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Toni Servillo

Orchestra e Coro del Teatro “G. Verdi” di Salerno

Valery Gergiev

Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko

Eduardo Bennato

   

IX edizione di Un’Estate da RE

Caserta -  Dal 19 al 31 luglio 2025

Comunicato stampa


La Reggia di Caserta, patrimonio UNESCO, torna a essere un palcoscenico d’eccezione per la IX edizione di Un’Estate da RE: un viaggio tra le emozioni della grande musica sinfonica e d’autore, l’eleganza della danza e la potenza dell’opera. Toni Servillo, Valery Gergiev, Daniel Oren, Nicoletta Manni, Timofej Andrijashenko ed Edoardo Bennato sono alcuni dei protagonisti internazionali dei sei imperdibili appuntamenti in programma dal 19 al 31 luglio in uno dei luoghi simbolo della bellezza italiana.
Il cartellone, ideato dal direttore artistico Antonio Marzullo, ha in serbo quest’anno due concerti di musica sinfonica con l’Orchestra del Teatro “G. Verdi” di Salerno, L’Accademia di Santa Cecilia e il violinista Giovanni Andrea Zanon, e i solisti dell’Orchestra del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, un doppio straordinario appuntamento con l’opera “La traviata” con la regia di Riccardo Canessa, un gala di danza con i ballerini del Teatro alla Scala e, in chiusura, la musica dell’“impertinente Peter Pan”, Bennato.
Un’Estate da RE è programmata e finanziata dalla Regione Campania (Fondi Coesione Italia 21/27), organizzata e promossa dalla Scabec – Società Campana Beni Culturali, in collaborazione con il Ministero della Cultura, la Direzione della Reggia di Caserta, il Comune di Caserta e il Teatro Municipale “Giuseppe Verdi” di Salerno.
programma:
19 luglio, ore 21, Concerto inaugurale, L’Accademia Barocca di Santa Cecilia
Violino e concertatore Giovanni Andrea Zanon. Voce recitante Toni Servillo
Programma:
- A. Vivaldi, La tempesta di mare, concerto per violino dal Cimento dell’armonia e dell’invenzione Op. 8
- Carte blanche a Toni Servillo e Giovanni Andrea Zanon
- A. Vivaldi, Le quattro stagioni, quattro concerti dal Cimento dell’armonia e dell’invenzione Op.8
Un concerto che fonde il virtuosismo barocco con la potenza evocativa della parola e delle immagini. L’Accademia Barocca di Santa Cecilia esegue Le quattro stagioni di Antonio Vivaldi, con Giovanni Andrea Zanon (violino solista e concertatore) e la voce narrante di Toni Servillo. Un omaggio a Vivaldi e alla riscoperta del suo capolavoro, inciso per la prima volta nel 1942 proprio dall’Orchestra di Santa Cecilia.
Toni Servillo
Nel 1977 fonda il Teatro Studio di Caserta. Nel 1986 inizia a collaborare con il gruppo Falso Movimento e nel 1987 è tra i fondatori di Teatri Uniti. Nel 1999 debutta da regista nel teatro musicale con La cosa rara di Martín y Soler per la Fenice di Venezia. Nel 2010 porta in scena Sconcerto, teatro di musica su testi di Franco Marcoaldi e musiche di Giorgio Battistelli. È stato la voce recitante del Lélio di Berlioz e dell’Egmont di Beethoven, il narratore nell’Oedipus Rex di Stravinskij e l’ideatore e interprete di Eternapoli, su testi di Giuseppe Montesano e musiche di Fabio Vacchi, al San Carlo di Napoli. Ha interpretato film di Mario Martone, Antonio Capuano, Paolo Sorrentino, Elisabetta Sgarbi, Fabrizio Bentivoglio, Andrea Molaioli, Matteo Garrone e molti altri. Tra i numerosi riconoscimenti ricordiamo quattro David di Donatello, due volte il premio come Best European Actor, nel 2008 per Gomorra di Matteo Garrone e Il divo di Paolo Sorrentino, entrambi premiati al festival di Cannes, e nel 2013 per La grande bellezza di Paolo Sorrentino, vincitore dell’Oscar 2014 al miglior film straniero.
Giovanni Andrea Zanon
Giovanni Andrea Zanon inizia lo studio del violino all’età di due anni. Si è esibito in alcune delle sale da concerto più prestigiose del mondo, tra le quali la Carnegie Hall di New York, Teatro alla Scala di Milano, Elbphilharmonie di Amburgo, Philharmonie di Parigi, Smetana Hall di Praga, Bayerische Staatsoper di Monaco, Festspielhaus di Baden-Baden, Gran Teatre del Liceu di Barcellona e l’Arena di Verona. Nel 2022 ha rappresentato l’Italia suonando allo Stadio Nazionale di Pechino in occasione della cerimonia di chiusura delle Olimpiadi 2022, trasmessa in mondovisione. Nel corso della sua carriera, ha collaborato con importanti direttori d’orchestra, tra i quali Fabio Luisi, Neeme Järvi, Pinchas Zukerman, Andrea Battistoni e Omer Meir Wellber. Suona il violino Stradivari “Marèchal Berthier” (1716), gentilmente concesso dalla Fondazione Pro Canale di Milano.
