Giornate Fai Autunno
Caserta, Maddaloni, Aversa, Riardo (CE) - 11 e 12 ottobre 2025
Comunicato stampa
Oltre 700 luoghi eccezionali, solitamente non visitabili, poco conosciuti e lontani dai consueti itinerari turistici, saranno protagonisti delle Giornate FAI d’Autunno 2025, in programma sabato 11 e domenica 12 ottobre in 350 città, da nord a sud della Penisola. Torna per la quattordicesima edizione il grande evento di piazza che il FAI dedica ogni autunno al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese: una festa diffusa – organizzata dalle Delegazioni FAI e dai Gruppi FAI sul territorio, con l’importante partecipazione dei giovani volontari – che conferma l’impegno della Fondazione nel promuovere presso la cittadinanza, più larga possibile, la conoscenza del patrimonio, ricchissimo e variegato, di storia, arte e natura del nostro Paese, per favorirne la tutela e la valorizzazione con il contributo di tutti, e così svolgere la sua missione di educazione culturale e civica. Partecipare alle Giornate FAI d’Autunno non è solo un’occasione per scoprire e per godere del patrimonio che ci circonda, ma anche un modo concreto per contribuire alla sua cura e alla sua valorizzazione attraverso l’attività del FAI; ad ogni visita si potrà sostenere, infatti, la missione della Fondazione con una donazione.
Caserta
PALAZZO DELLA PREFETTURA - Non è richiesta prenotazione
Palazzo
Acquaviva è uno degli edifici più antichi e rappresentativi della città di
Caserta. E' stato la residenza dei conti e dei principi di Caserta, dagli
inizi del Trecento fino al 1749 poi, con la vendita del feudo di Caserta a
Carlo di Borbone da parte del principe Michelangelo Caetani di Sermoneta
(1750), è stato utilizzato come temporanea dimora della corte borbonica
durante la costruzione del palazzo reale. In seguito ha ospitato scuole ed
uffici amministrativi e, attualmente, vi hanno sede gli uffici della
Prefettura e della Questura.
La sua storia inizia molti secoli fa, nel
Medioevo, ed è strettamente collegata a quella del nucleo urbano in cui
venne costruito l'edificio, il casale di Torre, poi denominato Caserta.Alla
fase di declino di Caserta Vecchia iniziata nel Trecento, corrisponde
quella di crescita urbana e demografica di Torre con la costruzione di un
"palazzotto", attiguo ad una preesistente torre, da parte dei Della Ratta,
che governavano il feudo di Caserta in quel periodo.Gli Acquaviva
subentrarono nel 1509 apportando molte migliorie. Nel 1579 Caserta da
Contea divenne Principato e gli Acquaviva continuarono l'ambizioso
programma di trasformarla in una degna sede della loro corte commissionando
opere artistiche ed architettoniche ad importanti artisti, come in Palazzo
Acquaviva e Palazzo al Boschetto.
La struttura plano-volumetrica del
palazzo risulta notevolmente cambiata nel corso dei secoli, poiché nel
periodo di governo degli Acquaviva d'Aragona, a partire dal conte
Baldassarre, vennero realizzati diversi interventi, anche nei retrostanti
giardini all'italiana che erano estesi fino ad Ercole. I suoi successori, i
principi Giulio Antonio ed il figlio Andrea Matteo, commissionarono
interventi anche di decorazione pittorica delle sale, poiché era l'edificio
rappresentativo dello status symbol del principato, in cui per un periodo,
nel Seicento, vennero ospitati illustri personaggi del vicereame spagnolo.
La forma originaria era forse a ferro di cavallo, con cortile centrale,
stalle al piano terra e numerose stanze al piano nobile, dotato anche di
una cappella. Nel periodo in cui governarono i Caetani di Sermoneta vi
abitarono saltuariamente, avendo affidato la gestione amministrativa a
persone del posto. Nel periodo borbonico fu aggiunto il secondo piano detto
delle cameriste. I successivi interventi sono stati molto poco rispettosi
della struttura.
COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?
L'apertura
del Palazzo Acquaviva, rappresenta un evento straordinario, sede
istituzionale non è solitamente accessibile al pubblico.Le Giornate FAI di
Primavera saranno l'occasione per ammirare le meraviglie di questo Palazzo
, le sue sale e suoi decori, abilmente guidati da giovani Apprendisti
Ciceroni.
Visite a cura di Apprendisti Ciceroni Liceo Artistico San
Leucio ITC Terra di Lavoro- Animazione Musicale I.S.I.S. Galileo
Sabato:
09:30 - 13:30
REAL VACCHERIA E TEMPIETTO DEL SS. SACRAMENTO - Non è richiesta
prenotazione
La famiglia dei Borbone acquistò lo Stato di Caserta in una
realtà piuttosto modesta sia dal punto di vista sociale che territoriale,
dimensioni e densità edilizia, il definitivo salto di qualità della "città
nuova" avverrà soltanto, nella seconda metà del XVIII secolo, con la
realizzazione della Reggia. Il casale di Aldifreda, che prende il nome da
una principessa longobarda di nome Rifredi si trova attualmente nel pieno
centro di Caserta, in direzione nord, ed è situato in adiacenza al parco
della Reggia vanvitelliana.
