Teatro Civico 14: stagione 2024/25
Caserta - dal 5 ottobre 2024 al 6 Aprile 2025
Comunicato stampa
La stagione 2024-25 presenta 30 spettacoli, tra cui un
progetto site-specific (Bar Tales – Miniserie teatrale), e due iniziative
dedicate alla formazione del pubblico: Lezioni da palco della Compagnia Vulìe e
Prima del Palco, una serie di incontri tra pubblico e artisti con la
partecipazione di critici teatrali.
L’innovazione è il filo conduttore della
stagione, al centro delle riscritture di classici shakespeariani come Giulietta
e Romeo di Roberto Latini e Tempesta di Rosario Sparno, nella rivisitazione del
mito di Euridice di Luisa Guarro e nell’originale Open Mic Farm di Gianluca
Ariemma, ispirato a un classico contemporaneo come George Orwell. La grande
drammaturgia del presente, che affonda le radici nel Sud Italia, è rappresentata
da autori come Mimmo Borrelli, Saverio La Ruina e Rosario Palazzolo. I temi di
impegno civile sono presenti in opere quali Come un granello di sabbia di
Salvatore Arena e Massimo Barilla, Anonimasequestri di Leonardo Tomasi, Il
viaggio di Nabil di Stefano Amatucci e Desapariciòn di Antimo Navarra e Roberto
Solofria. Le configurazioni emotive del presente sono esplorate in Questa
splendida non belligeranza di Marco Ceccotti e REC – D-Istruzioni per una storia
virale di Michele Brasilio. Sguardi sulle donne e sguardi delle donne sul mondo
sono al centro di lavori come Alfonsina di Marilena Lucente, Piacere mio di
Piera Russo, Faccere di Massimo Andrei, Television di Paola Giglio e Conta che
passa la pazza di Irma Ciaramella. La tradizione del teatro di figura viene
reinterpretata nell’agiografico lavoro La Coppa del Santo degli Omini e nel
concerto/spettacolo con marionetta Rimbambimenti di Andrea Cosentino.
Programma
5 ottobre, "Giulietta e Romeo", spettacolo di Roberto Latini,
Latini, uno dei registi più apprezzati della scena contemporanea, vincitore
di due Premi Ubu per il miglior attore (2014) e per la miglior regia (2017),
presenta una versione intima e suggestiva della tragedia shakespeariana,
concepita come un concerto scenico. Prodotto dalla Compagnia Lombardi-Tiezzi, lo
spettacolo vede la partecipazione di Federica Carra, e si avvale delle musiche
originali di Gianluca Misiti, delle luci di Max Mugnai, dei costumi di Daria
Latini e dei contributi video del Collettivo Treppenwitz. La forza visiva e
sonora dello spettacolo fa di Giulietta e Romeo un'opera di grande impatto
emotivo.
In occasione dello spettacolo, il 5 ottobre si
terrà l'incontro "Prima del palco" con il critico teatrale Alessandro Toppi, che
dialogherà con Roberto Latini per approfondire la genesi e il significato della
messa in scena.
Giulietta e Romeo si concentra sui momenti chiave della
storia d’amore tra i due giovani amanti, con una narrazione suddivisa in cinque
quadri che scandiscono le tappe fondamentali della relazione. Si inizia con
l’incontro tra Romeo e Giulietta, proseguendo con la celebre scena del balcone,
dove le parole dei due protagonisti si intrecciano come note musicali,
sottolineando il desiderio e la distanza che li separa. Il terzo quadro è il
matrimonio, un momento di profonda intimità e gioia, evocato con la frase "aria
all'aria". La separazione all’alba è uno dei passaggi più struggenti, dove Romeo
chiede a Giulietta “te ne vuoi andare?”, un addio che segna il dramma
ineluttabile della loro storia. L’ultimo quadro si svolge nella cripta, dove
l’amore e la morte si incontrano sulle labbra dei due amanti. Attraverso queste
scene, Latini crea un percorso emotivo che trasforma i dialoghi in musica e le
emozioni in ritmo, portando in scena un’opera che esplora la fragilità e
l’intensità dell’amore.
19 ottobre, "Questa splendida non belligeranza", scritto e diretto da Marco
Ceccotti, (vincitore In-Box 2022).