L’Accademia Barocca di Santa Cecilia
L’Accademia Barocca di Santa Cecilia è l’unico gruppo di musica antica in Italia formatosi all’interno di un’Orchestra sinfonica che utilizza strumenti d’epoca, o fedeli ricostruzioni, per il repertorio di ogni periodo. Nata nel 2005 all’interno delle attività cameristiche dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, L’Accademia Barocca si propone di rinverdire i fasti della “Vertuosa Compagnia de’ Musici di Roma”, gruppo formatosi agli albori del ‘600 anch’esso all’interno dell’Accademia, e alla quale dedicarono composizioni importanti musicisti dell’epoca, da Stradella ad Alessandro Scarlatti. Oltre a numerosi concerti pubblici e didattici svolti per l’Accademia, il gruppo ha partecipato ai Festival barocchi di Noto e di Viterbo, alle Notti Bianche di Roma e al Festival “Giunta è la Primavera”. Nel dicembre del 2007 è stata protagonista del Concerto di Natale del Senato della Repubblica Italiana, trasmesso in diretta televisiva; nello stesso anno è uscito il cd registrato dal vivo con le Quattro Stagioni di Vivaldi, in occasione dell’“Incontro per il Trentennale del Lavoro” della Banca d’Italia. Nel 2009 L’Accademia Barocca è stata in tournée in Canada. Nel 2011, in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, ha suonato in diretta televisiva Rai dalla Cappella Paolina del Quirinale, in presenza del Presidente della Repubblica. Nel gennaio del 2013, in occasione delle celebrazioni per il tricentenario della morte di Arcangelo Corelli, ha eseguito sotto la direzione di Federico Maria Sardelli i Concerti Grossi Op. VI per la Stagione di musica da camera dell’Accademia di Santa Cecilia; nell’estate dello stesso anno l’ensemble è stato protagonista dell’evento conclusivo del Festival Barocco di Viterbo, dove il concerto è stato registrato per l’etichetta Dynamic. Dal 2013 a oggi, L’Accademia Barocca è stata spesso ospite della stagione da camera di Santa Cecilia: nel 2014, con Sardelli sul podio, l’ensemble ha eseguito un concerto con musiche di Vivaldi, nel 2015 l’Orlando furioso di Vivaldi, nel 2016 un concerto con musiche di Lully, nel 2017 e nel 2019 musiche di Händel e nel 2021 l’oratorio militare Juditha triumphans di Vivaldi con la direzione di Federico Maria Sardelli.
23 e 25 luglio, ore 21, "La traviata" di G. Verdi
Orchestra e Coro del Teatro “G. Verdi” di Salerno. Direttore d’Orchestra Daniel Oren, con Gilda Fiume, Stefan Pop, Ariunbaatar Ganbaatar. Regia di Riccardo Canessa
Maestro del Coro Francesco Aliberti. Scene e costumi Alfredo Troisi. Coreografie Pina Testa
Violetta Valéry, Gilda Fiume
Flora Bervoix, Miriam Tufano
Annina, Miriam Artiaco
Alfredo Germont, Stefan Pop
Giorgio Germont, Ariunbaatar Ganbaatar
Gastone, Vincenzo Peroni
Il barone Douphol, Donato Di Gioia
Il marchese d'Obigny, Costantino Finucci
Il dottor Grenvil, Carlo Striuli
Giuseppe, Paolo Gloriante
Un domestico di Flora, Michele Perrella
Un commissionario, Antonio De Rosa
Primi ballerini solisti: Anna Chiara Amirante, Alessandro Staiano
Daniel Oren, Direttore d’orchestra
Dotato di un talento naturale e precocissimo, Daniel Oren maturò il suo interesse per l'opera grazie al M° Leonard Bernstein che nel 1968 lo scelse, appena tredicenne, come voce solista nei suoi Chichester Psalms in occasione dell'inaugurazione della Televisione di Israele, ma in realtà fu la madre a iniziare il giovane Daniel a una formazione musicale completa con lo studio non solo del pianoforte e violoncello, ma anche del canto, armonia e contrappunto. Il M° Oren perfezionò poi i suoi studi in Europa, dedicandosi quasi esclusivamente alla direzione d'orchestra e nel 1975 prese parte, vincendolo, al prestigioso Concorso "Herbert von Karajan" riservato a giovani direttori d'orchestra: da quel momento iniziò per il giovane artista una carriera internazionale. Dopo il debutto negli Stati Uniti, con la partecipazione al Festival dei Due Mondi nel 1978, la fama di Oren si consolida anche in Italia: gli verrà infatti affidata la direzione stabile dell'Opera di Roma e, successivamente, del Teatro Verdi a Trieste dove è stato anche Direttore musicale, del San Carlo di Napoli e del Carlo Felice a Genova. Anche negli ultimi anni il Maestro israeliano ha continuato a dirigere con successo nei maggiori teatri italiani (Firenze, Parma, Torino, Venezia), coltivando nel contempo stretti rapporti di collaborazione con i più autorevoli teatri europei e americani, tra i quali il Metropolitan di New York, il Covent Garden di Londra, lo Staatsoper di Vienna, il Colón di Buenos Aires, il Teatro dell'Opera di Tokyo, l'Opera Houses di Houston, Dallas, San Francisco e l'Opéra-Bastille di Parigi dove ha ottenuto un successo senza precedenti con Leo Nucci, Roberto Alagna e Angela Gheorghiu. La sua partecipazione con il Nabucco di Verdi alla stagione inaugurale della Nuova Opera di Israele nel dicembre 1994 ha rappresentato un momento particolarmente significativo nella carriera di Oren: questo evento musicale è riuscito a far collimare la sua passione per l'universo operistico e l'amore per la sua terra d'origine; per un musicista come Oren infatti la musica rappresenta il miglior veicolo per la pace, la tolleranza, e l'unico linguaggio che ci accomuna tutti. È Direttore Artistico del Teatro Verdi di Salerno per il quale dirige molti titoli nel corso della stagione operistica. È inoltre ospite regolare a Parigi, al Royal Opera House Covent Garden di Londra così come a Tel Aviv, Verona, Firenze, Madrid, Colonia e Barcellona. Tra gli impegni della stagione 2024/25: Aida alla Royal Opera House di Londra, Lucia di Lammermoor a Bologna, Tosca a Roma, Rigoletto a Trieste, I Lombardi alla prima crociata a Madrid.
