-

   

Giornate Fai Autunno

Caserta, Maddaloni, Aversa, Riardo (CE) -  11 e 12 ottobre 2025

Comunicato stampa


Oltre 700 luoghi eccezionali, solitamente non visitabili, poco conosciuti e lontani dai consueti itinerari turistici, saranno protagonisti delle Giornate FAI d’Autunno 2025, in programma sabato 11 e domenica 12 ottobre in 350 città, da nord a sud della Penisola. Torna per la quattordicesima edizione il grande evento di piazza che il FAI dedica ogni autunno al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese: una festa diffusa – organizzata dalle Delegazioni FAI e dai Gruppi FAI sul territorio, con l’importante partecipazione dei giovani volontari – che conferma l’impegno della Fondazione nel promuovere presso la cittadinanza, più larga possibile, la conoscenza del patrimonio, ricchissimo e variegato, di storia, arte e natura del nostro Paese, per favorirne la tutela e la valorizzazione con il contributo di tutti, e così svolgere la sua missione di educazione culturale e civica. Partecipare alle Giornate FAI d’Autunno non è solo un’occasione per scoprire e per godere del patrimonio che ci circonda, ma anche un modo concreto per contribuire alla sua cura e alla sua valorizzazione attraverso l’attività del FAI; ad ogni visita si potrà sostenere, infatti, la missione della Fondazione con una donazione.

Caserta

PALAZZO DELLA PREFETTURA - Non è richiesta prenotazione
Palazzo Acquaviva è uno degli edifici più antichi e rappresentativi della città di Caserta. E' stato la residenza dei conti e dei principi di Caserta, dagli inizi del Trecento fino al 1749 poi, con la vendita del feudo di Caserta a Carlo di Borbone da parte del principe Michelangelo Caetani di Sermoneta (1750), è stato utilizzato come temporanea dimora della corte borbonica durante la costruzione del palazzo reale. In seguito ha ospitato scuole ed uffici amministrativi e, attualmente, vi hanno sede gli uffici della Prefettura e della Questura.
La sua storia inizia molti secoli fa, nel Medioevo, ed è strettamente collegata a quella del nucleo urbano in cui venne costruito l'edificio, il casale di Torre, poi denominato Caserta.Alla fase di declino di Caserta Vecchia iniziata nel Trecento, corrisponde quella di crescita urbana e demografica di Torre con la costruzione di un "palazzotto", attiguo ad una preesistente torre, da parte dei Della Ratta, che governavano il feudo di Caserta in quel periodo.Gli Acquaviva subentrarono nel 1509 apportando molte migliorie. Nel 1579 Caserta da Contea divenne Principato e gli Acquaviva continuarono l'ambizioso programma di trasformarla in una degna sede della loro corte commissionando opere artistiche ed architettoniche ad importanti artisti, come in Palazzo Acquaviva e Palazzo al Boschetto.
La struttura plano-volumetrica del palazzo risulta notevolmente cambiata nel corso dei secoli, poiché nel periodo di governo degli Acquaviva d'Aragona, a partire dal conte Baldassarre, vennero realizzati diversi interventi, anche nei retrostanti giardini all'italiana che erano estesi fino ad Ercole. I suoi successori, i principi Giulio Antonio ed il figlio Andrea Matteo, commissionarono interventi anche di decorazione pittorica delle sale, poiché era l'edificio rappresentativo dello status symbol del principato, in cui per un periodo, nel Seicento, vennero ospitati illustri personaggi del vicereame spagnolo. La forma originaria era forse a ferro di cavallo, con cortile centrale, stalle al piano terra e numerose stanze al piano nobile, dotato anche di una cappella. Nel periodo in cui governarono i Caetani di Sermoneta vi abitarono saltuariamente, avendo affidato la gestione amministrativa a persone del posto. Nel periodo borbonico fu aggiunto il secondo piano detto delle cameriste. I successivi interventi sono stati molto poco rispettosi della struttura.
COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?
L'apertura del Palazzo Acquaviva, rappresenta un evento straordinario, sede istituzionale non è solitamente accessibile al pubblico.Le Giornate FAI di Primavera saranno l'occasione per ammirare le meraviglie di questo Palazzo , le sue sale e suoi decori, abilmente guidati da giovani Apprendisti Ciceroni.
Visite a cura di Apprendisti Ciceroni Liceo Artistico San Leucio ITC Terra di Lavoro- Animazione Musicale I.S.I.S. Galileo
Sabato: 09:30 - 13:30

