Museo Campano: eventi ed attività

Capua (CE) - aprile-giugno 2024

Comunicato stampa


Da venerdì 3 (al 31 maggio), ore 17:30, sala Liani, Mostra “La Regina e l’Architetto”
Mostra dedicata alla Regina Maria Amalia di Sassonia. Inaugurazione della Rassegna di Arte Contemporanea e Presentazione del Volume
Il programma prevede l’inaugurazione della Rassegna di Arte Contemporanea curata dall’artista Claudia Mazzitelli, in occasione del tricentenario della nascita della Regina Maria Amalia di Sassonia. Sarà inoltre presentato il volume “La Regina e l’Architetto” edito da Rivoluzioni Editoriali e scritto da Giuseppe de Nitto, che esplora la figura della regina in relazione all’Architetto Luigi Vanvitelli.
Claudia Mazzitelli, attraverso le sue opere, mira a esaltare l’alto profilo culturale e umano di Maria Amalia di Sassonia, evidenziando la sua passione per il Regno e il Popolo. Durante l evento, sarà anche esposta una copia fedele di uno degli abiti della Regina Maria Amalia, realizzato dalla costumista Maria Luisa Mariano.
Durante la mostra, l’attore Emanuele Zappariello offrirà una performance a tema per offrire un contributo culturale unico e coinvolgente.
17 Maggio, ore 17:30, sala Liani, Le perle di Maria Amalia
Protagonisti di questo secondo incontro, dal titolo “Le perle … di Maria Amalia - La gioielleria borbonica del ‘700”, saranno i gioielli borbonici del ‘700 con la presentazione al pubblico della collana di perle e degli orecchini della regina Maria Amalia, sapientemente riprodotti da Generoso De Sieno, maestro orafo e fornitore ufficiale della Real Casa di Borbone delle Due Sicilie.
Sarà inoltre ancora possibile ammirare l’esposizione di arte contemporanea a cura di Claudia Mazzitelli, inaugurata nelle scorse settimane quando fu anche presentato il volume “La Regina e l’Architetto” di Giuseppe De Nitto, edito da Rivoluzioni Editoriali.
In apertura una esibizione di danza dedicata a Maria Amalia di Sassonia, realizzata da Arabesque Dance Company.
Dopo una breve introduzione di Giuseppe de Nitto sul progetto La Regina e l’Architetto, seguirà l’intervento di Aldo Antonio Cobianchi, sulla gioielleria borbonica del ‘700.
Sarà presentata al pubblico anche la tiara realizzata dal maestro De Sieno per la principessa Maria Chiara di Borbone delle Due Sicilie.
All’evento, moderato dal giornalista Luigi Di Lauro, interverranno il nostro Direttore Gianni Solino e Vincenzo Corcione, assessore alla cultura del Comune di Capua.
Chiuderà l’iniziativa la coreografia “Quadri di Vita di Corte” della compagnai Arabesque.
31 maggio, 150esimo anniversario dell'apertura del Museocampano di Capua, giornata che segnarà l'inizio di una serie di eventi da non perdere.
Programma:
- 10.00 - 11.00, Momento istituzionale nella sala Liani
intervengono: Giorgio Magliocca Presidente della Provincia di Caserta, Gianni Solino Direttore del Museo Campano, Carlo Rescigno Presidente del CDA del Museo Campano
- 10:00 - 12:00, Un tesoro di museo. Momento ludico ricreativo dedicato ai bambini a cura dei ragazzi del Servizio Civile Nazionale
- 18:00 - 19:00, Didascalie parlanti, Accoglienza e visita alle sale del museo con perfomance a cura dei M° Diletta M. N. Di Rauso e Antonio Zona
- 19:00 - 20:00, Note in danza, Visita alle sale del museo con perfomance a cura di Movinghart Connection di Graziella Di Rauso e del coro Caserta Nova Ensemble diretta dal M° Fortuna Cinque e con i pianisti M° Eugenia Troisi e Antonio Zona
- 20:00 - 21:00, Museo al chiaro di Luna 1, Visita alla sala madri e perfomance musicale e canora a cura dei M° Diletta M. N. Di Rauso (Voce) e dei pianisti Francesco Appollonio e Antonio Zona e Coro Caserta Nova Ensemble
- 21:00 - 22:00, Museo al chiaro di Luna 2, Visita alla sala madri e perfomance musicale e canora a cura dei M° Carmine Migliore, Marilena Striano, Martina Migliore e Antonio Zona

Dal 1° al 15 giugno, mostra “Cielo incluso: vedere gli dèi” con le opere e installazioni di Maria Grazia Tata e le fotografie di Salvatore Di Vilio, a cura di Salvatore Enrico Anselmi.