Gilda Fiume, Soprano
Nata a Sarno (SA), Gilda Fiume si diploma in canto nel 2009 al Conservatorio di Salerno con il massimo dei voti e lode e si perfeziona poi nel biennio successivo all’Accademia di Santa Cecilia sotto la guida di Renata Scotto. Dal 2014 è allieva di Mariella Devia. Puro soprano lirico di coloratura con una spiccata propensione al repertorio belcantistico, nel corso degli anni interpreta più volte Lucia di Lammermoor in diversi teatri tra cui ricordiamo San Carlo di Napoli, Regio di Parma, Seoul Arts Center, Lirico di Cagliari e ancora a Kiel, Modena, Piacenza; Gilda è Amina ne La Sonnambula al Bellini di Catania, al Filarmonico di Verona e al Lirico di Cagliari; Marie ne La Fille du régiment a Salerno; la protagonista in Maria de Rudenz al Festival di Wexford; Donna Anna in Don Giovanni a La Coruña e a Sassari, Eleonora in Torquato Tasso per il Donizetti Festival di Bergamo; la protagonista in Norma, diretta da Daniel Oren, e Violetta ne La Traviata a Salerno. E poi ancora Violetta a Trieste, Ferrara, Treviso, Rovigo, Seoul. Interpreta Gilda nel Rigoletto al Teatro Regio di Torino, dove tornerà per La Traviata e Norma. Partecipa al progetto di Marina Abramović Seven deaths of Maria Callas al Gran Teatre del Liceu di Barcellona, interpretando poi anche Violetta in La Traviata. Nel 2022 debutta all’Arena di Verona come Micaela in Carmen e nel 2023 è Violetta, sempre all’Arena, nella Traviata di Zeffirelli. Ha debuttato negli Stati Uniti nel 2022, cantando ancora Violetta alla Boston Symphony Hall e partecipando ad un concerto alla Carnegie Hall di New York. Tra i suoi recenti impegni la Contessa ne Le nozze di Figaro e Pamina ne Il Flauto Magico a Verona, Norma al Carlo Felice di Genova, Ofelia nell’Amleto di Franco Faccio e Amalia in Alfredo il Grande al Festival Donizetti. Tra gli impegni nella stagione 2024/25: Lucia di Lammermoor alla Deutsche Oper di Berlino e Norma al Teatro Verdi di Salerno.
Stefan Pop Tenore
Vincitore Operalia, Ștefan Pop è uno dei tenori odierni più richiesti a livello internazionale, soprattutto nel repertorio italiano, dal Bel Canto a Verdi e Puccini. Si esibisce in importanti teatri d'opera come la Royal Opera House Covent Garden di Londra, Berlin State Opera, Dresden Semperoper, Opéra de Paris, Hamburg State Opera, Vienna State Opera, Zurich Opera House, Teatro Real Madrid, Teatro dell'Opera di Roma, Teatro Comunale di Bologna e Teatro Regio di Parma. È anche artista ospite regolarmente celebrato in teatri giapponesi. Tra gli impegni nella stagione 2024/25: Simon Boccanegra al Teatro dell’Opera di Roma, Don Carlo a Helsinki, La Bohème e Faust al Royal Opera House Covent Garden di Londra, Madama Butterfly alla Bayerische Staatsoper di Monaco, Lucia di Lammermoor a Trieste, Norma a Gstaad. I momenti salienti delle passate stagioni sono il suo debutto nel ruolo di Tosca alla Royal Opera House Covent Garden, La Bohème a Liegi in una coproduzione con Mezzo TV, il suo debutto nel ruolo di Don Carlo alla Berlin State Opera (con una rappresentazione trasmessa in streaming all'aperto di fronte al teatro dell'opera come parte della Staatsoper für alle) e Madama Butterfly nello stesso teatro. Alla Royal Opera House è apparso di recente in Rigoletto, La Bohème, Attila e alla Bavarian State Opera in Macbeth. Al Tokyo Spring Festival si è esibito in una versione da concerto di La Bohème, a Dresda come Don Carlo e con la Dresden Philharmonic nel Requiem di Verdi. Ha preso parte a un film d'opera di La Traviata al Teatro Massimo Bellini, ha inoltre cantato in Rigoletto a Taormina sotto la direzione del M° Plácido Domingo e in La Bohème alla Vienna State Opera. Il suo Jacopo (I due Foscari) in una nuova produzione di Parma è disponibile su CD e Blu-ray e il suo Cavaradossi è presente in una registrazione di Tosca con la Berlin Radio Symphony Orchestra. Il repertorio di Ștefan Pop comprende i grandi ruoli verdiani in opere come La Traviata, Rigoletto, Un ballo in maschera, Simone Boccanegra, I due Foscari e Nabucco, ma anche il repertorio del Bel Canto come Norma (che ha eseguito in quasi tutti i più importanti teatri d'opera italiani), Lucrezia Borgia, Lucia di Lammermoor e L'elisir d'amore. Inoltre menzioniamo Roberto Devereux e il Faust di Gounod, così come come cantante in Der Rosenkavalier, ruolo che ha interpretato al Festival di Salisburgo. Ha lavorato con direttori d'orchestra come Zubin Mehta, Fabio Luisi, Daniele Rustioni, Daniele Gatti, Pier Giorgio Morandi, Michele Mariotti, Nello Santi e altri. A 23 anni, nel 2010, ha vinto due dei più importanti concorsi vocali internazionali a soli sette giorni di distanza, in due continenti diversi: Operalia, ospitato dal Teatro alla Scala di Milano sotto l'attenta guida del M° Plácido Domingo (dove è stato uno dei pochi concorrenti nell'intera storia del concorso ad aver vinto due premi nella stessa serata, il primo premio e il premio dell'auditorium) e il 6° Concorso Internazionale di Musica di Seoul, dove ha vinto il primo premio. Nel 2019 ha vinto l'"Oscar della Lirica Young Generation". Ștefan Pop è nato a Bistrița, in Romania. Si è diplomato all'Accademia di Musica "Gheorghe Dima" di Cluj-Napoca e ha vinto il concorso "Hariclea Darclee" e l'International Music Competition Seoul. Nel 2015 gli è stata conferita la cittadinanza onoraria della sua città natale Bistrița.
