Palio di Celestino V

Raviscanina (CE) - 2 e 3 settembre 2023

Comunicato stampa


2 settembre, Festa e Palio con la banda Città di Monteroduni, diretta dal M.ro prof. Giovanni Capone
- Nel Pomeriggio Solenne Processione del Sacro Quadro di Celestino V donato alla Comunità dl Raviscanina dalla Abbazia Cistercense di Casaluce
- Corsa delle Botti
- Serata Musicale SUI Sagrato della Chiesa del Sacro Cuore. Incendio coreografico della facciata della Chiesa
3 Settembre: Estemporanea di pittura "Celestino V e Raviscanina" 1° Edizione
Il Borgo si animerà di artisti che rappresenteranno su tela vicoli e scorci suggestivi del borgo medievale e santi esistenti nel territorio di Raviscanina
- Ore 9,00: Arrivo degli artisti - Iscrizione e timbratura delle tele*;
- ore 10,00: Visita guidata di Gruppo da: Piazza Umberto I per il Museo Casa Celestino V- Grottino della Madonna di Lourdes E Bernadette, ricoperta di edera e roselline rampicanti, soffusa da tenera devozione e riportata alla luce per impegno di Geltrude Perrone comandata dalla veggente Nina Lanza da Quarto (anno 892/896); Statua di Padre Pio e della sua vicenda in loco; Cappellina al Calvario che conserva le icone della Vergine Maria e di Gesù morto percorrendo il sentiero della salute; Castello di Rupecanina dove nacque Celestino V, di epoca Normanna. Dalla sommità si può ammirare l'intera Valle del Medio Volturno spaziando fino al mare. Grotta di San Michele. Statua di Celestino V in località Quattroventi , scolpita dal m.ro Alessandro Parisi.
- Ore 13,30: in piazza Umberto l. assaggio di pasta e fagioli, pizzonte e bruschette con olio extravergine del posto.
- Ore 16,00: Consegne delle opere da parte degli artisti:
- ore 17,00: convegno su Celestino V ed il luogo di nascita.
Parteciperanno: dr. Vincenzo Castrillo (Sindaco di Raviscanina), Costantino De Cristofano (Pro Loco Rupecanina), don Gregorio Urrego (Parroco di Raviscanina), dr. Franco Pezone (amico della Pro Loco/giornalista); dra Ercole De Cesare (storico); don Michele Verolle (dell'Abbazia/Santuario Cistercense di Casaluce).
Modererà: Guglielmo Ferrazzano - giornalista.
Ore 20, Concerto de Sonorità napoletane e Musica popolare

*La partecipazione degli artisti prevede Una quota di iscrizione di 15 euro da versare al momento dell'adesione. Dovranno essere muniti di tutto l'occorrente per creare la propria opera. La premiazione avverrà in base al voto di una giuria di esperti.
Info e Prenotazioni: M. T. Farina: 371 4617878; C. De Cristofano 340 0556024

Di Costantino De Cristofaro

Celestino V, il Papa del Gran Rifiuto di dantesca memoria, è nato nel Castrum Sancti Angeli di Ravecanina, nel Castello che tuttora vigila maestoso sull’intera valle del medio Volturno.
A tale determinazione vi è giunto qualche decennio fa lo storico Domenico Caiazza con uno studio scientifico di ogni riguardo pubblicato su ben due volumi de I Quaderni Campano-Sannitici quali “Il Segreto di San Pietro Celestino “ e “Terra Laboris Felix Terra”.
Dalla presentazione dei volumi avvenuta nel 2007, il Comune di Raviscanina, la Pro Loco Rupecanina e il Centro Studi per il Medioevo non hanno perso occasione non solo per onorare l’illustre concittadino santo ma per rivendicarne con orgoglio l’appartenenza alla antica Terra di Lavoro così chiaramente indicata nella bolla di canonizzazione, un documento ufficiale che si presume difficilmente possa errare e che cita proprio la Terra di Lavoro dicendola felice perché ha dato i natali a Celestino:
provincia Terre Laboris, quae probaris talem et tantum palmitem inhaerentem firmissimae Christi viti
traduzione del Tullio: quanto sei fortunata, Provincia di Terra di Lavoro, che dai prova di aver saputo produrre un tale e tanto tralcio, germogliato dalla saldissima vite di Cristo, le cui propaggini con il profumo della loro mirabile santità si estendono diffusamente in ogni parte del mondo e dalle cui uve viene spremuto un vino che allieta i cuori dei devoti e trascina e infiamma le menti degli umani all’amore di Dio. Inoltre, nella vita et obitus beati Petri confessoris Celestini pape quinti si legge: Beatus Petrus confessor domini gloriosus de provincia Terre Laboris traxisse fertur originem ex honestis parenti bus catholicis et devotis. Da qui, il Caiazza,è fermamente convinto che l’evidenza di tali documenti ufficiali sul luogo di nascita del Santo in provincia di Terra di Lavoro non lasci nessun dubbio oramai: Celestino V è nato a Castel S.Angelo, in provincia di Terra di Lavoro nel Regno di Napoli.
In Terra di Lavoro ci furono solo due abitati detti Castel S.Angelo. Nella Descrittione di Terra di Lavoro di Oreste Beltrame del 1644, sono annoverati tra gli abitati di Terra di Lavoro S.Angelo Raviscanine e S.Angelo in Teodice.
Viene escluso S.Angelo in Teodice come patri di Celestino V perché non si è trovato alcun filo conduttore tra questa terra e il Santo anche per il fatto che alla puntuale tradizione cronachistica di Montecassino non sarebbe certamente sfuggita la nascita in territorio abbadiale del Santo che fa Papa forzò l’adesione del monastero alla sua congregazione imponendo la mutazione dell’abito benedettino con quello dei Celestini. Nel Monastero, poi, non vi è alcun ricordo della frequentazione del Santo. L’unico legame è quello dell’ottobre del 1294 dove Papa Celestino V, in viaggio verso Napoli si fermò a Montecassino.
Non resta a questo punto che il Comune che nel Medioevo veniva denominato Castrum Sancti Angeli Ravecanina dal quale sono nati gli abitati S.Angelo d’Alife e Raviscanina quale luogo di nascita di Celestino V.
Il Castrum Sancti Angeli che derivava dalla grotta dell’Arcangelo di epoca tarda longobarda. L’abitato, in origine, sorgeva nei pressi della Grotta dove esisteva anche un Monastero perché sono stati visti affreschi altomedioevali raffiguranti monaci, poi trasferitisi sulla cima del colle in epoca normanna.
L’Oppidum Santi Angeli cognomento Rabicanum usato da Rainulfo Conte di Alife nella lotta contro Ruggero il Normanno che ha visto e sentito i primi vagiti di Papa Celestino V