REAL VACCHERIA E TEMPIETTO DEL SS. SACRAMENTO - Non è richiesta prenotazione
La famiglia dei Borbone acquistò lo Stato di Caserta in una realtà piuttosto modesta sia dal punto di vista sociale che territoriale, dimensioni e densità edilizia, il definitivo salto di qualità della "città nuova" avverrà soltanto, nella seconda metà del XVIII secolo, con la realizzazione della Reggia. Il casale di Aldifreda, che prende il nome da una principessa longobarda di nome Rifredi si trova attualmente nel pieno centro di Caserta, in direzione nord, ed è situato in adiacenza al parco della Reggia vanvitelliana.
La Vaccheria Reale, oggi sede della Polizia di Stato, risale al 1750, anno in cui i Borbone acquistarono il terreno dal Principe Michelangelo Gaetani di Sermoneta, per realizzarne una stalla per 136 vacche ed una capretteria, con annessa lavorazione di formaggi e di sostanze che venivano utilizzate nella tessitura della seta. In merito alla progettazione dell'intero complesso risalente al 1753, rimane indiscusso l'operato dell'architetto Luigi Vanvitelli, difatti in una lettera scritta al fratello urbano il 30 ottobre 1753, si legge ..."Questa mattina il re è andato in giro per tutto il giardino....mi ha dato l'ordine di fare il disegno della Vaccheria et un Caffeaus per bevere il latte in essa"...
L'edificio, a pianta semicircolare, ha il fronte principale a due piani, in origine, il primo per uso magazzini e lattiere, il secondo per abitazione dei vaccari e per altri impianti. La parte interna posteriore ha una forma ellittica, dove erano situate le stalle, ed in avancorpo tra i due antichi ingressi vi era il caffeaus, progettato da Luigi Vanvitelli per il trattenimento della famiglia reale, con ambiente interno ellittico. L'intero complesso sarà modificato ad Ospedale Militare con Sovrano Rescritto del 31 ottobre 1850 N° 4100. Il Tempietto del SS. Sacramento, situato nel cortile, fu costruito quando la Real Vaccheria aveva cessato la sua attività, sopraelevato rispetto alla quota del cortile, fu costruito come un tempio greco assemblando i blocchi di pietra senza l'utilizzo di leganti. La cupoletta, all'interno, è affrescata con una rappresentazione raffigurante la "Incoronazione della SS. Vergine con coro di Angeli ed altri accessori" del pittore Gennaro Maldarelli.
COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?
La Real Vaccheria ed il Tempietto del SS Sacramento, attualmente, sono parte integrante della Scuola Agenti Polizia di Stato, quindi è un luogo normalmente non fruibile. L'apertura tende quindi a far conoscere un una parte della città, che nasce come attività produttiva di "supporto" alla Reggia e che negli anni ha avuto diverse destinazioni d'uso. Durante la visita sarà possibile ammirare nel locale della ex polveriera alcuni cimeli della Polizia di Stato.
Visite a cura diApprendisti Ciceroni Istituto Salesiano " Sacro Cuore di Maria" Caserta
Orario
Sabato: 09:30 - 13:00 / 00:00 - 00:00 (ultimo ingresso 12:30)
Domenica: 09:30 - 13:00 / 00:00 - 00:00 (ultimo ingresso 12:30)

Aversa

COMPLESSO SPIRITO SANTO - Non è richiesta prenotazione
Il complesso dello Spirito Santo ad Aversa, fondato nel 1562, fu inizialmente pensato come monastero per le monache dell'Ordine di Santa Chiara, con l'intenzione di intitolarlo a Santa Maria del Popolo.
Tuttavia, la bolla papale di Papa Gregorio XIII lo intitolò allo Spirito Santo.All'inizio del '900, il settore orientale del complesso fu demolito per ampliare l'Ospedale Psichiatrico Giudiziario (OPG). Nel 1960, la chiesa fu sconsacrata e i suoi arredi, inclusi tre altari di marmo e cinque dipinti di Sebastiano Conca, furono trasferiti nella chiesa di San Michele. Il terremoto del 1980 causò gravi danni alla Chiesa dello Spirito Santo, che fu chiusa definitivamente. All'inizio del '900, il settore orientale del complesso fu demolito per ampliare l'Ospedale Psichiatrico Giudiziario (OPG). Nel 1960, la chiesa fu sconsacrata e i suoi arredi, inclusi tre altari di marmo e cinque dipinti di Sebastiano Conca, furono trasferiti nella chiesa di San Michele.
La chiesa, un esempio di architettura tardo-barocca, presenta una pianta a navata unica con due cappelle per lato. L'interno è caratterizzato da elaborati stucchi e un notevole pavimento maiolicato, sebbene le coperture siano parzialmente crollate. La facciata, anch'essa in stile tardo-barocco, è divisa in due registri e decorata con stucchi e uno stemma francescano. Il complesso si articola attorno a due chiostri, con il più grande che mostra un'interessante successione di archi e vani. Particolarità : la chiesa dopo il restauro con la nuova destinazione d'uso ad eventi musicali, non è mai stata aperta al pubblico.
COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?
«La chicca di questo sito è che lavorò alla bellissima pavimentazione' della Chiesa oggi Auditorium l'artista Giuseppe Massa, parliamo di un eccellente ceramista napoletano del '700, noto principalmente per aver decorato, insieme al fratello Donato, il Chiostro maiolicato di Santa Chiara e la Farmacia degli Incurabili a Napoli. Oltre a questo lavoro, la sua famiglia di ceramisti ha realizzato anche altri pavimenti in maiolica per chiese e palazzi a Napoli e Aversa»
Visite a cura di Volontari FAI
Sabato: 10:00 - 13:00 / 16:00 - 19:00
Domenica: 10:00 - 13:00 / 16:00 - 19:00 (ultimo ingresso 18:00)