Ariunbaatar Ganbaatar, Baritono
Ariunbaatar è nato vicino a Ulaanbaatar nel 1988. Si è laureato presso l'Università statale mongola delle arti e della cultura di Ulaanbaatar nel 2010 con Ochirbat Ichinkhorloo. Si è perfezionato con Darima Linkhovoin, con cui si è esibito in Russia e all'estero. Dal 2014 al 2018 è solista del Buryat State Academic Opera and Ballet Theatre (Ulan-Ude). Si è esibito al Teatro Bolshoi di Russia, alla Sala Piccola del Conservatorio di Mosca, all'Opera di Las Palmas de Gran Canaria (Spagna), all’Opera de Lyon, al Teatro dell’Opera di Roma, al Teatro Regio di Parma, alla Carnegie Hall di New York, alla Cadogan Hall di Londra e a Buckingham Palace, nonché al Vertice Asia-Europa (ASEM) di Bruxelles. Nel 2016 è stato insignito dell'Ordine di Gengis Khan, la più alta decorazione di Stato della Mongolia. Nel 2023 ha ricevuto il Golden Sofit, il più prestigioso premio teatrale di San Pietroburgo, per il ruolo di Nabucco nella produzione del Teatro Mariinskij. Negli anni è stato anche vincitore del premio alla canzone nel concorso BBC Cardiff Singer of the World (2017), del Gran Premio e del 1° premio e Medaglia d'oro al XV Concorso Internazionale Čajkovskij (2015), primo premio al III Concorso internazionale per vocalisti Muslim Magomayev di Krasnogorsk (2014) nochè vincitore del premio Mongolia's Finest Singer (2012), del primo premio, premio “Miglior Baritono del Concorso” e Premio Speciale Pavel Lisitsian al 24° Concorso Internazionale Glinka di Mosca (2011).
Riccardo Canessa, Regista
Riccardo Canessa, 70 anni, regista e light designer è nato a Milano, vive e lavora a Napoli. Dopo essersi occupato di riabilitazione logopedica, con specializzazione sui problemi della voce cantata, entra nel mondo dell’Opera nel 1997, quando gli viene affidata la gestione artistica di Opera Nazionale Italiana, una struttura con sede a Roma e New York, dedita all’organizzazione di tournee liriche all’interno degli Stati Uniti e Canada. Figlio di Francesco Canessa, giornalista, musicologo e Sovrintendente Emerito del Teatro San Carlo e dell’attrice Italia Carloni, passa alla regìa nell’anno successivo, mettendo in scena, fino ad oggi oltre 70 diversi titoli d’opera, di cui cura personalmente anche il disegno luci, Ha lavorato con successo in Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Bulgaria, Austria, Inghilterra, Stati Uniti e, recentemente, in Cina, Macao e Corea del Sud. In particolare egli predilige il repertorio romantico italiano (Rossini, Verdi, Donizetti, Bellini, Puccini), il 700 europeo (Mozart, Paisiello, Hasse, Pergolesi, Duny, Jommelli). Ha diretto due opere prime contemporanee (Giocasta di Azio Corghi e Mise en abyme di Lucia Ronchetti). Dopo il recente successo de L’Elisir d’amore di Donizetti al Teatro Verdi di Salerno, tra i suoi prossimi impegni Il Cappello di paglia di Firenze di Nino Rota al Verdi di Salerno, Il sogno di Charles Burney per il Campania Teatro Festival e Carmen di Bizet al Teatro Magnani di Fidenza, di cui è regista stabile da vent’ anni. È docente di Teoria e Tecnica dell’interpretazione scenica al Conservatorio “Umberto Giordano” di Foggia e “Martucci” di Salerno e, da anni, si occupa di divulgazione dell’opera lirica attraverso il suo format teatrale “Opera Talk”. È’ stato Consigliere di amministrazione presso il Teatro Trianon-Viviani dal 2006 al 2010.
Orchestra Filarmonica “Giuseppe Verdi” di Salerno
La presenza dell’Orchestra Filarmonica “G. Verdi” nella città di Salerno è stata resa possibile, non senza molte difficoltà, grazie al lavoro tenace e continuo di un gruppo di musicisti salernitani. Dopo la sua formazione (1997), la compagine orchestrale ha dato vita ad una serie di concerti sinfonici tenuti in varie locations della Città di Salerno per approdare, poi, al “VERDI”. L’Orchestra fa il suo debutto con la lirica con il Falstaff di G. Verdi sotto la direzione di Janos Acs e Rolando Panerai nelle vesti del protagonista. Da allora si sono susseguiti tanti titoli, di anno in anno, sempre più numerosi. Grazie alla convinta determinazione dell’Amministrazione Comunale presieduta dal Dott. Vincenzo De Luca, al quale va doverosamente esternata la riconoscenza di tutti i Professori d’Orchestra per la preziosa collaborazione che ha dato e che continua a dare come Governatore della Regione Campania, - la ‘Verdi’ è stata affidata alle preziose mani del Maestro Daniel Oren, una guida considerata tra le più prestigiose nel panorama internazionale. Sul palco del Teatro Verdi, dalla prima produzione del M° Oren, si sono avvicendati artisti di grande spessore: Celso Abelo, Marcelo Alvarez, Fabio Armillato, Roberto Aronica, Martina Belli, Lawrence Brownlee, Renato Bruson, Josè Cura, Yorge de Leon, Daniela Dessy, Mariella Devia, Ghena Dimitrova, Valentin Dityuk, Plácido Domingo, Jusif Eyvazov, Juan Diego Flores, Vittorio Grigolo, Piero