L’esposizione si avvale del patrocinio della Provincia di Caserta e si inserisce nell’ambito della diciannovesima edizione di “Capua il Luogo della Lingua festival”, il festival letterario, con la direzione artistica di Giuseppe Bellone, che coniuga i linguaggi contemporanei nella città del Placito capuano, primo documento scritto in volgare, datato 960, che segna secondo gli storici la nascita dell’italiano.
La mostra “Cielo incluso: vedere gli dèi” ha avuto origine dalla consolidata collaborazione tra l’artista e il fotografo, già confluita nell’esposizione presso il Palazzo Chigi Albani di Soriano nel Cimino, (luglio-agosto 2022). Quella di Capua intende essere ora una tappa del nuovo percorso allestitivo che prevederà, nei prossimi mesi, un ulteriore approdo presso il Museo Archeologico Nazionale Etrusco di Rocca Albornoz a Viterbo.
L’iconografia tematica scaturisce dall’intento di interpolare, con approccio ludico, ma anche con dialettica rarefatta ed evocativa, il topos della migrazione, del viaggio rituale compiuto da ipotetiche divinità minori, alla ricerca degli addentellati più tenaci con le civiltà delle origini che le hanno generate. Attraverso la prospettiva della traslazione, l’itinerario ha attraversato idealmente le selve cimine dell’Alto Lazio e ha raggiunto il territorio capuano, caratterizzato da una tradizione cultuale testimoniata dalla presenza di idoli femminili nella straordinaria serie delle Matres Matutae conservate presso il Museo Campano. Indubbi sono i moventi fascinativi, sul versante antropologico e iconografico, costituiti da questa unica collezione di manufatti scultorei.
Tale tradizione, infatti, si inserisce in quella più ampia, per usare le parole di Marija Gimbutas, alle cui ricerche archeo-mitologiche Maria Grazia Tata si è ispirata, della “Grande Dea Madre che fa nascere tutta la creazione dalla sacra oscurità del suo grembo” la quale “è diventata metafora della stessa Natura: colei che ha il potere cosmico di dare e togliere la vita, sempre in grado di rinnovarsi nell’ambito di un eterno ciclo di vita, morte, rinascita” (M. Gimbutas, La Civiltà della Dea, in Il Culto della Dea Madre, 2011).
La cornice costruttiva della mostra consiste nel rapporto colloquiante tra le opere di Maria Grazia Tata e le intercettazioni fotografiche di Salvatore Di Vilio in quanto l’apporto condotto da queste si assesta quale delucidante focus sulla valenza delle prime. L’oggetto trova ragione di sé, e nel sé, grazie allo scandaglio per immagini che completa l’operazione gnoseologica in qualità di strumento ermeneutico. In tal senso appaiono significative le considerazioni condotte da Roland Barthes, nel suo fondamentale saggio La camera chiara.
Nota sulla fotografia, (1979), 2003, p.11): “E colui o ciò che è fotografato, è il bersaglio, il referente, sorta di piccolo simulacro, di eidòlon emesso dall’oggetto, che io chiamerei volentieri lo Spectrum della Fotografia [...]”.
Da questo incontro dialettico il dato minimo, oggettuale, costituito da scarpe non calzabili, perché colme di piccole ghiande, da vesti rituali rugginose, da accessori femminili fatti di radici e rami, da pettorine celebrative fogliate, da tessuti, da bozzoli della natività, da ierofanie goffe e consunte da una congerie infinitesimale o semplicemente ironica di eventi, è popolato da piccole divinità minori e si eleva, grazie alla fotografia, all’instaurarsi dell’affermazione, della procedura manifestante.
