XVII festival-laboratorio palascianiano: Spectrum mundi
Capua e dintorni (CE) - dal 14 settembre al 1° novembre 2025
Comunicato stampa
A ingresso gratuito, in varie sedi di Capua e dintorni, dal 14
settembre al 1° novembre 2025 l'Accademia Palasciania – l'accademia meno
accademica del mondo, che inizia così il suo XXVIII anno accademico – terrà
il XVII festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia,
gioco e umana armonia «Spectrum mundi. L'arcobaleno dell'umano spirito»: un
intenso percorso, venato di straziante meraviglia, attraverso i sette
"colori" del pensare ed agire umano (violenza, diletto, utile, amore,
ragione, follia, trascendenza).
Le prime sette puntate si articoleranno
in due tempi ciascuna: il tempo I consisterà in una lezione-spettacolo di
Marco Palasciano, integrata nel tempo II da una sessione di laboratorio
ludico, affettivo, narrativo e teatrale dove chiunque lo desideri potrà
esprimersi sul tema del giorno. Nella terza puntata la sessione
laboratoriale sarà sostituita dalla XV edizione di «100 Thousand Poets for
Change» in Terra di Lavoro, «Di fronte a questo mondo», incentrata su una
lettura poetica collettiva – cui ciascuno potrà contribuire coi suoi versi
preferiti – e arricchita da un intervento di Roberto Cocchis. L'ottava e
ultima puntata inizierà con la cerimonia di conferimento del Premio
Palasciano-Bellofiore per la letteratura 2025 a Wanda Marasco, autrice del
romanzo «Di spalle a questo mondo», e si concluderà con la festa dei
diplomi.
La puntata n. 1 – «Rosso. La belva che arde in noi cruenta e
oscena» – si terrà a Palazzo Fazio (Capua, via Seminario 10), in
collaborazione con Capuanova e FaziOpenTheater, domenica 14
settembre alle ore 18:15.
Il viaggio nell'arcobaleno ha inizio
con il colore rosso, emblema della violenza. Essa viene per prima perché è
la nostra base primordiale. Prima ancora di essere esseri umani, siamo
esseri viventi; e gli esseri viventi, di norma, si sbranano l'un l'altro e
si fan guerra per la sopravvivenza, che siano amebe o squali, formiche o
leoni. Ma poi...
Come preparazione alla lezione si suggerisce di
ascoltare il primo movimento di «The Planets» (1914-1917) di Gustav Holst,
«Mars, the Bringer of War»
La puntata n. 2 – «Arancione. Dal fanciullo
che gioca al "mel Musarum"» – si terrà alle ore 18:15 di domenica
21 settembre, grazie alla collaborazione di Capua Sacra, nella
chiesa di San Salvatore a Corte (Capua, via Principi Longobardi 19).
Qui
Marco Palasciano terrà una lezione-spettacolo intinta nel più lieto dei
colori, che nello schema delle componenti umane diventa emblema del fare le
cose solo per il piacere che ne deriva; il che caratterizza tanto il ludus
– fra sport e giochi vari – quanto l'arte, dalla letteratura alla musica,
alla danza ecc.; e tanto il creare quanto il contemplare, tanto il riso
quanto il pathos. Tutto questo germoglia in età infantile, per poi
appassire all'addentrarsi nella vita adulta, tranne nel caso di quei pochi
esseri umani capaci di coltivare fino alla morte il proprio sogno di genio
e di purezza e farlo vero. Di questi e altri argomenti relativi al tema del
diletto – inclusa la questione dei gusti e dell'identità personale – si
tratterà sia nella lezione frontale sia, infine, in una nuova sessione di
laboratorio ludico, affettivo, narrativo e teatrale.
Come preparazione
alla lezione si suggerisce di ascoltare il primo movimento de «I pini di
Roma» (1924) di Ottorino Respighi, «I pini di Villa Borghese».
domenica 28 settembre, ore 18:15, chiesa di San Salvatore a Corte
(Capua, via Principi Longobardi 19), puntata n. 3: «Giallo. Lucro e potere,
semi di delitto».