Giuliacci, Paolo Guelfi, Saioa Hernandez, Hui-He, Ermonela Jaho, Jonas Kauffman, Irina Lungu, Nino Machaidze, Nicola Martinucci, Anna Netrebko, Gustavo Porta, Kristine Opolais, Katia Ricciarelli, Fabio Sartori, Ekaterina Sementchuk, Neil Schicoff, Mariangela Sicilia, Maria Josè Siri, Michel Spyres, Dmitra Theodossiou, Hasmik Torosyan, Violeta Urmana, Franco Vassallo, Sonya Yoncheva e tanti altri . Tra i solisti vanno ricordati Michele Campanella, Roberto Cappello, Raffaella Cardaropoli, Carlo Chiarappa, Guido Corti, Felice Cusano, Diana Damrau, Laura De Fusco, Sandro De Palma, Giuseppe Gibboni, Salomè Giordania, Pavel Givilov, Paolo Guelfi, Stjepan Hauser, Francois Joel-Thiollier, Nikolaj Luganskij, Sergei Nakarov, Paolo Pollastri, Marco Postinghel, Salvatore Quaranta, Vadim Repin, Paolo Restani, Giampiero Sobrino, Alessandro Taverna, Luca Vignali, etc. Se oggi la Filarmonica è un esempio di continuità e ha potuto raggiungere un ottimo livello lo si deve alle sapienti direzioni di illustri Maestri come John Axelrod, Michael Balke, Jordi Bernacer, Ivan Ciampa, Joram David, David Garforth, Andres Juncos, Nicola Luisotti, Peter Maag, Steven Mercurio, Pier Giorgio Morandi, Massimo Pradella, Donato Renzetti, Francesco Rosa, Renato Serio, Iacopo Sipari di Pescasseroli, Geoffy Westley , naturalmente Daniel Oren e tanti altri. La ‘Verdi’ ha collaborato anche con registi di calibro internazionale come Franco Zeffirelli, Lina Wertmuller, Yang Zi-Moun, Vincenzo Salemme, Renzo Giacchieri, Hugo De Ana, Michele Mirabella, Vittorio Sgarbi, Riccardo Canessa, Stefano Trespidi, Giandomenico Vaccari etc. L’Attività dell’Orchestra Filarmonica “G. Verdi” di Salerno si è estesa anche in tante altre città italiane e al di fuori dei confini nazionali. Vanno ricordate le tournée in India (Barbiere di Siviglia), in Francia e in Germania (Turandot), Carmen in Spagna. Si è resa protagonista di prestigiosi concerti diretti sempre da Oren al Senato della Repubblica con diretta televisiva su RAI 1, alla Sala Nervi in Vaticano alla presenza di Papa Francesco, al Teatro di S. Carlo alla presenza dei Presidenti della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e poi Giorgio Napolitano e ancora, sempre al S. Carlo, un concerto alla presenza della Regina di Svezia. Ha partecipato, inoltre, a festival di grande spessore quali RAVENNA FESTIVAL e RAVELLO FESTIVAL ed ESTATE DA RE a Caserta. Le incisioni su DVD di Robert Le Diable di Meyerbeer, de I pescatori di perle di Bizet de La Gioconda di Amilcare Ponchielli e Simon Boccanegra di Giuseppe Verdi sotto la Direzione di Daniel Oren, hanno potuto dare modo all’Orchestra di farsi apprezzare anche sul mercato discografico.
Coro del Teatro dell’Opera di Salerno
La storia della vocalità corale a Salerno nasce nel 1997. In quell’anno infatti, in occasione dell’importante produzione del Falstaff, interpretata da Rolando Panerai, che inaugurò dopo i lavori di restauro la riapertura del Teatro Municipale “Giuseppe Verdi”, fece il suo debutto in palcoscenico il Coro dell’Opera. Da allora il coro è divenuto parte fondamentale delle produzioni del Lirico salernitano, un vero e proprio elemento di riferimento abituale per la vita del Teatro, una realtà artistico-musicale che contribuisce regolarmente al prestigio delle stagioni d’opera lirico sinfoniche. Negli anni di attività è riuscito a proporre molteplici aspetti della propria creatività musicale. Accanto alla Filarmonica, con la quale è in costante collaborazione sinergica, il coro ha assunto una fisionomia eclettica. Il suo vastissimo repertorio infatti si dipana lungo quattro secoli di storia dell’opera lirica, nonché comprende operette, oratori e composizioni sacre. L’esperienza artistica del complesso, costituito in gran parte da giovani salernitani e campani perlopiù formatisi al Conservatorio di Musica “G. Martucci” di Salerno, si è sviluppata anche con l’indispensabile apporto dei direttori di coro che dalla sua costituzione ad oggi hanno operato all’insegna di un graduale quanto costante processo di affinamento qualitativo. Oggi il coro costituisce una presenza fondamentale in produzioni che vanno da la Messa da Requiem di Verdi a La Traviata, da Nabucco a Cavalleria Rusticana, da Tosca a Norma, da la Bohème a Carmen, fino a Carmina Burana e alla Nona Sinfonia di Beethoven. Nel settembre 2013 ha compiuto una tournée in Cina a Canton (Guangzhou) per la rappresentazione de La Traviata in una produzione del Covent Garden di Londra. Durante la stagione 2014 il Coro salernitano si è esibito in Corea con La Traviata e in Cina con Carmen. Il Coro nel corso della manifestazione “Un’estate da RE” ha partecipato, nel 2016, alla produzione di Nabucco con il Coro del Teatro di San Carlo e, nel 2017, al concerto The 60 Years of Music tour diretto da Ennio Morricone e agli spettacoli Cori da Opera e Carmina Burana.