Scritto e diretto da Marco Ceccotti,
autore segnalato dal Teatro di Roma nel 2019 come una delle Sei Nuove Voci della
Drammaturgia Italiana. La produzione, realizzata dal Teatro Metastasio di Prato
in collaborazione con il Consorzio Altre Produzioni Indipendenti e con il
sostegno di Teatro di Roma, Carrozzerie n.o.t., Teatro San Carlino e Fortezza
Est, vede in scena Giordano Domenico Agrusta, Luca di Capua e Simona Oppedisano.
I costumi sono curati da Stefania Pisano, mentre le luci sono di Camila Chiozza.
L’opera affronta le complesse dinamiche di una famiglia segnata da relazioni
difficili e da un silenzio emotivo che grava sulle loro vite. La trama ruota
attorno a un figlio che non riesce a separarsi dalla propria famiglia e a un
padre pacifista emotivo, mentre una madre ironica lotta per trovare la felicità
tra i libri horror.
In un clima di pace apparente, i tre protagonisti si
trovano intrappolati in una vita di non detti e piccole delusioni, desiderando
di potersi odiare a sufficienza per essere normali. Come sottolinea Marco
Ceccotti: “Viviamo in un tempo in cui il silenzio può essere più assordante
delle parole. La guerra, che un giorno irrompe nella loro vita, costringe
ciascuno di loro a confrontarsi con i propri demoni.” Questa Splendida Non
Belligeranza invita il pubblico a riflettere sulla fragilità delle relazioni e
sulla difficoltà di esprimere sentimenti profondi. “Ogni interazione umana è
un’opportunità di connessione,” afferma Ceccotti, sottolineando l'importanza di
affrontare le emozioni fino in fondo.
26 ottobre, "Come un granello di sabbia",
diretto da Salvatore Arena e Massimo Barilla.
Lo spettacolo è vincitore del
Premio della Critica 2019 ANCT (Associazione Nazionale dei Critici Teatrali) e
del Premio Selezione In-box Blu 2016. Realizzato in co-produzione da Mana Chuma
Teatro e Fondazione Horcynus Orca, in collaborazione con La.P.E.C. e Giusto
Processo Latitudini, il lavoro teatrale affronta temi di giustizia e
ingiustizia, declinando in drammaturgia una storia dai contorni oscuri e
tormentati, dalle conseguenze violentemente drammatiche e non risanabili. Le
musiche originali di Luigi Polimeni, contrappunto ritmico ed emozionale al
racconto, diventano esse stesse drammaturgia, sostenendolo le scorrere
inesorabile della storia in tutte le sue partiture emotive.
La trama si
snoda attorno alle vicissitudini di Giuseppe Gulotta, un uomo la cui vita è
stata segnata da un sistema giudiziario fallimentare. La storia esplora le
conseguenze di una vicenda legale caratterizzata da omissioni, errori e
falsificazioni. La voce di Giuseppe ci attira in un vortice raccontando, come
trovasse per la prima volta qualcuno disposto ad ascoltare, la gioventù
interrotta, l’arresto, le torture, i colpevoli silenzi, i pregiudizi, ma anche
l’irriducibile cocciuta speranza in una restituzione finale della propria umile
e alta identità. Lo fa alternandosi a voci secondarie, ma necessarie: un
vicequestore illuminato schiacciato anche lui dall’ingranaggio, l’ufficiale
dell’Arma regista occulto delle torture (un Kurz rovesciato, lucido e per nulla
tormentato), la moglie Michela, i genitori.
Ogni voce, ogni episodio del
vortice, trova il proprio luogo all’interno della scenografia, leggera e
opprimente a un tempo, di Aldo Zucco, capace di diventare multiforme nei suoi
pochi, ma importanti segni. E a proposito del suo lavoro, Arena spiega: “La
responsabilità di affrontare questa storia è grande. Volevamo creare un processo
di identificazione senza retorica, dando voce a chi ha sofferto.” Come Un
Granello Di Sabbia vuole essere un’occasione di riflessione per esplorare verità
spesso taciute.