Madddaloni

BASILICA CORPUS DOMINI - Non è richiesta prenotazione
La basilica Minore del Corpus Domini di Maddaloni fu eretta nel 700. La struttura , che è stata in passato sede vescovile della Diocesi di Caserta, si trova ubicata tra due piazze : Piazza Umberto I e Piazza de Sivo. Sulla prima trova l'ingresso e sull'altra l'imponente facciata con stemma cittadino
L'idea di costruirla nacque durante un'adunanza di confratelli nella parrocchia di San Benedetto durante la processione del S.S.Sacramento.Il Priore Rinaldo Tennerelli,nobile maddalonese, donò nel 1546 alla Basilica di San Giovanni in Laterano a Roma, mezzo moggio di terreno per edificare una cappella. Papa Paolo III, Alessandro Farnese,delegò l'Università di Maddaloni a realizzare una cappella ed in cambio esigeva dei ceri per il giorno di San Giovanni.Dopo la morte del Tennerelli, la chiesa fu ampliata; dell'antica unica traccia rimane nella tavola di Cristo Portacroce, realizzata dal maddalonese Pompeo Landolfo.Gli eventi sismici e le necessità portarono alla costruzione di una nuova chiesa tra il 1721 e 1780 che terminarono con il campanile di Orazio da Salerno.
La chiesa ha due ingressi: una porta principale, a cui si accede attraverso tre gradini di marmo, una secondaria laterale, a cui si accede attraverso sette gradini di marmo. Unica navata con cappelle laterali, intersecata da un transetto, tanto da formare la croce latina. All'interno, l'alta cupola, sorretta da quattro archi, è illuminata da otto finestroni; la volta è a botte ed è rivestita di stucco. Sull'architrave della porta principale, è posta la statua in stucco di San Giovanni Battista tra due angeli sedenti. Acquasantiere di marmo, del XVIII sec. a forma di conchiglia, sono ai lati delle navate.Due preziosi organi sono sormontati da due Angeli sedenti con il calice in una mano e con una tromba nell'altra.L'altare maggiore, ricco di marmi pregiati fu progettato nel 1762 da Luigi Vanvitelli e realizzato dal maestro marmoraro napoletano Antonio Di Lucca.Un Crocifisso ligneo e la statua della Madonna dell'Ancora della Salvezza ("Madonna della Speranza") del XVIII sec. sono ai lati dell'Altare.Dietro l'Altare Maggiore è collocato il coro ligneo realizzato dai maestri falegnami Gioacchino Mozzarella e Nicola Grauso nel 1761.
COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?
Durante le visite sarete accompagnati allo scoperta di leggende e piccole chicche che avvolgono la storia di questa chiesa, una descrizione dettagliata delle singole opere che troviamo nella chiesa , opdi grande pregio e fattura, spesso non valorizzate.
Visite guidate a cura degli studenti del “DilBec” Animazione a cura dell’ ICS” F. Imposimato”- Maddaloni Mostra “Visioni di Vanvitelli” a cura del Liceo Statale “ Don Gnocchi” -Maddaloni
Sabato: 09:30 - 13:30 / 15:00 - 18:00 (ultimo ingresso 17:30)