27 luglio, ore 21, Concerto sinfonico
Orchestra filarmonica “G. Verdi” di Salerno con solisti dell’Orchestra del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo. Direttore d’Orchestra Valery Gergiev
Primo violino e concertmaster dell’Orchestra ⁠Lorenz Nasturica. Primo dei secondi violini ⁠Elena Luferova. Prima viola Iurii Afonkin. Violoncello Lev Bespalov
Programma:
- G. Verdi, La Forza del destino, Overture
- Pëtr Il’ič Čajkovskij, Sinfonia n.5 in Mi minore Op. 64
- Maurice Ravel, Bolero
Valery Gargiev, Direttore Artistico e Generale del Teatro Mariinsky
Valery Gergiev ha debuttato al Teatro Mariinsky (allora Teatro Kirov) nel 1978 dirigendo Guerra e Pace di Prokof'ev. Nel 1988 è stato nominato Direttore Musicale del Teatro Mariinsky e nel 1996 Direttore Artistico e Generale.Inoltre, da dicembre 2023 è anche Direttore Generale del Teatro Bolshoi della Russia e Co-Presidente della sezione musicale dell’Unione Teatrale della Federazione Russa. Sotto la direzione di Gergiev, il Teatro Mariinsky è diventato un complesso teatrale e concertistico di livello mondiale, senza paragoni al mondo. Nel 2006 è stata inaugurata la Sala da Concerto, seguita nel 2013 dalla seconda scena del teatro (il Mariinsky-II); dal 1° gennaio 2016 il Teatro Mariinskij ha una filiale a Vladivostok - il Primorsky Stage e dal 2017 a Vladikavkaz.I suoi progetti ospitati dal Teatro Mariinsky includono trasmissioni mediatiche, concerti trasmessi in diretta online e la creazione di uno studio di registrazione. Dopo aver debuttato nel 1992 alla Bayerische Staatsoper, nel 1993 al Covent Garden e nel 1994 al Metropolitan Opera, Gergiev continua con successo a collaborare con i più grandi teatri d'opera del mondo. Dal 1995 al 2008 è stato Direttore Principale della Rotterdam Philharmonic e dal 2007 al 2015 della London Symphony Orchestra. Dall’autunno 2015 dirige la Filarmonica di Monaco e dall’estate 2018 l’Orchestra del Festival di Verbier. Valery Gergiev è fondatore e direttore di prestigiosi festival internazionali, tra cui Stars of the White Nights (dal 1993) e il Moscow Easter Festival (dal 2002). Dal 2011 è presidente del comitato organizzativo del Concorso Internazionale Čajkovskij. Le attività musicali e pubbliche di Valery Gergiev gli hanno valso prestigiosi riconoscimenti statali da parte di Russia, Armenia, Bulgaria, Germania, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Francia e Giappone.
Orchestra Mariinsky
L'Orchestra Mariinsky è una delle più antiche della Russia. La sua storia risale alla prima orchestra dell'Opera Imperiale di San Pietroburgo e copre un periodo di oltre duecento anni. In un lontano passato, l'orchestra del Consiglio dei Teatri Imperiali emerse e sviluppò le sue attività con due direttori. Il primo fu il compositore Caterino Cavos (dal 1803 direttore principale del Teatro dell'Opera russo e, dal 1832, direttore delle orchestre dei teatri imperiali). In qualità di capo dell'ensemble, Cavos non diresse solo le prime delle sue numerose opere, ma fu direttore musicale delle produzioni dell'opera di Mikhail Glinka Una vita per lo Zar. Inoltre, fu coinvolto nelle premières russe di opere di compositori stranieri: Horatii e Curiatii di Cimarosa (1815), Der Freischütz di Weber (1824), I Capuletti e i Montecchi di Bellini e Semiramide di Rossini (1835) e Le Compte Ory (1838), tra gli altri. Nella primavera del 1847, al Teatro Bolshoi di San Pietroburgo, insieme all'orchestra del Consiglio dei Teatri Imperiali e ai musicisti ospiti che si erano recati in Russia con lui, Hector Berlioz diresse due concerti, eseguendo la sua sinfonia drammatica Roméo et Juliette per solisti, coro e orchestra. A Cavos successe l'eccezionale musicista Konstantin Lyadov (dal 1850 direttore dell'Opera russa e dal 1860 direttore principale del Teatro Mariinskij). Sotto la sua direzione, il Teatro vide prime opere significative per la storia della musica come Ruslan e Lyudmila di Glinka (1842), Rusalka di Dargomyzhsky (1856), Giuditta di Serov (1863) e Rogneda (1865), oltre a Lohengrin di Wagner (1868), Faust di Gounod (1869) e Le Prophète di Meyerbeer (1869). L'Orchestra del Mariinskij iniziò a fiorire durante i lunghi anni in cui fu guidata da Eduard Nápravník (dal 1863 al 1867 direttore aggiunto e organista; dal 1867 al 1869 secondo direttore; e dal 1869 al 1916 direttore principale). In cinquantatré anni di attività al Teatro, Nápravník studiò e mise in scena settantanove opere, eseguendone inoltre altre trenta preparate da altri direttori. Il suo contributo all'opera russa fu davvero immenso e prezioso. Brillante musicista, compositore e direttore di tutti gli eventi musicali del Teatro, con la sua indiscussa autorità e il suo esempio riuscì a portare l'orchestra a livelli europei. Nápravník diresse le proprie opere, rappresentate nel teatro principale della capitale, anche sotto la direzione di Anton Rubinstein. Le prime quattro rappresentazioni de L'Incantatrice, nel 1887, furono dirette dallo stesso Čajkovskij. Gustav Mahler si esibì con l'Orchestra del Mariinskij nel marzo 1902 e nel novembre 1907. Il 5 novembre 1908 fu la volta della celebre produzione di Die Walküre sotto la direzione di Arthur Nikisch, e due anni dopo il rinomato direttore tornò al podio con Tannhäuser di Wagner. Nel 1912 Sergei Rachmaninoff diresse La Regina di picche per sei volte. Tra la fine di febbraio e l'inizio di marzo del 1889 si svolse l'illustre tournée della Compagnia dell'Opera tedesca di Angelo Neumann. La Russia mise in scena la prima rappresentazione della tetralogia di Wagner Der Ring des Nibelungen. I cantanti tedeschi si esibirono con l'Orchestra del Mariinskij sotto la guida del famoso direttore Karl Muck. Nove anni dopo l'Orchestra si esibì durante la tournée di un'altra compagnia d'opera tedesca diretta da K. Lewe. Vennero prodotte opere di Richard Wagner, Johann Nepomuck Hummel, Charles Gounod, Karl Goldmark, Pietro Mascagni e Nicola Spinelli. Molte di queste opere furono rappresentate per la prima volta in Russia e il nome di Karl Richter spicca tra i direttori