Secondo tale prospettiva risultano funzionali per la decodifica complessiva alcune argomentazioni tratte dal testo critico di Salvatore Enrico Anselmi: “Maria Grazia Tata vede, e intende reificare in questa mostra grazie all’apporto di Salvatore Di Vilio, la fenomenologia della percezione. Intende percepire la presenza accessoria di parvula numina, di divinità minori, spurie, non dottrinali, ridicole e quasi buffonesche, elevate a idoli accidentali dalla loro conturbante inutilità, dalla loro saccente insipienza, consumate dal tempo del quale sono state idioma selettivo e codificatore. Gli dèi della natura, dell’albero, della foglia, del tegumento che avvolge il seme, della microcosmica e irridente teologia del fenomeno non spiegato per via di ragione o della circostanza codificata come tale nel ravvisare il tenace raccordo tra estremi e talvolta contrapposti fattori: àntropos e oìkos, essere umano e sua originaria casa naturale. Preesistente alla comparsa dell’ominide che ha fatto della religio il suo credo, quella residenza naturale è alveo, grembo, custodia, reliquiario, sacello. Divinità minori migrano dallo studio dell’artista che le ha create per riprendere, attraverso un processo di agnizione a ritroso, coscienza di sé e dei luoghi che ab origine dovrebbero averli consacrati e accolti. È un riemergere alla superficie dell’acqua che, come limacciosa intercapedine intrasparente, li aveva resi invisibili agli occhi dell’uomo. L’atto nativo del riaffiorare, del riconoscere identità e luogo di primogenitura, si concretizza nell’operazione del recupero e dell’artigianale costruzione. Avvolgere, attorcere, incastonare, raccogliere e preservare dentro ostensori naturali. Recupero e costruzione, da operazioni minime perché incentrate sul sorprendentemente piccolo e sul sorprendentemente icastico, diventano omologhi della nuova creazione sancita dall’immagine fotografata, dal soggetto cognitivo dell’occhio pervicace e non sottratto alla sfida di comprendere. Microscopica identità, trascurabile parvenza fisica e ontologica, minima corporeità miracolistica si attestano, da effimeri, quali fattori presenti atemporalmente. Tale passaggio si concretizza nel punctum fotografico inteso come operazione ermeneutica. Il doppio incanto - disincanto dell’attribuire valore sacrale attraverso la tautologica cristallizzazione dell’immagine vista e affidata all’astanza. Lo Spectator, l’osservatore, e l’Operator, l’artista in prima istanza e di seguito il fotografo che osserva e agisce affinché l’oggetto dell’osservazione non decada da un ruolo privilegiato, per dirla ancora con Barthes, ricevono quasi per investitura e all’unisono tale carattere”.
“Cielo incluso: vedere gli déi” si appropria anche di un’ulteriore valenza culturale, quella stringente alla necessità di istituire legami tenaci tra istituzioni museali e comunità civile, tra patrimonio storicizzato e contemporaneità, allo scopo di rafforzare il principio di continuità tra le epoche e il nesso non contraddittorio tra queste.
Il Museo Provinciale Campano di Capua, nello storico Palazzo Antignano e nell’ex Convento della Ss. Concezione accoglie una sezione archeologica, una medievale, una biblioteca, una pinacoteca, tre cortili e un giardino. Importanti i reperti di un Santuario locale, frequentato dal VI secolo a.C., nel bosco sacro della Dea, probabilmente Demetra: oltre centosessanta Matres Matutae, sculture in tufo di donne sedute con in grembo uno o più bambini avvolti in fasce e una Dea che reca nelle mani i resti di un melograno e di una colomba, simboli di fertilità e di pace.
Il titolo "150 anni di museo. Studi e ricerche in corso sulle collezioni del Museo Campano di Capua" celebra un secolo e mezzo di storia del Museo Campano di Capua, un'importante istituzione culturale. Questo anniversario rappresenta non solo un momento di riflessione sul passato, ma anche un'opportunità per esplorare e comprendere le molteplici attività di ricerca e studio che attualmente sono in corso sulle collezioni del museo.

20 e 21 giugno, 150 anni di museo
Il programma
20 giugno, Sala Liani
- 9,30, Saluti istituzionali
Giorgio Magliocca Presidente Provincia Caserta
Mariano Nuzzo Soprintendente ABAP Caserta Benevento
Adolfo Villani Sindaco città di Capua
Gianni Solino Direttore Museo Provinciale Campano
- 10,00, Introduzione ai lavori
Carlo Rescigno Università degli Studi della Campania “L. Vanvitelli”
Francesco Senatore Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Sezione I - Il Museo Provinciale Campano: storia istituzionale e prospettive museologiche
Chair Gianni Solino
- 10,15, Simone Torricelli - Università degli Studi di Firenze
Le competenze delle Province in materia di beni culturali
- 10,30, Nadia Barrella - Università degli Studi della Campania “L. Vanvitelli”
Il Museo Provinciale Campano: breve storia di una istituzione dell’Italia contemporanea
- 10,45, Nadia Trigari -Università degli Studi della Campania “L. Vanvitelli”
Primi tentativi di catalogo del territorio. L'attività della Commissione Conservatrice di Terra di Lavoro: riflessioni dai documenti del Museo Campano
- 11,00, Nicola Urbino - Università degli Studi della Campania “L. Vanvitelli”
Musei in Provincia di Caserta. Il possibile ruolo del Campano nel sistema espositivo provinciale
- 11,15, Luigi Freda - Università degli Studi della Campania “L. Vanvitelli” Accessibilità e inclusione. A che punto è il Museo Campano?