CHIESA DI SANTA MARGHERITA- Non è richiesta prenotazione
In una delle zone più suggestive di Maddaloni, nel borgo pedemontano dei Formali (anche detto della Pescara), caratterizzato da abitazioni a corte, vicoli stretti e scorci panoramici, si trova una delle chiese della città più interessanti sotto il profilo storico artistico, intitolata a Santa Margherita. Il borgo è così detto perché caratterizzato dalla presenza di un antico acquedotto: il termine formale deriva infatti dal latino ed indica un canale per lo scorrimento delle acque.
Le radici storiche della chiesa sono da rintracciare nel periodo medioevale, ma non disponiamo di documenti certi sulla sua origine.Possiamo supporre che dovesse già esistere intorno al XII sec. e che fosse intitolata a San Leonardo. Presenta elementi architettonici tipici del Gotico - XII e il XIII secolo- (portale d'ingresso con arco a sesto acuto, portale minore).Gli affreschi del cappellone sono databili al 1408. Ha subito nel ‘700 una ristrutturazione fino ad assumere l'impianto attuale, con inversione dell'ingresso a est nella zona del cappellone dove era inizialmente l'altare e l'edificazione del campanile. Documenti scritti riguardo l'esistenza della chiesa, risultano solo dal 1509.
La chiesa è a pianta rettangolare con il lato lungo che oggi ospita l'ingresso principale affiancato da un campanile coperto da una cuspide maiolicata (dopo la ristrutturazione settecentesca). L'interno a navata unica, coperta a volta, si presenta nelle forme e decorazioni settecentesche e successive. In origine la chiesa doveva presentarsi ad aula unica con altare posto nel cappellone. Sul lato nord dovevano essere presenti due cappelle successivamente unite a costituire una navata laterale. Ma l'elemento di grande pregio e straordinarietà è certamente il cappellone gotico, coperto con volta a crociera ogivale nervata e mirabilmente affrescato, dedicato a San Leonardo di Noblac (santo di origini francesi venerato nel medioevo), dal quale ricaviamo la data del 1408, anno in cui un notabile maddalonese, Masello Guerra, fece dono di un'oncia d'oro per la realizzazione degli affreschi. La data è ricavata dal cartiglio riportato sotto la figura di Masello, il quale si fece ritrarre ai piedi dell'Eterno Padre in atto di devozione. Gli affreschi del cappellone rappresentano una rara raffigurazione della pittura campana del XV secolo, ben conservati quasi nella loro totalità.
COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?
Durante le Giornate FAI di Autunno avrete la possibilità di scoprire piccole chicche e storie particolari che avvolgono questa meravigliosa chiesetta
Visite a cura dimApprendisti Ciceroni Liceo Artistico" Don Gnocchi"- Maddaloni Animazione ICS" Franco Imposimato" - Maddaloni
Domenica: 09:30 - 13:30 / 15:30 - 18:30

COMPLESSO MONASTICO DI SANTA MARIA DE' COMMENDATIS- Non è richiesta prenotazione
Il Museo Civico di Maddaloni, di proprietà comunale, ospita collezioni di archeologia, arte e antropologia. Il museo si sviluppa in parte nei locali dell'antico monastero di Santa Maria de Commendatis e nella chiesa dell'Assunta adiacente. Situato ai margini dell'antico Borgo dei Formali, si trova in via Nino Bixio 211, ed è un importante punto di riferimento culturale per la città e la provincia di Caserta.
Il Museo Civico di Maddaloni nasce con l'obiettivo di salvaguardare la memoria della città. Istituito nel 1978 e allestito dal 1979 in via Amendola, si trasferisce nella sede attuale nel 2005, nei locali del monastero di Santa Maria de Commendatis, risalente al XVI-XVII secolo. L'edificio fu fondato nel 1560 grazie alla donazione del duca Diomede Carafa, inizialmente come ospedale, e successivamente divenne un convento femminile domenicano nel 1660, rifondato nel 1719 dalla duchessa Antonia Caracciolo. Soppressa nel 1867, la struttura fu ceduta al Comune nel 1912. Nel 2009 il museo ha ottenuto il riconoscimento di interesse regionale Campania.
Il Museo Civico di Maddaloni si sviluppa su circa 550 mq distribuiti su tre livelli: piano terra, primo e secondo piano. Il piano terra ha una funzione polivalente, mentre al primo piano si trova la sala dedicata all'archeologia, con reperti dall'età del Rame (2800-1800 a.C.) fino al III secolo d.C. Qui si approfondisce anche la stratificazione storica di Maddaloni, illustrata su una mappa del 1856 che evidenzia le fasi medievale, feudale e della Restaurazione Borbonica, accompagnata da sculture lignee settecentesche e materiale architettonico del XIII e XVI secolo. La terza sala è dedicata all'industria della maiolica settecentesca locale, con dipinti del XVII e XVIII secolo. Particolare rilievo ha la collezione di oggetti in oro, argento e corallo, nota come il tesoro di San Michele Arcangelo, patrono di Maddaloni. Al secondo piano si trovano due sale riservate a mostre temporanee. Il percorso museale include anche la chiesa dell'Assunta, antica sede della confraternita dei Disciplinati e dell'ospedale dei Giovanniti, e quattro locali al piano terra adiacenti, dove è esposta la collezione antropologica contadina.
COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?
Durante le Giornate FAI sarà molto interessante visitare il Museo Civico di Maddaloni, dove attraverso oggetti e pannelli si racconta la storia del territorio dall'età antica (con reperti dell'antica Calatia, dall'Età del Rame al III secolo d.C.), al Medioevo, all'età moderna fino all'Ottocento. Di grande valore sono le maioliche settecentesche, le statue e i dipinti del XVII e XVIII secolo, e gli ex voto in oro, argento e corallo provenienti dal santuario di San Michele Arcangelo, patrono della città. Nel Museo degli antichi mestieri si possono vedere utensili tradizionali dei mestieri locali. La Chiesa dell'Assunta, restaurata nel 1639 e nel 1719, presenta un elegante stile barocco e mostra come si svolgevano le funzioni per le suore di clausura.
Visite a cura di Apprendisti Ciceroni studenti del Liceo Scientifico “Nino Cortese” -ICS “ Aldo Moro”- ICS Maddaloni2/Valle -Maddaloni Animazione musicale a cura ICS Maddaloni2/Valle -Maddaloni Animazione a cura dell’ ICS” A. Moro” –Maddaloni- Liceo Scientifico “ Nino Cortese”- Maddaloni
Domenica: 09:30 - 13:30 / 15:30 - 18:30