d'orchestra dell'epoca. Il livello professionale dell'Orchestra si è sempre innalzato grazie alla dedizione dei musicisti. Molti dei loro nomi sono diventati da tempo noti anche al di fuori del Teatro, molti di loro insegnano al Conservatorio e formano una nuova generazione che li sostituisce: V. Valter, E. Kruger, Ye. Khait, Ye. Wolf-Israil, A. Verzhbilovich, A. Vasiliev, N. Nagarnyuk, M. Buyanovsky, P. Volkov e A. Chulyukin, solo per citarne alcuni. Pratico, coscienzioso e sorprendentemente modesto, Nápravník, prevedendo un’orchestra dal suono pieno, cercò di attirare musicisti di talento. Invitò lo straordinario Felix Blumenfeld, che dal 1895 fu maestro collaboratore della compagnia d’opera e dal 1897 al 1918 direttore d’orchestra. Nel 1908 diresse Boris Godunov di Musorgskij a Parigi, ottenendo un enorme successo. Provò e supervisionò anche le produzioni di Nal e Damayanti di Arensky, Nerone e Feramors di Rubinstein, Servilia, La leggenda della città invisibile di Kitezh e della fanciulla Fevronia di Rimsky-Korsakov e Tristan und Isolde di Wagner. Il direttore Riccardo Drigo, compositore di balletti, lavorò al Teatro Mariinskij dal 1886. Nel 1908 il Teatro invitò il giovane direttore Nikolai Malko. Per nove anni (1910 –1919), il podio fu frequentemente occupato dal britannico Albert Coates, che diresse produzioni come Khovanshchina di Musorgskij, Madama Butterfly di Puccini, Der Fliegende Holländer di Wagner ed Elektra di Richard Strauss. Fu il primo a ricevere le ovazioni entusiastiche di Strauss stesso, venuto a San Pietroburgo nel 1913 per la prima della sua opera. Nel 1910 il Teatro aveva invitato anche un altro giovane direttore, Daniil Pokhitonov, che dedicò tutta la sua vita all’ensemble. Diverse volte il noto direttore moscovita Vyacheslav Suk venne in tournée a San Pietroburgo. Dopo la Rivoluzione, gli affari musicali del Teatro furono affidati a Emil Cooper, che rimase direttore principale fino al 1924. La bacchetta di Nápravník passò poi ai successivi direttori dell’era sovietica: Vladimir Dranishnikov, che introdusse nuovi compositori nel repertorio del Teatro, e Yevgeny Mravinsky, che avviò con l’Orchestra la sua brillante carriera. A loro seguirono figure di spicco come Ariy Pazovsky, Sergei Yeltsin, Boris Khaikin, Pavel Feldt, Konstantin Simeonov e Yuri Temirkanov, ciascuno dei quali perfezionò il ruolo dell'Orchestra nelle produzioni d'opera e di balletto, raggiungendo una sempre maggiore precisione intonativa e varietà timbrica, aggiornando lo stile esecutivo. L'Orchestra Mariinsky ha preso parte a innumerevoli prime assolute e prime rappresentazioni russe di opere e balletti europei, tra cui lavori di Čajkovskij, Prokofiev, Glinka, Dargomyzhsky, Serov, Rubinstein, Musorgskij, Borodin, Rimsky-Korsakov, Rossini, Mozart, Bellini, Donizetti, Verdi, Puccini, Wagner, Richard Strauss, Auber, Meyerbeer, nonché balletti di Drigo, Pugni, Asafiev, Shostakovich, Khachaturian, Soloviev-Sedoi e Andrei Petrov. L’elenco è sterminato. Nel 1978 il Teatro Mariinsky (all’epoca ancora noto come Kirov) nominò Valery Gergiev direttore d’orchestra, per poi promuoverlo a direttore artistico e generale nel 1996. Con l’arrivo del maestro Gergiev, il repertorio dell’Orchestra si è notevolmente ampliato. Oltre alle opere liriche – tra cui spiccano la tetralogia Der Ring des Nibelungen e tutte le altre opere di Wagner, a partire da Lohengrin, eseguite in tedesco; tutte le opere di Sergej Prokof’ev e Dmitrij Šostakovič; la parte più significativa dell’eredità operistica di Rimskij-Korsakov e Čajkovskij; entrambe le versioni del Boris Godunov di Musorgskij; nonché opere di Richard Strauss, Leoš Janáček, Mozart, Puccini e Donizetti – il repertorio dell’Orchestra si è esteso anche alla musica sinfonica e ad altri generi di musica filarmonica. L’Orchestra ha eseguito tutte le sinfonie di Prokof’ev, Šostakovič, Mahler e Beethoven, i Requiem di Mozart, Verdi e Tiščenko, e opere di Ščedrin, Gubaidulina, Kancheli e Karetnikov, tra molti altri. Nel 2008, secondo i risultati di un sondaggio condotto tra i principali critici musicali delle maggiori testate americane, asiatiche ed europee, l’Orchestra del Teatro Mariinsky è risultata tra le prime venti orchestre del mondo, superando anche le altre due orchestre russe presenti nella classifica.
30 luglio, ore 21, La gioia di danzare
Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko
Gala di danza con i ballerini del Teatro alla Scala. Produzione ARTEDANZAsrl
La danza è arte, tecnica, poesia. Ma soprattutto, per Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko è gioia. Ed è proprio questa emozione profonda a ispirare “La Gioia di Danzare”, spettacolo prodotto da ARTEDANZAsrl, ideato e diretto dalla coppia più luminosa del balletto italiano – Étoile e Primo Ballerino del Teatro alla Scala – che quest’estate andrà in scena in tre tra le più suggestive location open-air d’Italia. Un viaggio tra i capolavori immortali del repertorio classico, da Carmen al Lago dei Cigni, dal Corsaro al Grand Pas Classique, intrecciati a brani contemporanei di grande impatto. Un dialogo tra tradizione e modernità, pensato per incantare il grande pubblico e diffondere l’amore per la danza in tutte le sue forme. Lo spettacolo prende il titolo dal libro omonimo di Nicoletta Manni, pubblicato da Garzanti nel 2023, in cui l’étoile racconta la sua storia personale e professionale attraverso il prisma della danza come strumento di libertà, affermazione e scoperta di sé. “La Gioia di Danzare” è la sua traduzione scenica: un’esplosione di grazia, tecnica ed emozione, condivisa con alcuni dei migliori danzatori del Teatro alla Scala. Nicoletta e Timofej sono una coppia dentro e fuori dal palcoscenico. Giovani, affermati, protagonisti indiscussi della danza internazionale, incarnano un’idea di arte che è anche stile di vita, passione condivisa, e ricerca continua. “La Gioia di Danzare” è il loro regalo al pubblico: un invito a lasciarsi trasportare dalla bellezza, in uno spettacolo che sa emozionare, stupire, e restare nel cuore.