16 novembre, "Anonimasequestri"
di Leonardo Tomasi (vincitore Premio Scenario 2023).
una delle produzioni più
originali e provocatorie della scena teatrale contemporanea, un'anteprima della
performance che ha vinto il Premio Scenario 2023. Il progetto è ideato e diretto
da Leonardo Tomasi, in scena Federico Giaime Nonnis, Daniele Podda, lo stesso
Tomasi e un ostaggio. A curare la parte drammaturgica, Sonia Soro, anche
assistente alla regia; mentre il disegno luci è affidato a Elia Porcu. La cura
della produzione è di Francesca Bettalli e Elena Tedde Piras, con la
documentazione video di Ivan D’Alì e fotografie di Agostino D'Antonio.
Anonimasequestri è una coproduzione del Teatro Metastasio di Prato e di Sardegna
Teatro.
Lo spettacolo racconta con ironia e cruda realtà le vicende di due
trentenni sardi che, tra provini per fiction sul banditismo e spot turistici,
cercano di sbarcare il lunario. Ispirati da un contorto senso identitario, e
armati di birre Ichnusa e orgoglio sardo, organizzano sequestri fittizi per
gioco, in omaggio ai fasti di una Sardegna che non esiste più. In un gioco
metateatrale che mescola documentario, commedia e citazioni del cinema
poliziottesco anni '70, i protagonisti preparano, studiando piani e battute, la
loro prossima "azione". Il pubblico, complice e "sequestrato", diventa testimone
di una riflessione ironica e, allo stesso tempo, inquietante sull’identità, la
cultura popolare e la perversione del potere. Il tutto sotto il segno di una
"banda criminale" che si ritrova a tavola, tra patatine, birre e chiacchiere,
per riflettere su cosa accade quando il gioco si fa troppo serio.
23 e 24 novembre, "Open
Mic Farm" di Gianluca Ariemma
Reinterpretazione di Animal Farm di George
Orwell, utilizzando il linguaggio della stand-up comedy per affrontare tematiche
sociali e politiche attraverso un'interazione diretta con il pubblico (vincitore
XXXIII Edizione di Fantasio Festival di Regia).
30 novembre, "Coppa del
Santo" prodotto dalla compagnia Gli Omini,
uno spettacolo che si
colloca al confine tra il sacro e il gioco, "Coppa del Santo" prodotto dalla
compagnia Gli Ominiscritto da Giulia Zacchini e interpretato da Luca Zacchini e
Francesco Rotelli. Un’idea che nasce da un’indagine approfondita sulla figura
dei santi, sviluppata nel corso di dieci anni dal collettivo artistico de Gli
Omini. La performance invita il pubblico a diventare parte attiva di un evento
che mescola elementi teatrali, storici e popolari, dando vita a una vera e
propria sfida tra santi. Gli spettatori, infatti, saranno chiamati a votare il
vincitore tra 32 santi, scelti per l'occasione.
In occasione dello
spettacolo, il 30 novembre si terrà l'incontro Prima del palco con il critico
teatrale Michele Di Donato, che dialogherà con la compagnia per approfondire la
genesi e il significato della messa in scena.
Coppa del Santo è strutturato
come un torneo che richiama le dinamiche dei campionati virtuali, ma prende vita
sul palcoscenico. Ogni santo rappresenta una squadra, e ciascuna di queste si
sfida fino a quando ne resterà uno solo, il vincitore scelto dal pubblico. A
partire dai sedicesimi di finale, i santi, da San Giorgio a Padre Pio, passando
per Santa Pazienza e Santa Speranza, si scontreranno non solo con i loro poteri
sovrannaturali, ma anche con la loro storia, i loro miti e le loro leggende. In
un susseguirsi di sfide, che spaziano dal sacro al popolare, gli spettatori
saranno coinvolti in una narrazione collettiva, in cui ogni sfida è anche
un'occasione di riflessione sul ruolo che i santi occupano nella cultura e nella
fede.
Con questo spettacolo, gli Omini propongono un’esperienza che invita a
giocare con la storia, l’irriverenza e la cultura popolare, aprendo uno spazio
di riflessione condivisa sul ruolo dei santi nel nostro immaginario collettivo.
Domenica 1 dicembre,
ore 19, la Compagnia Movimento Danza andrà in scena con "Keywords n.4",
coreografia di Gabriella Stazio.
Lo spettacolo si svolge nell’ambito della
rassegna "On – Call for Contemporary Dance", in una serata ispirata ai grandi
maestri della Modern Dance
dal 7 e 8, 14 e 15 dicembre,"REC –
D-Istruzioni per una storia virale" di Michele Brasilio
Sul palco,
insieme a Michele Brasilio, Marina Cioppa e Stefania Remino, con scenografie di
Vincenzo Leone e luci curate da Alessandro Benedetti.
