti. Così lo abbiamo girato senza audio e aggiunto questo pezzo
in fase di montaggio. Ma la cosa più assurda è stata scoprire che era già
perfettamente coordinato con i nostri scordinatissimi movimenti: non abbiamo
dovuto fare granché.
I: Perchè il passamontagna?
P.P.: Ci piaceva l'idea di suscitare curiosità in chi guarda il video e
poi quello che volevamo fare era mostrare la nostra città attraverso gli occhi
di chi ci è nato e se la vive ogni giorno, di far vedere ai casertani la faccia
più bella e più brutta della nostra città. Della nostra faccia poco importa..
I: Progetti futuri?
P.P.: si
I:...
P.P.: Se te li racconto non c'è più sfizio
I: Ma alla
fine...Cosa volevate suscitare con “Caserta Dancing”?
P.P.: Una risata!