La Vaccheria Reale, oggi sede della Polizia
di Stato, risale al 1750, anno in cui i Borbone acquistarono il terreno dal
Principe Michelangelo Gaetani di Sermoneta, per realizzarne una stalla per
136 vacche ed una capretteria, con annessa lavorazione di formaggi e di
sostanze che venivano utilizzate nella tessitura della seta. In merito alla
progettazione dell'intero complesso risalente al 1753, rimane indiscusso
l'operato dell'architetto Luigi Vanvitelli, difatti in una lettera scritta
al fratello urbano il 30 ottobre 1753, si legge ..."Questa mattina il re è
andato in giro per tutto il giardino....mi ha dato l'ordine di fare il
disegno della Vaccheria et un Caffeaus per bevere il latte in essa"...
L'edificio, a pianta semicircolare, ha il fronte principale a due piani, in
origine, il primo per uso magazzini e lattiere, il secondo per abitazione
dei vaccari e per altri impianti. La parte interna posteriore ha una forma
ellittica, dove erano situate le stalle, ed in avancorpo tra i due antichi
ingressi vi era il caffeaus, progettato da Luigi Vanvitelli per il
trattenimento della famiglia reale, con ambiente interno ellittico.
L'intero complesso sarà modificato ad Ospedale Militare con Sovrano
Rescritto del 31 ottobre 1850 N° 4100. Il Tempietto del SS. Sacramento,
situato nel cortile, fu costruito quando la Real Vaccheria aveva cessato la
sua attività, sopraelevato rispetto alla quota del cortile, fu costruito
come un tempio greco assemblando i blocchi di pietra senza l'utilizzo di
leganti. La cupoletta, all'interno, è affrescata con una rappresentazione
raffigurante la "Incoronazione della SS. Vergine con coro di Angeli ed
altri accessori" del pittore Gennaro Maldarelli.
COSA SCOPRIRETE DURANTE
LE GIORNATE FAI?
La Real Vaccheria ed il Tempietto del SS Sacramento,
attualmente, sono parte integrante della Scuola Agenti Polizia di Stato,
quindi è un luogo normalmente non fruibile. L'apertura tende quindi a far
conoscere un una parte della città, che nasce come attività produttiva di
"supporto" alla Reggia e che negli anni ha avuto diverse destinazioni
d'uso. Durante la visita sarà possibile ammirare nel locale della ex
polveriera alcuni cimeli della Polizia di Stato.
Visite a cura
diApprendisti Ciceroni Istituto Salesiano " Sacro Cuore di Maria" Caserta
Orario
Sabato: 09:30 - 13:00 / 00:00 - 00:00 (ultimo ingresso 12:30)
Domenica: 09:30 - 13:00 / 00:00 - 00:00 (ultimo ingresso 12:30)
Aversa
COMPLESSO SPIRITO SANTO - Non è richiesta prenotazione
Il complesso
dello Spirito Santo ad Aversa, fondato nel 1562, fu inizialmente pensato
come monastero per le monache dell'Ordine di Santa Chiara, con l'intenzione
di intitolarlo a Santa Maria del Popolo.
Tuttavia, la bolla papale di
Papa Gregorio XIII lo intitolò allo Spirito Santo.All'inizio del '900, il
settore orientale del complesso fu demolito per ampliare l'Ospedale
Psichiatrico Giudiziario (OPG). Nel 1960, la chiesa fu sconsacrata e i suoi
arredi, inclusi tre altari di marmo e cinque dipinti di Sebastiano Conca,
furono trasferiti nella chiesa di San Michele. Il terremoto del 1980 causò
gravi danni alla Chiesa dello Spirito Santo, che fu chiusa definitivamente.
All'inizio del '900, il settore orientale del complesso fu demolito per
ampliare l'Ospedale Psichiatrico Giudiziario (OPG). Nel 1960, la chiesa fu
sconsacrata e i suoi arredi, inclusi tre altari di marmo e cinque dipinti
di Sebastiano Conca, furono trasferiti nella chiesa di San Michele.
La
chiesa, un esempio di architettura tardo-barocca, presenta una pianta a
navata unica con due cappelle per lato. L'interno è caratterizzato da
elaborati stucchi e un notevole pavimento maiolicato, sebbene le coperture
siano parzialmente crollate. La facciata, anch'essa in stile tardo-barocco,
è divisa in due registri e decorata con stucchi e uno stemma francescano.
Il complesso si articola attorno a due chiostri, con il più grande che
mostra un'interessante successione di archi e vani. Particolarità : la
chiesa dopo il restauro con la nuova destinazione d'uso ad eventi musicali,
non è mai stata aperta al pubblico.
COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE
FAI?