Il multiartista filosofo Marco Palasciano terrà nel
tempo I una lezione-spettacolo intinta nell'oro, il cui colore nello schema
delle componenti umane diventa emblema dell'agire a fini di lucro e di
conquista del potere, politico o qual che sia, per poi investire denaro e
potere in vantaggio concreto per sé e per la propria comunità di
appartenenza. In una parola: il tema è l'utile. Alla cui brama si combina
generalmente la mancanza di scrupoli, fino al punto di sacrificare –
schiavizzando, emarginando, se serve sterminando – gli altri esseri umani
(se non il mondo intero, tra sfruttamento e inquinamento) e, per farlo con
più agio, praticare la menzogna e qualsiasi altra forma di frode. Questo in
ispregio a ogni valore, ma nel contempo appoggiandosi a pseudovalori.
Infine, essendo l'utile associato al giallo (mentre la violenza era
associata al rosso e il diletto all'arancione), sembra d'avere in mano
appunto un libro giallo, con tanto di colpevoli neanche troppo misteriosi.
Ma d'altro canto, se dall'umano spirito l'idea di utile fosse complemente
assente, non avremmo – per dirne una – la Cappella Sistina.
Nel tempo II
si terrà «Di fronte a questo mondo»: la XV edizione in Terra di Lavoro
dell'evento globale «100 Thousand Poets for Change» (Centomila poeti per il
cambiamento), che a ogni principio d'autunno unisce tutti i continenti fin
dal 2011, quando fu ideato da Michael Rothenberg e Terri Carrion. Una sorta
di rito collettivo dedicato alla poesia e alla speranza, occasione di
prender voce contro le ingiustizie del presente e immaginare un futuro
migliore. In tema vi saranno un intervento del giallista, poeta e saggista
Roberto Cocchis – Vicepresidente Onorario dell'Accademia – e, a seguire, un
reading collettivo in cui chiunque potrà declamare, o far declamare, le
proprie poesie o quelle dei propri poeti preferiti; finanche cantare. Si
auspica non manchino versi contro la guerra, né dediche a popoli oppressi,
come il palestinese, e alle minoranze perseguitate nelle varie aree del
globo.
Come preparazione alla puntata si suggerisce di ascoltare la
«Danza macabra» (1874) di Camille Saint-Saëns.
domenica 5
ottobre, ore 18:15, chiesa di San Salvatore a Corte (Capua, via
Principi Longobardi 19), puntata n.4: Verde. Non v'è altro Eden che il tuo
puro amore
Qui Marco Palasciano terrà nel tempo I una lezione-spettacolo
dallo sfondo idealmente verde: il colore più diffuso sulla superficie
terrestre, e che il nostro cervello associa dunque a pace ed armonia; sia
dunque emblema dell'amore. Quell'amore capace di sconfiggere – forte della
sua numinosa assolutezza – i condizionamenti della società, abbattendo ogni
divisione tra esseri umani e scardinando le logiche del mercato e della
bassa politica, per porsi a fondamento dell'etica universale. Di questo e
d'altri aspetti dell'amore autentico, che va oltre la morte e ogni
distanza, si tratterà sia nella lezione frontale sia – nel tempo II – in
una nuova sessione di laboratorio ludico, affettivo, narrativo e teatrale.
Come preparazione alla puntata si suggerisce di ascoltare la versione
orchestrale (1911) de «Il giardino fatato», quinto ed ultimo pezzo della
suite «Mamma oca», di Maurice Ravel.
domenica 12 ottobre,
ore 18:15, chiesa di San Salvatore a Corte (Capua, via Principi Longobardi
19), puntata n. 5 – «Azzurro. La Ragione in Trionfo, alta nel cielo»
Qui Marco Palasciano terrà nel tempo I una lezione-spettacolo idealmente
tinta d'azzurro: il colore del cielo diurno e terso, quando il sole
illumina il mondo. E viene in mente la Ragione con la R maiuscola, dea in
trionfo celeste, come la vedevano gli illuministi e come la rivede lo
scolarca capuano. Ragione ora scientifica, ora filosofica: la sola,
quest'ultima, a poter elevare l'amore a centro di sistema. Un sistema
epistemico fondato sulla libera ricerca del vero. Ricerca che, certo, non
potrà mai condurre l'uomo – col suo cervello fatto di materia – a
intellìgere pura la Verità splendente oltreuniverso; ma grazie alla
ragione, almeno, si possono formulare le più sensate ipotesi, e basare su
di esse la nostra vita per conferirle più senso possibile.
La ragione
sarà anche il tema – nel tempo II – di una nuova sessione di laboratorio
ludico, affettivo, narrativo e teatrale.