- 11,30, Pausa
- 11,45, Vincenzo Bellelli - Parco Archeologico di Cerveteri e Tarquinia
I Musei archeologici come memoria della storia del territorio all'alba dello stato unitario: i casi di Capua e Tarquinia
- 12.00, Discussione
Sezione II - Il Museo custode della storia: l’immagine di Capua negli studi antiquari e nella documentazione d’archivio
Chair Simone Torricelli
- 12,30, Lorenzo Miletti - Università degli Studi di Napoli Federico II
L'antiquaria capuana del Cinquecento nella documentazione del Museo Campano
- 12,45, Marco Pallonetti - Università degli Studi della Campania “L. Vanvitelli” / Parco Archeologico di Sibari
L’anfiteatro di Santa Maria Capua Vetere. Disegni incisi sulla pietra
- 13,00, Francesco Senatore - Università di Napoli Federico II
La magnificenza di Capua nel Rinascimento
- 13,15, Salvatore Marino, Maria Elisabetta Vendemia - Universitat de Barcelona/Università degli Studi della Campania “L. Vanvitelli”
I fondi archivistici del Museo: problemi di conoscenza e valorizzazione
- 13,30, Pausa pranzo
- 15,00, Gianluca Falcucci - Sapienza Università di Roma
Chi ha salvato la memoria di Capua? Profilo del cancelliere Gian Antonio Manna
- 15,15, Sabrina Fontanella - Università di Napoli Federico II L'Annunziata di Capua: la vita in un ospedale medievale
- 15,30, Paologiovanni Maione - Università degli Studi della Campania “L. Vanvitelli”
Il giovane Martucci tra formazione e salotti
- 15,45, Tonia Campomorto
Processi criminali al Museo campano: crimini, società e cultura materiale
- 16.00, Discussione
Sezione III (parte 1) - Il Museo Campano come museo archeologico: i contesti, le collezioni, gli oggetti
Chair Antonella Tomeo
- 16,30, Carlo Rescigno - Università degli Studi della Campania “L. Vanvitelli”/Scuola Superiore Meridionale
Fondo Patturelli. Lo spazio del santuario e i suoi culti
- 16,45, Daniel Diffendale - Scuola Superiore Meridionale
L’altare del Fondo Patturelli: un resoconto
- 17,00, Nicoletta Petrillo
Le madri capuane: una nuova edizione
- 17,15, Rita Benassai
Matres pictae. Rimandi e confronti tra pittura e plastica nell'iconografia femminile di prima età ellenistica
- 17,30, Pausa
- 17,45, Valeria Parisi - Università degli Studi della Campania “L. Vanvitelli”
Le Gorgoni sui tetti. Antefisse capuane dentro e fuori il Museo Campano
- 18,00, Natalie Wagner - Deutsches Archäologisches Institut Rom
Le terrecotte architettoniche ellenistiche e romane di Capua
- 18,15, Marta Esposito - IMT Lucca
Dal modello di bottega ai modelli 3D. Per un catalogo digitale delle raccolte del Museo Provinciale Campano
- 18,30, Discussione
21 giugno, Sala Liani
Sezione III (parte 2) - Il Museo Campano come museo archeologico: i contesti, le collezioni, gli oggetti
Chair Carlo Rescigno
- 9,30, Federica Chiesa - Università degli Studi di Milano
Dedicare immagini di corpi. Gli anatomici fittili del Museo Campano di Capua
- 9,45, Enrico Giovanelli - Università degli Studi di Milano
Kourotrophoi e kourophoroi. Un'iconografia tipicamente medio-tirrenica nella piccola plastica fittile. Il contributo delle botteghe capuane
- 10,00, Paola Stucchi - Università degli Studi di Milano
Elementi alloctoni nei santuari di Capua: le immagini di Bes
- 10,15, Gloria Mancini - Università degli Studi di Milano
Teatralità e grottesco nel santuario di Fondo Patturelli a Capua. Uno studio preliminare
- 10,30, Lucrezia Marantonio - Università dell'Insubria
Eros, iconografia e religiosità. Dediche votive fittili dal santuario di Fondo Patturelli
- 10,45, Sofia Orlandi - Università degli Studi di Milano
Bronzi votivi a figura umana dal Museo Provinciale Campano di Capua. Riflessioni sulla presenza di Eracle lungo le vie di transumanza tra IV-II sec a.C.