«La chicca di questo sito è che lavorò alla bellissima
pavimentazione' della Chiesa oggi Auditorium l'artista Giuseppe Massa,
parliamo di un eccellente ceramista napoletano del '700, noto
principalmente per aver decorato, insieme al fratello Donato, il Chiostro
maiolicato di Santa Chiara e la Farmacia degli Incurabili a Napoli. Oltre a
questo lavoro, la sua famiglia di ceramisti ha realizzato anche altri
pavimenti in maiolica per chiese e palazzi a Napoli e Aversa»
Visite a
cura di Volontari FAI
Sabato: 10:00 - 13:00 / 16:00 - 19:00
Domenica:
10:00 - 13:00 / 16:00 - 19:00 (ultimo ingresso 18:00)
Madddaloni
BASILICA CORPUS DOMINI - Non è richiesta prenotazione
La basilica Minore
del Corpus Domini di Maddaloni fu eretta nel 700. La struttura , che è
stata in passato sede vescovile della Diocesi di Caserta, si trova ubicata
tra due piazze : Piazza Umberto I e Piazza de Sivo. Sulla prima trova
l'ingresso e sull'altra l'imponente facciata con stemma cittadino
L'idea
di costruirla nacque durante un'adunanza di confratelli nella parrocchia di
San Benedetto durante la processione del S.S.Sacramento.Il Priore Rinaldo
Tennerelli,nobile maddalonese, donò nel 1546 alla Basilica di San Giovanni
in Laterano a Roma, mezzo moggio di terreno per edificare una cappella.
Papa Paolo III, Alessandro Farnese,delegò l'Università di Maddaloni a
realizzare una cappella ed in cambio esigeva dei ceri per il giorno di San
Giovanni.Dopo la morte del Tennerelli, la chiesa fu ampliata; dell'antica
unica traccia rimane nella tavola di Cristo Portacroce, realizzata dal
maddalonese Pompeo Landolfo.Gli eventi sismici e le necessità portarono
alla costruzione di una nuova chiesa tra il 1721 e 1780 che terminarono con
il campanile di Orazio da Salerno.
La chiesa ha due ingressi: una porta
principale, a cui si accede attraverso tre gradini di marmo, una secondaria
laterale, a cui si accede attraverso sette gradini di marmo. Unica navata
con cappelle laterali, intersecata da un transetto, tanto da formare la
croce latina. All'interno, l'alta cupola, sorretta da quattro archi, è
illuminata da otto finestroni; la volta è a botte ed è rivestita di stucco.
Sull'architrave della porta principale, è posta la statua in stucco di San
Giovanni Battista tra due angeli sedenti. Acquasantiere di marmo, del XVIII
sec. a forma di conchiglia, sono ai lati delle navate.Due preziosi organi
sono sormontati da due Angeli sedenti con il calice in una mano e con una
tromba nell'altra.L'altare maggiore, ricco di marmi pregiati fu progettato
nel 1762 da Luigi Vanvitelli e realizzato dal maestro marmoraro napoletano
Antonio Di Lucca.Un Crocifisso ligneo e la statua della Madonna dell'Ancora
della Salvezza ("Madonna della Speranza") del XVIII sec. sono ai lati
dell'Altare.Dietro l'Altare Maggiore è collocato il coro ligneo realizzato
dai maestri falegnami Gioacchino Mozzarella e Nicola Grauso nel 1761.
COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?
Durante le visite sarete
accompagnati allo scoperta di leggende e piccole chicche che avvolgono la
storia di questa chiesa, una descrizione dettagliata delle singole opere
che troviamo nella chiesa , opdi grande pregio e fattura, spesso non
valorizzate.
Visite guidate a cura degli studenti del “DilBec”
Animazione a cura dell’ ICS” F. Imposimato”- Maddaloni Mostra “Visioni di
Vanvitelli” a cura del Liceo Statale “ Don Gnocchi” -Maddaloni
Sabato:
09:30 - 13:30 / 15:00 - 18:00 (ultimo ingresso 17:30)
CHIESA DI SANTA MARGHERITA- Non è richiesta prenotazione
In una delle
zone più suggestive di Maddaloni, nel borgo pedemontano dei Formali (anche
detto della Pescara), caratterizzato da abitazioni a corte, vicoli stretti
e scorci panoramici, si trova una delle chiese della città più interessanti
sotto il profilo storico artistico, intitolata a Santa Margherita. Il borgo
è così detto perché caratterizzato dalla presenza di un antico acquedotto:
il termine formale deriva infatti dal latino ed indica un canale per lo
scorrimento delle acque.
Le radici storiche della chiesa sono da
rintracciare nel periodo medioevale, ma non disponiamo di documenti certi
sulla sua origine.Possiamo supporre che dovesse già esistere intorno al XII
sec. e che fosse intitolata a San Leonardo. Presenta elementi
architettonici tipici del Gotico - XII e il XIII secolo- (portale
d'ingresso con arco a sesto acuto, portale minore).Gli affreschi del
cappellone sono databili al 1408. Ha subito nel ‘700 una ristrutturazione
fino ad assumere l'impianto attuale, con inversione dell'ingresso a est
nella zona del cappellone dove era inizialmente l'altare e l'edificazione
del campanile. Documenti scritti riguardo l'esistenza della chiesa,
risultano solo dal 1509.
