Concorso nazionale "Salva la tua lingua locale": vince l'ICS Collecini-Giovanni XXIII
S. Leucio (CE) - 11 Aprile 2025
Articolo di Annibale Bologna
Ancora una volta la collaborazione tra la locale Scuola Primaria ICS
Collecini-Giovanni XXIII, plesso Patturelli di San Leucio e la Pro Loco
Real Sito di San Leucio ha sortito l'effetto da tutti sperato. Difatti, la
Classe Quinta A, guidata con passione dalla docente Anna Ghidelli, e' stata
premiata a Roma nell'ambito del concorso SALVA LA TUA LINGUA LOCALE,
meritando la Menzione D'onore Prosa per il componimento "O suonno e 'nu
Re", fiaba storica in cui la visione per il territorio si intreccia con
l'amore per la storia di un Sovrano tutt'altro che visionario.
La
manifestazione, organizzata dalle ProLoco d'italia in collaborazione col
Ministero dell'Istruzione e del Merito, aveva la primaria finalita' di fare
il punto sulle Lingue locali, definite, impropriamente ed in modo
riduttivo, "dialetti" e di valorizzarne l'essenza attraverso mirate
composizioni poste in essere dalle Scuole maggiormente meritevoli in
Italia.
Nel caso di specie, chiara ed esaustiva e' stata la la
motivazione che ne ha determinato la premiazione che, per dovere di
cronaca, preferiamo riportare nella sua semplice essenza:
"Storia e
Sogno si intrecciano in questa fiaba che spiega le origini di un fantastico
borgo e centro di civilta' nel '700". La fiaba, frutto della spiccata
fantasia degli alunni leuciani narra, con parole semplici, le motivazioni
che portarono alla nascita dell'Utopia Reale di San Leucio, caratterizzata
dall' assoluta uguaglianza tra gli abitanti, con la piena possibilita'
delle giovani donne e degli uomini di scegliersi e di sposarsi in piena
liberta' nel rispetto, pero', di regole basi indicate nel Codice delle
"Leggi per il buon governo della Popolazione di San Leucio", promulgato da
Ferdinando IV nel 1789 e che, da sempre, appassiona gli studiosi della
materia che giungono nel Borgo da tutto il mondo. Cio' non e' un caso,
poiche' il modello indicato dal Sovrano mirava, sul modello illuminista, ad
indicare valori essenziali per il conseguimento dell'armonica convivenza
tra appartenenti ad un nucleo di cittadini prescelti per un esperimento a
suo modo rivoluzionario per l'epoca in cui esso trovo' attuazione.
E non
a caso, Pietro Colletta, storico napoletano, nella "Storia del reame di
napoli" scritta nel 1834 durante l'esilio in Toscana, considero' lo statuto
leuciano quale "vera gloria del re e documento del secolo ed impulso alle
opinioni civili".
Ed i bimbi della Collecini, opportunamente stimolati,
hanno saputo cogliere in pieno il messaggio che caratterizzo', sin dal suo
nascere, la storia del Borgo, attraverso un sentire comune che li ha
portati, nella giornata di ieri, al meritato riconoscimento nazionale.