REC. D-istruzioni per
una storia virale si insinua tra le pieghe di una famiglia che affronta il
declino della madre, costretta a letto. In un intreccio di dramma e black
comedy, la malattia diventa il fulcro di scontri e alleanze, ma anche il
pretesto per trasformare il dolore in uno spettacolo virale sui social. La trama
indaga con sarcasmo la fragilità dei rapporti familiari e l'influenza corrosiva
dell'interesse economico e della celebrità. I protagonisti, due fratelli Mattia
e Bea, insieme a Nicole, la compagna di lui, da vittime di un destino comune, si
trasformano in attori inconsapevoli di un set hollywoodiano, mentre la casa si
tramuta in una fabbrica di contenuti con un enorme seguito di follower.
Un’offerta di 5 milioni di euro metterà i personaggi di fronte a un dilemma
etico estremo.
dal 21 al 29
dicembre, BAR TALES: 1 episodio di Antimo Navarra
con Michele
Brasilio, Ilaria Delli Paoli, Antimo Navarra, Roberto Solofria e con Giuseppe
Vinciguerra
da un’idea di Ilaria Delli Paoli, costumi Alina Lombardi,
grembiuli Giulia Contrastato
sigla originale Paky Di Maio, foto di scena
Claudia Bellati, aiuto regia Marica Palmiero
regia Roberto Solofria, una
produzione Mutamenti/Teatro Civico 14
Dal 21 al 29 dicembre, il Teatro Civico
14 di Caserta apre le porte del suo bar, trasformandolo in un palcoscenico per
Bar Tales, una serie teatrale a episodi ideata da Ilaria Delli Paoli. La nuova
produzione Mutamenti/Teatro Civico 14 vedrà in scena, per il primo episodio
scritto da Antimo Navarra e diretto da Roberto Solofria, gli stessi Navarra e
Solofria, Michele Brasilio, Ilaria Delli Paoli, e con Giuseppe Vinciguerra, che
accompagneranno il pubblico in un viaggio attraverso storie di vita quotidiana,
drammatiche e ironiche, servite con il calore conviviale del BarZotti.
Bar
Tales è ambientato nel BarZotti, un luogo familiare, gestito dai fratelli Zotti,
Lorenzo, Carlo e Armando, dove ogni drink è accompagnato da storie esilaranti e
commoventi. Questo confessionale collettivo della città di Caserta diventa lo
scenario di intrecci sorprendenti e personaggi irresistibili, raccontando un
mosaico di vite che si incrociano tra risate e riflessioni, e disegnando un
quadro vivace e affascinante della quotidianità di una piccola cittadina. Ogni
episodio è un mix perfetto di comicità, ironia e malinconia, un invito a
lasciarsi coinvolgere da una narrazione che fa dello spettatore parte attiva,
grazie alla prossimità e alla dinamicità del format: un bar che diventa teatro e
la vita si trasforma in racconto.
«Con Bar Tales abbiamo voluto esplorare
come il concetto di serialità, che domina oggi le piattaforme streaming, potesse
adattarsi al teatro dal vivo», spiega l’ideatrice del format Ilaria Delli Paoli:
«Il bar del Teatro Civico 14 è lo spazio ideale per abbattere le barriere tra
attori e pubblico, offrendo una rappresentazione immersiva, intima e condivisa.
È una scommessa che ci permette di reinventare il teatro, avvicinando nuove
persone e dimostrando che la magia del palcoscenico può vivere ovunque, persino
dietro un bancone».
Programmazione:
21-25-28 dicembre ore 20.00
22-26-29 dicembre ore 18.00
27 dicembre ore 21.00
4 e 5 gennaio 2025, "Alfonsina"
di Marilena Lucente
con Anna Bocchino, regia Roberto Solofria, assistente
alla regia Marica Palmiero, costumi Giulia Contrastato
Lo spettacolo racconta
la storia di Alfonsina Strada, la prima e unica donna a partecipare al Giro
d'Italia, cento anni fa. Un'impresa storica che richiese persino una modifica al
suo nome: per inserirla nell'elenco dei corridori, il suo nome venne registrato
come "Alfonsin". Prodotto da Mutamenti/Teatro Civico 14 e Piccola città teatro,
lo spettacolo vede in scena Anna Bocchino.