La chiesa è a pianta rettangolare con il lato
lungo che oggi ospita l'ingresso principale affiancato da un campanile
coperto da una cuspide maiolicata (dopo la ristrutturazione settecentesca).
L'interno a navata unica, coperta a volta, si presenta nelle forme e
decorazioni settecentesche e successive. In origine la chiesa doveva
presentarsi ad aula unica con altare posto nel cappellone. Sul lato nord
dovevano essere presenti due cappelle successivamente unite a costituire
una navata laterale. Ma l'elemento di grande pregio e straordinarietà è
certamente il cappellone gotico, coperto con volta a crociera ogivale
nervata e mirabilmente affrescato, dedicato a San Leonardo di Noblac (santo
di origini francesi venerato nel medioevo), dal quale ricaviamo la data del
1408, anno in cui un notabile maddalonese, Masello Guerra, fece dono di
un'oncia d'oro per la realizzazione degli affreschi. La data è ricavata dal
cartiglio riportato sotto la figura di Masello, il quale si fece ritrarre
ai piedi dell'Eterno Padre in atto di devozione. Gli affreschi del
cappellone rappresentano una rara raffigurazione della pittura campana del
XV secolo, ben conservati quasi nella loro totalità.
COSA SCOPRIRETE
DURANTE LE GIORNATE FAI?
Durante le Giornate FAI di Autunno avrete la
possibilità di scoprire piccole chicche e storie particolari che avvolgono
questa meravigliosa chiesetta
Visite a cura dimApprendisti Ciceroni
Liceo Artistico" Don Gnocchi"- Maddaloni Animazione ICS" Franco Imposimato"
- Maddaloni
Domenica: 09:30 - 13:30 / 15:30 - 18:30
COMPLESSO MONASTICO DI SANTA MARIA DE' COMMENDATIS- Non è richiesta
prenotazione
Il Museo Civico di Maddaloni, di proprietà comunale, ospita
collezioni di archeologia, arte e antropologia. Il museo si sviluppa in
parte nei locali dell'antico monastero di Santa Maria de Commendatis e
nella chiesa dell'Assunta adiacente. Situato ai margini dell'antico Borgo
dei Formali, si trova in via Nino Bixio 211, ed è un importante punto di
riferimento culturale per la città e la provincia di Caserta.
Il Museo
Civico di Maddaloni nasce con l'obiettivo di salvaguardare la memoria della
città. Istituito nel 1978 e allestito dal 1979 in via Amendola, si
trasferisce nella sede attuale nel 2005, nei locali del monastero di Santa
Maria de Commendatis, risalente al XVI-XVII secolo. L'edificio fu fondato
nel 1560 grazie alla donazione del duca Diomede Carafa, inizialmente come
ospedale, e successivamente divenne un convento femminile domenicano nel
1660, rifondato nel 1719 dalla duchessa Antonia Caracciolo. Soppressa nel
1867, la struttura fu ceduta al Comune nel 1912. Nel 2009 il museo ha
ottenuto il riconoscimento di interesse regionale Campania.
Il Museo
Civico di Maddaloni si sviluppa su circa 550 mq distribuiti su tre livelli:
piano terra, primo e secondo piano. Il piano terra ha una funzione
polivalente, mentre al primo piano si trova la sala dedicata
all'archeologia, con reperti dall'età del Rame (2800-1800 a.C.) fino al III
secolo d.C. Qui si approfondisce anche la stratificazione storica di
Maddaloni, illustrata su una mappa del 1856 che evidenzia le fasi
medievale, feudale e della Restaurazione Borbonica, accompagnata da
sculture lignee settecentesche e materiale architettonico del XIII e XVI
secolo. La terza sala è dedicata all'industria della maiolica settecentesca
locale, con dipinti del XVII e XVIII secolo. Particolare rilievo ha la
collezione di oggetti in oro, argento e corallo, nota come il tesoro di San
Michele Arcangelo, patrono di Maddaloni. Al secondo piano si trovano due
sale riservate a mostre temporanee. Il percorso museale include anche la
chiesa dell'Assunta, antica sede della confraternita dei Disciplinati e
dell'ospedale dei Giovanniti, e quattro locali al piano terra adiacenti,
dove è esposta la collezione antropologica contadina.
COSA SCOPRIRETE
DURANTE LE GIORNATE FAI?
Durante le Giornate FAI sarà molto interessante
visitare il Museo Civico di Maddaloni, dove attraverso oggetti e pannelli
si racconta la storia del territorio dall'età antica (con reperti
dell'antica Calatia, dall'Età del Rame al III secolo d.C.), al Medioevo,
all'età moderna fino all'Ottocento. Di grande valore sono le maioliche
settecentesche, le statue e i dipinti del XVII e XVIII secolo, e gli ex
voto in oro, argento e corallo provenienti dal santuario di San Michele
Arcangelo, patrono della città. Nel Museo degli antichi mestieri si possono
vedere utensili tradizionali dei mestieri locali. La Chiesa dell'Assunta,
restaurata nel 1639 e nel 1719, presenta un elegante stile barocco e mostra
come si svolgevano le funzioni per le suore di clausura.