Tanta altra storia si potrebbe illustrare del Castrum Sancti Angeli ma in questo breve scritto ci interessa parlare del luogo di nascita di Celestino V al quale torniamo per dire di una altra prova schiacciante che non lascia adito a dubbi sulla sua nascita nel Castrum Sancti Angeli: l’Abbazia della Ferrara. Da questa Abbazia, intanto, la maggior parte delle menzioni duecentesche del castello di S.Angelo derivano da documenti della stessa, fondata nel 1171 da un monaco di Fossanova, all’epoca potente godendo anche del favore dell’imperatore Federico II che vi dimorò varie volte. La stessa Abbazia possedeva cospicui beni in Isernia e si ipotizza che dpo il saccheggio, dalla Ferrara furono inviati ad Isernia persone di fiducia per rivendicare i beni e riorganizzare la produttività. Da ciò, il Caiazza, ipotizza che una delle persone di fiducia inviate potesse essere il padre di Pietro Celestino del vicino Castrum Sancti Angeli. Si noti anche che Angelerius potrebbe essere la nobilitazione latina di santangiolese che poteva essere probabilmente un nobile. Anche la moglie, Leone, non doveva essere di bassa condizione economica perché, una volta rimasta vedova, riuscì a continuare la gestione economica e morale della famiglia incoraggiando e sostenendo gli studi di Celestino. Il cognome Leone, ma in generale un cognome, in quel tempo non si addiceva alle donne di bassa condizione. Quel cognome, Leone, poi, era assai diffuso a Raviscanina e nelle vicine S.Angelo e Pietravairano; lo stesso stemma adottato dal Papa Celestino mostra un leone rampante a sinistra attraversato da una barre de batardise , adottato per riconoscenza della madre che ebbe un ruolo decisivo nella sua vocazione e nei suoi studi. Altro legame profondo tra l’Abbazia e la formazione di S.Pietro Celestino è la speciale devozione allo Spirito Santo che accomuna, appunto, la stessa Abbazia e il Santo dove è avvenuta formazione spirituale. Il culto del Paraclito era fortissimo e predominante presso la Ferrara e Celestino V ebbe una particolare devozione verso lo Spirito Santo al punto da chiamare la sua congregazione Fratelli dello Spirito Santo e solo dopo il suo pontificato, Celestini. Proprio, quindi, all’influenza della Ferrara maturò la devozione verso lo Spirito Santo di Celestino.
Nell’infanzia e prima di recarsi a Roma e di dedicarsi all’eremitismo, proprio presso la Ferrara apprese la regola Benedettina.
L’eccezionale personalità di Celestino V può davvero essere considerata uno dei tesori dell’Alto Casertano, che può ed è la sola terra a vantarsi giustamente di aver dato i natali al Santo.
Ma ciò non basta perché su dicerie tanto inventate quanto inconcludenti si danno i natali in tantissimi altri luoghi del Molise e Abruzzo; in aggiunta, persone attente ed organizzate, hanno fondato e conseguentemente creato, percorsi e cammini religiosi, sponsorizzati dalla Santa Sede, che solo benessere economico e di sviluppo possono arrecare alle popolazioni interessate dai suddetti con l’avvicendarsi di pellegrini, curiosi e turisti in cerca di realtà alternative al solito tran tran quotidiano. La vera realtà è stata comunque tenuta fuori dai suddetti circuiti.
Da questo, la Pro Loco Rupecanina di Raviscanina e il Centro Studi per il Medioevo, continuano la battaglia per il riconoscimento sacrosanto che la storia, la vera storia ha segnato per queste terri casertane. Da ciò , ogni anno, dopo la presa del Fuoco del Morrone del 16 agosto nell’Eremo di S.Onorio, il Corteo della PERDONANZA a L’Aquila del 28 agosto, ricade il Palio di Celestino V a Raviscanina come da programma allegato.
Quest’anno anche una grande ESTEMPORANEA DI PITTURA, con ricchi premi per immortalare i luoghi Sacri del Papa Campano.

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