CONGREGA DELLA CONCEZIONE - Luogo riservato agli Iscritti FAI
La Congrega dell'Immacolata Concezione si trova nel centro storico di Maddaloni, in una piccola e suggestiva stradina situata nei pressi del Convitto Nazionale "Giordano Bruno" e della Chiesa di San Francesco. Luogo di culto e devozione, rappresenta una delle testimonianze più autentiche della tradizione religiosa locale, inserita in un contesto urbano ricco di storia, arte e spiritualità.
La Congrega della Madonna della Concezione fu edificata nel 1719 grazie alla donazione del confratello Giacomo Stravino, che impose l'obbligo di celebrare messe in perpetuo. La fratellanza esisteva già dal XVI secolo e inizialmente aveva sede nella Chiesa di San Francesco d'Assisi. Le sue origini, come molte confraternite, risalgono con ogni probabilità al Medioevo. Era guidata da un priore e composta da confratelli che indossavano il sacco con cappa celeste e portavano sulla spalla sinistra un'insegna o effige d'argento. Amministrava anche il "Monte dei Morti" per i fratelli e le sorelle.
La chiesa si presenta preceduta da un atrio chiuso da un cancello dove vi sono 3 tondi affrescati: nel primo a sx è rappresentato San Lorenzo Martire con la graticola; a dx vi è il papa San Gregorio e di fronte troviamo San Michele. L'interno è ad una sola navata rettangolare, vi è un altare in marmi policromi del 1769realizzato dal marmoraro Vincenzo Adamo. Sul tabernacolo vi è una colomba in marmo , mancano i capo altare, tutti realizzati dallo scultore napoletano Giuseppe Sanmartino . Sopra l'altare vi è una bellissima pala , dipinta dall'artista Decio Tramontano nel 1534o 1584.Essa rappresenta l'Immacolata Concezione sospesa su una mezza luna ed attorniata dai dodici simboli mariani.Ai lati dell'altare due tele: in una San Michele Arcangelo nell'altra Sant'Anna e la Madonna bambina. La parete di fondo è completamente affrescata da Giovanni Funaro, mentre lungo le pareti laterali troviamo una serie di dipinti ovali su tela in cui sono raffigurate scene della vita della Madonna. Di particolare interesse è la copertura della navata realizzata con una incannucciata a sesto ribassato interamente affrescata.
COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?
Durante le Giornate FAI, la visita alla Congrega dell'Immacolata Concezione a Maddaloni offre un'esperienza unica per immergersi nella storia e nella spiritualità locale. Situata in una piccola strada vicino al Convitto 'Giordano Bruno', la congrega si presenta con un atrio adornato da affreschi di santi come San Lorenzo, San Gregorio e San Michele. All'interno, si può ammirare un altare in marmi policromi del 1769, realizzato dal marmoraro Vincenzo Adamo, e una splendida pala d'altare dipinta da Decio Tramontano, che raffigura l'Immacolata Concezione circondata dai simboli mariani. Le pareti sono decorate con affreschi e dipinti che raccontano scene della vita della Madonna, mentre la navata è coperta da una suggestiva volta in incannucciata affrescata. Questa visita permette di scoprire non solo capolavori artistici, ma anche il profondo legame della congrega con la devozione e la tradizione religiosa della città.
Visite a cura di Apprendisti Ciceroni IC. "Luigi Settembrini"
Domenica: 09:30 - 13:30 / 15:30 - 18:30 (ultimo ingresso 18:00)