Visite a cura
di Apprendisti Ciceroni studenti del Liceo Scientifico “Nino Cortese” -ICS
“ Aldo Moro”- ICS Maddaloni2/Valle -Maddaloni Animazione musicale a cura
ICS Maddaloni2/Valle -Maddaloni Animazione a cura dell’ ICS” A. Moro”
–Maddaloni- Liceo Scientifico “ Nino Cortese”- Maddaloni
Domenica: 09:30
- 13:30 / 15:30 - 18:30
CONGREGA DELLA CONCEZIONE - Luogo
riservato agli Iscritti FAI
La Congrega dell'Immacolata
Concezione si trova nel centro storico di Maddaloni, in una piccola e
suggestiva stradina situata nei pressi del Convitto Nazionale "Giordano
Bruno" e della Chiesa di San Francesco. Luogo di culto e devozione,
rappresenta una delle testimonianze più autentiche della tradizione
religiosa locale, inserita in un contesto urbano ricco di storia, arte e
spiritualità.
La Congrega della Madonna della Concezione fu edificata
nel 1719 grazie alla donazione del confratello Giacomo Stravino, che impose
l'obbligo di celebrare messe in perpetuo. La fratellanza esisteva già dal
XVI secolo e inizialmente aveva sede nella Chiesa di San Francesco
d'Assisi. Le sue origini, come molte confraternite, risalgono con ogni
probabilità al Medioevo. Era guidata da un priore e composta da confratelli
che indossavano il sacco con cappa celeste e portavano sulla spalla
sinistra un'insegna o effige d'argento. Amministrava anche il "Monte dei
Morti" per i fratelli e le sorelle.
La chiesa si presenta preceduta da
un atrio chiuso da un cancello dove vi sono 3 tondi affrescati: nel primo a
sx è rappresentato San Lorenzo Martire con la graticola; a dx vi è il papa
San Gregorio e di fronte troviamo San Michele. L'interno è ad una sola
navata rettangolare, vi è un altare in marmi policromi del 1769realizzato
dal marmoraro Vincenzo Adamo. Sul tabernacolo vi è una colomba in marmo ,
mancano i capo altare, tutti realizzati dallo scultore napoletano Giuseppe
Sanmartino . Sopra l'altare vi è una bellissima pala , dipinta dall'artista
Decio Tramontano nel 1534o 1584.Essa rappresenta l'Immacolata Concezione
sospesa su una mezza luna ed attorniata dai dodici simboli mariani.Ai lati
dell'altare due tele: in una San Michele Arcangelo nell'altra Sant'Anna e
la Madonna bambina. La parete di fondo è completamente affrescata da
Giovanni Funaro, mentre lungo le pareti laterali troviamo una serie di
dipinti ovali su tela in cui sono raffigurate scene della vita della
Madonna. Di particolare interesse è la copertura della navata realizzata
con una incannucciata a sesto ribassato interamente affrescata.
COSA
SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?
Durante le Giornate FAI, la visita
alla Congrega dell'Immacolata Concezione a Maddaloni offre un'esperienza
unica per immergersi nella storia e nella spiritualità locale. Situata in
una piccola strada vicino al Convitto 'Giordano Bruno', la congrega si
presenta con un atrio adornato da affreschi di santi come San Lorenzo, San
Gregorio e San Michele. All'interno, si può ammirare un altare in marmi
policromi del 1769, realizzato dal marmoraro Vincenzo Adamo, e una
splendida pala d'altare dipinta da Decio Tramontano, che raffigura
l'Immacolata Concezione circondata dai simboli mariani. Le pareti sono
decorate con affreschi e dipinti che raccontano scene della vita della
Madonna, mentre la navata è coperta da una suggestiva volta in
incannucciata affrescata. Questa visita permette di scoprire non solo
capolavori artistici, ma anche il profondo legame della congrega con la
devozione e la tradizione religiosa della città.
Visite a cura di
Apprendisti Ciceroni IC. "Luigi Settembrini"
Domenica: 09:30 - 13:30 /
15:30 - 18:30 (ultimo ingresso 18:00)
CONVENTO DEI CARMELITANI, CHIESA DELL’ANNUNZIATA E CONGREGA DEL SOCCORSO-
Non è richiesta prenotazione,
Il Complesso Conventuale dei Padri
Carmelitani Scalzi si trova nel centro storico di Maddaloni (CE), in Piazza
dell'Annunziata. Comprende la Chiesa dell'Annunziata, un chiostro e una
biblioteca. La piazza offre una vista suggestiva su importanti monumenti
della città, come il Duomo con la sua cupola e il campanile, la Torre
Artus, la Congrega del Soccorso e numerosi palazzi antichi, testimoni della
storia e della cultura locali.