Alfonsina Strada ha partecipato a
una delle gare più dure di sempre: oltre 3000 chilometri in 12 giorni,
gareggiando contro un centinaio di uomini. Un'impresa che sembrava impossibile,
eppure quel sogno l'aveva accompagnata fin da bambina, quando, a soli dieci
anni, vide per la prima volta una bicicletta. Nonostante la povertà e le
difficoltà, Alfonsina trovò la forza di seguire la sua passione, arrivando a
competere su strade, velodromi e piste in tutto il mondo. La sua corsa al Giro
d'Italia non si concluse con una vittoria, ma riuscì a completare l'intera
competizione, in una prova epica che rappresentò un risultato straordinario.
Alfonsina è stata una donna visionaria, capace di anticipare i tempi e di
incarnare il cambiamento. Definita una "suffragetta a pedali", ha contribuito
con il ciclismo all'emancipazione femminile in Italia. Anche negli ultimi anni
della sua vita, quando il suo nome sembrava dimenticato, Alfonsina continuò a
correre sotto i tendoni del circo, inseguendo la sua passione e sfidando i
limiti. Perché, come ricorda lo spettacolo, “non si può fermare il vento con le
mani”.
11 e 12 gennaio, "Tempesta" diretto da Rosario Sparno,
da La tempesta di William Shakespeare, con Massimiliano Foà, Luca Iervolino e
Francesca De Nicolais, installazioni Antonella Romano, costume di Ariel Giuseppe Avallone,
disegno luci Simone Picardi
foto di scena Pino Miraglia, adattamento e regia
Rosario Sparno
spettacolo prodotto da Casa del Contemporaneo e diretto da
Rosario Sparno. Questo lavoro si inserisce nel dittico shakespeariano
Shakespeare e l’illusione, che inizia con Tempesta e si conclude con Sogno di
una notte di mezza estate. Grazie alle interpretazioni di Massimiliano Foà, Luca
Iervolino e Paola Zecca, il palcoscenico si trasforma in un’isola incantata, un
luogo in cui le barriere tra pubblico e scena svaniscono.
Con questo
progetto, Sparno indaga il mondo poetico e sovrannaturale di Shakespeare, dove
magia e sogni si intrecciano alle vicende umane. Tempesta è considerata l’ultima
opera di William Shakespeare, il suo testamento spirituale e il suo addio alle
scene, l’opera che raccoglie tutta la sua poetica e il suo amore per il teatro.
“La tempesta” è una tempesta di parole, di immagini e di suoni che, come
naufraghi, trasporta gli spettatori su un’isola incantata, un’isola in cui si
rappresenta la storia del mondo, con i suoi giochi d’amore e potere in un
infinito e circolare ripetersi. Le storie di Prospero, Ariel, Miranda,
Ferdinando e Calibano, protagonisti della narrazione, danno vita a una
riflessione su temi universali come il desiderio di libertà e la lotta per una
nuova visione di società. Sulla scena l’elemento del sale simboleggia il mare e
conferisce un’atmosfera magica e in continuo movimento.
«Il sale diventa
mare, la vendetta si trasforma in perdono, il palco è un cerchio di legno su cui
danzare per sovvertire ogni ruolo,» spiega Rosario Sparno. «È durante la
tempesta che bisogna osare. Stravolgere i ruoli, danzare affinché il sale si
trasformi in mare, lottare affinché gli schiavi non anelino al potere ma a nuove
visioni di società senza vinti. Questo spettacolo è dedicato agli attori e ai
loro personaggi, che vivono, invecchiano e agiscono insieme, rendendo ogni
parola un fendente di spada e ogni passo una rivoluzione».una
rilettura contemporanea dell'ultima opera di Shakespeare, attraverso
un'installazione scenografica che rappresenta l’isola di Prospero.
18 e 19
gennaio, "Il viaggio di Nabil", spettacolo di Stefano Amatucci,
la storia di
un giovane migrante in una moderna Odissea, esplorando i pericoli e le sfide che
affronta per riunirsi con i propri cari.