CONVENTO DEI CARMELITANI, CHIESA DELL’ANNUNZIATA E CONGREGA DEL SOCCORSO- Non è richiesta prenotazione,
Il Complesso Conventuale dei Padri Carmelitani Scalzi si trova nel centro storico di Maddaloni (CE), in Piazza dell'Annunziata. Comprende la Chiesa dell'Annunziata, un chiostro e una biblioteca. La piazza offre una vista suggestiva su importanti monumenti della città, come il Duomo con la sua cupola e il campanile, la Torre Artus, la Congrega del Soccorso e numerosi palazzi antichi, testimoni della storia e della cultura locali.
Fu l'Università di Maddaloni, nel 1319 durante il regno di Roberto d'Angiò, a promuovere la realizzazione della chiesa. Dal 1499, per volontà di Giantommaso Carafa, conte di Maddaloni, fu affidata ai Padri Domenicani della Congregazione di Lombardia, che la custodirono per oltre tre secoli. Divenne la chiesa privilegiata dei Carafa, che vi costruirono una cappella privata e promossero importanti restauri. Nel 1807, con l'editto napoleonico, tornò all'Università di Maddaloni e fu affidata a sacerdoti secolari. Nel 1927 l'intero complesso fu assegnato ai Padri Carmelitani Scalzi, che ancora oggi ne sono i custodi.
La Chiesa, a croce latina, ha perso l'originario aspetto gotico, pur conservandone in gran parte la planimetria. La facciata, del XVIII secolo, presenta decorazioni barocche inserite in un contesto neoclassico. L'atrio, con copertura a botte e due ingressi, introduce a un interno a navata unica con cappelle laterali, ornate da stucchi settecenteschi. A destra dell'ingresso si conserva un frammento di affresco del XIV secolo. La navata è coperta da uno splendido cassettonato ligneo, dipinto dal fiorentino Giovanni Balducci, con cantoria coeva sopra l'ingresso. L'altare maggiore, in marmi policromi, è di scuola napoletana del XVIII secolo. Nel presbiterio si trova il coro ligneo a due ordini di seggi, del 1608. Sulla parete di fondo campeggia l'"Annunciazione", olio su tela di Emanuele de Mattheis (1729). Nei pennacchi della cupola affreschi del Balducci raffigurano le quattro virtù cardinali. A destra dell'altare maggiore si apre la Cappella del Rosario, con una tavola del Balducci (1604) e, ai lati, due grandi tele di Orazio de Martinis (1722). Dal transetto sinistro si accede alla magnifica Cappella dei Carafa, con sull'altare un dipinto di Mattia Preti (1656).
COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?
Durante le Giornate FAI sarà possibile visitare la chiesa privilegiata dalla potente famiglia Carafa della Stradera, duchi di Maddaloni per quattro secoli. Questa illustre casata scelse la chiesa come proprio sepolcro gentilizio, affidandone la decorazione ai migliori artisti del tempo, con l'intento di restituirle decoro e splendore. I visitatori potranno accedere anche al chiostro e alla biblioteca del convento. Il complesso, sorto come convento domenicano nel Quattrocento e divenuto comunità priorale nel Cinquecento, fu soppresso nel 1806 in seguito a un decreto emanato da Gioacchino Murat. Dopo il rifiuto dei Domenicani di farvi ritorno, l'edificio fu affidato ai Carmelitani Scalzi, che vi si insediarono nel 1928, a seguito di importanti lavori di ristrutturazione. In concomitanza con questo nuovo insediamento, nacque la biblioteca. Con l'istituzione del seminario per la formazione dei giovani aspiranti ai voti, essa si è progressivamente arricchita di testi prevalentemente teologici, spirituali e religiosi, alcuni dei quali di notevole antichità. Grazie all'intensa attività del centro di spiritualità, la biblioteca è in continuo aggiornamento e oggi custodisce un importante corpus di documenti librari a carattere religioso, storico, artistico, letterario e scientifico, rilevanti sia per i contenuti che per il valore fisico e storico dei volumi.
Visite a cura di Apprendisti Ciceroni: studenti del Liceo Classico e Scuola Secondaria di I grado Convitto Nazionale “ Giordano Bruno”- Maddaloni Animazione musicale ICS ”Luigi Settembrini” – Maddaloni Mostra ” Il rispetto delle tradizioni” a cura del Liceo Statale “ Don Gnocchi” -Maddaloni
Sabato: 09:30 - 13:30 / 15:30 - 18:30 (ultimo ingresso 18:00)