Come preparazione alla puntata
si suggerisce di ascoltare il Maestoso-Allegro del II movimento della
Sinfonia n. 3 (1885-1886) di Camille Saint-Saëns.
domenica 19
ottobre, ore 18:15, Sala Vinciguerra di Palazzo Fazio (Capua, via
Seminario 10, puntata n. 6: «Indaco. Poesia è oceano, i suoi abissi la
follia»
grazie alla collaborazione di Capuanova e FaziOpenTheater
Qui Marco Palasciano terrà nel tempo I una lezione-spettacolo fosca come
l'indaco: il colore del cielo della sera, trasfumante nel nero della notte;
nonché il colore del profondo oceano, giù per abissi sempre piú lontani
dalla luce del sole, oscuri ed angosciosi, demenziali, intristiti o
incattiviti. Lo assoceremo dunque alla follia. Ma il punto di partenza è la
poesia, intesa come modalità di pensiero complementare alla ragione. Dalla
poesia derivano – ora col suo intrecciarsi al gioco, ora senza – l'arte e
il ludus (vedi puntata arancione) ma anche ogni organica o disorganica
illusione, fino alla paranoia e al delirio psicotico.
Il "descensus and
inferos" poesia-follia sarà anche il tema – nel tempo II – di una nuova
sessione di laboratorio ludico, affettivo, narrativo e teatrale.
Come
preparazione alla puntata si suggerisce di ascoltare il poema sinfonico
«L'isola dei morti» (1909) di Sergej Rachmaninov.
domenica 26
ottobre, ore 18:15, chiesa di San Salvatore a Corte (Capua, via
Principi Longobardi 19), puntata n. 7 «Violetto. Fiore infinito che oltre
il mondo splendi» – grazie alla collaborazione di Capua Sacra.
Qui Marco
Palasciano terrà nel tempo I una lezione-spettacolo intinta nel colore che
– mentre la tradizione nostrana va pensando perlopiù al cordoglio –
l'induismo, per esempio, associa al più alto chakra, quindi alla
trascendenza. Colore il cui nome deriva dal nome d'un fiore, la violetta. E
il sottotitolo ad un "fiore" allude, tutto corolla, sferica raggiera dagli
infiniti raggi d'estensione infinita, ed infinitamente luminoso. Fiore che
rappresenta forse Dio, o forse l'Aleph, o la Necessità che tutto causa,
o... Che cosa di preciso? E come può l'umano rapportarvisi? Null'altro
anticipa lo scolarca, così come da vivi nulla ci è dato di conoscere di ciò
che vi è dopo la morte (e prima della vita).
La trascendenza sarà anche
il tema – nel tempo II – di una sessione di laboratorio ludico, affettivo,
narrativo e teatrale.
Come preparazione alla puntata si suggerisce di
ascoltare «Lever du jour», dalla suite n. 2 (1913) del balletto «Daphnis et
Chloé» di Maurice Ravel.
sabato 1° novembre, ore 18,
Sala Vinciguerra di Palazzo Fazio (Capua, via Seminario 10). Puntata n.8
conclusiva "Epilogo nero su bianco"
grazie alla collaborazione di
Capuanova e FaziOpenTheater.
In occasione di questo gran finale,
l'Accademia Palasciania – nell'onorare la memoria di Ferdinando Palasciano
(1929-1995) ed Eleonora Carmelina Bellofiore – conferirà il Premio
Palasciano-Bellofiore per la Letteratura 2025 a Wanda Marasco, in virtù del
romanzo «Di spalle a questo mondo», ispirato alle vite di Ferdinando
Palasciano (1815-1891) e Olga Vavilova, e già insignito di numerosi altri
Premi fra cui il Campiello.
A seguire saranno conferiti i diplomi di
«Spectrum mundi» a dodici allievi dell'Accademia, a uno dei quali sarà in
più conferita la medaglia d'argento delle Cento Presenze. Vi saranno
inoltre musica, letture e interventi vari fra cui quello dello Scolarca
dell'Accademia, Marco Palasciano, nonché i saluti istituzionali del Comune
di Capua nella persona dell'Assessore alla Cultura Vincenzo Corcione.
Si
terrà infine un rinfresco – per festeggiare, oltre il resto, il decimo
anniversario del primo incontro fra W. Marasco e M. Palasciano, avvenuto il
1° novembre 2015.
l programma completo di «Spectrum mundi» è consultabile nel blog
dell'Accademia Palasciania.
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