31 luglio, ore 21, Edoardo Bennato in "Sono solo Canzonette 2025"
Edoardo Bennato, artista ribelle, pirata del rock, punto di riferimento dell’anticonformismo musicale e ideologico, e primo a portare il rock e il blues nel cantautorato italiano, sarà live con il suo nuovo tour SONO SOLO CANZONETTE 2025. L’“impertinente” Peter Pan, allergico a ogni etichetta, sovversivo della musica, provocatore, che ha scritto e composto assoluti capolavori diventati pietre miliari della musica italiana, proporrà in concerto un formidabile "juke-box" di brani vecchi e nuovi contraddistinti da una peculiarità di stile e un’eterogeneità di influenze che ne hanno fatto il capostipite di una genia di irregolari della nostra canzone. Sul palco i temi da sempre a lui cari e più che mai attuali: le contraddizioni della società, l’universo femminile, l’attenzione per il mondo in cui viviamo; il tutto accompagnato dalla sua pungente ironia attualizzata ed esasperata fino al paradosso, tra irriverenti provocazioni e inconfondibili melodie che fanno ormai parte del nostro immaginario collettivo.
EDOARDO BENNATO
Musicista e cantautore italiano di Bagnoli, periferia di Napoli. Dopo una esperienza musicale trascorsa a Londra inizia a esibirsi come one-man-band suonando simultaneamente la chitarra, il kazoo e il tamburo a pedale producendo una propria e originale tendenza musicale direttamente influenzata dai grandi nomi del blues e del rock - come Neil Sedaka, Paul Anka, Jerry Lee Lewis, Chuck Berry, Ray Charles ed Elvis Presley - e contaminata da accenti propri della musica mediterranea. Il suo album di debutto è Non farti cadere le braccia, pubblicato nel 1973. Nel 1977 con l'album Burattino senza fili diventa il primo artista italiano a realizzare video-clip e il primo cantante italiano a riempire, nel 1980, 15 stadi consecutivi nel giro di un mese con l’aiuto organizzativo degli amici del cortile di Bagnoli, che tutt’ora collaborano con lui. Per dovere di cronaca ricordiamo i 45 mila paganti del Comunale di Torino, i 45 mila paganti del San Paolo di Napoli, i 35 mila paganti del Marassi di Genova, e poi ancora lo Stadio di Udine (25 mila paganti), Massa Carrara (20 mila paganti), lo Stadio di Ancona, di Pescara, etc. etc. fino ad arrivare agli 80 mila spettatori nel celebre stadio di San Siro a Milano; un evento che lo porterà a varcare i confini italiani con il primo tour europeo. Tantissimi sono i suoi brani che fanno ormai parte del nostro immaginario collettivo come la canzone ufficiale dei Campionati Mondiali di Calcio del 1990 Un'estate italiana che rimase nelle hit parade per 4 mesi. Nel 2007 firma la colonna sonora del musical teatrale Peter Pan nella versione italiana; un incredibile successo di pubblico e critica tornato in scena nella stagione teatrale 2023/2024. Nel 2020, con 28 album all’attivo, è uscito il suo ultimo disco: Non c’è con otto brani inediti e quattordici canzoni di repertorio. Quest’anno, 2025, in prima serata su Rai Uno è andato in onda, con uno straordinario seguito di pubblico, il docufilm a lui dedicato, Sono solo canzonette: la storia di un artista che non si è mai arreso e ha continuato a inseguire il suo sogno senza piegarsi a nessuna logica, se non la sua.

Tutti gli spettacoli saranno ospitati nel Primo Cortile del Complesso vanvitelliano e inizieranno alle ore 21.00.
I biglietti per gli spettacoli della IX edizione di Un’Estate da Re saranno in vendita dalle ore 12.00 del 4 luglio sul sito www.unestatedare.it.
19 luglio
Platea: 35 € intero adulto; 20 € ridotto under 25
Gradinate: 20 € intero adulto; 10 € ridotto under 25
23 e 25 luglio
Platea: 30 € intero adulto; 15 € ridotto under 25
Gradinate: 20 € intero adulto; 10 € ridotto under 25
27 luglio
Platea: 30 € intero adulto; 15 € ridotto under 25
Gradinate: 20 € intero adulto; 10 € ridotto under 25
30 luglio
Platea: 30 € intero adulto; 15 € ridotto under 25
Gradinate: 20 € intero adulto; 10 € ridotto under 25
31 luglio
Platea: 30 € intero adulto; 15 € ridotto under 25
Gradinate: 20 € intero adulto; 10 € ridotto under 25
PROMOZIONI
Reggia Speciale – Un’estate da RE
I possessori del biglietto di uno degli spettacoli di Un’Estate da RE potranno acquistare il biglietto “Reggia Speciale – Un’Estate da Re” per accedere al Museo nelle date comprese tra il 19 e 31 luglio. Il biglietto avrà un costo ridotto di 14 € (più 1 € di commissione di servizio per la piattaforma TicketOne). All’ingresso verrà richiesto di esibire il biglietto di “Un’Estate da Re”.
Un’Estate da RE + campania>artecard
In abbinamento al biglietto per gli spettacoli sarà possibile acquistare a un prezzo speciale la versione digitale di alcune offerte campania>artecard, il pass promosso da Regione Campania e Scabec che consente di scoprire il patrimonio culturale locale, tra cui la Reggia di Caserta, il Museo Archeologico di Napoli, i parchi archeologici di Pompei, Ercolano e Paestum.
Nello specifico, sarà possibile acquistare in aggiunta al biglietto di Un'Estate da Re:
• Campania 7 Giorni a 40 € anziché 43
• Campania 365 Gold a 47 € anziché 50 (versione ordinaria) e a 34 € anziché 36 (versione giovani 18-25 anni)
• Campania 365 lite a 24 € anziché 26 (versione ordinaria) e a 15 € anziché 16 (versione giovani 18-25 anni)

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