CONVITTO NAZIONALE G. BRUNO E CHIESA DI SAN FRANCESCO- Non è richiesta prenotazione
Il Convitto Nazionale "Giordano Bruno" si trova nel centro storico di Maddaloni, in provincia di Caserta, città dalle origini etrusche legate all'antica Calatia. Situato in via San Francesco d'Assisi, il convitto occupa l'ex convento dei Frati Minori Francescani, che include anche la Chiesa di San Francesco d'Assisi. Il complesso è un importante punto culturale e sociale della città, ospitando diverse scuole e attività educative.
La nascita del convento è attribuita a San Francesco d'Assisi che, di ritorno dalla Terra Santa intorno al 1220, si fermò a Maddaloni per onorare San Michele Arcangelo sul Monte, costruendo un ricovero di paglia che divenne l'attuale complesso francescano, retto poi dai Padri Scolopi. Tra il 1807 e il 1808, con la chiusura dei conventi decretata da Giuseppe Bonaparte e Gioacchino Murat, fu trasformato in Collegio di Terra di Lavoro per l'istruzione dei giovani. Luigi Settembrini, uno dei suoi studenti più illustri, lo riformò e lo intitolò a Giordano Bruno dopo l'unificazione d'Italia.
Attraverso uno scenografico portale in piperno grigio e pietra di Bellona del 1758, con lo stemma dei francescani, si accede al convento cinquecentesco entrando nel chiostro, caratterizzato da archi a tutto sesto sorretti da colonne. Al centro si trova un pozzo in pietra e un alto contenitore con un albero di limoni, a ricordo di quello che, secondo la leggenda, piantò San Francesco. Uno scalone a due rampe conduce al grande salone rettangolare, dove si ammira la più grande tela al mondo (700 mq), dipinta nel 1756 dall'artista napoletano Giovanni Funaro. L'opera mostra grandiose quadrature architettoniche prospettiche con l'Immacolata Concezione, San Francesco e Sant'Antonio. Suggestivi corridoi, stanze e sotterranei richiamano la vita monastica di un tempo. Adiacente al Convitto si trova la chiesa di San Francesco d'Assisi, che conserva pregevoli opere d'arte, tra cui due angeli in marmo di Giuseppe Sammartino del 1761 ai lati dell'altare.
COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?
Durante le Giornate FAI sarà possibile visitare il Convento dei Francescani, fondato da San Francesco d'Assisi e considerato la più antica istituzione pubblica della provincia di Caserta da oltre due secoli. Qui insegnarono grandi docenti come Francesco Fiorentino e Massimo Bontempelli, formando illustri studenti tra cui Luigi Settembrini. Nel salone del Convitto si potrà ammirare la magnifica tela di Giovanni Funaro, la più grande al mondo, e una più piccola restaurata grazie al contributo dell'attore Tom Cruise, che la vide nel 2011 durante le riprese di 'Mission: Impossible ' Protocollo fantasma'. Sarà inoltre visitabile la chiesa adiacente, esempio di architettura controriformista, che ospita capolavori della statuaria napoletana settecentesca, come i due angeli di Giuseppe Sammartino.
Visite a cura di Apprendisti Ciceroni studenti del Liceo Classico e Scuola Secondaria di I grado Convitto Nazionale “ Giordano Bruno”-Maddaloni Animazione APS Banda Sinfonica Città di Maddaloni Animazione musica e Teatro a cura degli studenti del Convitto Nazionale “ Giordano Bruno
Sabato: 09:30 - 13:30 / 15:30 - 18:30 (ultimo ingresso 18:00)

CONFRATERNITA DI SANTA MARIA DEL SOCCORSO- Non è richiesta prenotazione
L'attuale Congrega di Santa Maria del Soccorso e' ubicata in piazza Umberto I, nel centro storico della città di Maddaloni, in provincia di Caserta. Essa rappresenta un esempio di storia, arte e fede dei nostri avi, che dettero impulso alla costituzione delle Confraternite e delle Congreghe di Maddaloni, per prestare aiuto alle persone indigenti e bisognose di assistenza, provvedendo anche alla sepoltura dei morti.
Ha origini antichissime,documenti del 1528 parlano di rendite da riscuotere, redatti tra gli anni 1730 e 1752, si evince che la Congregazione officiava nella chiesa dell'Annunziata in due ambienti differenti:la cappella con statua della Madonna del Soccorso e il vano del cimitero in cui vi era una grotta a stucco con le statue della Natività. Ma la difficile convivenza con i domenicani dell'Annunziata, nonostante l'intervento pacificatorio del Duca di Maddaloni,portò i confratelli alla decisione di erigere una nuova fabbrica di loro esclusiva pertinenza .Questa fu realizzata nel 1667, mentre il prospetto che dava sulla piazza nel 1852 ad opera dell'arch. Giuseppe Rossi. Nel 1945 la Confraternita fu soppressa subendo spoliazioni di arredi e beni.Nel 2005 alcuni fedeli la ricostituirono.
La Chiesa barocca, è formata da una sola navata. Lungo le pareti laterali sono presenti cinque ovali affrescati con figure di Santi. La volta a botte ribassata, presenta un affresco rappresentante l'Assunzione della Vergine al Cielo.La parte absidale è composta dall'altare principale ,realizzato con marmi ad intarsio e da due altari laterali, realizzati a stucco e ricoperti con lastre di marmo. Al di sopra dell'altare maggiore, in una cornice a stucco, di colore verde ed oro, e' presente un dipinto del 1761 rappresentante la Madonna del Soccorso detta anche del Manganello. Sull' altare del lato destro, un dipinto incorniciato di stucco bianco, raffigura San Gioacchino e San Giuseppe; su quello di sinistra, un dipinto di uguali dimensioni raffigura la Pieta'. Nei quattro pennacchi all'incrocio del transetto, sono raffigurati i quattro Evangelisti. La parte absidale,con fregi e cornici a stucco, è chiusa nella parte centrale da una finestra contornata da due piccoli angeli recanti fiori tra le mani. Dall'abside si accede alla sagrestia e da questa al campanile terminante con una guglia piramidale, più alta del piccolo lanternino che è posto a chiusura della cupola ricoperta di maioliche verdi e gialle. Sulla porta principale troviamo la cantoria lignea e organo settecentesco
COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?
Durante le giornate FAI, si potrà ammirare un' antica confraternita di Maddaloni, conoscerne la storia e le sue funzioni.Un vera testimonianza di come i cittadini confermavano il loro prestigio sociale e spirituale nelle spontanee associazioni laicali di un tempo.Attraverso riti, regole e opere ,i confratelli dimostravano solidarietà e coesione spirituale, nel culto dell'eterno e della sacralità della vita autenticata dal Cristianesimo. Ingaggiavano artisti per impreziosire le Congreghe e i loro ipogei ,che erano cimiteri cittadini. Appartenere ad una congrega significava essere parte integrante della società del tempo e ricevere protezione ed aiuto nei momenti difficili della vita e della morte.In questa Congrega ,dove si praticava la devozione alla Madonna del Soccorso, i confratelli durante i loro riti, indossavano un sacco bianco con la cappa di colore amaranto e l' insegna d'argento. Era retta da tre Ufficiali Maggiori : Priore, Sottopriore e Consultore, eletti annualmente e da sei Ufficiali subalterni.I cassieri amministravano le rendite, il Maritaggio per le fanciulle povere ed il Monte dei Morti. La guida spirituale era affidata ad un sacerdote.
delegazione FAI di Caserta
Visite a cura di Apprendisti Ciceroni studenti del “DilBec”
Sabato: 09:30 - 13:30 / 15:30 - 18:30