Fu l'Università di Maddaloni, nel 1319
durante il regno di Roberto d'Angiò, a promuovere la realizzazione della
chiesa. Dal 1499, per volontà di Giantommaso Carafa, conte di Maddaloni, fu
affidata ai Padri Domenicani della Congregazione di Lombardia, che la
custodirono per oltre tre secoli. Divenne la chiesa privilegiata dei
Carafa, che vi costruirono una cappella privata e promossero importanti
restauri. Nel 1807, con l'editto napoleonico, tornò all'Università di
Maddaloni e fu affidata a sacerdoti secolari. Nel 1927 l'intero complesso
fu assegnato ai Padri Carmelitani Scalzi, che ancora oggi ne sono i
custodi.
La Chiesa, a croce latina, ha perso l'originario aspetto
gotico, pur conservandone in gran parte la planimetria. La facciata, del
XVIII secolo, presenta decorazioni barocche inserite in un contesto
neoclassico. L'atrio, con copertura a botte e due ingressi, introduce a un
interno a navata unica con cappelle laterali, ornate da stucchi
settecenteschi. A destra dell'ingresso si conserva un frammento di affresco
del XIV secolo. La navata è coperta da uno splendido cassettonato ligneo,
dipinto dal fiorentino Giovanni Balducci, con cantoria coeva sopra
l'ingresso. L'altare maggiore, in marmi policromi, è di scuola napoletana
del XVIII secolo. Nel presbiterio si trova il coro ligneo a due ordini di
seggi, del 1608. Sulla parete di fondo campeggia l'"Annunciazione", olio su
tela di Emanuele de Mattheis (1729). Nei pennacchi della cupola affreschi
del Balducci raffigurano le quattro virtù cardinali. A destra dell'altare
maggiore si apre la Cappella del Rosario, con una tavola del Balducci
(1604) e, ai lati, due grandi tele di Orazio de Martinis (1722). Dal
transetto sinistro si accede alla magnifica Cappella dei Carafa, con
sull'altare un dipinto di Mattia Preti (1656).
COSA SCOPRIRETE DURANTE
LE GIORNATE FAI?
Durante le Giornate FAI sarà possibile visitare la
chiesa privilegiata dalla potente famiglia Carafa della Stradera, duchi di
Maddaloni per quattro secoli. Questa illustre casata scelse la chiesa come
proprio sepolcro gentilizio, affidandone la decorazione ai migliori artisti
del tempo, con l'intento di restituirle decoro e splendore. I visitatori
potranno accedere anche al chiostro e alla biblioteca del convento. Il
complesso, sorto come convento domenicano nel Quattrocento e divenuto
comunità priorale nel Cinquecento, fu soppresso nel 1806 in seguito a un
decreto emanato da Gioacchino Murat. Dopo il rifiuto dei Domenicani di
farvi ritorno, l'edificio fu affidato ai Carmelitani Scalzi, che vi si
insediarono nel 1928, a seguito di importanti lavori di ristrutturazione.
In concomitanza con questo nuovo insediamento, nacque la biblioteca. Con
l'istituzione del seminario per la formazione dei giovani aspiranti ai
voti, essa si è progressivamente arricchita di testi prevalentemente
teologici, spirituali e religiosi, alcuni dei quali di notevole antichità.
Grazie all'intensa attività del centro di spiritualità, la biblioteca è in
continuo aggiornamento e oggi custodisce un importante corpus di documenti
librari a carattere religioso, storico, artistico, letterario e
scientifico, rilevanti sia per i contenuti che per il valore fisico e
storico dei volumi.
Visite a cura di Apprendisti Ciceroni: studenti del
Liceo Classico e Scuola Secondaria di I grado Convitto Nazionale “ Giordano
Bruno”- Maddaloni Animazione musicale ICS ”Luigi Settembrini” – Maddaloni
Mostra ” Il rispetto delle tradizioni” a cura del Liceo Statale “ Don
Gnocchi” -Maddaloni
Sabato: 09:30 - 13:30 / 15:30 - 18:30 (ultimo
ingresso 18:00)
CONVITTO NAZIONALE G. BRUNO E CHIESA DI SAN FRANCESCO- Non è richiesta
prenotazione
Il Convitto Nazionale "Giordano Bruno" si trova nel centro
storico di Maddaloni, in provincia di Caserta, città dalle origini etrusche
legate all'antica Calatia. Situato in via San Francesco d'Assisi, il
convitto occupa l'ex convento dei Frati Minori Francescani, che include
anche la Chiesa di San Francesco d'Assisi. Il complesso è un importante
punto culturale e sociale della città, ospitando diverse scuole e attività
educative.
La nascita del convento è attribuita a San Francesco d'Assisi
che, di ritorno dalla Terra Santa intorno al 1220, si fermò a Maddaloni per
onorare San Michele Arcangelo sul Monte, costruendo un ricovero di paglia
che divenne l'attuale complesso francescano, retto poi dai Padri Scolopi.