25 gennaio, "Via del Popolo" di
Saverio La Ruina (Premio Ubu 2023 per il miglior nuovo testo italiano),
la
trasformazione sociale di una cittadina del Sud Italia, mettendo in luce le
dinamiche che hanno cambiato la vita di un'intera comunità.
1 e 2 febbraio,
"Piacere mio" di Piera Russo
15 e 16 febbraio, "Via Crudex" di Rosario
Palazzolo
1° marzo, "Television di Paola Giglio"
29 e 30 marzo,
"Il gelo"
dalle liriche di Eduardo De Filippo, portate in scena da Mimmo
Borrelli in un monologo che esplora la solitudine e l’ispirazione dello
scrittore;
5 e 6 aprile, "Una storia per Euridice" di Luisa Guarro,
che
rivisita il mito di Orfeo dal punto di vista di Euridice.
Altri appuntamenti
progetto Prima del Palco:
incontri tra artisti e critici teatrali:
Roberto Latini con Alessandro Toppi
(5 ottobre 2024),
Marco Ceccotti con Roberta Fusco (19 ottobre 2024),
Gli Omini con Michele Di Donato (30 novembre 2024),
Andrea Cosentino con
Francesca Saturnino (15 marzo 2025)
Mimmo Borrelli con Emanuela Ferrauto (29
marzo 2025).
Corde Nuove – Festival Musica
Emergente, III edizione, (1°, 15 e 22 novembre) al Teatro Civico 14.
Il festival, ideato da Urbe Santa Maria Capua Vetere APS, offre tre serate di
esibizioni musicali, performance ed esplorazioni artistiche, promuovendo
produzioni originali e indipendenti in un'atmosfera di scoperta e
partecipazione.
29 Novembre, ore 21, Fabrizio Coppola
presenta "Heartland" (ingresso 10€)
Arriva anche a Caserta il tour del
cantautore milanese di origini campane per promuovere il suo ultimo disco,
Heartland. Recepito con grande favore dalla stampa specializzata, l’album è
stato segnalato da diversi giornalisti tra le migliori uscite italiane del 2023.
Coppola sarà solo sul palco per dare vita a uno spettacolo lirico e
coinvolgente, affilato e luminoso.
Heartland è un’opera sulla perdita e sulla
fine delle cose e allo stesso tempo è un disco sulla luce, sulla fiducia e sulla
responsabilità personale – in definitiva è una spinta all’azione. Il disco è
stato pubblicato insieme a un libro che raccoglie poesie e racconti che negli
spettacoli dal vivo diventano brevi monologhi a commento dell’esecuzione dei
brani.
Fabrizio Coppola (Milano, 1974) è un cantautore con cinque dischi
all’attivo. Da La superficie delle cose (2003) fino a Heartland (2023) e
includendo il progetto parallelo in inglese dei Junkyards (Last Light on Earth,
2011), ha esplorato a fondo il suono e la scrittura di ispirazione americana,
tenendo concerti in Italia, Francia, Germania e Svizzera. Con testi lirici che
affrontano l’esperienza umana nel suo complesso, dalle tematiche intime e
personali a quelle di sfondo sociale, dai lavori di Fabrizio Coppola emerge
sempre un’umanità in lotta, magari dolente e ferita, ma mai intenzionata a
sventolare la bandiera bianca.
Ha scritto e interpreta dal vivo diversi
spettacoli in cui mescola le sue due passioni principali, vale a dire la musica
e la letteratura. Attivo in campo editoriale come traduttore e editor (nel 2018
ha fondato lo studio editoriale Carta), dà vita da cinque anni a Percorsi
Americani, un corso di lettura sulla letteratura d’oltreoceano, ed è autore e
conduttore di Giocare col fuoco, contenitore radiofonico di musica e letteratura
in onda ogni domenica dalle 14:30 alle 15:30 su Radio Popolare.
Biglietti e abbonamenti: I biglietti sono disponibili
online sul sito teatrocivico14.it.
I prezzi sono: intero €12, ridotto €10
(under 30, over 65 e convenzionati). È possibile acquistare un carnet per 5
spettacoli a €50 (intero) o €40 (ridotto). Disponibile anche un carnet speciale
per Bar Tales.I
Info
Teatro
Civico 14, Via F. Petrarca (Parco dei Pini) c/o Spazio X, Caserta
t.
(+39)0823.441399
organizzazione@teatrocivico14.org