Riardo

PARCO SORGENTI FERRARELLE DI RIARDO- su Prenotazione
Un impegno che si concretizza attraverso opere di restauro di manufatti architettonici di pregio e interventi sulla vegetazione e l'agricoltura. All'interno del Parco Sorgenti di Riardo (dove ha origine la naturale effervescenza di Ferrarelle), Ferrarelle ha fondato la società Masseria delle Sorgenti, azienda agricola che coltiva in regime di agricoltura biologica. L'azienda agricola Masseria delle Sorgenti ha la sua dimora all' interno della Masseria Mozzi le cui origini si perdono nella storia fin dal Medioevo
L'azienda agricola Masseria delle Sorgenti ha la sua dimora all' interno della Masseria Mozzi le cui origini si perdono nella storia fin dal Medioevo. Le terre, a quel tempo possedimenti agricoli dei Monaci benedettini dell'Abbazia della Ferrara, erano meta del soggiorno estivo dei monaci, che qui vi trovavano frescura nei mesi più caldi e un terreno particolarmente fertile e ricco di sali minerali per l'agricoltura. Sono proprio i monaci a dare il nome "Le Ferrarelle" a quei luoghi disseminati di fonti d'acqua di origine vulcanica.
La Masseria vuole continuare a svolgere il proprio ruolo nel territorio, migliorando continuamente i propri standard produttivi e la sostenibilità delle proprie attività. Inoltre, l'ambizione del progetto porta a rappresentare un esempio virtuoso delle buone pratiche agricole per le altre aziende locali. In questo modo puntiamo a creare una rete di imprese che tutelano e valorizzano il patrimonio unico a nostra disposizione.
COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?
Il Parco Sorgenti Ferrarelle di Riardo - che sorge all'interno di una vasta area naturale di circa 150 ettari nel cuore dell'Alto Casertano - è patrocinato dal FAI, che ne tutela lo straordinario contesto paesaggistico e architettonico. Un paradiso tutto naturale che custodisce le fonti delle acque minerali Ferrarelle, Maxima, Electa e Santagata. All'interno del Parco Sorgenti di Riardo, la Società ha fondato anche la Masseria delle Sorgenti, un'azienda agricola basata su principi di conversione biologica, impegnata nella produzione consapevole e nel rispetto della terra.
Visite a cura di Volontari FAI
Sabato: 10:00 - 14:00 (ultimo ingresso 13:00)
Note: Turni ogni 45 minuti : 10.00; 10.45; 11.30; 12.15; 13.00; gruppi di massimo 25 persone.

fonte: https://fondoambiente.it/il-fai/grandi-campagne/giornate-fai-autunno/i-luoghi-aperti/?search=caserta 

Casertamusica.com - Portale di musica, arte e cultura casertana. Testi ed immagini, ove non diversamente specificato, sono proprietà di Casertamusica.com e della Associazione Casertamusica & Arte. Vietata ogni riproduzione, copia, elaborazione anche parziale. Tutti i diritti riservati. Per segnalazioni: redazione@casertamusica.com
Related sites: Orchestra Popolare Campana - Locali Caserta - Corepolis - Centro Yoga L'Arnia.