Tra il 1807 e il 1808, con la chiusura dei conventi decretata da Giuseppe
Bonaparte e Gioacchino Murat, fu trasformato in Collegio di Terra di Lavoro
per l'istruzione dei giovani. Luigi Settembrini, uno dei suoi studenti più
illustri, lo riformò e lo intitolò a Giordano Bruno dopo l'unificazione
d'Italia.
Attraverso uno scenografico portale in piperno grigio e pietra
di Bellona del 1758, con lo stemma dei francescani, si accede al convento
cinquecentesco entrando nel chiostro, caratterizzato da archi a tutto sesto
sorretti da colonne. Al centro si trova un pozzo in pietra e un alto
contenitore con un albero di limoni, a ricordo di quello che, secondo la
leggenda, piantò San Francesco. Uno scalone a due rampe conduce al grande
salone rettangolare, dove si ammira la più grande tela al mondo (700 mq),
dipinta nel 1756 dall'artista napoletano Giovanni Funaro. L'opera mostra
grandiose quadrature architettoniche prospettiche con l'Immacolata
Concezione, San Francesco e Sant'Antonio. Suggestivi corridoi, stanze e
sotterranei richiamano la vita monastica di un tempo. Adiacente al Convitto
si trova la chiesa di San Francesco d'Assisi, che conserva pregevoli opere
d'arte, tra cui due angeli in marmo di Giuseppe Sammartino del 1761 ai lati
dell'altare.
COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?
Durante le
Giornate FAI sarà possibile visitare il Convento dei Francescani, fondato
da San Francesco d'Assisi e considerato la più antica istituzione pubblica
della provincia di Caserta da oltre due secoli. Qui insegnarono grandi
docenti come Francesco Fiorentino e Massimo Bontempelli, formando illustri
studenti tra cui Luigi Settembrini. Nel salone del Convitto si potrà
ammirare la magnifica tela di Giovanni Funaro, la più grande al mondo, e
una più piccola restaurata grazie al contributo dell'attore Tom Cruise, che
la vide nel 2011 durante le riprese di 'Mission: Impossible ' Protocollo
fantasma'. Sarà inoltre visitabile la chiesa adiacente, esempio di
architettura controriformista, che ospita capolavori della statuaria
napoletana settecentesca, come i due angeli di Giuseppe Sammartino.
Visite a cura di Apprendisti Ciceroni studenti del Liceo Classico e Scuola
Secondaria di I grado Convitto Nazionale “ Giordano Bruno”-Maddaloni
Animazione APS Banda Sinfonica Città di Maddaloni Animazione musica e
Teatro a cura degli studenti del Convitto Nazionale “ Giordano Bruno
Sabato: 09:30 - 13:30 / 15:30 - 18:30 (ultimo ingresso 18:00)
CONFRATERNITA DI SANTA MARIA DEL SOCCORSO- Non è richiesta prenotazione
L'attuale Congrega di Santa Maria del Soccorso e' ubicata in piazza Umberto
I, nel centro storico della città di Maddaloni, in provincia di Caserta.
Essa rappresenta un esempio di storia, arte e fede dei nostri avi, che
dettero impulso alla costituzione delle Confraternite e delle Congreghe di
Maddaloni, per prestare aiuto alle persone indigenti e bisognose di
assistenza, provvedendo anche alla sepoltura dei morti.
Ha origini
antichissime,documenti del 1528 parlano di rendite da riscuotere, redatti
tra gli anni 1730 e 1752, si evince che la Congregazione officiava nella
chiesa dell'Annunziata in due ambienti differenti:la cappella con statua
della Madonna del Soccorso e il vano del cimitero in cui vi era una grotta
a stucco con le statue della Natività. Ma la difficile convivenza con i
domenicani dell'Annunziata, nonostante l'intervento pacificatorio del Duca
di Maddaloni,portò i confratelli alla decisione di erigere una nuova
fabbrica di loro esclusiva pertinenza .Questa fu realizzata nel 1667,
mentre il prospetto che dava sulla piazza nel 1852 ad opera dell'arch.
Giuseppe Rossi. Nel 1945 la Confraternita fu soppressa subendo spoliazioni
di arredi e beni.Nel 2005 alcuni fedeli la ricostituirono.