- 11,00, Discussione
- 11,30, Pausa
- 11,45, Lidia Falcone - Museo Provinciale Campano
Su alcuni thymiateria fittili dall’area sacra del fondo Patturelli: osservazioni preliminari e confronti
- 12,00, Gianluca De Rosa
Ceramiche attiche figurate del Museo Campano: vicende antiquarie, iconografie, temi
- 12,15, Paola Carfora - Università degli Studi della Campania “L. Vanvitelli”
Sulla collezione licnologica del Museo Provinciale Campano: una ricerca in corso
- 12,30, Giuseppina Renda - Università degli Studi della Campania “L. Vanvitelli”
Una cassetta tardo repubblicana e altri strumenti in osso dalle raccolte del Museo Provinciale Campano
- 12,45, Giuseppe Camodeca - Accademia di Archeologia, Lettere e Belle Arti, Napoli
Sulla collezione epigrafica latina del Museo Campano
- 13,00, Cristina Pepe - Università degli Studi della Campania “L. Vanvitelli”
Musa lapidaria. Epigrafi metriche al Museo Campano
- 13,15, Carmela Capaldi - Università degli Studi di Napoli Federico II
Un fregio dorico con motivi d'armi nel Museo Provinciale Campano
- 13,30, Pausa pranzo
- 15,00, Rosa Vitale, Carlo Sabbarese, Jessica Brocchieri - Università degli Studi della Campania “L. Vanvitelli”
La Collezione Numismatica del Museo Campano di Capua: ricerche in corso
- 15,15, Federico Marazzi -Università degli Studi Suor Orsola Benincasa
Le collezioni medievali del Museo Campano: un progetto di censimento e ricontestualizzazione per una lettura archeologica di Capua medievale
- 15,30, Francesco Siano - Consiglio Nazionale delle Ricerche
Leggere l’invisibile: analisi chimico-fisiche su reperti del patrimonio vascolare del Museo Campano
- 15,45, Discussione
- 16,15, Pausa
Sezione IV - La storia dell’arte e dell’architettura nel patrimonio del Museo Campano
Chair Rosanna Cioffi
- 16,30, Teresa D’Urso - Università degli Studi della Campania “L. Vanvitelli”
Nuove indagini sulla Madonna con Bambino e santi (1449) commissionata da Gabriele Mastrilli
- 16,45, Andrea Zezza, Paola Improda, Stella Zenga - Università degli Studi della Campania “L. Vanvitelli”
Indagini sulle ante quattrocentesche con sei Santi del Museo Campano di Capua: un nuovo approccio per l’analisi storico artistica
- 17,00, Gabriella Pezone - Università degli Studi della Campania “L. Vanvitelli”
Un ritrovamento inaspettato da uno scrigno straordinario. Le ‘perdute’ piante di Luigi Marchese dal Fondo Manoscritti del museo Campano.
- 17,15, Giulio Brevetti - Università degli Studi della Campania “L. Vanvitelli”
Dai Borbone ai Savoia. Ritratti del potere nel Museo Campano di Capua
- 17,30, Amalia Galeone - Museo Provinciale Campano
La collezione pittorica del Museo provinciale Campano. Attribuzioni, iconografie, provenienze
- 17,45, Discussione
21 giugno, ore 19:30, Premo Follaro d'oro a Isa Danieli

Casertamusica.com - Portale di musica, arte e cultura casertana. Testi ed immagini, ove non diversamente specificato, sono proprietà di Casertamusica.com e della Associazione Casertamusica & Arte. Vietata ogni riproduzione, copia, elaborazione anche parziale. Tutti i diritti riservati. Per segnalazioni: redazione@casertamusica.com
Related sites: Orchestra Popolare Campana - Locali Caserta - Corepolis - Centro Yoga L'Arnia.