La Chiesa
barocca, è formata da una sola navata. Lungo le pareti laterali sono
presenti cinque ovali affrescati con figure di Santi. La volta a botte
ribassata, presenta un affresco rappresentante l'Assunzione della Vergine
al Cielo.La parte absidale è composta dall'altare principale ,realizzato
con marmi ad intarsio e da due altari laterali, realizzati a stucco e
ricoperti con lastre di marmo. Al di sopra dell'altare maggiore, in una
cornice a stucco, di colore verde ed oro, e' presente un dipinto del 1761
rappresentante la Madonna del Soccorso detta anche del Manganello. Sull'
altare del lato destro, un dipinto incorniciato di stucco bianco, raffigura
San Gioacchino e San Giuseppe; su quello di sinistra, un dipinto di uguali
dimensioni raffigura la Pieta'. Nei quattro pennacchi all'incrocio del
transetto, sono raffigurati i quattro Evangelisti. La parte absidale,con
fregi e cornici a stucco, è chiusa nella parte centrale da una finestra
contornata da due piccoli angeli recanti fiori tra le mani. Dall'abside si
accede alla sagrestia e da questa al campanile terminante con una guglia
piramidale, più alta del piccolo lanternino che è posto a chiusura della
cupola ricoperta di maioliche verdi e gialle. Sulla porta principale
troviamo la cantoria lignea e organo settecentesco
COSA SCOPRIRETE
DURANTE LE GIORNATE FAI?
Durante le giornate FAI, si potrà ammirare un'
antica confraternita di Maddaloni, conoscerne la storia e le sue
funzioni.Un vera testimonianza di come i cittadini confermavano il loro
prestigio sociale e spirituale nelle spontanee associazioni laicali di un
tempo.Attraverso riti, regole e opere ,i confratelli dimostravano
solidarietà e coesione spirituale, nel culto dell'eterno e della sacralità
della vita autenticata dal Cristianesimo. Ingaggiavano artisti per
impreziosire le Congreghe e i loro ipogei ,che erano cimiteri cittadini.
Appartenere ad una congrega significava essere parte integrante della
società del tempo e ricevere protezione ed aiuto nei momenti difficili
della vita e della morte.In questa Congrega ,dove si praticava la devozione
alla Madonna del Soccorso, i confratelli durante i loro riti, indossavano
un sacco bianco con la cappa di colore amaranto e l' insegna d'argento. Era
retta da tre Ufficiali Maggiori : Priore, Sottopriore e Consultore, eletti
annualmente e da sei Ufficiali subalterni.I cassieri amministravano le
rendite, il Maritaggio per le fanciulle povere ed il Monte dei Morti. La
guida spirituale era affidata ad un sacerdote.
delegazione FAI di
Caserta
Visite a cura di Apprendisti Ciceroni studenti del “DilBec”
Sabato: 09:30 - 13:30 / 15:30 - 18:30
Riardo
PARCO SORGENTI FERRARELLE DI RIARDO- su
Prenotazione
Un impegno che si concretizza attraverso
opere di restauro di manufatti architettonici di pregio e interventi sulla
vegetazione e l'agricoltura. All'interno del Parco Sorgenti di Riardo (dove
ha origine la naturale effervescenza di Ferrarelle), Ferrarelle ha fondato
la società Masseria delle Sorgenti, azienda agricola che coltiva in regime
di agricoltura biologica. L'azienda agricola Masseria delle Sorgenti ha la
sua dimora all' interno della Masseria Mozzi le cui origini si perdono
nella storia fin dal Medioevo
L'azienda agricola Masseria delle Sorgenti
ha la sua dimora all' interno della Masseria Mozzi le cui origini si
perdono nella storia fin dal Medioevo. Le terre, a quel tempo possedimenti
agricoli dei Monaci benedettini dell'Abbazia della Ferrara, erano meta del
soggiorno estivo dei monaci, che qui vi trovavano frescura nei mesi più
caldi e un terreno particolarmente fertile e ricco di sali minerali per
l'agricoltura. Sono proprio i monaci a dare il nome "Le Ferrarelle" a quei
luoghi disseminati di fonti d'acqua di origine vulcanica.
La Masseria
vuole continuare a svolgere il proprio ruolo nel territorio, migliorando
continuamente i propri standard produttivi e la sostenibilità delle proprie
attività. Inoltre, l'ambizione del progetto porta a rappresentare un
esempio virtuoso delle buone pratiche agricole per le altre aziende locali.
In questo modo puntiamo a creare una rete di imprese che tutelano e
valorizzano il patrimonio unico a nostra disposizione.
COSA SCOPRIRETE
DURANTE LE GIORNATE FAI?
Il Parco Sorgenti Ferrarelle di Riardo - che
sorge all'interno di una vasta area naturale di circa 150 ettari nel cuore
dell'Alto Casertano - è patrocinato dal FAI, che ne tutela lo straordinario
contesto paesaggistico e architettonico. Un paradiso tutto naturale che
custodisce le fonti delle acque minerali Ferrarelle, Maxima, Electa e
Santagata. All'interno del Parco Sorgenti di Riardo, la Società ha fondato
anche la Masseria delle Sorgenti, un'azienda agricola basata su principi di
conversione biologica, impegnata nella produzione consapevole e nel
rispetto della terra.
Visite a cura di Volontari FAI
Sabato: 10:00 -
14:00 (ultimo ingresso 13:00)
Note: Turni ogni 45 minuti : 10.00; 10.45;
11.30; 12.15; 13.00; gruppi di massimo 25 persone.
fonte:
https://fondoambiente.it/il-fai/grandi-campagne/giornate-fai-autunno/i-luoghi-aperti/?search=caserta